www.resistenze.org - pensiero resistente - gioventł comunista - 13-03-13 - n. 444

I Congresso Nazionale del Fronte della Gioventù Comunista
 
Fronte della Gioventù Comunista | gioventucomunista.it
 
Domenica 10 Marzo si è celebrata a Roma l'assemblea conclusiva del I Congresso Nazionale del Fronte della Gioventù Comunista. Organizzazione nata lo scorso Giugno che si è prefissa l'obiettivo di ricostruire la gioventù comunista marxista-leninista in Italia "cui obiettivo dichiarato è organizzare i giovani per la lotta contro il capitalismo".
 
Al Congresso hanno partecipato 12 delegazioni della Gioventù Comunista di vari paesi del mondo, tra cui la Gioventù Comunista di Grecia, i Collettivi dei Giovani Comunista di Spagna, la Lega della Gioventù Comunista Rivoluzionaria di Russia, i rappresentanti diplomatici di Cuba, Venezuela e Corea del Nord.
 
Il Congresso ha approvato all'unanimità il documento politico, gli ordini del giorno, lo statuto, i membri del Comitato Centrale e ha eletto all'unanimità come Segretario Nazionale, Alessandro Mustillo che ha dichiarato:
 
"Di fronte alla crisi del nostro paese e del sistema politico la gioventù comunista è pronta a lottare per conquistare il proprio avvenire. Basta con il carrierismo e l' opportunismo a sinistra, che ha condotto i comunisti al disastro. Una nuova generazione di comunisti è pronta ad assumersi la responsabilità di ricostruire quello che in questi anni è stato gettato via, ripartendo dalla lotta senza tregua contro questo sistema. La condizione dei giovani ce lo impone, di fronte ai dati sulla disoccupazione, alla precarietà, all'espulsione di sempre più giovani dalla scuola e dall'università. Le nostre idee sono più che mai attuali."
 
[video intervento del Segretario Nazionale A.Mustillo]
[video intervento delle delegazioni estere]
 
Documento Politico [vedi]
 

Ordini del giorno approvato al Congresso
 
1) ADESIONE A FMGD/WFDY E COORDINAMENTO INTERNAZIONALE DELLE GIOVENTU' COMUNISTE EUROPEE.
 
 Proposto da: Dipartimento internazionale FGC, approvato con voto unanime.
 
 Il Congresso nazionale del Fronte della Gioventù Comunista, riunito a Roma nel marzo 2013, da mandato alla commissione internazionale ed al prossimo responsabile esteri dell'organizzazione di esperire tutte le pratiche per l'adesione del Fronte della Gioventù Comunista alla Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (WFDY), al fine di garantire il contributo della nostra organizzazione alla lotta contro l'imperialismo in ogni parte del mondo.
 
Invita inoltre a lavorare per garantire il massimo coordinamento tra le organizzazioni giovanili comuniste che si oppongono alle politiche dell'Unione Europea, lottano per la disarticolazione del quadro della UE e per la costruzione del socialismo, convinti della necessità di combattere in modo unito ed organizzato l'Unione Europea, come forma giuridica internazionale che più conseguentemente rappresenta gli interessi dei monòpoli e del grande capitale, attraverso le politiche di attacco ai diritti della classe operaia.
 
2) ORDINE DEL GIORNO MUOS
 
Proposto da: federazione Sicilia, approvato con voto unanime
 
La Sicilia, legata ad un secolare sottosviluppo, è stata destinata ad essere una piattaforma per le guerre d'aggressione e lo sviluppo dei piani imperialisti da parte degli USA e della NATO. Negli ultimi anni i vari governi della borghesia italiana succedutisi (complici quelli regionali) hanno aumentato la capacità militare delle basi NATO e USA in Sicilia. La posizione geografica della Sicilia infatti pone il suo suolo e i suoi porti come strategicamente fondamentali per gli interessi imperialistici degli Stati Uniti, dell'Unione Europea e dell'Alleanza Atlantica della NATO ai fini del controllo sul mediterraneo, sul nord-Africa, sul Medio-Oriente, sull'Europea e sull'Asia; regioni oggi di grande importanza geostrategica nel contesto di una crescente offensiva militare dell'imperialismo statunitense e di quello UE nella lotta per l'egemonia economica, monetaria e commerciale, per le risorse naturali, per le rotte commerciali, per le quote di mercato. Lotta che rende profondamente instabile la situazione internazionale con la formazione di nuovi blocchi imperialistici che vedono l'imperialismo statunitense ed europeo difendere i propri interessi monopolistici attraverso la corsa agli armamenti, le ingerenze e le bombe (rimandiamo al punto 2 del documento congressuale).
 
Il territorio siciliano è occupato da decine di strutture, tra basi, depositi e installazioni militari degli USA e della NATO (protagoniste delle recenti azioni di guerra contro la Libia): la base di Sigonella e quella di Trapani-Birgi, il progetto di trasformazione dell'Arsenale Militare di Messina in centro d'eccellenza per lo smaltimento delle unità navali della NATO, l'installazione, nella base della marina militare USA sita all'interno della riserva naturale di Niscemi, delle tre antenne che si integreranno al sistema americano di comunicazione denominato MUOS (Mobile User Objective System) - un sistema di comunicazione satellitare, composto da 4 basi a terra (Australian Defence Satellite Communications Station a Kojarena[7] a circa 30 km a est di Geraldton, Australia dell'ovest; Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) a Niscemi, a circa 60 km dalla Naval Air Station di Sigonella, in Sicilia; Sud-Est della Virginia; il "Naval Computer and Telecommunications Area Master Station Pacific" nelle isole Hawaii) che coadiuverà le forze militari terrestri, navali e aree degli Stati Uniti d'America in tutto il mondo; un'arma strategica capace di condurre azioni di rilevazione, controllo, guida di droni, coordinamento di truppe a terra nelle aggressioni imperialiste.
 
Numerosi sono gli studi e le relazioni in materia d'impatto del MUOS sulla salute della popolazione locale. Secondo uno studio dell'americana Analytical graphics, Inc. riportato dal giornalista e attivista Antonio Mazzeo, nel libro "Un ecoMuostro a Niscemi", si afferma addirittura che "l'esposizione alle missioni elettromagnetiche del MUOS può uccidere in meno di sei minuti". Studi condotti dalla stessa Analytical graphics, Inc. e dai professori Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu del Politecnico di Torino, evidenziano l'alto livello di emissioni e di rischio per la salute della popolazione locale, tra cui "l'incremento del rischio di contrarre tumori del sistema emolinfatico". A ciò si aggiungono il cambiamento e la parziale distruzione di Fauna e Flora dell'area della Sughereta, (fu) riserva naturale. Dalla popolazione di Niscemi è nato nel corso degli anni, un movimento popolare, che si è esteso in tutto il territorio regionale, organizzato in comitati di lotta, di solidarietà e informazione. Nella lotta contro il MUOS abbiamo assistito e partecipato all'elevazione della coscienza politica delle masse popolari mobilitate. Queste hanno preso coscienza direttamente della distanza che c'è tra gli interessi delle masse stesse e quelli del sistema imperialista e delle sue istituzioni nazionali, centrali e locali. Il diritto alla salute, il protagonismo popolare nelle decisioni, il rifiuto della complicità nelle guerre d'aggressione e distruzione dei popoli, sono i principi cardine che hanno animato le masse popolari siciliane in questa battaglia.
 
Il movimento, eterogeneo per composizione sociale e politica, ha riportato la lotta e il protagonismo delle masse al centro della vita politica e pubblica. Le masse popolari hanno potuto vedere chiaramente come tutti i soggetti politici della borghesia (i governi di centro-destra e centro-sinistra) hanno allo stesso modo avallato il progetto statunitense. Lo stesso è avvenuto a livello regionale, in cui le autorizzazioni amministrative sono state rilasciate dal governo Lombardo; un governo che, dapprima eletto da una coalizione di centrodestra, è stato infine sostenuto dal PD. Quello stesso PD che, con Crocetta, ha condotto una campagna elettorale regionale ammiccando ai voti dei No Muos promettendo l'impegno di bloccare i lavori, e non andando, invece, oltre i vuoti proclami. Il sito, scelto per l'installazione del MUOS, è stato dichiarato dal governo Monti di "interesse strategico", un atto che può esser equiparato ad una vera e propria dichiarazione di guerra al movimento da parte dello stesso governo. Tanto è vero che a tale atto ha fatto seguito un'esponenziale aumento della repressione contro gli attivisti e i cittadini. La crescente mobilitazione e pressione popolare ha costretto prima l'ARS ad assumere una posizione, solo formale, contro il MUOS, che impegnava il Pres. Crocetta a bloccare i lavori, cui è seguito un provvedimento di avvio delle procedure di revoca delle autorizzazioni amministrative. In realtà però nessun atto concreto è stato fatto per fermare i lavori (che tuttora proseguono) e la repressione contro gli attivisti; solo i blocchi dei comitati ad oggi impediscono il passaggio dei mezzi e degli strumenti per completare l'opera.
 
Come Fronte della Gioventù Comunista, non riponiamo alcuna aspettativa in nessuna istituzione dello Stato borghese integrato nell'alleanza imperialista militare USA e NATO, e siamo pienamente consapevoli che nessuna sua istituzione potrà per questo esser "alleata" degli interessi delle masse popolari siciliane che oggi lottano per il principio di autodeterminazione sulle proprie terre e per non esser più complici delle guerre imperialiste degli USA e dei paesi membri dell'UE. Solo la lotta e la pressione popolare possono consentire progressi temporanei. E' compito della gioventù costruire un futuro di pace e progresso sociale, per questo occorre distruggere l'imperialismo e lavorare per la costruzione di una società socialista. Il Fronte della Gioventù Comunista:
 
• esprime la propria solidarietà ai comitati e alle masse popolari siciliane in lotta contro il MUOS;
• si impegna nella lotta per la smilitarizzazione della Sicilia, la cacciata delle basi USA e NATO dalla Sicilia e l'uscita dell'Italia dalla NATO;
• ritiene compito dei comunisti legare la lotta contro il MUOS alla lotta anticapitalista e anti-imperialista, collegandola agli interessi predatori del capitalismo monopolistico, delle classi dominanti, che sottopongono ad un intensificazione dello sfruttamento, precarizzazione del lavoro, disoccupazione, impoverimento e peggioramento delle condizioni di vita delle masse lavoratrici e popolari.
 
3) IMPEGNO ALLA SVILUPPO DI UNA DISCUSSIONE STORICA.
 
Proposto da: federazione di Roma, approvato con voto unanime
 
Il documento politico individua la giusta direzione nella necessità di condurre in questi anni un'analisi storica ed una conseguente discussione tra i militanti sulla nostra storia ed in particolare sul ruolo del PCI. La federazione romana condividendo a pieno questa necessità invita a rivolgere particolare attenzione a quelle situazioni che nel primo dopoguerra portarono alla scarcerazione e alla reintegrazione di quadri fascisti nelle istituzioni democratiche, nei ruoli chiave delle direzioni dei settori dell'ordine pubblico e dell'apparato militare
 
Statuto del FGC
 
PREAMBOLO.
 
Il Fronte della Gioventù Comunista è l'organizzazione rivoluzionaria dei giovani lavoratori, degli studenti, dei giovani senza lavoro, che lottano contro il capitalismo, per la costruzione della società socialista. Fa propria la storia del movimento operaio e l'esperienza del movimento comunista internazionale, trae insegnamento dal sacrificio e dallo spirito di dedizione che tanti giovani diedero alla Resistenza e dai loro ideali, nella lotta quotidiana per la costruzione di un'Italia libera e socialista. Promuove il coordinamento e l'unità delle forze comuniste a livello internazionale, a partire dalle organizzazioni giovanili. Si impegna nello sviluppo di relazioni con le gioventù comuniste di tutti i paesi e con le principali organizzazioni rivoluzionarie ed antimperialiste, nonché con le organizzazioni internazionali dei lavoratoti, degli studenti e dei giovani che lottano per la costruzione del socialismo e la difesa dall'imperialismo. È antifascista e combatte ogni forma di razzismo e discriminazione. Educa i suoi militanti alla conoscenza della storia del movimento operaio, alla formazione politica marxista leninista, al lavoro quotidiano nella lotta per la conquista del socialismo.
 
ISCRIZIONE
 
Può iscriversi al Fronte della Gioventù Comunista ogni giovane di età compresa tra i 14 ed i 35 anni, che abbia effettuato il periodo di prova e che accetti il presente statuto e gli obiettivi delineati nel preambolo. L'iscrizione avviene su base individuale, in relazione al luogo di lavoro o di studio abituale del militante. Nessuna adesione ad organizzazioni, collettivi, partiti, comporta automaticamente l'iscrizione al Fronte della Gioventù Comunista. È consentito il doppio tesseramento o adesione con collettivi, organizzazioni e partiti, che hanno linea politica compatibile con quella del Fronte, alla condizione tassativa di svolgere il lavoro giovanile esclusivamente con il Fronte della Gioventù Comunista, secondo la linea politica stabilita dal congresso nazionale e dagli organismi dirigenti ad ogni livello. In ogni caso resta fermo il diritto dell'organizzazione di rifiutare il tesseramento al richiedente, previo parere della commissione nazionale di garanzia e motivazione del rifiuto.
 
PRETESSERAMENTO
 
Il tesseramento ha come condizione lo svolgimento di un periodo di prova ordinario di tre mesi. In questo periodo l'aspirante militante del Fronte gode di tutti i diritti di un normale iscritto, ad eccezione del diritto di voto per i congressi nazionali e deve svolgere le stesse mansioni di un normale militante. In casi particolari e con motivazione la commissione nazionale di garanzia può decidere di aumentare il periodo di prova per un singolo o più aspiranti militanti.
 
DIRITTI DEL MILITANTE
 
Ogni iscritto ha il diritto di esprimere liberamente la propria opinione contribuendo all'elaborazione della linea politica e al dibattito politico interno all'organizzazione. Ha altresì diritto a partecipare alle assemblee di federazione, alle assemblee congressuali, alla formazione dei gruppi dirigenti con diritto di elettorato attivo e passivo. Ogni iscritto può chiedere ai competenti organismi dirigenti chiarimenti in merito alla linea politica, alle direttive organizzative a questioni ideologiche di particolare rilevanza.
 
DOVERI DEL MILITANTE.
 
Ogni iscritto ha il dovere di partecipare attivamente attraverso la propria militanza alla vita dell'organizzazione, contribuire alle spese attraverso forme di autofinanziamento compatibilmente con le possibilità di ciascuno. Tutti i militanti dell'organizzazione hanno il dovere di partecipare alle iniziative di formazione, di leggere e discutere i documenti, le pubblicazioni dell'organizzazione, di studiare per migliorare la propria formazione politica ed ideologica; a svolgere iniziative di proselitismo nel proprio luogo di lavoro e di studio ed in ogni situazione possibile. Il militante ha il dovere di conformarsi alla decisione collettiva secondo il principio del centralismo democratico. Sono espressamente vietate correnti e frazioni interne all'organizzazione.
 
IL CONGRESSO
 
Il congresso rappresenta il momento politico decisionale primario dell'organizzazione. Ad esso partecipano tutti i militanti nella discussione del documento politico e dei documenti eventualmente allegati, espletando il loro diritto alla partecipazione democratica e collegiale alla formazione della linea politica dell'organizzazione. Sulla base dei criteri stabiliti dalla segreteria nazionale sono delegati al congresso nazionale compagni in rappresentanza delle diverse federazioni, con pieno diritto di voto. Il congresso può articolare al suo interno commissioni per i diversi temi presenti, con particolare riguardo al documento politico, alle modifiche dello statuto e all'elezione degli organismi dirigenti. Elegge il comitato centrale, il segretario nazionale, il tesoriere ed il presidente della commissione di garanzia.
 
CELLULE E SEZIONI
 
Ogni militante del Fronte della Gioventù Comunista è iscritto ad una cellula di lavoro in relazione al proprio luogo di lavoro o di studio, secondo le direttive generali dell'organizzazione. Nella propria scuola, facoltà o luogo di lavoro il giovane militante comunista contribuisce all'attività di propaganda ed agitazione. Ogni federazione istituisce sezioni, come base di azione e coordinamento del lavoro territoriale dell'organizzazione. La sezione deve contribuire autonomamente e secondo gli obiettivi generali ad attività di natura politica, culturale, ricreativa, volte alla progressiva conquista di radicamento
 
LE FEDERAZIONI PROVINCIALI
 
Sono costituite le federazioni provinciali dell'organizzazione. Ogni federazione elegge un segretario e nomina, se lo ritiene opportuno, una segreteria provinciale. L'assemblea provinciale dei militanti è l'organismo politico che decide, in relazione con la linea politica nazionale e le direttive organizzative, gli indirizzi politico organizzativi del lavoro provinciale. L'assemblea può fornire pareri, indicazioni, all'indirizzo dell'organizzazione nazionale in relazione ad ogni questione.
 
COMITATO CENTRALE
 
Il Comitato Centrale è l'organo politico di indirizzo nazionale. È eletto dal congresso nazionale a maggioranza ed è convocato di norma almeno una volta all'anno per stabilire i lineamenti politici ed organizzativi generali. I componenti sono eletti dal congresso nazionale su proposta della commissione organismi dirigenti del congresso. Su proposta del Segretario il Comitato Centrale può autorizzare cooptazioni di membri nel periodo che intercorre tra un congresso e l'altro, sulla base di una valida motivazione politica organizzativa. Con il voto favorevole del CC il compagno nuovo eletto entra a dar parte a pieno titolo del Comitato Centrale. Le sedute del Comitato Centrale sono validamente costituite con la presenza della metà più uno dei membri. La convocazione spetta al Segretario nazionale, in caso di assenza o impossibilità temporanea alla segreteria con votazione a maggioranza, o al di fuori dei casi ordinari ad un terzo dei membri del CC, con obbligo di motivazione. Il dibattito in via telematica nelle sedi interne dell'organizzazione ha valore di indirizzo generale, tra una riunione e l'altra del CC.
 
COMMISSIONI DI LAVORO
 
Il Comitato Centrale può nominare al suo interno commissioni di lavoro politiche ed organizzative secondo le disposizioni generali previste, ed in relazione ad obiettivi specifici dell'organizzazione. Il lavoro delle commissioni politiche del CC può essere coadiuvato da compagni non membri del comitato centrale, al fine di garantire una più ampia ripartizione, sul territorio nazionale, dei compiti e garantire una maggiore partecipazione al dibattito politico.
 
LA SEGRETERIA
 
Su proposta del Segretario durante la prima riunione del CC, di norma convocata a margine dei lavori congressuali, il Comitato Centrale elegge la segreteria nazionale e la commissione nazionale di garanzia. La segreteria nazionale collabora con il Segretario nella gestione dell'organizzazione, è responsabile dell'attuazione delle linee politiche generali espressa dal congresso e dal comitato centrale. E' convocata di norma con cadenza minima bimestrale. Il dibattito in via telematica nelle sedi interne dell'organizzazione ha valore di indirizzo consultivo.
 
LA COMMISSIONE DI GARANZIA
 
È istituita la commissione nazionale di garanzia con il compito di vigilare sull'osservanza del presente statuto. La CNG è eletta all'interno del comitato centrale su proposta del segretario nazionale, ed è formata da tre membri di cui un presidente, che è membro di diritto della segreteria nazionale. La Commissione decide di ogni questione disciplinare, di applicazione e di interpretazione dello statuto, nonché di eventuali contenziosi sorti a livello territoriale. In caso di particolare gravità d'intesa con la segreteria nazionale provvede al commissariamento di federazioni locali. La commissione di garanzia può riunirsi per via telematica e deve redigere verbale della riunione.
 
SANZIONI DISCIPLINARI
 
In casi di particolare gravità o di reiterata infrazione di norme contenute nel presente statuto la CNG solo dopo aver esperito tutti i tentativi politici necessari ad evitarne la via disciplinare, previa convocazione dell'interessato, ed invito a chiarire la propria condotta, può emettere a suo insindacabile giudizio le seguenti sanzioni disciplinari:
- richiamo formale
- sospensione temporanea da incarichi direttivi
- sospensione temporanea dall'organizzazione
- espulsione.
 
MODALITA' DECISIONALI.
 
L'attività degli organismi dirigenti è orientata alla costante ricerca della sintesi politica e dell'unità dell'organizzazione. Nei casi in cui espletati tali tentativi non si addivenga ad una comune valutazione, ad ogni livello ed istanza la votazione è espressa con voto palese per alzata di mano. Ciascun voto vale uno, indipendentemente dalla carica rivestita all'interno dell'organizzazione. Nel solo caso eventuale ed eccezionale, su questioni di particolare urgenza e gravità tali da non poter richiedere ulteriori discussioni, il voto del Segretario in caso di assoluta parità vale doppio.
 
AUTOFINANZIAMENTO
 
Le risorse dell'organizzazione si basano sulle sottoscrizioni volontarie effettuate dai militanti al momento del tesseramento e dalle iniziative di autofinanziamento organizzate a livello locale e nazionale. Il responsabile dell'autofinanziamento è il tesoriere nazionale, che è membro di diritto della segreteria nazionale. La distribuzione delle risorse economiche dal livello nazionale alle federazioni locali è improntata al principio di solidarietà, per cui a ciascuno è chiesto in relazione alle sue possibilità e a ciascuno è dato in relazione alle proprie necessità. Ciascuna federazione risponde autonomamente delle proprie scelte economiche.
 
SIMBOLO ED INNI
 
Il simbolo del Fronte della Gioventù Comunista è la bandiera rossa con cerchio bianco, stella rossa e falce e martello bianca, emblema delle gioventù comuniste. Inni ufficiali dell'organizzazione sono Bandiera Rossa e l'Internazionale.
 
MODIFICHE ALLO STATUTO.
 
Il presente statuto è approvato in occasione del 1 congresso nazionale del Fronte della Gioventù Comunista in data 10 marzo 2013 in Roma. Organi competenti per la modifica del presente statuto sono il congresso nazionale ed il comitato centrale, con maggioranza semplice dei delegati nel primo caso, e maggioranza dei due terzi dei membri del CC nel secondo.
 

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