www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - storia - 05-07-13 - n. 461

Perchè è necessaria l'unità della classe operaia

(Dal rapporto al VII Congresso dell'I.C.)

Girogio Dimitrov | Rinascita, anno VI, n.12, 1949
Trascrizione per Resistenze.org del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
per l'anniversario della scomparsa di Giorgio Dimitrov (02/07/1949)

Compagni, milioni di operai e di lavoratori dei paesi capitalistici si domandano: - Come impedire l'andata del fascismo al potere e come abbatterlo là dove è al potere? - L'Internazionale Comunista risponde: - La prima cosa che bisogna fare, un punto dal quale bisogna incominciare, è la creazione del Fronte unico, la realizzazione dell'unità di azione degli operai in ogni luogo di lavoro, in ogni provincia, in ogni regione, in ogni paese, in tutto il mondo. L'unità d'azione del proletariato su scala nazionale e internazionale: ecco l'arme possente che dà alla classe operaia non solo la capacità di difendersi vittoriosamente, ma anche di passare con successo alla controffensiva contro il fascismo, contro il nemico di classe.

Non è forse evidente che l'azione comune degli aderenti ai partiti e alle organizzazioni delle due Internazionali - l'Internazionale Comunista e la II Internazionale - faciliterebbe la resistenza delle masse contro l'assalto fascista e aumenterebbe il peso, politico della classe operaia?

Ma l'azione comune dei partiti delle due Internazionali non eserciterebbe soltanto la sua influenza sui loro partigiani attuali, sui comunisti e sui socialdemocratici; essa eserciterebbe una vigorosa influenza sugli operai cattolici, sugli operai anarchici, sugli operai non organizzati, persino su quegli stessi operai che temporaneamente sono caduti vittime della demagogia fascista.

Il possente Fronte unico del proletariato eserciterebbe inoltre una influenza immensa su tutti gli altri strati del popolo lavoratore, sui contadini, sulla piccola borghesia urbana, sugli intellettuali. Il Fronte unico ispirerebbe agli strati esitanti la fiducia nella forza della classe operaia.

Ma non è ancora tutto. Il proletariato di un paese imperialista ha la possibilità di avere come alleati non soltanto i lavoratori del proprio paese, ma anche le nazionalità oppresse delle colonie e dei paesi semi-coloniali. Se il proletariato è diviso su scala nazionale e internazionale, se una delle sue frazioni appoggia la politica di collaborazione con la borghesia e in modo particolare il regime di oppressione nelle colonie e nei paesi semi-coloniali, questa divisione respinge i popoli oppressi delle colonie e dei paesi semi-coloniali dalla classe operaia e indebolisce il fronte antiimperialistico mondiale. Ogni passo del proletariato delle metropoli imperialiste sulla via dell'unità d'azione per sostenere la lotta di liberazione dei popoli coloniali, contribuisce a trasformare le colonie e i paesi semicoloniali in una delle principali riserve del proletariato mondiale.

Infine, se consideriamo che l'unità di azione internazionale del proletariato poggia sulla forza sempre crescente dello Stato proletario, del paese del socialismo, dell'Unione dei Soviet, comprendiamo quali ampie prospettive apra la realizzazione dell'unità d'azione del proletariato su scala nazionale e internazionale.

E' necessario che l'unità d'azione di tutti i settori della classe operaia, indipendentemente dal partito o dalla organizzazione ai quali appartengono, si realizzi ancor prima che la maggioranza della classe operaia si unisca nella lotta per l'abbattimento del capitalismo e per la vittoria della rivoluzione proletaria.

E' possibile realizzare questa unità di azione del proletariato nei singoli paesi e nel mondo intero? Si, è possibile fin d'ora. L'Internazionale Comunista non pone nessuna condizione all'unità di azione, ad eccezione di una sola, elementare, che tutti i lavoratori possono accettare. E precisamente : che l'unità di azione sia diretta contro il fascismo, contro la offensiva del capitale, contro la minaccia di guerra, contro il nemico di classe. Ecco la nostra condizione.

Che cosa possono obbiettare e che cosa obbiettano gli avversari del Fronte unico?

Per i comunisti, la parola d'ordine del Fronte unico, non è che una manovra - dicono gli uni. Ma - rispondiamo noi - se è una manovra, perchè non smascherare la «manovra comunista» con una vostra onesta partecipazione al Fronte unico? Noi dichiariamo apertamente: - Vogliamo l'unità di azione della classe operaia affinchè il proletariato sia più forte nella sua lotta contro la borghesia, e difendendo oggi i suoi interessi quotidiani contro l'offensiva del capitale, contro il fascismo, sia in grado domani di creare le premesse per la sua definitiva emancipazione.

I comunisti ci attaccano - dicono gli altri. Ma ascoltate: - Abbiamo già dichiarato più di una volta che non attaccheremo nessuno: nè le persone, nè le organizzazioni, nè i partiti che sono per il Fronte unico della classe operaia contro il nemico di classe. Ma allo stesso tempo, nell'interesse del proletariato e della sua causa, siamo costretti a criticare le persone, le organizzazioni e i partiti che ostacolano l'unità di azione degli operai.

Non possiamo concludere un accordo per il Fronte unico con i comunisti - dicono i terzi - perchè essi hanno un altro programma. - Ma voi stessi affermate che il vostro programma è diverso dal programma dei partiti borghesi, e tuttavia ciò non vi ha impedito e non vi impedisce di entrare in coalizione con questi partiti!

I partiti democratici borghesi - dicono gli avversari del Fronte unico e i difensori della coalizione con la borghesia - sono migliori dei comunisti come alleati contro i fascisti. - Ma che cosa insegna l'esperienza della Germania? I socialdemocratici avevano ben formato un blocco con questi alleati «migliori». E quali ne sono stati i risultati?

Se applichiamo il Fronte unico con i comunisti, i piccoli borghesi si impauriranno del «pericolo rosso» e sì getteranno nelle braccia dei fascisti - sentiamo dire. Ma il Fronte unico è forse una minaccia per i contadini, per i piccoli commercianti, per gli artigiani, per gli intellettuali lavoratori? No, il Fronte unico è una minaccia per la grande borghesia, per i magnati della finanza, per i signorotti feudali e per gli altri sfruttatori, il cui regime porta la rovina completa a tutti questi strati.

La socialdemocrazia è per la democrazia, i comunisti sono invece per la dittatura; perciò non possiamo attuare il Fronte unico con i comunisti - dicono molti capi socialdemocratici. Ma noi, oggi, proponiamo forse il Fronte unico per proclamare la dittatura del proletariato? No, per il momento non proponiamo questo, non è vero?

Che i comunisti riconoscano la democrazia e scendano in campo per la sua difesa, allora saremo pronti ad accettare il Fronte unico. - Rispondiamo: - Noi siamo partigiani della democrazia sovietica, della democrazia dei lavoratori, della democrazia più coerente che esista al mondo. Ma difendiamo e difenderemo a palmo a palmo, nei paesi capitalistici, le libertà democratiche borghesi, contro le quali si scagliano il fascismo e la reazione borghese, perchè così vogliono gli interessi della lotta di classe del proletariato.

Ma la partecipazione dei piccoli Partiti comunisti non aggiunge nulla al Fronte unico già realizzato dal Partito laburista - dicono ad esempio i capi laburisti in Inghilterra. Ma non dimenticate che i capi socialdemocratici austriaci dicevano le stesse cose a proposito del piccolo Partito comunista austriaco? E che cosa hanno dimostrato gli avvenimenti? Chi aveva ragione non era già la socialdemocrazia austriaca con Otto Bauer e Rennen alla testa, ma il piccolo Partito comunista austriaco, che denunciò a tempo il pericolo fascista in Austria e chiamò gli operai alla lotta. Tutta l'esperienza del movimento operaio ha dimostrato che i comunisti, nonostante il loro numero relativamente ristretto, sono il motore delle lotte del proletariato. Non bisogna dimenticare inoltre che i Partiti comunisti di Austria o di Inghilterra non rappresentano soltanto le decine di migliaia di operai che seguono il partito, ma sono un distaccamento del movimento comunista mondiale, sono delle sezioni dell'Internazionale Comunista, il cui partito dirigente è il partito del proletariato, che ha già vinto e che governa nella sesta parte del globo.

Ma il Fronte unico non ha impedito la vittoria del fascismo nella Saar - obbiettano gli avversari dei Fronte unico. Strana logica quella di questi signori! Prima, fanno di tutto per assicurare la vittoria del fascismo e poi malignano perchè il Fronte unico, che hanno accettato soltanto all'ultimo momento, non ha condotto gli operai alla vittoria.

Se costituissimo il Fronte unico con i comunisti dovremmo uscire dalla coalizione e i partiti reazionari e fascisti andranno al governo - affermano i capi socialdemocratici che sono al governo nei vari paesi. Bene. Ma la socialdemocrazia tedesca non faceva forse parte di un governo di coalizione? La socialdemocrazia austriaca era o no al governo? Senza dubbio. I socialisti spagnoli non erano forse al governo insieme con la borghesia? Anche questo è innegabile. La partecipazione della socialdemocrazia ai governi borghesi di coalizione ha forse impedito in questi paesi l'attacco del fascismo contro il proletariato? No, non lo ha impedito. E' dunque chiaro come la luce del sole che la partecipazione dei ministri socialdemocratici ai governi borghesi non è una barriera contro il fascismo.

I comunisti agiscono come dei dittatori, vogliono prescriverci e imporci tutto. - No! Noi non prescriviamo e non imponiamo nulla. Noi presentiamo soltanto le nostre proposte, convinti che la loro attuazione risponde agli interessi del popolo lavoratore. Questo non é soltanto un diritto, ma un dovere di tutti coloro che parlano a nome degli operai. Voi temete la «dittatura» dei comunisti? Avanti, presentiamo in comune agli operai tutte le proposte: le vostre e le nostre. Discutiamole in comune con tutti gli operai e scegliamo quelle che sono più utili per la causa della classe operaia.

Come si vede tutti questi argomenti contro il Fronte unico non resistono a nessuna critica. Si tratta piuttosto di pretesti dei capi reazionari della socialdemocrazia, i quali preferiscono il Fronte unico con la borghesia al Fronte unico del proletariato.

No, questi pretesti non reggono! Il proletariato internazionale ha troppo sofferto delle conseguenze della scissione del movimento operaio e si convince sempre più che il Fronte unico l'unità di azione del proletariato su scala nazionale e internazionale sono necessari e del tutto possibili


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