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Eroe del Primo Maggio: Lucy Parsons, organizzatrice sindacale e combattente anticapitalista

Monica Moorehead | workers.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

07/05/2021

Lucy Gonzalez Parsons, una delle fondatrici storiche che nel 1886 lanciarono il May Day, nacque in schiavitù nei primi anni cinquanta dell'ottocento in una piantagione della Virginia. Lei, sua madre e altri riuscirono a fuggire e a trasferirsi in Texas. Lì incontrò il futuro sposo, Albert Parsons, un ex soldato confederato che aiutava le persone appena liberate a registrarsi per votare durante la Ricostruzione [periodo successivo alla guerra di secessione, ndt]. Questa azione lo rese un bersaglio del KKK che minacciò di linciarlo.

Lucy e Albert furono costretti a lasciare il Texas a causa delle leggi sulla miscegenazione - mescolanza etnica - che vietavano legalmente i matrimoni di razza mista. Alla fine si trasferirono a Chicago nel 1873, dove nelle fabbriche si stavano svolgendo grandi lotte sindacali per chiedere la giornata di otto ore. Senza protezione sindacale, i lavoratori industriali, molti dei quali poveri immigrati dall'Europa, erano costretti a lavorare da 10 a 16 ore al giorno in condizioni di lavoro orrende.

Sia Lucy che Albert divennero non solo organizzatori sindacali, ma svilupparono anche idee radicali anarchiche e anticapitaliste. Dopo che Albert perse il suo lavoro di stampatore a causa delle sue convinzioni politiche, Lucy aprì un negozio di abbigliamento nella sua casa per sostenere lui e i loro due figli e ospitò le riunioni dell'International Ladies' Garment Workers Union (ILGWU).

Il 4 maggio 1886, dopo una manifestazione dei lavoratori in Haymarket Square a Chicago, la polizia lanciò una bomba sulla folla, uccidendo otto persone e uno dei loro. Albert e altri sette organizzatori sindacali furono presi di mira e incastrati con false accuse dell'uccisione dell'agente. Quattro di loro, incluso Albert, furono impiccati in piazza nel 1887, passando alla storia come i Martiri di Haymarket. Il Primo Maggio fu dichiarato ufficialmente come Giornata Internazionale dei Lavoratori nel 1889 in una conferenza internazionale socialista.

Lucy Parsons sostenne i diritti politici così come i diritti dei lavoratori. Per esempio, si unì alla campagna mondiale per fermare le esecuzioni di due organizzatori sindacali italiani immigrati, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, falsamente accusati per omicidio nel 1920 e giustiziati nel 1927.

Lucy lottò per la libertà dei Fratelli Scottsboro, nove giovani neri ingiustamente accusati di aver violentato due donne bianche nel 1930 in Alabama. Una campagna mondiale condotta da socialisti e comunisti alla fine li scagionò.

Lucy fu una combattente fino alla morte all'età di 91 anni il 7 marzo 1942, in un incendio nella sua casa. Sospettata di aver appiccato l'incendio, la polizia di Chicago confiscò i suoi preziosi libri e scritti che non videro mai più la luce del giorno. La Parsons era orgogliosa di essere stata dichiarata dalla polizia di Chicago "più pericolosa di mille rivoltosi".

Lucy Parsons era una tenace militante anarchica anticapitalista e socialista, che voleva dare potere ai lavoratori attraverso la rivoluzione.

Lucy e Mary Harris Jones, un'organizzatrice di minatori di carbone, furono le prime due donne a unirsi agli Industrial Workers of the World, IWW. Il sindacato accoglieva nelle sue file tutti i lavoratori, indipendentemente dalla nazionalità, dalla religione, dal sesso o dalle professioni. Lucy organizzò campagne contro la fame e per i consigli dei disoccupati per conto dell'IWW.

Alcune delle citazioni più notevoli di Lucy dai suoi discorsi includono:

"Non illudetevi mai che i ricchi vi permetteranno di sottrarre loro la ricchezza attraverso il voto".

"Abbandoniamo differenze quali la nazionalità, la religione, la politica e fissiamo eternamente il nostro sguardo sulla stella nascente della repubblica industriale del lavoro".

"Così tanti abili scrittori hanno dimostrato che le istituzioni ingiuste che producono così tanta miseria e sofferenza per le masse hanno la loro radice nei governi e devono la loro intera esistenza al potere derivato dal governo, che non possiamo fare a meno di credere che se ogni legge, ogni atto di proprietà, ogni tribunale e ogni ufficiale di polizia o soldato fossero aboliti domani in un sol colpo, staremo meglio di adesso".

Lo spirito di Lucy Parsons continua a vivere in ogni rivoluzionario che aborrisca qualsiasi forma di sfruttamento, oppressione e disuguaglianza, che lotti per abolire ciascuna delle orrende specificità del capitalismo e che combatta per un futuro socialista per la liberazione di tutta l'umanità. Lucy Parsons, vive!


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