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Lezioni del Comintern e obiettivi attuali

Partito Comunista Operaio Russo | rkrp.ru
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

13/6/2019

Intervento del RCWP alla conferenza internazionale "Comintern-100"

Cari compagni!

Permettetemi di salutarvi a nome del Partito Comunista Operaio Russo nella terra della Grande rivoluzione socialista d'Ottobre, la terra in cui per iniziativa di Lenin è stata creata e si è sviluppata l'Internazionale Comunista.

Rappresentanti di numerosi partiti comunisti di tutto il mondo si sono riuniti oggi per la nostra conferenza. Questi partiti sono quelli che hanno mantenuto fede al grande insegnamento rivoluzionario del marxismo-leninismo, che trattano ancora il marxismo come scienza e mantengono la loro natura proletaria e rivoluzionaria. Ci siamo incontrati per commemorare il glorioso centenario della creazione dell'Internazionale Comunista, sebbene il nostro compito non sia semplicemente celebrativo, tanto più che la ricorrenza cade in condizioni di reazione. Siamo sulla difensiva contro le forze avanzanti dell'Imperialismo nella maggior parte dei paesi. Ecco perché il nostro compito è prendere lezioni dall'esperienza dei nostri predecessori, per applicare la loro esperienza in condizioni di lotta contemporanee.

L'internazionalismo non è solo una caratteristica essenziale del marxismo, come di ogni autentica scienza, ma è anche condizione e mezzo indispensabile per raggiungere gli obiettivi comunisti. Questo è stabilito chiaramente e inequivocabilmente nel nostro testo fondamentale, il Manifesto Comunista: "Proletari di tutti i paesi, unitevi!"

Marx ed Engels fondarono la Prima Internazionale - Associazione Internazionale dei Lavoratori (1864-1876). Quell'organizzazione aveva sezioni in diversi paesi e chiedeva la solidarietà internazionale dei lavoratori. Il manifesto statutario della Prima Internazionale fu compilato in linea con lo spirito del Manifesto Comunista e divenne un documento importante per determinare gli obiettivi e organizzare la lotta della classe operaia. Marx ed Engels guidarono la lotta teorica contro le concezioni piccolo-borghesi all'interno dell'Internazionale, poiché esse cercavano di mantenere il movimento operaio entro i limiti dell'Economicismo, cioè di limitare la lotta dei lavoratori alle richieste economiche momentanee. Queste concezioni miravano anche a impedire una politica indipendente dei lavoratori, a imporre loro idee anarchiche e ad allontanare la classe operaia dall'attuazione della propria missione storica indipendente.

Il risveglio dell'attività dei sindacati a livello locale e internazionale e l'attribuzione di una natura politica alla loro azione sono meriti indiscussi della Prima Internazionale. Venne dato impulso alla percezione della necessità di creare partiti politici operai fondati sull'esperienza dell'analisi della Comune di Parigi.

La Seconda Internazionale fu creata con il coinvolgimento attivo di Engels nel 1889 nel periodo di sviluppo radicale del movimento operaio. Il marxismo si stava trasformando in una tendenza dominante nel movimento operaio, superando le forze anarco-sindacaliste, riformiste e variamente opportuniste. Lo sforzo congiunto dei partiti mirava a elaborare una comprensione comune degli obiettivi e dei metodi di lotta. Tuttavia, le decisioni prese nei congressi dell'Internazionale non erano vincolanti per ciascuno dei partiti nazionali. Quell'Internazionale non agì come centro rivoluzionario internazionale perché non venne creato alcun organo di governo unificato, né un programma comune, né una Carta, neppure un'edizione stampa comune. La triste fine della Seconda Internazionale è ben nota.

La Terza, l'Internazionale Comunista fu creata nel 1919 come reazione dei marxisti rivoluzionari al tradimento dei dirigenti della Seconda. Tutti i partiti socialdemocratici della Seconda Internazionale avevano affermato a voce la loro adesione all'internazionalismo, persino riconosciuto e firmato le relative petizioni. Tuttavia, tutto queste si rivelarono essere solo parole. Non appena scoppiò la guerra imperialistica, quasi tutti i leader di quei partiti si trovarono fra le fila dei difensori della loro madrepatria, della loro borghesia. Il nazionalismo borghese si rivelò essere per loro una priorità più alta rispetto all'internazionalismo proletario e l'interesse della borghesia nei loro paesi più importante degli interessi del movimento operaio internazionale. Gli ex compagni si trasformarono in aspri avversari. La maggioranza dei capi della Seconda Internazionale si avvicinò al campo nemico dell'imperialismo, mentre alcuni di loro divennero ministri militari. Il loro tradimento non è stata una sorpresa, ma al contrario fu piuttosto il risultato della loro politica riformista e della cooperazione con la borghesia in tempo di pace e della "difesa della patria borghese" in tempi di guerra. Il riformismo ha dato vita allo sciovinismo sociale. I bolscevichi in Russia guidati da V.I. Lenin erano un'eccezione importante. Tutti e sei i deputati bolscevichi alla Duma russa furono imprigionati ed esiliati in Siberia. Anche gli internazionalisti della Lega di Spartaco in Germania (Karl Liebknecht, Rosa Luxemburg e altri) e il gruppo Tesnyaki del Partito social democratico operaio bulgaro. Tutti i restanti vecchi partiti furono sopraffatti dalla potente ondata di opportunismo.

La Seconda Internazionale in realtà andò in pezzi, e questa prima lezione che dovremmo imparare recita come segue: in determinate circostanze, i pregiudizi nazionalistici possono rivelarsi più forti di quelli teorici corretti. La conclusione di V.I. Lenin "la lotta contro l'imperialismo, se non è indissolubilmente legata con la lotta contro l'opportunismo, è una frase vuota e falsa", oggi è ancora valida.

Solo una piccola parte dei marxisti rivoluzionari non tradì la classe operaia. Quelli che formavano il gruppo di sinistra di Zimmerwald ne erano alcuni. Le loro argomentazioni erano così persuasive e la loro lotta disinteressata per la causa dei lavoratori così ovvia, che furono in grado di raggiungere l'obiettivo principale: conquistare gli strati più coscienti del proletariato. Questo proletariato cosciente è stato in grado di creare propri partiti in molti paesi del mondo - i partiti comunisti marxisti-leninisti. Ecco un'altra conclusione: le politiche basilari sono le più corrette ed efficaci, per quanto possano essere difficili.

Certo, la vittoriosa Rivoluzione socialista d'Ottobre e il successo dell'edificazione socialista in URSS hanno influenzato molto lo sviluppo del movimento comunista e operaio in tutto il mondo. Tuttavia, comprendiamo e ricordiamo bene l'enorme ruolo della solidarietà dei lavoratori internazionali nella vittoria della rivoluzione. Questa è un'altra lezione importante: lo slogan di Marx ed Engels "Proletari di tutti i paesi, unitevi!" è di grandissima importanza nell'epoca delle battaglie rivoluzionarie. Il suo significato per le battaglie a venire sarà indubbiamente ancora più forte.

Con la creazione del Comintern, i comunisti ottennero il loro polo nel movimento operaio, chiaramente definito in campo ideologico e organizzato, mentre i socialdemocratici in realtà si trasformarono in complici dell'imperialismo, impegnati nella sua stabilizzazione, miglioramento, mitigazione e umanizzazione, curando le sue piaghe e salvandolo in tempi di crisi e intensificazione della lotta di classe.

Lo sviluppo e rafforzamento del Comintern non era un processo facile, c'erano aspre discussioni sulla tattica, mentre otteneva sia successi che fallimenti. E' ancora il successo il criterio principale di ogni evento nella vita politica. Siamo dell'opinione che la vittoria nella battaglia mortale tra il fascismo e il socialismo nella Seconda guerra mondiale sia stata la principale conquista del Comintern. Era esattamente allo scopo di combattere il comunismo che l'imperialismo mondiale nutriva il fascismo di Hitler e le oscure forze sue alleate che avrebbero dovuto essere immediatamente dirette contro l'Unione Sovietica. Hitler infatti chiamò l'unione dei fascisti creata nel 1936 Patto Anti-Comintern. E fu proprio sul fronte orientale che i fascisti si ruppero le ossa contro la resistenza del popolo sovietico. Il popolo sovietico e la sua Armata Rossa degli Operai e dei Contadini fornirono il principale contributo alla disfatta del fascismo e alla vittoria. Siamo anche ben consapevoli dell'enorme ruolo svolto dalle unità partigiane e dai gruppi della resistenza nei territori occupati. Sappiamo anche bene che quelle forze furono guidate nella maggior parte dei casi dai comunisti. Voi, compagni, conoscete molto bene questi fatti. Sappiamo anche che quelle forze della resistenza hanno agito sotto la guida del Comintern. Questo fatto glorioso della storia del Comintern non può essere contestato.

Ecco perché il coordinamento dei comunisti in vari paesi, l'unità delle loro azioni è così importante al momento. I comunisti appartenenti ai partiti marxisti-leninisti hanno capito da tempo questa necessità. Nel 1997, i comunisti di 36 partiti firmarono la Dichiarazione "Ottobre-80", in cui descrivevano le principali ragioni della lotta e i suoi principi fondamentali dopo la sconfitta del socialismo nell'URSS. Riunioni regolari dei partiti comunisti e operai nel quadro di Solidnet si sono tenute dal 1998, su iniziativa del Partito Comunista di Grecia. Tuttavia, si dovrebbe ricordare che storicamente questi forum sono luogo d'incontro di ogni sorta di partiti, dove i marxisti spesso si incontrano e siedono accanto a coloro che distorcono il marxismo. Le regole vigenti di questi incontri a volte consentono agli opportunisti di bloccare l'ingresso di organizzazioni marxiste autentiche nel sistema Solidnet. Possiamo notare una certa tendenza all'unione al sistema di Solidnet di varie organizzazioni populiste, patriottiche e progressiste. Questo perché il nucleo comunista di questo sistema non è adeguatamente formato e non determina la direzione dei lavori. È stato sentito un bisogno urgente di consolidare precisamente le forze comuniste. Più tardi, 10 anni fa, un certo numero di partiti comunisti firmarono la Dichiarazione di Istanbul, dove sancirono la necessità di creare il polo comunista nel nostro movimento in opposizione all'avanzate dell'opportunismo. Da allora ci stiamo muovendo costantemente verso un'ulteriore convergenza delle nostre posizioni.

La Rivista "Rivista Comunista Internazionale" fondata sulla Dichiarazione di Istanbul svolge un ruolo importante in questa convergenza. Nei numeri annuali della rivista in 10 anni sono stati pubblicati articoli dedicati a temi concordati. Questi articoli, preparati da ciascuno dei partiti membri del comitato di redazione, nonché dai loro alleati, sono oggetto di meticolose discussioni congiunte che consentono di risolvere alcuni problemi rispetto la teoria e la lotta nei nostri paesi. La composizione del comitato di redazione non è permanente, in quanto alcune partiti hanno rinunciato al marxismo rivoluzionario. Ancora più partiti si sono uniti a noi, al nostro lavoro teorico creativo. Questa rivista è indubbiamente in grado di diventare un portavoce riconosciuto del movimento comunista internazionale, in particolare della sua sezione ortodossa e rivoluzionaria.

La fondazione dell'Iniziativa Comunista Europea (ECI) nel 2013 si è dimostrata un grande passo avanti verso la creazione del polo comunista. Questo organismo intende studiare le questioni europee e svilupparne il coordinamento delle attività, intese come lotta contro l'imperialismo e i suoi seguaci, in primo luogo contro gli appartenenti al partito della Sinistra Europea. L'ECI è ora composta da più di 30 partiti e l'atmosfera che si respira è molto più comunista se confrontata con gli incontri di SolidNet. I documenti adottati dalle organizzazioni ECI sono diventati un fattore riconosciuto e con un peso nella politica internazionale. L'influenza dell'ECI è senza dubbio in crescita.

Il nostro movimento nella direzione dell'unità è stato segnato da un altro passo quando, nel 2017, 40 partiti comunisti si sono incontrati alla conferenza internazionale di Leningrado organizzata dal RCWP per commemorare il centenario della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre e hanno adottato la dichiarazione congiunta "Ottobre-100".

Il nostro partito svolge anche propri studi sulla storia della creazione del Comintern e sulle sue attività. Una squadra di teorici, ideologi, storici e scrittori politici studia meticolosamente tutti i dettagli di questo lavoro e pubblica una serie di articoli teorici e analitici in cui l'intera storia del Comintern viene accuratamente analizzata sulla base di dati scientifici e documenti d'archivio. L'obiettivo principale di questi studi non è solo la rivelazione di nuovi dettagli e fatti, ma piuttosto l'analisi, l'analisi delle circostanze storiche concrete in base alle quali è stata presa una determinata decisione, chiarendo perché sono state prese proprio quelle decisioni e quale pertinenza potrebbero avere con la situazione attuale. Tali articoli sono stati pubblicati sul sito del nostro partito con cadenza settimanale. Sono stati pubblicati 15 articoli dedicati all'argomento "Comintern-100", alcuni altri sono in preparazione.

Dovremmo ricordare che il Comintern non ha mai agito dogmaticamente, non per niente tra i suoi leader sono annoverati i principali pensatori di vari paesi e partiti. Le tattiche elaborate dai congressi del Comintern e dal suo Comitato esecutivo erano flessibili, create nel pieno rispetto delle leggi della logica e della storia. Quelle tattiche furono modificate solo in base alla situazione in evoluzione e, nonostante ciò, i nostri predecessori hanno sempre aderito alle basi della scienza marxista-leninista. Ciò non significa che il Comintern abbia sempre preso solo le migliori decisioni possibili e che non ci siano stati errori. Potrebbero esserci stati degli errori, comunque errori commessi nel corso della lotta. Errori di partiti e di persone che si muovevano in circostanze estremamente difficili lungo un sentiero sconosciuto, senza il rifiuto della scienza marxista e senza l'apostasia sotto le spoglie della modernizzazione del marxismo - occupazione abituale di tutti gli opportunisti.

Vi sono disaccordi tra i nostri partiti in merito alla valutazione di un certo numero di decisioni del Comintern. Come comprendiamo, le discussioni più acute possono sorgere considerando le questioni della tattica di creare fronti nazionali antifascisti prima e nel corso della Seconda guerra mondiale; di certo la questione del consenso di tutti i partiti del Comintern rispetto alla sua auto-dissoluzione; la strategia e le tattiche della convivenza pacifica subito dopo la sconfitta del fascismo. Il nostro partito studia esaustivamente questi problemi e siamo pronti a condividere le nostre opinioni sulle ragioni di tali decisioni (con corrispondenti relazioni separate che saranno consegnate ai compagni). Possiamo discutere e questo sarebbe anche utile. Ma questi disaccordi non dovrebbero gettare un'ombra sulla questione principale: cioè il lavoro del Comintern mirato a dare corpo all'idea stessa - l'idea della realizzazione pratica dello slogan strategico: "Proletari di tutti i paesi, unitevi!"

Il nostro partito è dell'avviso che mentre continuiamo a studiare la storia e l'esperienza del Comintern dovremmo mettere in pratica le cose che sono inequivocabilmente considerate come una conquista comune del movimento comunista internazionale.

Certo, sarebbe logico iniziare con il confronto delle situazioni storiche. Intanto la nostra situazione assomiglia in molti aspetti a quella osservata al momento della rottura della Seconda Internazionale: la potente ondata di opportunismo che ha sommerso il movimento comunista e della sinistra. Oltre a ciò, l'opportunismo e il revisionismo dell'epoca, che potevano essere come delle delusioni interne, coscienziose e comprensibili solo per un periodo di crescita del movimento comunista, ora si sono trasformati in un'arma ben organizzata e controllata della borghesia. La massima manifestazione di questa politica è il Partito della Sinistra europea. Questo centro ideologico e organizzativo dei revisionisti esiste grazie al denaro dell'UE, ne segue le leggi e aiuta il rafforzamento dell'imperialismo dell'UE.

Basandoci sul confronto delle situazioni, sarebbe logico per noi affrontare l'esperienza di Lenin di creare il Comintern e pensare insieme alla nostra risposta a questo opportunismo e disconoscimento.

Riteniamo sia utile e necessario ricordare ed evidenziare l'elaborazione del documento statutario con 21 condizioni di ingresso al Comintern. V.I. Lenin iniziò a lavorare su quelle condizioni fin dagli albori del Comintern. Successivamente sono stati comprensibilmente discussi e modificati, mentre la versione finale è stata finalmente completata e adottata al 2° Congresso del Comintern nel 1920. Queste condizioni rappresentano uno strumento che consente di rompere risolutamente con gli opportunisti. In una certa misura, hanno giocato un ruolo di atto costitutivo, il cui obiettivo non era solo quello di limitare il numero di partecipanti, quanto piuttosto quello di stabilire un punto di riferimento per i partiti che cercavano di elevarsi al livello di quelli più rivoluzionari, più preparati per le battaglie rivoluzionarie. Queste condizioni erano e sono ancora il faro, la stella polare per l'intero movimento comunista. I comunisti contemporanei dovrebbero studiarli e cercare di unirvi la loro attività. Questa è un'altra lezione per i comunisti contemporanei.

Cionondimeno, dobbiamo dire ai compagni che a nostro avviso non abbiamo ancora raggiunto quel livello, quell'alto sigillo del partito leninista che è stato stabilito dal Comintern. Questo è il motivo per cui non siamo ancora pronti a presentare la proposta sull'unificazione immediata all'interno della nuova Internazionale comunista, come aspirano molti bravi e impazienti compagni. Nel 1919, il Comintern fu creato come un partito comunista mondiale unito finalizzato alla preparazione e alla realizzazione della rivoluzione mondiale. Oggi si potrebbe guardare a quei piani con un po' di ironia, tuttavia i nostri predecessori avevano ragioni per considerare i problemi esattamente in questo modo.

Non erano solo sogni, ma erano sogni supportati dall'esperienza della lotta disinteressata più caparbia, la lotta che implicava l'ascesa del movimento rivoluzionario in Europa, i tentativi di insurrezioni operaie in Finlandia (1918), in Germania (1918-1923) e Ungheria (1919) così come le azioni dei lavoratori in tutto il mondo, i loro scioperi, dimostrazioni e boicottaggi del trasporto di munizioni al momento dell'intervento imperialistico di 14 stati nella guerra civile russa.

Ora abbiamo una situazione abbastanza diversa. Il compito principale della maggioranza dei partiti al giorno d'oggi è quello di rafforzare le fila ideologicamente, politicamente, stabilendo legami con le masse, fondendosi con la nostra classe e nello sviluppo del movimento operaio.

Crediamo di non avere ancora raggiunto gli obiettivi come specificato nella dichiarazione di Istanbul. Il coordinamento delle nostre attività non è sufficiente, i nostri rapporti nei forum internazionali, in particolare nelle riunioni annuali all'interno del sistema Solidnet, non sono adeguatamente interconnessi. Le questioni internazionali più importanti e le questioni relative alla politica comunista vengono solitamente discusse tra di noi solo nei nostri rari incontri. L'opportunismo si è rafforzato e sta avanzando, mentre siamo stati in posizione passiva di difesa.

Questo è il motivo per cui crediamo sia giunto il momento per tutti noi di discutere quali ulteriori passi dovrebbero essere fatti in questa fase per assicurare l'unità delle nostre azioni e del movimento nella direzione dell'unità organizzativa fino alla creazione di una nuova Internazionale Comunista, per quanto lontano possa essere questo futuro. Siamo ben consapevoli delle difficoltà che ci attendono. Eppure, quando mai i comunisti hanno avuto paura delle difficoltà?

Ecco perché su suggerimento del Partito Comunista Operaio Russo, Partito Comunista dell'Unione Sovietica ha avviato questa conferenza internazionale dei partiti che sono molto vicini tra loro e rappresentano in realtà il polo comunista emergente. Questa conferenza è dedicata al centesimo anniversario dell'Internazionale Comunista. Dovremmo analizzare l'esperienza dei nostri predecessori, chiarire alcune questioni difficili relative alle loro attività e apprendere le lezioni corrispondenti da tutti i principi, le decisioni, le tattiche e la strategia dell'Internazionale Comunista.
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Vorremmo avere meno discorsi e lodi di rito del Comintern alla nostra conferenza. Vorremmo concentrarci non solo sugli aspetti storici, ma piuttosto raggiungere l'obiettivo principale, basandoci sull'esperienza del Comintern, dovremmo discutere sul nostro movimento rispetto al futuro, su azioni concrete volte a rafforzare e consolidare il polo comunista. Come dovremmo passare tutti insieme alla pratica?

Il RCWP ritiene che per prima cosa dovremmo sviluppare ulteriormente forme di interazione disponibili, concentrandoci sugli aspetti pratici di diverse direzioni importanti:

- Dovremmo concentrarci congiuntamente sugli aspetti teorici della lotta contro l'opportunismo come parte integrante e indispensabile della lotta contro l'imperialismo, esposizioni dell'analisi da coordinare in vari forum internazionali ove possibile.

- L'organizzazione del movimento operaio e della lotta sindacale non dovrebbe diventare solo la questione che ci unisce, ma dovrebbe anche diventare uno strumento per rafforzare i nostri partiti, per espandere la loro influenza sulle masse lavoratrici in ogni paese.

- Esiste un urgente bisogno di elaborazioni e analisi congiunte delle questioni complesse che influenzano gli eventi mondiali come la teoria e la pratica dell'edificazione socialista in Cina, nonché il modello bolivariano del socialismo del XXI secolo.

- Mantenere costanti rapporti tra i partiti e l'assistenza reciproca nel rafforzamento della posizione di ciascun partito a livello nazionale come condizione obbligatoria per il rafforzamento del polo comunista.

Cari compagni!

Studiamo, ricordiamo e seguiamo i principi imperituri del marxismo-leninismo rappresentati nelle attività create dai bolscevichi e dall'Internazionale Comunista.

Viva il marxismo rivoluzionario!
Abbasso la dittatura della borghesia!
Viva la lotta inconciliabile contro ogni opportunismo!
Non ci devono essere limiti per la rivoluzione!
Viva l'internazionalismo proletario!
Proletari di tutti i paesi, unitevi!


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