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Conferenza ICWPE per il 100° della fondazione dell'URSS: Contributo PCTE

Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna (PCTE) | ussr100years
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

13/12/2022

Cari compagni,

quest'anno ricorrono i 105 anni dalla Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre e i 100 anni dalla fondazione dell'URSS. Come ogni anno, è compito dei partiti comunisti e operai cogliere l'occasione di questa ricorrenza per discutere politicamente con la nostra classe il significato e l'importanza storica di questi eventi e il loro senso attuale. In occasioni come questa i comunisti devono affrontare sistematicamente il compito difficile ma necessario di esaminare i successi e gli insegnamenti della conquista del potere da parte della classe operaia russa, tralasciando le celebrazioni nostalgiche e conservando un atteggiamento pratico in funzione delle lotte di oggi.

La Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre del 1917 portò per la prima volta nella storia la classe operaia alla guida di un Paese, conferendole il potere politico. La creazione dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) nel 1922 diede inizio a quasi settant'anni di costruzione del socialismo, con progressi e arretramenti, stimolando la lotta rivoluzionaria della classe operaia in ogni angolo del mondo e offrendo al nostro tempo un esempio concreto di ciò che il socialismo-comunismo è in grado di realizzare.

L'Unione Sovietica dovette fronteggiare difficoltà sin dalla sua nascita, a causa di una guerra civile provocata dall'invasione del Paese da parte di varie nazioni capitaliste, seguita da incessanti attività di sovversione interna e dall'invasione nazifascista nel 1941. Per tutti i sette decenni della sua esistenza, il socialismo in Unione Sovietica dovette fare fronte a una costante e multiforme aggressione da parte dei capitalisti di altri Paesi, alleati con le forze controrivoluzionarie interne. Malgrado ciò, riuscì a resistere per un periodo considerevole.

Se resistette, fu in gran parte grazie alle conquiste economiche e sociali del socialismo e al sostegno più o meno generale della classe operaia sovietica al processo di costruzione del socialismo.

La Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre diede il via all'introduzione di vasti provvedimenti economici e sociali senza precedenti nella storia sino a quel momento: la terra fu redistribuita, nell'immediato affidata al lavoro di cooperative e in seguito socializzata; l'industria e i settori strategici, le banche, l'energia e i trasporti furono nazionalizzati; fu introdotto un vasto sistema di sicurezza sociale che garantiva assistenza ai malati e agli anziani; l'emancipazione delle donne della classe operaia dal lavoro domestico compì progressi fondamentali grazie alla socializzazione del lavoro riproduttivo, mentre il fenomeno della prostituzione fu combattuto con determinazione; analfabetismo e disoccupazione furono eliminati; furono creati un sistema sanitario e un sistema scolastico pubblici e gratuiti, e molto altro ancora.

I successi dell'Unione Sovietica, ottenuti in condizioni assai difficili, forniscono la dimostrazione pratica della possibilità di garantire un tenore di vita dignitoso alla classe operaia e alla popolazione nel suo insieme attraverso l'adattamento dei rapporti di produzione allo sviluppo delle forze produttive - allora e ancor di più oggigiorno - grazie alla creazione di un'economia socialista-comunista in un Paese controllato dalla classe operaia.

Il modo di produzione socialista-comunista si dimostrò superiore al modo di produzione capitalista. Se si considera la relativa arretratezza della Russia rispetto agli Stati Uniti o all'Europa occidentale nel 1917, appare evidente che il sistema socialista non soltanto realizzò uno sviluppo economico impareggiabile, ma si tradusse anche in un miglioramento effettivo della qualità della vita per i produttori della ricchezza sociale.

Questo storico insegnamento va trasmesso alla classe operaia ovunque, sia nei luoghi di lavoro sia in quelli in cui risiede. Ma non è l'unico.

Il potere operaio dovette fronteggiare vari dilemmi nel corso dei suoi settant'anni di esistenza nell'Unione Sovietica, e il compito dei partiti comunisti e operai è specificamente quello di condurre un'analisi critica - in un'ottica marxista-leninista - degli errori che condussero alla sua caduta, ma anche dei suoi successi.

La Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre ebbe luogo in un contesto di guerra imperialista generalizzata, che mieteva milioni di vittime sui campi di battaglia. Questo contesto creava anche dei falsi dilemmi, che avevano fatto sì che gran parte del movimento operaio internazionale si fosse schierato sotto le bandiere e le parole d'ordine delle borghesie dei rispettivi Paesi.

Il Partito Bolscevico seppe dire basta e lanciare lo slogan dell'opposizione alla guerra imperialista e a tutti gli schieramenti contrapposti, evidenziando inoltre la necessità per i rivoluzionari di approfittare della devastazione sociale in atto per rivolgere i loro fucili contro le rispettive borghesie nazionali.

Oggi l'Europa è nuovamente precipitata in una guerra, diversa dalla prima guerra mondiale - almeno per ora - in termini di dimensioni, ma esattamente identica a essa per quanto concerne la sua natura di classe e le sue conseguenze. Oggi più che mai, è necessario ricordare la coraggiosa presa di posizione dei bolscevichi russi e di molti altri rivoluzionari che li appoggiarono in vari Paesi. Contro i tentativi di cancellare la storia, e di equiparare l'attuale Russia capitalista all'Unione Sovietica socialista, è necessario ricordare gli insegnamenti fondamentali sulla natura classista dello Stato e sul carattere delle azioni messe in atto dagli Stati capitalisti nell'era dell'imperialismo, magistralmente sintetizzati da Lenin nelle sue opere «Stato e rivoluzione» e «L'imperialismo, fase suprema del capitalismo».

La Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre dimostra inoltre la fondatezza della tesi secondo cui, nell'era dell'imperialismo, quando tutti i Paesi capitalisti del mondo sono parte del sistema imperialista mondiale a prescindere dal loro livello di sviluppo, il compito della classe operaia è la rivoluzione socialista e la conquista del potere politico. Per svolgere questo compito è possibile fare affidamento anche sul sostegno di altri settori sociali colpiti dallo sviluppo dei monopoli - a patto che si schierino sotto le bandiere e i parametri politici della classe operaia rivoluzionaria.

La Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre del 1917 diede inizio all'era delle rivoluzioni proletarie, della transizione dal capitalismo al socialismo, perché la classe operaia russa seppe dimostrare sul terreno pratico la correttezza delle posizioni rivoluzionarie. Insegnò a tutti i lavoratori del mondo, allora come oggi e una volta per tutte, che la conquista del potere non è un'utopia, e che l'instaurazione del modo di produzione socialista-comunista è non soltanto possibile, non soltanto benefica per i nostri interessi, ma indispensabile per la sopravvivenza dell'umanità e dell'intero pianeta.


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