www.resistenze.org - pensiero resistente - dibattito teorico - 09-05-16 - n. 588

Chi appicca e chi soffia sul fuoco

Sulla posizione della cosiddetta "sinistra europea" riguardo la questione dei rifugiati

Elisseos Vagenas * (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

30/4/2016

Gabi Zimmer è intervenuta di recente nel nostro paese sul tema "Una politica di sinistra per l'Unione europea riguardo i rifugiati". Gabi Zimmer è presidente del gruppo di "sinistra" nel Parlamento Europeo (GUE/NGL) e deputata del Partito tedesco "Die Linke", che insieme a Syriza è il fiore all'occhiello del cosiddetto Partito della Sinistra europea (SE).

L'osservazione di fondo del suo discorso è che "il 21° secolo sarà il secolo dei rifugiati", rilevando che "il 91 per cento dei migranti che arrivano in Grecia sono rifugiati di guerra provenienti da paesi come l'Iraq, la Siria e l'Afghanistan" e stimando che "a causa di guerre civili e catastrofi climatiche molte più persone saranno costrette a lasciare le loro case in tutto il mondo".

E' realmente questa la spiegazione del problema dei rifugiati? Le guerre civili e il cambiamento climatico? La posizione del presidente del gruppo GUE/NGL è molto comoda e utile all'imperialismo... Nel discorso di oltre 1.000 parole della signora Zimmer non è possibile trovare le parole USA e NATO, tanto meno è possibile leggere della posizione dell'UE e della competizione tra le succitate potenze con le altre potenze capitaliste, come la Russia, per il petrolio, il gas naturale, gli oleodotti e le altre vie di trasporto, oltre alle quote di mercato. Nessun riferimento ai monopoli, alla natura del sistema capitalistico che dà origine alle crisi e appicca il fuoco della guerra imperialista. Questa "sinistra" sembra molto disponibile a soffiare sulle fiamme di questo fuoco.

Per questo motivo, nessuno troverà una parola nel discorso della Zimmer circa la necessità di rovesciare questa barbarie, che, a parte tutto il resto, costringe milioni di persone ad abbandonare i luoghi dove sono nati e cresciuti, spesso a causa della guerra o della crisi capitalista (la povertà, la disoccupazione, la miseria) o per gli altri tormenti generati dal sistema capitalista. Non è un segreto che i partiti della GUE/NGL, nel passato recente hanno sostenuto gli interventi imperialisti della NATO e dell'UE in Libia, Siria, Repubblica Centrafricana, ecc. In altre parole, hanno aggiunto benzina sul fuoco degli interventi e delle guerre imperialiste.

Questa "sinistra", rappresentata dalla Zimmer, nasconde il dilemma fondamentale della nostra epoca ("socialismo o barbarie"), posto dalla sua connazionale Rosa Luxembourg, e di conseguenza è uno strumento molto comodo e utile per il capitale.

Al servizio di chi?

Il Presidente del gruppo GUE/NGL ritiene che questa barbarie sia un dato di fatto e afferma che lei è pronta, come tutti gli altri partiti borghesi, a gestirla. E sulla base del suo discorso, la sua gestione coincide con le esortazioni degli industriali tedeschi, che chiedevano alla Merkel di "aprire le frontiere" ai rifugiati e agli immigrati. Zimmer chiede che l'afflusso massiccio di rifugiati e immigrati su base annua sia utilizzato dai capitalisti per ringiovanire la popolazione economicamente attiva e trovare nuova forza lavoro a basso costo, come è stato il caso degli Stati Uniti per molti decenni e della Russia negli ultimi 20 anni. Non dobbiamo trascurare il fatto che l'età media in Germania è di 45,6 anni, e che è il gruppo di popolazione più anziana d'Europa.

Sappiamo che il capitale a volte usa il nazionalismo e supporta molte varietà di forze razziste e fasciste per dividere i lavoratori in base all'origine nazionale, alla religione, alla lingua, ecc. Il fine ultimo è quello di rafforzare il sistema di sfruttamento e il suo potere, mettendo in pratica la tattica del "divide et impera". Altre volte il capitale ricorre al cosmopolitismo, con lo stesso obiettivo di servire i piani della borghesia e di aumentare la propria redditività. Se nel primo caso utilizza forze fasciste, come Alba Dorata, e i cosiddetti "euroscettici", nel secondo usa le forze della cosiddetta "Sinistra Europea", la formazione opportunistica del Partito della SE, che rappresenta ora il fratello minore della socialdemocrazia europea, desiderosa di essere utilizzata.

L'Europa del capitale non è l'unica via

Tuttavia, nel suo discorso la Zimmer, esprime non solo il desiderio di assecondare gli interessi del capitale europeo per rinnovare la sua forza lavoro, ma cerca di equiparare la lotta dei popoli contro l'UE del capitale con le forze nazionaliste di estrema destra. Il suo obiettivo in questo caso è lo stesso del capitalismo europeo, dando per inopinabile la via unidirezionale della UE. Questa unione, come ogni altra unione capitalistico interstatale, è costruita in linea con gli interessi della plutocrazia ed è diretta contro i diritti dei lavoratori e dei popoli.

Così, per esempio, con questa logica la Zimmer "regala" tutta la classe operaia e le forze popolari all'estrema destra (che è contro l'Unione europea in funzione di servire interessi specifici di alcune sezioni del capitale) e attacca i comunisti, che in molti paesi stanno lottando politicamente contro l'UE del capitale. Tale posizione non è una sorpresa, in quanto è ben noto che la SE e le forze nella sua orbita sostengono fortemente l'Unione europea capitalista e dichiarano la loro disponibilità a contribuire al suo "miglioramento". Tuttavia, come è stato sottolineato nella Dichiarazione fondativa dell'Iniziativa comunista europea (Iniziativa CWPE) che è stata costituita due anni fa da molti Partiti Comunisti e Operai in Europa, l'UE è una opzione del capitale. "Promuove misure a favore dei monopoli, la concentrazione e centralizzazione del capitale, sta rafforzando le sue caratteristiche di blocco economico, politico e militare imperialista che si oppone agli interessi della classe operaia, dei settori popolari, sta aumentando gli armamenti, l'autoritarismo, la repressione statale, restringendo i diritti sovrani".

In opposizione alla SE, i partiti dell'Iniziativa considerano che "l'Unione europea [è] il centro imperialista europeo, che sostiene piani aggressivi contro altri popoli e si allinea con gli Stati Uniti e la NATO; il militarismo è il suo elemento strutturale". Allo stesso tempo, sottolineano come "ci sia un cammino di sviluppo differente per i popoli. Attraverso le lotte dei lavoratori si proietta la prospettiva di un'Europa differente, della prosperità dei popoli, del progresso sociale, dei diritti democratici, della cooperazione paritaria, della pace, del socialismo. Crediamo nel diritto di tutti i popoli di scegliere il proprio percorso di sviluppo, in modo sovrano, compreso il diritto di liberazione dalle dipendenze molteplici dell'UE e della NATO, così come l'opzione socialista".

L'anticomunismo è la "ciliegina sulla torta" della Sinistra Europea

Zimmer nel suo tentativo di argomentare a favore delle "frontiere aperte" ricorre all'anti-comunismo, rilevando che: "muri, recinzioni e frontiere chiuse non potranno mai risolvere il problema. Lo dico in base alla mia esperienza vissuta nella ex RDT. Al contrario, peggiorano la crisi umanitaria".

Questa è una tattica consolidata delle forze della cosiddetta "Sinistra Europea", ossia il ricorso all'anticomunismo in quanto funzionale alla UE, che da lungo tempo orchestra un'offensiva politico ideologica simile contro i comunisti e il socialismo che abbiamo conosciuto nel 20° secolo. In ogni caso, la signora Zimmer, ovunque si trovi, cerca di promuovere l'equazione antistorica del fascismo uguale a comunismo, arrivando a connotare il socialismo come "capitolo oscuro della storia". Ha inoltre partecipato attivamente nel recente passato, alla campagna dell'UE contro Cuba. Tuttavia quale discorso può essere fatto di "crisi umanitaria" in relazione alla Repubblica democratica tedesca?

E' stato versato molto inchiostro, speso molto denaro e dispiegati molti mezzi per calunniare il socialismo della RDT. Tuttavia, qualsiasi cosa dicano non può cambiare la realtà: il rovesciamento del socialismo, la caduta del muro di Berlino è questo che ha portato alla distruzione delle inedite conquiste e dei diritti per l'assistenza sanitaria, l'istruzione, la sicurezza sociale, la cultura, ecc, dei lavoratori nella RDT. La "riunificazione" nel contempo ha creato nuove barriere di classe, dividendo la società in classi antagoniste e dando le redini del potere a pochi, perché in Germania, nella cosiddetta "locomotiva" economica dell'Europa, non tutti viaggiano sulla stessa carrozza. La stragrande maggioranza "spala carbone" per tenere il motore acceso e pochissimi godono di tutti i privilegi.

Per quale tipo di 21° secolo stiamo lottando?

Se la rappresentante della "Sinistra Europea" ha dichiarato nel suo discorso che il "21° secolo sarà il secolo dei rifugiati", il KKE, come è ben noto, da parte sua afferma che combatte perché il 21° secolo sia il secolo di una nuova ripresa del movimento rivoluzionario internazionale e una nuova ondata di rivoluzioni sociali.

Il KKE si trova a fianco delle migliaia di persone perseguitate, vittime delle guerre imperialiste e dello sfruttamento capitalista. Lotta per la loro giusta causa e riconoscere il loro diritto di fuggire al fuoco della competizione interimperialista e per il rispetto del diritto internazionale dei rifugiati. Il KKE formula proposte specifiche per ridurre il loro disagio e la loro miseria e in questa direzione supporta l'attività di solidarietà e allo stesso tempo mette in evidenza e continua la lotta contro le cause di questo problema. Perché, come è stato sottolineato nella dichiarazione congiunta firmata da 57 PC: "Dobbiamo organizzare ed entrare in conflitto con il sistema di sfruttamento da cui scaturiscono le guerre, i rifugiati, l'immigrazione e la povertà, in modo che sia possibile creare le condizioni che permettano ai rifugiati e agli immigrati di tornare nelle loro terre d'origine, con i popoli responsabili del proprio destino".

La nostra arma in questi sforzi è l'internazionalismo proletario, che si riflette nello slogan immortale: "Proletari di tutto il mondo, unitevi", contro le correnti ideologiche del nazionalismo e del cosmopolitismo borghese, che in modi diversi servono gli interessi del capitale.

(*) Elisseos Vagenas, membro del CC del KKE, responsabile della sezione Relazioni Internazionali del CC

L'articolo è stato pubblicato il 30/4/2016 su Rizospastis



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