www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - storia - 06-04-15 - n. 538

L'Archivio della Internazionale Comunista accessibile in versione digitale

Jose Luis Forneo | imbratisare.blogspot.it
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

21/03/2015



Gli archivi del Komintern (Internazionale Comunista, fondata nel 1919 e sciolta nel 1943) sono stati aperti al pubblico in formato elettronico giovedi 5 marzo, presso Archivio statale russo di storia politico-sociale di Mosca (AEHSPR, l'acronimo in russo; RGASPI quello in inglese)

I materiali digitalizzati e riportati sul web equivalgono al 10% circa di tutti i documenti dell'organismo che ha unito decine di partiti e organizzazioni comuniste di tutto il mondo nella Terza Internazionale. Il materiale digitalizzato è rappresentato da circa 89 raccolte (su 500) e oltre 1,5 milioni di documenti. L'equivalente di 10 raccolte di documenti del Komintern è ancora segreto, anche se si sta lavorando alla loro desecretazione, riferiscono i ricercatori.

Con l'occasione del lancio dell'archivio digitale si è svolta all'AEHSPR una 'esposizione, nella quale figurano la corrispondenza dei dirigenti politici, incluso Stalin, manifesti, fotografie (tra cui quelle della Guerra di Spagna e delle Brigate Internazionali), il tutto in versione originale.

L'accesso ai materiali digitalizzati è libero e gratuito. In precedenza, i ricercatori potevano consultarlo nella sala lettura dell'AEHSPR.

L'AEHSPR, diretto dallo storico russo Sorokin, ha anche riportato sul web i documenti personali di Stalin e quelli del Politburó del Partido Comunista dell'URSS (organo di direzione collettiva del PCUS). Sono anche accessibili i documenti delle Brigate Internazionali che combatterono nella guerra civile.

In relazione agli archivi sovietici, ricordiamo qui, come complemento, che uno degli argomenti comunemente utilizzati dagli anticomunisti, principalmente prima della fine dell'URSS negli anni novanta, è stato quello degli "enormi ed indicibili crimini dei comunisti" che sarebbero venuti alla luce nel momento in cui gli archivi del KGB e del PCUS fossero stati resi pubblici. Tuttavia, una volta aperti, già alcuni anni fa, sembra siano rimasti silenti, perché hanno dimostrato che è il fascismo, che alcuni chiamano capitalismo per nascondere il suo carattere sanguinario, ad aver mentito persino più di quanto abbia ammazzato.

Fortunatamente, storici come Mario Sousa, Grover Furr o Ludo Martens hanno dimostrato, studiando questi archivi, "che il periodo della storia sovietica con a capo Stalin è stato completamente distorto. Non solo "un errore qua e là", ma fondamentalmente una enorme frode, la più grande menzogna del secolo. Ed è grazie al collega di Mosca, Vladimir L.Bobrov, che per primo mi ha mostrato questi documenti, che ho avuto preziosi consigli in varie occasioni e realizzato un ottimo lavoro di traduzione." [intervista a Grover Furr]

Così, per i comunisti, l'accesso agli archivi e la loro desecretazione sono sempre una buona notizia, perché, come diceva Lenin, la verità è sempre rivoluzionaria.
 

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