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Intervista a Patrick Köbele, Presidente del Partito Comunista Tedesco (DKP)

UyL | unidadylucha.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

18/01/2014

"Tutte le speranze di una rinascita progressista della UE sono illusioni"

Patrick Köbele rappresenta la massima carica del PC Tedesco dopo il 20° Congresso dell'organizzazione tenutosi la scorsa primavera. Ha risposto alle nostre domande durante il mese di dicembre, quando non si era ancora chiuso l'accordo tra la CDU e la SPD per formare il governo.

Unidad y Lucha: Compagno Patrick, un paio di mesi fa avete recuperato la direzione del DKP su posizioni rivoluzionarie, puoi commentarci quali sono gli assi della vostra politica dopo il Congresso e quali sono le principali differenze con il periodo precedente?

Patrick Köbele: In primo luogo le decisioni prese al 20° Congresso non sono state decisioni prese solo da alcuni membri del Partito o da suoi "importanti membri". Alla domanda di un giornalista su quello che era lo stato d'animo della maggioranza dei membri del nostro Partito che si è espressa con queste decisioni, ho risposto: "Penso che la stragrande maggioranza dei membri del DKP siano convinti che gli eventi osservati a livello globale, in Europa e anche in Germania, che noi stessi sperimentiamo, non richiedono altro che un Partito Comunista. E sono sicuro che questa maggioranza è d'accordo anche su come intenderlo. E' il desiderio di un Partito che analizza il mondo con le idee di Marx, Engels e Lenin e che considera suo compito fondamentale far progredire la classe operaia da classe in sé, a classe per sé, facendogli vedere che la contraddizione tra capitale e lavoro salariato sta dietro alle molteplici contraddizioni individuali. I nostri militanti vogliono un Partito che sia cosciente che questa contraddizione può essere superata solo attraverso la rottura rivoluzionaria dei rapporti imperanti di proprietà e nella società e che si vuole trasmettere questa coscienza. Infine, si vuole un Partito che affermi che questa rottura richiede che la classe operaia, in alleanza con altri, tolga il potere dalle mani della borghesia, se si vuole costruire il Socialismo come alternativa al capitalismo. Tutto questo richiede un Partito Comunista come organizzazione autonoma e la stragrande maggioranza dei membri del DKP vuole che questo non solo sia confermato nella teoria, ma che sia dimostrato nelle strade".

Uyl: Le recenti elezioni tedesche hanno dato un grande sostegno ad Angela Merkel. Puoi commentarci come valuti questa questione?

PK: La crisi economica e il ruolo dell'imperialismo tedesco richiedono una speciale considerazione. Il capitale finanziario della Germania - la fusione del capitale bancario e industriale - ha utilizzato i governi precedenti, sia verdi e socialdemocratici, che conservatori e liberali, per trasformare la Germania in un paese di bassi salari rispetto alla sua elevata produttività ed abbassare il salario reale. Come risultato di ciò, l'imperialismo tedesco ha potuto consolidare la propria egemonia in Europa, anche durante la crisi, sviluppando un'aggressione economica attraverso le esportazioni di cui soffrono principalmente i cosiddetti paesi europei periferici. Per fare questo si è affidato alla sua superiorità finanziaria e tecnologica e al suo dominio all'interno dell'amministrazione dell'UE.

Pertanto, gran parte del capitale tedesco ha attraversato la crisi praticamente senza subire danni e pertanto, è riuscito a mantenere in gran parte della classe operaia le illusioni di un patto tra lavoro e capitale. Questo fatto è stato esacerbato dalle tendenze nazionaliste basate sulle storie dei tedeschi "diligenti", a fronte di greci, spagnoli e italiani "pigri", ecc. Il risultato delle ultime elezioni federali deve essere analizzato in questo contesto.

In sostanza il risultato esprime la coscienza generale - anche tra la classe operaia - nel nostro paese. Una grande quantità di persone sono ancora in una logica localistica e si identificano con la "loro" impresa, il "loro" capo e i "loro" superiori. Il loro slogan è "la mia azienda è il mio castello".

Il particolarmente radicale pro-mercato Partito Liberal Democratico (FDP), non ha più rappresentanza in Parlamento. Tuttavia, un nuovo partito di destra - "Alternativa per la Germania" - ha guadagnato voti in modo massiccio e proprio per poco non ha superato la barriera per ottenere la rappresentanza parlamentare. E' molto probabile che ottenga seggi al Parlamento Europeo nel 2014.

In questa situazione ci sarà una grande coalizione tra socialdemocratici e conservatori. Per la classe operaia del nostro paese e anche per i popoli in Europa e nel mondo, ciò non sarà un progresso. A livello internazionale e a livello dell'UE, entrambi i partiti concordano sulle politiche che mirano a rafforzare ed espandere l'imperialismo tedesco e la sua egemonia in termini politici, economici e militari. Ogni illusione sarebbe fuorviante in questo senso.

L'astensione dell'imperialismo tedesco nella guerra contro la Libia - nella quale si sono ignorate tutte le leggi internazionali - non ha espresso il suo desiderio di pace. Era semplicemente sperare che i propri interessi potessero sorgere con maggiore efficacia in altro modo.

L'opposizione parlamentare è formata ora da deputati del Partito dei Verdi e del Partito della Sinistra (Linke, ndt). Nella maggior parte dei distretti noi, il Partito Comunista Tedesco, abbiamo chiamato a votare per il Partito della Sinistra. Non facciamo ciò per sostituire il Partito Comunista, ma perché c'è un accordo sulle esigenze attuali e perché essi avevano una possibilità realista di entrare in parlamento.

Per quanto riguarda il suo ruolo oggettivo e la sua piattaforma, il Partito della Sinistra è una forza socialdemocratica di sinistra. Tuttavia, a causa della sua origine storica nel Partito Socialista Unificato di Germania, SED, partito marxista-leninista governante nella DDR, ha ancora un numero di membri che si considerano comunisti. In questo partito vi è una lotta permanente tra le varie correnti. Tuttavia, questa lotta si svolge meno tra i comunisti e i cosiddetti "socialisti democratici", che tra le forze che cercano la coalizione con verdi e socialdemocratici e quelli che si oppongono a questa coalizione con più o meno forza.

Uyl: In alcuni distretti avete chiesto di votare per Die Linke e in altri vi siete presentati da soli, puoi spiegare questa posizione?

PK: La decisione di come partecipare alle elezioni federali l'ha presa l'ex dirigenza del Partito. Tra il Congresso e l'elezione federale c'è stato poco tempo per discutere e cambiare questo orientamento. A mio parere - su questo abbiamo punti di vista diversi nel partito - è che normalmente dobbiamo presentarci alle elezioni, non particolarmente per ottenere seggi in Parlamento, ma per portare il Partito nelle piazze. A nostro parere, il partito Die Linke è un partito socialdemocratico di sinistra. Su alcune questioni della lotta quotidiana abbiamo posizioni comuni. Un altro aspetto è che non è facile preparare la partecipazione alle elezioni federali in un piccolo partito come il nostro. Avremmo dovuto raccogliere in ogni regione della Germania 2.000 firme di sostegno e in alcune regioni non siamo abbastanza forti per farlo.

Uyl: Crediamo che ci sia grande ignoranza circa la situazione della classe operaia tedesca. Potresti commentarci grosso modo, qual è la reale situazione dei lavoratori e delle lavoratrici nel tuo paese?

La classe operaia in Germania è sovente divisa. C'è una parte di operai di grandi settori dell'industria che sta lavorando direttamente per compagnie con contratti in condizioni abbastanza buone, rispetto ad altri settori della classe operaia. Questi lavoratori controllano i dibattiti in molti sindacati. Questa parte della classe operaia spesso pensa di avere gli stessi interessi della classe capitalista e che la politica europea dell'imperialismo tedesco aiuti il fatto che le sue condizioni siano veramente buone, soprattutto rispetto alla classe operaia di molti paesi della periferia europea.

Altri settori della classe operaia, in particolare i disoccupati, ma anche parti della classe operaia nei grandi settori e nelle grandi compagnie, ma che non sono nel loro libro paga (che stanno lavorando per altre aziende in cattive condizioni e in sub-appalto) sono poveri o sono sulla strada di esserlo. Tuttavia, molti di loro non vedono la ragione della loro situazione nel capitalismo, ma vedono la ragione nella loro responsabilità individuale.

Uyl: Una caratteristica distintiva della politica dei partiti comunisti europei è la loro analisi di strutture come l'UE. Qual è la vostra analisi sulla natura dell'Unione europea?

PK: Dal nostro punto di vista l'Unione Europea è una struttura di Stati imperialisti. Oggi è sotto l'egemonia dell'imperialismo tedesco e a volte di quello francese. Per l'imperialismo tedesco, l'UE è attualmente una struttura di grande aiuto. Comparati all'alta produttività, i salari in Germania sono molto bassi. Questa è la base per un orientamento all'esportazione, in particolare verso i paesi del sud dell'UE che non si possono comparare. Così, l'Euro è una buona arma per l'imperialismo tedesco. Dal nostro punto di vista, tutte le speranze di una rinascita progressista dell'UE sono illusioni, visto che, se le condizioni permettono questo, permetterebbero anche di avere una grande vittoria sull'imperialismo tedesco.

Uyl: Come analizzi la situazione attuale del Movimento Comunista in Europa e nel mondo?

PK: Il 15° Incontro dei Partiti Comunisti e Operai svoltosi a Lisbona ha mostrato che i partiti sono in grado di definire azioni e piani comuni per lottare contro la crisi del capitalismo e contro l'imperialismo. L'Incontro mostra anche che la base dell'analisi della situazione attuale è a maggioranza comune. E dimostra che abbiamo un punto di vista ideologico comune: il marxismo-leninismo. Dall'altro lato abbiamo molte questioni da discutere, ma ciò non rappresenta un problema. E' una buona opportunità e anche una sfida. Un problema che abbiamo riscontrato e di cui abbiamo bisogno trovare una soluzione, è che necessitiamo di maggior spazio per le discussioni su questi temi.

Uyl: C'è qualcos'altro che vuoi commentare per i nostri lettori?

PK: Sì, è molto importante per me segnalare che capisco e sostengo tutte le opinioni e le azioni contro l'imperialismo tedesco. Tuttavia, non tutti i tedeschi fanno parte dell'imperialismo tedesco. Abbiamo una classe operaia che non si vede come classe per sé e con una grande mancanza di internazionalismo proletario. Ma prima di tutto è classe operaia, così chiedo ai vostri lettori di vedere che, oggettivamente, la classe operaia in Germania è sullo stesso lato della barricata della lotta di classe della classe operaia in Spagna. Lottiamo insieme per far si che la classe operaia nei nostri rispettivi paesi, lo veda.

Uyl: Molte grazie, compagno.

 


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