Julio Mínguez | unidadylucha.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
27/05/2015
… gli operai devono scrivere sulla loro bandiera il motto rivoluzionario: «Soppressione del sistema del lavoro salariato» Karl Marx, Salario, prezzo e profitto
Marx ha affermato che tutta la lotta di classe è una lotta politica. Una affermazione che purtroppo è servita per giustificare in molteplici modi il riformismo più persistente, che Lenin combatté con la più ferma posizione teorica e di principio, qualificandola come "economicismo".
L'espressione di Marx è servita al riformismo, come rottura e come cucitura. In principio, prestò i suoi servizi per giustificare la confusione politica del riformismo più eminente, espressa nel motto "il fine non è nulla, il movimento è tutto".
Inoltre, questa chiara affermazione di Marx è servita anche e specialmente per giustificare che l'esistenza del movimento operaio è motivata esclusivamente dalla lotta per migliorare le sue condizioni di lavoro e di vita. Non bisogna andare oltre.
Come abbiamo detto prima, già Lenin combatté fermamente questa posizione che impedisce alla classe lavoratrice ogni possibilità di vittoria. La mera lotta per motivi economici è insufficiente per costruire un movimento operaio forte e indipendente, per costruire l'indipendenza politica della classe operaia. La lotta per migliorare le condizioni di lavoro e di vita, naturalmente si inquadra, in una pratica di lotta di classe. E' di classe, ma appartiene a una lotta più essenziale, più elementare, embrionale, se si vuole. Chiaramente, in caso contrario "...essa si ridurrebbe al livello di una massa amorfa di affamati e di disperati, a cui non si potrebbe più dare nessun aiuto... se la classe operaia cedesse per viltà nel suo conflitto quotidiano con il capitale, si priverebbe essa stessa della capacità di intraprendere un qualsiasi movimento più grande" (K.M.). Non potrebbe esser in grado di svolgere azioni di maggiore trascendenza, svilendosi e immiserendo. Serve per stabilire posizioni di classe senza esser sufficiente per conquistare l'indipendenza di classe e conseguire l'obiettivo finale. Bisogna alzare il livello. Il movimento operaio, la classe lavoratrice deve includere nelle sue rivendicazioni quelle a carattere socio-politico. Passo importante, ma ancora insufficiente.
Effettivamente, bisogna fare in modo che la lotta di classe acquisisca una maggiore intensità politica, ponendosi la questione dello Stato. La lotta della classe lavoratrice acquisisce un carattere completo, eminentemente sviluppato, corrispondente pienamente all'indipendenza di classe e a una coscienza elevata quando il suo approccio ed attività si dirige verso il nodo cruciale del potere dello Stato. Lo sviluppo della classe e del movimento operaio stesso è più completo, più consistente e si ritrova più vicino al conseguimento di altre rivendicazioni quando il suo approccio si rafforza e si avvicina di più al nocciolo del potere dello Stato.
Passare per questi distinti stadi della lotta di classe - che non avviene sempre in modo lineare e continuo, giacché a volte si "rivoluzionano" e producono salti improvvisi - richiede diversi modi di organizzazione e di lotta. In quanto a queste ultime, non è previsto un unico modo. Si utilizzeranno i mezzi a disposizione, corrispondenti al livello di coscienza e di organizzazione acquisiti, siano legali o meno. Includeranno, ad esempio, uno sciopero di impresa e settore, le casse di resistenza, la solidarietà di altri settori o gli scioperi generali e politici, chiamando il resto del popolo. E passeranno dall'organizzazione già esistente di assemblee, sindacati, CUO (Comitati di Unità Operaia) e altri possibili.
Speciale attenzione meritano le cellule. Non devono limitarsi a una azione meramente sindacale. Avvicinare la classe nel suo ambito agendo sulla coscienza che deve lottare contro tutto il regime del capitale e il suo sfruttamento, per la distruzione dello Stato che lo mantiene e la costruzione di una società senza classi, questo deve esser il suo obiettivo politico principale. Naturalmente, considerando sempre che l'agitazione verso l'obiettivo finale ha le sue gradazioni "democratiche", cioè che bisogna segnalare e rivendicare in ogni momento l'aspetto politico non appartenente all'ambito delle riforme.
Da questo con le sue limitazioni e cautele, con i suoi gradi intermedi, con parole d'ordine che puntano e avvicinano all'obiettivo finale.
E' molto giusto segnalare la pertinenza che la lotta per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro è la prima e fondamentale cosa alla quale accede l'immensa maggioranza dei lavoratori e lavoratrici e, in generale, la prima che colpisce la loro coscienza come classe. Ma bisogna far risaltare, mettere in evidenza l'altro aspetto: se le lotte di classe per il salario, in tutte le sue manifestazioni, costituiscono un embrione della lotta politica, non possiamo dimenticare mai e poi mai che l'obiettivo finale della classe è conquistare la società in cui il salario è abolito.
Ottenere che la classe lavoratrice comprenda che deve lanciarsi in una lotta senza quartiere per raggiungere questo obiettivo ultimo, deve costituire un elemento permanente della nostra attività politica.
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