fonte- http://www.rebelion.org/internacional/040121rusia.htm
traduzione dallo spagnolo
a cura di F.R.
Sull'importanza dell'opera e personalità di Lenin, parlano il corrispondente di
"Pravda" Víctor Kozhemiako ed il filosofo, sociologo e scrittore
Alexander Zinoviev
Lenin: La personalità più rilevante del secolo XX
Traduzione dal russo di Josafat Sánchez Comín
Un'enorme
influenza sull'umanità
Víctor Kozhemiako: Si compiono 80 anni dalla morte di Vladimir Ilich
Lenin… In passato, nel Paese, le date relative a Lenin si celebravano in unico
modo: si rendeva omaggio, si esprimeva riconoscimento e gratitudine al
fondatore del primo stato socialista del mondo. Ora quello stato non esiste più
e l’atteggiamento ufficiale verso Lenin ha finito col diventare esattamente
l’opposto. Qual è la sua opinione in merito?
Alexander ZINOVIEV. Non parlo qui
come seguace delle idee del marxismo – leninismo, bensì come scienziato,
ricercatore che si lascia guidare soltanto da un principio: la verità e solo la
verità, a qualunque prezzo.
La mia opinione, che ho già avuto modo di esprimere in varie occasioni è la
seguente.
Egli è uno dei più importanti personaggi nella storia dell'umanità ed il
personaggio più rilevante del secolo XX. Quando mi chiedono di nominare le
maggiori personalità del secolo scorso, dico sempre e ripeto: Lenin e Stalin.
Il secolo XX è quello di Lenin e Stalin. Benché da giovane io fossi
antistalinista, nonostante fossi stato arrestato e carcerato alla Lubianka
etc., oggigiorno la mia conclusione è proprio quella. E se faccio questa
osservazione è perché ho seri motivi per farla, in qualità di scienziato.
V.K. Qui, Alexander Alexandrovich,
sorge una questione, la stessa su cui muovono molti anticomunisti, compresi
quelli che riconoscono la grandezza di Lenin. Essi dicono: un grand’uomo può
esserlo in modo positivo o negativo. Riteniamo che sia stato un genio, ma un
genio del male.
A.Z. Non chiamerei Lenin e Stalin
le maggiori personalità del secolo XX se lo fossero in senso negativo.
Nonostante tutti i difetti che possano essere indicati da qualunque critico, se
giudichiamo nel suo insieme il ruolo giocato da Lenin nella storia, non c'è
dubbio che è stato più che positivo. Dubito che si possa trovare qualche
personaggio che in questo senso gli possa essere paragonato. Nel secolo XIX
potrebbe essere paragonato con Marx. Può essere equiparabile in quanto al suo
significato storico.
Il secolo XIX passò alla storia come il secolo dove sorse l'ideologia più
influente nella storia dall'umanità; l'ideologia marxista. Già nel suo secolo,
svolse un ruolo colossale, trasformandosi nel XX in uno dei fattori più
decisivi per l'evoluzione del mondo. L'enorme merito storico di Lenin consiste
nel fatto che sviluppò l'ideologia marxista, contando sui cambiamenti che
avevano avuto luogo all'inizio del XX, creando una dottrina, che possiamo
chiamare leninismo, a cui fece compiere un considerabile passo avanti in
relazione al marxismo.
Dopo, avvalendosi di quella dottrina, Lenin creò il partito bolscevico, un
partito rivoluzionario. Non appena si diedero le circostanze storiche, quel
momento fu sfruttato. Non conosco un altro caso in tutta la storia di tale
importanza, uno in cui l'apporto di una singola persona sia stato tanto
rilevante. Se non fosse esistito Lenin, la rivoluzione d’Ottobre e più tardi
l'Unione Sovietica, non sarebbe sorti, e con loro non sarebbe nata nella storia
una completa linea evolutiva paragonabile al mondo capitalista occidentale.
Questa nuova linea evolutiva esercitò un'enorme influenza per il seguente sviluppo
dell'umanità. Vedendolo da questo punto di vista, senza dubbio Lenin è il
personaggio numero uno.
V.K. Ma oggi ci fanno la domanda:
fu necessaria la rivoluzione, tenendo in conto tutte le sofferenze che causò?
Ed una seconda questione; dopo la caduta dell'Unione Sovietica, visto il
ritorno al regime di proprietà privata, a che sono serviti tutti gli anni di
dominio sovietico? Per caso non sarà stato tutto invano, non necessario?
A.Z. Quel tipo di domande ed
affermazioni non hanno senso. Direi che servono come testimonianza della
miseria intellettuale, e dell'odio viscerale verso tutto quello che rappresenta
il marxismo, il leninismo, il comunismo. Perché sono assurde? La rivoluzione
non sorse dal niente. Fu il risultato logico di un processo di secoli, frutto
della lotta dei migliori rappresentanti del genere umano.
V.K. Che cosa la fa pensare così?
A.Z. Analizzo come sociologo
l'evoluzione dell'umanità, la rivoluzione e l'epoca post-rivoluzionaria. E
posso assicurarle che se non si fosse scatenata la rivoluzione d’Ottobre, se
non si fosse formata l'Unione Sovietica, se il movimento comunista non avesse
svolto il ruolo che giocò, l'umanità starebbe già da tempo sulla strada della
degradazione, ed ora si troverebbe in uno stato terribilmente deplorevole.
Grazie alla rivoluzione comunista l’umanità fu allora salvata dell'abisso,
quello di una terribile retrocessione. Per quel motivo il colpo ricevuto dalla
distruzione dell'Unione Sovietica, la distruzione del comunismo sovietico, ha
determinato un enorme perdita per l'umanità. Come risultato si è prodotto una
retrocessione evolutiva. L'umanità è entrata in un ramo inferiore
dell'evoluzione.
Analizzando quello che sta succedendo ora in Russia, quello che vediamo, è che
il golpe anticomunista ha generato l'inizio di una persecuzione, di
un"pogrom" contro tutti i grandi risultati del periodo sovietico.
Stanno promuovendo che si generi la sensazione che tutto nell'epoca sovietica è
stato inutile. Tuttavia, i risultati del comunismo sovietico, iniziato da
Lenin, hanno lasciato una profonda orma nella storia dell'umanità. L'influenza
della nostra rivoluzione e quello che si faceva nel nostro paese, è stato tanto
importante per l'umanità che perfino l’occidente, nonostante tutto, ha seguito
il nostro cammino. Molti risultati, alcuni dei quali li possiamo vedere ad
ovest, non sarebbero stati possibili se non fosse esistita l'Unione Sovietica,
se non fosse esistito il concorso dei due sistemi. Analizzando il mondo
occidentale, posso dimostrare fino a che punto ci ha copiati e tutto quello che
ha fatto sotto l'influenza dei successi del movimento comunista nel secolo XX.
V.K. Si riferisce sul piano
sociale?
A.Z. Sul piano sociale e in tutti
i sensi. Il progresso tecnico - scientifico e molte altre cose.
Come sociologo posso affermare che questo scatto repentino di tendenze
privatizzatrici, è già di per se agonizzante. Non è qualcosa che sia venuto per
rimanere in eterno, è qualcosa che non può durare molto tempo... L'umanità non
potrebbe esistere se quest’abbrutimento continuasse.
… Cosicché non si può parlare di Lenin né della nostra rivoluzione dicendone
che non è servito a nulla… Perché non solo era necessario farlo, era però
necessario sapere cosa difendere. E che abbiamo come risultato? Una capitolazione
senza combattimento, per così dire. Certo, tenendo in conto il fattore del
tradimento degli alti responsabili.
V.K. Ed il fattore della
propaganda di incredibili proporzioni, includendo quella antileninista, che
hanno stordito il paese.
A.Z. Naturalmente. Questo ha
sempre fatto parte della propaganda anticomunista. L'anticomunismo è stato
l'elemento più importante dell'ideologia occidentale, e lo screditare e
diffamarne i suoi leader sono una componente imprescindibile
dell'anticomunismo.
V.K. Prima Stalin, e dopo Lenin.
A.Z. Li hanno screditati contemporaneamente, solo
che in misura maggiore o minore. Ora dicono che hanno trovato certi documenti…
Il mio disprezzo più grande è proprio per quella gente. Sono sciacalli,
depredatori, immondizia preistorica.
Le
sue azioni furono dettate dalle circostanze del suo tempo.
V.K. E su questo argomento,
la questione sulla personalità di Lenin; come definirebbe le qualità umane di
Lenin paragonate con questa gentaglia?
A.Z. Sa? Esenin aveva ragione quando
diceva: "ciò che è grande si vede meglio da lontano." Possiamo
prendere qualunque grand’uomo, supponiamo Napoleone, e scrivere: aveva piaghe,
soffriva di stomaco, era di bassa statura e pancione. Ma Napoleone continuerà
ad essere Napoleone. A dispetto di tutto, egli fu chi riuscì a vincere tutte
quelle battaglie ed assestare un colpo al feudalesimo, come nessuno aveva fatto
prima.
Ricordo come alcuni anni fa intervistavano in televisione uno studioso del
cervello:
“Dicono che Lenin era un genio, e noi abbiamo analizzato il suo cervello e non
abbiamo scoperto niente di geniale." Questa persona non è solo stupida, ma
anche insolente. E se gli avessero fatto analizzare il cervello di Kant che si
sa che aveva la testa piccola? Ma era un genio! La testa più grande può averla
qualcuno con la sindrome di Down. La gente bisogna giudicarla dai suoi atti.
Per quel motivo Lenin, a parte le sue qualità umane, merita tutta la nostra
ammirazione.
V.K. Ultimamente, ascoltando
osservazioni sulla crudeltà della rivoluzione, parlano e scrivono della
crudeltà patologica di Lenin come uno dei tratti della sua persona. E sembra
che abbiano convinto molti.
A.Z. Che sciocchezza. Fu davvero
una gran rivoluzione. Per caso i nemici erano seduti come agnellini, mentre i
mostri di Lenin e Stalin andavano con le loro rivoltelle fucilando chi
volevano? Ci fu lotta. Una lotta colossale. I nemici e gli occupanti stranieri
non fucilarono nessuno? In gioventù,
per ignoranza, anche io li criticavo. Quindi con gli anni, e la saggezza che ti
danno, mi misi a riflettere: Sta bene, Zinoviev, ma che cosa avresti fatto tu
se fossi stato al loro posto? E la conclusione poteva essere solo una: non
avrebbero potuto agire altrimenti. Altro che speculazioni su
"crudeltà", "repressioni" etc. Agire altrimenti,
storicamente era impossibile. Tutto quello che si fece, fu determinato dalle
circostanze.
Dirò di più. Se di qualcosa si possono accusare Stalin e Lenin, secondo la mia
opinione è che si imbarazzarono. Quanta merda lasciarono, quella che sta uscendo
ora alla superficie. Ed il male che quella spazzatura sta facendo al nostro
paese. Il male che questa gente sta facendo non è paragonabile con gli errori
di Lenin o Stalin, è decine, cento di volte maggiore.
Per la prima volta nella storia l'indice di mortalità ha superato quello di
natalità, ed il numero di russi ha cominciato a scendere a passi da gigante.
Stanno annichilendoci, in tutto il significato della parola. E su questo
scenario si permettono di versare diffamazioni su Lenin e Stalin, obbligando il
paese a dimenticare, il paese da loro creato.
V.K. In effetti, le nuove
generazioni non sanno nulla dell'educazione e sanità gratuite ed universali,
della quasi gratuità dell'abitazione e molte altre cose che i giovani di oggi
non possono neppure sognare. I risultati della nostra scienza e cultura…
vogliono che tutto quello sia dimenticato…
A.Z. L'ho già detto in più di
un'occasione e non mi stancherò di ripeterlo: Il periodo sovietico è stato il
vertice della storia russa. Tempo fa dissi che in caso di distruzione del
sistema sovietico, ciò che l’avrebbe sostituito, sarebbe stato un'enorme
retrocessione. Qualcosa che può condurre alla morte dei russi come popolo. In
sostanza, siamo su quella strada.
Salvò la Russia
V.K. Allora si può dire che Lenin,
che oggi quasi accusano di russofobia, nella sua epoca salvò il Paese e la
Russia. Non è così?
A.Z. Completamente d’accordo. Ma a
quanto appena affermato va aggiunta una circostanza. Tutto quello che è
successo e sta succedendo ora nel pianeta, non può ridursi solo alla lotta di
sistemi sociali.
Poiché in Occidente rimane chi portò e continua a portare una guerra contro il
nostro paese, il comunismo, in un certo senso, era solo una scusa.
Se non fosse esistita la rivoluzione di Ottobre e l'Unione Sovietica, se non
fosse stato creato lo stato sovietico in Russia, l’Occidente avrebbe spianato e
conquistato questa regione da tempo.
V.K. Cioè che la lotta di Lenin
per lo stato sovietico, lo era anche per la Russia.
A.Z. Possiamo affermare con serenità che il
sistema sovietico, sorse come forma di sussistenza dei paesi dell'impero
zarista e del paese russo innanzitutto. Nella situazione di allora, senza la
direzione di Lenin, la Russia si sarebbe trasformata da tempo in una colonia, e
sarebbe andata in pezzi.
V.K. Che è propriamente quello sta
succedendo dal 1991. Vedere per credere…
A.Z. Ed ora dietro la distruzione del sistema
sovietico, questa tendenza continua.
Vorrei anche aggiungere che gli avanzamenti sociali che facemmo, furono imitati
ad occidente. Io scrissi: "Sembra che l’Occidente si sia offeso per come i
russi lo sorpassavano, in uno spazio minimo di cinquanta anni."
Hanno schiacciato i russi, ed ora vogliono adottare i progressi che si
fecero nel nostro paese.
Lei dice: riconoscere l'apporto di Lenin. Non lo faranno mai. Tutto quello che
facemmo, ce lo stanno rubando presentandolo come un loro risultato. Ci vogliono
cancellare dalla storia. Non perché Lenin fosse un miserabile. Al contrario,
perché egli fu grande.
Lenin e Stalin li cancellano, e gente come Gorbachev o Yeltsin o i suoi
seguaci, sono saliti agli altari. Ricordo, e questo neanche molto tempo fa,
Yeltsin intervenendo in qualità di segretario del comitato locale, nel plenum
del CC del PCUS, dicendo: Giuro davanti al CC e personalmente davanti a Leonid
Ilich Briezhnev… Appena ci giriamo, vediamo questo tipo che corre al Congresso
USA dove dichiara: giuro che non permetteremo il rinascere del mostro del
comunismo.
Ma che è questo? Che razza di gente è questa? E Gorbachev, che continua ora a
dire che fin dall'inizio si era fissato come obbiettivo la distruzione del
sistema sovietico. Qualcuno può immaginarsi quest’individuo, questo grigio
arrampicatore sociale uscito dal Komsomol, che mordeva perfino il metallo per
potere salire la scala sociale, che pensasse fin da allora di distruggere
l'Unione Sovietica? Né che fosse stato cooptato dai servizi segreti
occidentali.
Perfino i suoi capi di allora non potevano sognarselo. Come cominciò la guerra
fredda? Quale era il suo obiettivo? Limitare l'influenza dell'Unione Sovietica
in Europa. Limitare! Solo quando Gorbachev riuscì a raggiungere il vertice,
parlarono di liquidarla…
Da Lenin e Stalin… a Yeltsin e Putin
V.K. È amaro vedere i risultati
dell'allontanamento del paese da Lenin.
A.Z. La cosa più terribile sta nel
vedere come la conseguenza della scomparsa del sistema sociale che fu creato
nel nostro paese grazie allo sforzo di quei titani dell'umanità come lo sono
stati Lenin e Stalin, la Russia ha perso la capacità di sopravvivere nelle
condizioni attuali nel nostro pianeta, di difendersi e di difendere la sua
dignità nella storia. Era un'aspirazione dell’Occidente. L'era stato sempre, ma
specialmente dai primi giorni di esistenza del sistema sovietico, impiantato
con la direzione di Lenin.
Si è compiuto un crimine contro le migliori genti del nostro paese. Un crimine
che continua, e che inoltre è diretto dal potere, ed appoggiato
dall’autodefinitasi élite intellettuale e culturale.
V.K. Potremmo dire che ha adottato
un carattere sistematico, diretto.
A.Z. Stiamo assistendo ad un'autentica orgia della
proprietà privata, della controrivoluzione. È una reazione non solo al periodo
sovietico, ma di fronte a tutto quello che è accaduto nel mondo dall'epoca del
Rinascimento. Stanno conducendo il mondo alla penombra del medioevo. La
violenza si esercita in tutti gli ambiti. Ed il fatto che l'impero degli USA
imponga la sua legge al mondo, è qualcosa di terribile. L'Unione Sovietica era
l'unico contrappeso. Ora possono fare quello che vogliono.
Non finiremmo se enumerassimo tutto quello che ha perso il paese di
Lenin negli ultimi anni. In parte abbiamo parlato già di ciò. Vorrei solo
aggiungere una cosa. Nell'epoca
sovietica, cominciando da Lenin e dopo continuando con più forza con Stalin,
nella vita del nostro paese si era introdotta quell'aspirazione a creare un
futuro migliore. C'era un dinamismo poco usuale in tutto quello che facevamo,
una specie di tensione storica.
Per difficile che fosse sul piano materiale, e qualunque cosa capitasse, tutti
ci sentivamo un po' come se condividessimo qualcosa di importante.
V.K. Condividendo una missione
storica.
A.Z. Qualcosa di epico. Ora tutto
questo è stato distrutto. Quel sentimento di attaccamento alla storia è stato
liquidato. Quello era un importante fattore di coesione e mobilitazione che
determinava tutta la vita del paese, dalle più alte istanze, fino alle più
piccole cellule della società. Il paese, per così dire era calamitato.
Tutto questo è sparito. E che abbiamo? Una completa decomposizione morale ed
ideologica della società. La degradazione. Se notiamo come vive ora la
maggioranza della gente, sorge la sensazione di un continuo scoppiettio. Perché
vivono? Pensano per caso al futuro del paese? No, è come se li avessero
liberati di quella preoccupazione.
Ed in cosa si sono convertiti? C'è una enorme caduta del livello di
produttività della popolazione. Io introdussi a suo tempo, il concetto di
coefficiente di utilità sociale, o produttività. La struttura della popolazione
nell'epoca sovietica: come minimo l’80 percento lo componevano gente
socialmente utili: operai, contadini, ingegneri, meccanici, tecnici, medici,
maestri, scienziati, ufficiale etc.¡80%! Il 20 percento restante non è che
fossero parassiti, ma socialmente meno utili.
Che cosa abbiamo ora? La correlazione è
direttamente contraria. Noti chi compone ora la popolazione russa. L'apparato
burocratico si è raddoppiato in paragone a quello esistente in tutta l'Unione
Sovietica!
Si è moltiplicato varie volte il numero di ristoranti, negozi di ogni
tipo, casinò ed altri centri di divertimento. Si considera questo come qualcosa
di buono. Ma in questi commerci è occupata la parte più fiorente della nostra
gioventù. Senza nessun altro incentivo. Il suo livello morale ed intellettuale
è vicino allo zero. E quanta gente in passato è entrata a far parte delle bande
di delinquenti?
La tossicodipendenza ed alcolismo hanno raggiunto cifre scandalose. Questo è
quello che è successo.
V.K. E la produzione in larga misura
distrutta.
A.Z. La produzione, la scienza, la
cultura… Come risultato un professore di università, con decine di scoperte e
centinaia di pubblicazioni scientifiche, riceve molto meno di un vigilante di
qualunque impresa privata. Quello che è successo è un'aberrazione totale della
scala dei valori.
V.K. Questo è quello che abbiamo
dietro la distruzione del paese di Lenin.
A.Z. È chiaro, una società che si trova in questo
stato, non necessita di Lenin. Quello che oggi abbiamo sono politicucoli, che i
mezzi di comunicazione gonfiano come bolle di sapone. Dalla sera alla mattina,
li abbiamo sullo schermo del televisore, ed abbiamo la parvenza di qualcosa.
Io introduco quello che definisco “imitazione teatrale della vita." O come
dicono: virtuale. Ha allontanato l'aspetto fondamentale dall'esistenza,
anteponendosi.
Tutta quella teleimmondizia, tutta quell'ostentazione. Nel periodo sovietico
criticavano l'ostentazione… ora è peggio mille volte. Tutta quell'irresponsabilità
civile e sociale che caratterizza i nostri attuali dirigenti, pervade tutti i
livelli sociali.
Titani e pigmei
V.K. Realmente, è ripugnante
vedere ed ascoltare, i nostri politici attuali, che non sprecano la minima
opportunità, per sporcare e ridicolizzare la figura di Lenin, per presentarlo
trascurato, vestito di nero, e vederli tirare fuori molte delle sue
dichiarazioni estrapolandole dal loro contesto. Così per esempio durante il suo
recente intervento nel programma televisivo "parlando al paese",
Putin non sprecò l'occasione di dire che Lenin considerava i russi cattivi
lavoratori. Questa citazione a metà è estratta dai "Compiti imminenti del
potere sovietico", dove si stava riferendo ai miglioramenti necessari
nell'organizzazione del lavoro. Per non parlare del resto dei membri del
governo che non perdono occasione per screditare, denigrare Stalin e Lenin.
A.Z. Uno dei motivi per cui lo
ridicolizzano è per esaltarsi se stessi. Lenin è un Titano, e loro soltanto dei
pigmei. Tutto quello che sanno fare è distruggere. Pur di ingrandirsi, si
prestano a tutto quello che lei ha detto.
Ci sono due strade: fare meglio di quello che fecero i nostri predecessori, o
disprezzarli. Se i nostri predecessori li presentiamo come qualcosa di brutto
ed insignificante, noi non possiamo sembrare gente migliore. Quella è la strada
che hanno scelto.
Ma penso che non potranno evitare il giudizio della storia. Il significato di
Lenin, il suo enorme sedimento, la sua personalità e tutti i suoi meriti
davanti alla Russia e davanti all'umanità non potranno essere occultati dalla
calunnia.