www.resistenze.org - pensiero resistente - imperialismo - 20-11-15 - n. 566

La socialdemocrazia francese promuove nuove forme di dittatura del capitale

Carmelo Suárez* | unidadylucha.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

20/11/2015

Il discorso della "lotta contro il terrorismo" è funzionale al processo di accumulazione di capitali nell'attuale fase di sviluppo imperialista del capitalismo internazionale. Il PCPE formulò questa tesi in occasione degli attentati contro le Torri Gemelle, nel 2001. Inoltre, nel corso di questi anni, il PCPE ha enunciato anche quest'altra tesi: la guerra continua sarà consustanziale alla formazione capitalista fino alla sua sparizione storica.

Queste due tesi stanno trovando verifica particolarmente in quest'ultima settimana, a partire dai fatti avvenuti dopo gli attentati della notte di venerdì 13 a Parigi.

Nell'estate del 2007 scoppiava quella che si sta manifestando come la maggiore crisi economica della storia del capitalismo. Da quel momento, le tendenze più aggressive delle grandi potenze imperialiste, nel quadro di una feroce contesa per l'accesso ai mercati e alle materie prime, si acutizzano in modo estremo.

L'invasione militare di paesi sovrani, così come l'organizzazione, il finanziamento e l'addestramento di ogni sorta di organizzazioni terroristiche si convertono in prassi sempre più comuni di quei paesi che aspirano ad acquisire una posizione vantaggiosa come grandi potenze mondiali.

Gli Usa, come potenza egemonica indiscutibile degli ultimi decenni, sono stati protagonisti - in complicità con il sionismo internazionale - dei principali interventi militari e terroristici. La rete Gladio come struttura segreta della Nato, le guerre contro Iraq e Libia, il finanziamento delle azioni golpiste in Venezuela, l'organizzazione di gruppi jihaidisti in Siria, finanziati da vari paesi, sono alcuni esempi che possono dare un'idea delle logiche internazionali dell'imperialismo yankee. Paesi interi sono stati distrutti in conseguenza di questa linea politica d'azione, milioni di persone cacciate dalla loro terra, morte nei vari scenari di guerra o nel tentativo di fuga da questi scenari danteschi di conflitto armato. Anche il suolo e le acque sono state contaminate, come conseguenza dei nuovi armamenti letali utilizzati negli interventi militari.

Con l'approfondirsi della crisi economica internazionale con il passare degli anni, altre potenze imperialiste inoltre hanno dato maggiore impulso alle loro politiche più violente: Francia, Russia, Germania, Italia, Spagna, ecc.

Gli avvenimenti della notte di venerdì 13 a Parigi sono stati l'espressione, nel centro simbolico di una delle principali potenze imperialiste, della sintesi delle politiche di guerra e terrore del capitalismo internazionale. Come qualsiasi azione a carattere terroristico ci lascia tutti gli interrogativi sugli autori intellettuali e sul gioco d'interessi a cui rispondono in ultima istanza. Sì, possiamo affermare che una delle grandi beneficiarie è la politica imperialista e sionista dello stato d'Israele.

La reazione del presidente Hollande e del suo governo, con il consenso legittimante di tutti i governi delle potenze imperialiste, ha significato un salto qualitativo nella deriva storica della dittatura del capitale. La dichiarazione dello stato d'emergenza fino al mese di febbraio, che priva la popolazione francese dei più elementari diritti democratici, così come l'annuncio di una riforma costituzionale in cui si consacrerà il diritto dei governi di stabilire tale privazione di diritti in forma continuata – inclusa la cessione del potere politico ai militari, in determinate situazioni -, è l'espressione più chiara di come si approfitti di questi fatti violenti per legittimare le politiche dittatoriali necessarie al capitale di fronte alla sua incapacità di trovare un'uscita alla profonda e continuata crisi economica.

In poche ore si cancellano tutta una serie di politiche prese negli ultimi decenni nell'Ue, si chiudono le frontiere, si cancella lo spazio Schengen e si dispiegano le politiche di guerra, specialmente in Siria, dove la Russia sfrutta la sua attuale posizione di vantaggio per indebolire le alleanze dell'imperialismo yankee. La Francia bombarda in Siria nella totale impunità, senza dichiarazione di guerra, né competenza alcuna sulla sovranità della Siria.

In Spagna, il governo Rajoy si è già portato avanti facendo passi in questa direzione con l'approvazione recente della Ley Mordaza [Legge di sicurezza cittadina, ndt]. Quest'ultimi fatti faciliteranno l'applicazione delle misure restrittive delle libertà già presenti in questa legge. Oggi, nella pre-campagna elettorale, tutti i partiti si schierano sull'ipotetica partecipazione del nostro paese, con le proprie truppe, ad una guerra in Siria. C'è già chi ne sta preparando l'invasione.

La dittatura del capitale galoppa oggi su di un cavallo imbizzarrito. Gli attuali rappresentanti del capitale finiranno per far sembrare piccoli i dittatori della storia precedente: Franco, Hitler, Pinochet, Mussolini, ecc. La socialdemocrazia e l'opportunismo saranno opzioni politiche di grande utilità per il consenso sociale di cui necessita il grande capitale, come sempre nella storia.

Il discorso cinico dei nostri morti (pochi, fino ad ora), contro i morti altrui (moltissimi) trova il rifiuto di alcuni settori popolari che non soccombono di fronte alla spudorata manipolazione mediatica. Allora si enfatizza la manipolazione e si fa di tutto per far si che uno stadio intero canti La Marsigliese, in una situazione carica di grande emotività. Il fascismo va guadagnando certi settori delle masse, si materializza e ritrasmesso da tutte le catene televisive.

Le forze del capitale approfittano delle vittime di Parigi per compiere un salto qualitativo nella loro guerra generale contro la classe operaia. Un passo avanti nella dittatura spudorata del capitale. Le nostre città prese dalla polizia e dall'esercito, le nostre case perquisite, l'avanguardia della classe operaia incarcerata. Chip di controllo elettronico geo-localizzanti per tutta la dissidenza.

Si acutizza la lotta di classe e dobbiamo rispondere lottando. Non mollare una sola posizione. Adesso arriverà un'ondata più violenta contro le lotte della classe operaia, contro il Partito comunista, contro i suoi militanti, contro la Gioventù comunista. Possiamo rispondere solo lottando, con maggiore intensità e maggiore forza. Fino a sconfiggere la dittatura del capitale, fino a distruggere la formazione capitalista dalle sue fondamenta.

Stiamo attraversando la fase storica delle rivoluzioni socialiste. E' nostra responsabilità. Senza quartiere, fino alla vittoria totale.

* Segretario generale del Partito Comunista dei Popoli di Spagna (PCPE)


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