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Conferenza ICWPE per il 100° della fondazione dell'URSS: Contributo del PC di Svezia

Partito Comunista di Svezia (SKP) | ussr100years
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

13/12/2022

Cari compagni,

Il 100° anniversario della fondazione dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche è un'occasione importante per coloro che lottano contro il capitalismo e per la realizzazione del socialismo. Il Partito Comunista di Svezia desidera quindi ringraziare il Partito Comunista di Grecia per aver ospitato questa videoconferenza dell'Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai e per aver fornito il supporto tecnico e i servizi di interpretariato.

La fondazione dell'Unione Sovietica è stata di per sé una grande conquista che ha portato ad altre conquiste su cui non mi dilungherò in questa sede, anche se non è possibile non ricordare e onorare la grande vittoria contro il fascismo durante la Seconda Guerra Mondiale, ottenuta a caro prezzo dal popolo sovietico. Un risultato ancora più grande se si confronta con l'Impero russo, uno dei Paesi più arretrati d'Europa, che aveva subito grandi perdite durante la Prima Guerra Mondiale, e la devastazione successiva causata dalla guerra di intervento imperialista, la cosiddetta guerra civile, ai danni della nuova Russia sovietica e del suo popolo.

Lo spargimento di sangue e la miseria della Prima Guerra Mondiale, determinarono in Russia una situazione che i bolscevichi, sotto la guida di Lenin, sfruttarono per realizzare la Rivoluzione d'Ottobre, la prima rivoluzione proletaria di successo. Tuttavia, in questo quadro non dobbiamo dimenticare come molti partiti della Seconda Internazionale tradirono il proletariato all'inizio della Prima Guerra Mondiale assumendo una posizione sciovinista e schierandosi con il capitale dei loro Paesi, votando persino a favore dei crediti per finanziare la guerra dei loro rispettivi Paesi: questi partiti hanno voltato le spalle ai popoli lavoratori che avrebbero dovuto rappresentare; invece di opporsi alla guerra imperialista, sono diventati complici della borghesia nel costringere i lavoratori a massacrare i loro compagni di lavoro di altri Paesi. Per gli operai non si trattava di vincere, ma solo di perdere, poiché essi stessi non avevano nulla da guadagnare, essendo le loro vite la posta in gioco nella grande scommessa del capitale monopolistico.

I bolscevichi, tuttavia, mantennero la loro posizione pro-operaia e antimperialista, invece che diventare collaboratori della borghesia e si opposero quindi con veemenza alla guerra. Solo grazie a questa posizione intransigente, i bolscevichi poterono essere il partito che guidò la prima rivoluzione socialista di successo, la rivoluzione che portò alla fondazione della grande Unione Sovietica, che oggi onoriamo cento anni dopo.

Quando, dopo la Rivoluzione d'Ottobre, non si concretizzò l'auspicata rivoluzione mondiale, l'Unione Sovietica affrontò l'enorme sfida di essere un'enclave del socialismo. Sebbene l'intervento imperialista dopo la Rivoluzione d'Ottobre non sia riuscito a schiacciare il nascente Stato operaio, non si è mai parlato di una rinuncia da parte delle potenze imperialiste e dell'accettazione dell'esistenza di uno Stato socialista.

La difesa della rivoluzione sovietica contro i Paesi capitalisti avanzati richiedeva uno sforzo titanico di educazione, industrializzazione e collettivizzazione della produzione agricola. Quando l'attacco arrivò, fu concentrato e genocida, guidato dal regime fascista tedesco di Hitler con l'assistenza di altri Stati fascisti. Gli Stati più reazionari e apertamente antioperai rivolsero l'attenzione delle loro ambizioni imperialiste verso le risorse dell'Unione Sovietica e verso lo schiacciamento della più grande minaccia all'intero sistema imperialista: la grande Unione Sovietica guidata dal marxismo-leninismo.

La bandiera rossa che svettava sul Reichstag tedesco nel maggio del 1945, fu l'epilogo per le ambizioni degli imperialisti fascisti, come sappiamo. Ad oggi, i popoli del mondo hanno un debito di gratitudine nei confronti dell'Unione Sovietica e del suo popolo per il ruolo impareggiabile che hanno svolto nello sconfiggere il Terzo Reich fascista e per i sacrifici compiuti a tal fine.

Per quanto eroica, importante e necessaria sia stata la vittoria sul fascismo nella Seconda Guerra Mondiale, non poteva tuttavia essere la vittoria finale sul fascismo. La vittoria finale è un traguardo da raggiungere e si realizzerà solo con la vittoria finale del socialismo sul capitalismo. Finché esisterà il capitalismo, con le sue intrinseche contraddizioni di classe, il fascismo esisterà. Forse non sempre in primo piano, ma comunque in agguato, pronto per il tempo in cui la facciata della democrazia liberale dovrà essere abbandonata per una violenza di classe non mascherata, per aumentare ancora una volta il tasso di sfruttamento del popolo lavoratore. La borghesia utilizzerà tutti i mezzi necessari per garantirsi i propri profitti, proprio come per assicurarsi lo status di classe dominante e la continuazione del modo di produzione capitalista, da cui dipende la sua esistenza.

In conclusione, qualsiasi vittoria sul fascismo sarà una vittoria temporanea, a meno che il capitalismo non sia sconfitto e sostituito con il socialismo. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che il conflitto tra gli Alleati occidentali e le Potenze dell'Asse nella Seconda Guerra Mondiale era per sua natura un conflitto imperialista, con le potenze imperialiste che cercavano di ottenere vantaggi o limitare i guadagni delle potenze avversarie. Gli Stati capitalisti non hanno mai avuto problemi a combattere uno stato fascista per poi cambiare e stringere alleanze con altri stati fascisti.

Non c'è quindi paragone tra gli stati capitalisti che affermano di combattere il fascismo mentre lottano per la posizione nel sistema imperialista, da un lato, e l'Unione Sovietica dall'altro che schiaccia il fascismo e porta la liberazione ai popoli oppressi.

Compagni,
Guardando alla storia dell'Unione Sovietica, troviamo grande ispirazione nelle sue conquiste. Le molte lezioni che si possono trovare nella costruzione dell'Unione Sovietica e nella controrivoluzione che ha portato alla sua fine, vivono nel lavoro rivoluzionario dei comunisti di oggi e continueranno a influenzare la lotta verso un domani socialista.

Grazie


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