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Verso il 15° anniversario dell'aggressione NATO in Jugoslavia

John Robles | voiceofrussia.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

27/02/2014

Nel Marzo 1999, sotto la direzione degli Stati Uniti d'America, la NATO si lanciò nel suo primo atto di guerra d'aggressione illegale, dando inizio a ciò che può essere chiamato solamente come "l'età oscura dell'interventismo" nella quale viviamo oggigiorno. Il fatto che alla NATO fu permesso di iniziare l'aggressione a Serbia e Montenegro incoraggiò gli USA/NATO e il complesso militare industriale statunitense, il suo sistema bancario e di intelligence, e da quel giorno, sotto la dottrina della Responsabilità di proteggere, dell'Interventismo umanitario, della Guerra preventiva e quindi della onnicomprensiva "Guerra al terrore", il blocco USA/NATO ha proceduto nella distruzione di un paese dopo l'altro e fatto fuori i leader che non venivano ritenuti abbastanza accondiscendenti alla sua volontà.

Gli eventi dell'11 settembre 2001 furono un momento spartiacque per gli architetti geopolitici e servirono da catalizzatore per permetter loro di espandere la macchina militare in ogni angolo del mondo, invadere paesi a iosa e condurre operazioni senza il minimo riguardo per il diritto internazionale e le norme internazionali condivise.

Alla luce del 15° Anniversario dell'aggressione NATO in Jugoslavia, il Forum di Belgrado per un mondo di eguali ed altre associazioni civili indipendenti in Serbia terranno una conferenza internazionale dal 21 al 24 Marzo 2014. La conferenza riunirà 100 intellettuali di spicco da tutto il mondo, in aggiunta a quelli di Serbia, Montenegro, della Republica Srpska e da 10 a 15 ospiti dalla Russia, incluso l' accademico e generale in pensione dell'esercito russo Leonid Ivashov. La conferenza includerà anche la partecipazione della "Alleanza dei Veterani di Serbia" e il "Club dei Generali e degli Ammiragli di Serbia".

Il presidente del Forum di Belgrado per un mondo di eguali ed ultimo ministro degli esteri della Repubblica Federale di Jugoslavia, Zivadin Jovanovic, ha scritto la seguente sintesi degli eventi alla luce del 15° anniversario dell'aggressione NATO alla Jugoslavia. (John Robles)

Non dimentichiamo

di Zivadin Jovanovic

Quindici anni sono passati dall'inizio dell'aggressione NATO contro Serbia e Montenegro (24 Marzo 1999). Quest'aggressione ha determinato la perdita di 4.000 vite umane, inclusi 88 bambini, e 10.000 persone gravemente ferite. Più di due terzi di queste vittime erano civili. Quante vite umane sono state perse nel frattempo a causa delle conseguenze delle armi all'uranio impoverito, così come dalle bombe a grappolo residue, sarà difficile stabilirlo.

Oltrepassando le norme fondamentali del diritto internazionale, il proprio atto fondativo così come le costituzioni dei paesi membri, la NATO bombardò la Serbia e Montenegro durante 78 giorni, di continuo, distruggendo l'economia, le infrastrutture, i servizi pubblici, i centri e trasmettitori tv e radio, i monumenti storici e culturali. La NATO ha la responsabilità dell'inquinamento ambientale e dei pericoli per la salute delle generazioni presenti e future. Il danno economico causato dall'aggressione è stimato in oltre 120 miliardi di dollari americani. Le compensazioni per i danni di guerra non sono ancora state reclamate, e le sentenze emesse dai nostri tribunali, dalle quali i capi dei paesi aggressori sono stati condannati per crimini contro la pace e l'umanità, sono state annullate dopo il colpo di stato del 2000.

I governi dei paesi aggressori sequestrarono e occuparono la provincia del Kosovo e Metohija, e la consegnarono formalmente agli ex terroristi, separatisti e boss della criminalità organizzata internazionale. Una base militare americana fu edificata nella provincia, "Bondstill", una delle più estese fuori dal territorio USA.

Dopo l'aggressione, più di 250.000 serbi ed altri non-albanesi sono stati deportati dalla provincia del Kosovo e Metohija. Anche oggi, 15 anni dopo, a loro non è concesso di ritornare liberamente e in sicurezza nelle loro case. La pulizia etnica e un drastico cambiamento della struttura etnica della popolazione sono tollerate dalla cosiddetta comunità internazionale, solo se a scapito dei serbi. La popolazione serba rimanente nella provincia di circa 120.000 elementi continua a vivere nel terrore e nell'incertezza. Attacchi verso serbi, sequestri e uccisioni, comprese liquidazioni dei loro leader politici, sono continuate fino ad oggi, e nessuno è ritenuto responsabile.

L'aggressione NATO contro Serbia e Montenegro (Repubblica Federale di Jugoslavia) nel 1999 è un crimine contro la pace e l'umanità. E' un precedente ed un punto di svolta verso l'interventismo globale, la violazione arbitraria dell'ordine legale internazionale e la negazione del ruolo dell'ONU. La base militare è il primo e cruciale anello nella catena delle nuove basi militari americane che riflettono la strategia di espansione verso est, il bacino del Caspio, il Medio Oriente, verso la Russia e le sue risorse naturali in Siberia. L'Europa è così totalmente militarizzata per la nuova edizione della strategia"Drang nach Osten" ("Spinta verso l'Oriente"). La destabilizzazione e i tragici sviluppi in Ucraina sono solo le più recenti conseguenze di questa strategia.

15 anni dopo gli obiettivi di aggressione militare USA/NATO continuano ad essere perseguiti con altri mezzi. La Serbia è stata ricattata per il riconoscimento di fatto illegale della sua provincia del Kosovo e Metohija attraverso i cosiddetti negoziati di Bruxelles. La maggior parte degli stati fantoccio dell'ex Jugoslavia sono molto dipendenti e indebitati verso i paesi guida NATO/UE, verso le loro istituzioni e corporazioni finanziarie così che possono difficilmente essere considerati stati indipendenti, ma piuttosto neo-colonie. Non c'è stabilità nei Balcani, il ridisegno dei confini non è finito, la situazione complessiva è dominata da un'economia distrutta, disoccupazione, tensioni sociali e miseria. L'Europa, in particolare le sue regioni di sud-est, stanno vivendo una profonda crisi economica, sociale e morale.

La preparazione all'aggressione militare NATO contro Serbia and Montenegro (Repubblica Federale di Jugoslavia) e la stessa aggressione del 1999 è stata usata nel frattempo come un calco per altre aggressioni ed occupazioni NATO - Afghanistan, Iraq, Libia, Mali e così via. Ovunque la NATO abbia intrapreso "interventi umanitari", come nell'ex Jugoslavia, ha lasciato migliaia di morti e mutilati, milioni di rifugiati e profughi, divisioni religiose ed etniche, terrorismo e separatismo, disastro economico e miseria sociale. La strategia espansionista della NATO ha reso l'Europa militarizzata. Ci sono più basi militari USA/NATO in Europa oggi rispetto al picco dell'era della Guerra fredda. Per cosa? La strategia imperialista espansionista della NATO ha provocato nuove corse al riarmo con conseguenze imprevedibili. Chi ha davvero bisogno di una organizzazione che minaccia la pace e la stabilità globale?

Durante e dopo l'aggressione, 150 monasteri e chiese serbe costruiti nel Medioevo furono distrutti, uccisi o rapiti circa 3.500 Serbi ed altri non-albanesi, e il destino di molti di loro non è stato ancora definito oggi. Neanche uno delle migliaia di crimini contro i serbi in Kosovo e Metohija ha ricevuto una chiarificazione in tribunale. Anche quei crimini terroristi come fu il far saltare in aria il bus "Nis-express" il 16 febbraio 2001, quando 12 persone furono uccise e 43 ferite, nemmeno l'uccisione di 14 contadini serbi che lavoravano nei campi a Staro Gracko, il 23 luglio 2009, ha avuto un'approfondita indagine, sia essa svolta da UNMIK o da EULEX, o da altre talmente tante strutture della cosiddetta comunità internazionale.

Il senatore svizzero Dick Marty ha rivelato un rapporto documentato sul traffico di organi umani di serbi rapiti in Kosovo e Metohija. L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, la più antica istituzione democratica europea, ha adottato il suo rapporto come un documento ufficiale. Anche se tutti i fattori sono formalmente per un'indagine efficace e per consegnare i colpevoli alla giustizia, da molti anni non ci sono risultati di nessun genere. La documentazione sul traffico di organi umani presentata al Tribunale dell'Aia è stata distrutta!

Il Forum di Belgrado per un mondo di eguali, col supporto di altre associazioni indipendenti in Serbia, dalla regione e dalla diaspora serba in tutto il mondo, stanno organizzando un numero di attività sotto il titolo comune di "NOT TO FORGET" (Per Non Dimenticare, NdT), con lo scopo di ricordare al pubblico nazionale e internazionale le perdite umane, le distruzioni e le altre conseguenze dell'aggressione NATO.

Venerdì 21 marzo 2014, alle 18, al Centro congressi Sava a Belgrado (Milentija Popovica No. 1) una cerimonia d'apertura lancerà una mostra fotografica che presenterà le conseguenze dell'aggressione NATO.

Sabato 22 marzo e domenica 23 marzo 2014, sarà tenuta una conferenza internazionale "Pace globale contro imperialismo e interventismo globale" (Centro congressi Sava). La conferenza comincerà alle 10. Circa 100 intellettuali di spicco da tutto il mondo hanno confermato la loro presenza.

Lunedì 24 marzo 2014, alle 09.30, inizierà la maratona International Memorial Marathon Belgrade-Hilandar di fronte alla chiesa di San Sava.

Lo stesso giorno, alle 11, associazioni civiche, rappresentanti della diaspora serba, ospiti dall'estero e singoli cittadini poseranno fiori al monumento dei bambini vittime dell'aggressione al Parco Tašmajdan, e lo stesso giorno alle 12 dei fiori saranno posati sul Monumento a tutte le vittime dell'aggressione, presso il Parco dell'Amicizia, Ušće, Nuova Belgrado.


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