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Stati Uniti e Venezuela, un quadro storico

James Petras | petras.lahaine.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

13/05/2019

"Il Venezuela ha le più grandi riserve mondiali di petrolio, loro le possiedono e noi le vogliamo" (funzionario anonimo di Trump)

Introduzione

L'ostilità e gli sforzi degli Stati Uniti di rovesciare il governo venezuelano fanno parte della lunga e ingloriosa storia di interventismo statunitense in America Latina risalente alla seconda decade del XIX secolo.

Nel 1823, il presidente degli Stati Uniti Monroe annunciò la omonima "Dottrina Monroe", il diritto degli Stati Uniti di tenere gli europei fuori dalla regione, ma anche quello di intervenire per il perseguimento dei propri interessi economici, politici e militari.

Procederemo delineando le fasi storiche dell'intervento politico e militare statunitense per conto degli interessi imprenditoriali e bancari statunitensi nella regione e dei movimenti politici e sociali latinoamericani che vi si sono opposti.

Il primo periodo va dalla fine del XIX secolo agli anni Trenta e comprende invasioni dei Marines, l'insediamento di dittature protette dagli USA e la resistenza delle rivoluzioni popolari guidate da numerosi leader rivoluzionari in El Salvador (Farabundo Marti), Nicaragua (Augusto Sandino), Cuba (Jose Marti) e Messico (Lazaro Cárdenas).

Discuteremo poi degli interventi degli Stati Uniti del dopoguerra, del rovesciamento dei governi popolari e della repressione dei movimenti sociali, inclusi il Guatemala (1954), il colpo di stato in Cile (1973), l'invasione statunitense della Repubblica Dominicana (1965), di Grenada (1982) e Panama (1989).

Esamineremo quindi gli sforzi degli Stati Uniti per rovesciare il governo venezuelano (dal 1998 ad oggi).

La politica USA in America Latina: democrazia, dittatura e movimenti sociali

Il generale degli Stati Uniti Smedley Butler ha riassunto i suoi 33 anni nell'esercito spesi come "mister muscolo delle grandi imprese, di Wall Street e dei banchieri... Ho aiutato a salvaguardare il Messico per gli interessi petroliferi americani nel 1914. Ho contribuito a rendere Haiti e Cuba un posto decente per la National City Bank, per incassare ricavi... Ho contribuito a violentare una mezza dozzina di repubbliche centroamericane a beneficio di Wall Street. Ho aiutato a purificare il Nicaragua per la [banca] House of Brown Brothers nel 1902-1912. Ho portato alla luce la Repubblica Dominicana negli interessi americani per lo zucchero nel '16. Ho aiutato a rendere l'Honduras conveniente per le aziende frutticole americane nel 1903... ripensandoci, avrei potuto dare ad Al Capone alcuni suggerimenti!".

Nei primi 40 anni del XX secolo, gli Stati Uniti hanno invaso Cuba, convertendola in semi-colonia e ripudiato il suo eroe dell'indipendenza Jose Marti, hanno fornito consiglieri e supporto militare al dittatore di El Salvador, assassinato il suo leader rivoluzionario Farabundo Marti e ucciso 30.000 contadini senza terra che chiedevano una riforma agraria. Gli Stati Uniti sono intervenuti in Nicaragua, hanno combattuto contro il suo leader patriottico Augusto Sandino e installato una dinastia dittatoriale guidata dal regime di Somoza, fino a quando non è stata rovesciata nel 1979. Gli Stati Uniti sono intervenuti a Cuba per installare una dittatura militare nel 1933 al fine di reprimere una rivolta dei lavoratori dello zucchero. Nel periodo 1952-1958 Washington ha armato la dittatura di Batista per distruggere il rivoluzionario Movimento 26 Luglio, guidato da Fidel Castro. Alla fine degli anni Trenta, gli Stati Uniti hanno minacciato di invadere il Messico quando il presidente Lazaro Cardenas nazionalizzò le compagnie petrolifere statunitensi e ridistribuì la terra a milioni di contadini senza terra.

Con la sconfitta del fascismo (1941-45), ci fu un'impennata di governi socialdemocratici in America Latina. Ma gli USA avevano da obiettare. Nel 1954, gli Stati Uniti rovesciarono il presidente eletto del Guatemala, Jacobo Arbenz, per voler espropriare le piantagioni di banane della United Fruit Company. Sostennero un colpo di stato militare in Brasile nel 1964, dove l'esercito è rimasto al potere per 20 anni. Nel 1963 gli Stati Uniti rovesciarono il governo democraticamente eletto della Repubblica Dominicana di Juan Bosch e la invasero nel 1965 per prevenire una rivolta popolare. Nel 1973 gli Stati Uniti appoggiarono un colpo di stato militare che rovesciò il presidente democratico e socialista Salvador Allende e sorressero il regime militare del generale Augusto Pinochet per quasi 20 anni. Successivamente, gli Stati Uniti intervennero e occuparono Grenada nel 1983 e Panama nel 1989.

Gli Stati Uniti puntellavano in tutta la regione i regimi di destra che sostenevano gli oligarchi bancari e imprenditoriali statunitensi che sfruttavano risorse, lavoratori e contadini.

Ma all'inizio del 1990, i potenti movimenti sociali guidati da operai, contadini, impiegati e funzionari pubblici della classe media, insegnanti, hanno sfidato le élite dominanti nazionali e statunitensi. In Brasile il forte movimento di 300.000 lavoratori rurali (Movimento Sem Terra, MST) è riuscito a espropriare grandi latifondi. In Bolivia i minatori e contadini indigeni, compresi i coltivatori di coca, hanno rovesciato l'oligarchia. In Argentina, scioperi generali e movimenti di massa di lavoratori disoccupati hanno rovesciato i governanti corrotti alleati della City Bank. Il successo dei movimenti popolari nazionalisti e populisti portò a elezioni democratiche vinte da presidenti progressisti e di sinistra in tutta l'America Latina, in particolare in Venezuela.

Venezuela: elezioni democratiche, riforme sociali e l'elezione del presidente Chavez

Nel 1989, il presidente venezuelano spalleggiato dagli Stati Uniti impose programmi di austerità che provocarono manifestazioni popolari, che portarono il governo a ordinare alla polizia e militari di reprimere i manifestanti: diverse migliaia di persone vennero uccise e ferite. Hugo Chavez, un ufficiale dell'esercito, si ribellò e sostenne l'insurrezione popolare. Fu catturato, arrestato, successivamente liberato e candidato alla carica presidenziale... Fu eletto con ampio margine nel 1999 su un programma di riforme sociali, nazionalismo economico, fine della corruzione e indipendenza politica.

Washington avviò una campagna ostile per fare pressioni sul presidente Chavez affinché accettasse l'agenda di guerra globale di Washington (presidenza Bush) in Afghanistan e in tutto il mondo. Chavez rifiutò di sottomettersi, dichiarando: "Non si combatte il terrore con il terrore". A fine 2001, l'ambasciatore degli Stati Uniti incontrò l'élite imprenditoriale e un settore dei militari per cacciare il presidente eletto Chavez con un colpo di stato nell'aprile 2002. Il colpo di stato durò 24 ore. Oltre un milione di persone, soprattutto gli abitanti delle baraccopoli, marciarono sul palazzo presidenziale, sostenuti da militari lealisti. Sconfissero il colpo di stato e riportarono al potere il presidente Chavez, il quale nel decennio successivo vinse ininterrottamente una dozzina di elezioni democratiche e referendum. Il successo del presidente Chavez è dovuto in gran parte al vasto programma di riforme socioeconomiche a favore dei lavoratori, dei disoccupati e della classe media.

Oltre 2 milioni di case e appartamenti sono stati costruiti e assegnati gratuitamente alle classi popolari; centinaia di cliniche e ospedali hanno fornito assistenza sanitaria gratuita nei quartieri popolari; università, scuole di formazione e centri medici per studenti a basso reddito sono stati costruiti, con lezioni gratuite.

Migliaia di centri comunitari di quartiere e "collettivi locali" hanno discusso e votato su questioni sociali e politiche, tra cui critiche e richiami a politici locali, persino funzionari eletti di Chavez.

Tra il 1998 e il 2012, il presidente Chavez ha vinto quattro elezioni presidenziali consecutive, diverse maggioranze congressuali e due referendum nazionali, conquistando tra il 56% e oltre il 60% del voto popolare. Dopo la morte di Chavez, il presidente Maduro ha vinto le elezioni nel 2013 e nel 2018, sebbene con un margine più ristretto. La democrazia fioriva, le elezioni sono state libere e aperte a tutti i partiti.

A causa dell'incapacità di vincere le elezioni dei candidati sostenuti dagli Stati Uniti, Washington ricorse a violenti scontri di piazza e fece appello ai militari affinché si ribellassero e invertissero i risultati elettorali. Gli Stati Uniti hanno applicato sanzioni a partire dal presidente Obama per approfondirle con il presidente Trump. Gli Stati Uniti hanno sequestrato miliardi di dollari in beni e raffinerie petrolifere venezuelane site negli Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno scelto un nuovo (non eletto) presidente (Guaido) che aveva ricevuto istruzioni di sovvertire i militari per ribellarsi e prendere il potere.

Hanno fallito: circa un centinaio di soldati su 267.000 e alcune migliaia di sostenitori di destra hanno risposto all'appello. La rivolta della "opposizione" è stata un fallimento.

I fallimenti degli Stati Uniti erano ipotizzabili guardando le masse di elettori impegnati nella difesa delle loro conquiste socio-economiche, del loro controllo sul potere locale, della loro dignità e rispetto. Oltre l'80% della popolazione, compresa la maggior parte dell'opposizione, ha respinto un'invasione degli Stati Uniti.

Le sanzioni statunitensi hanno contribuito all'iperinflazione e alla morte di 40.000 cittadini venezuelani a causa della scarsità di prodotti medici.

Conclusione

Gli Stati Uniti e la CIA hanno ripercorso le orme del secolo scorso, cercando di rovesciare il governo venezuelano e prendere il controllo delle sue risorse petrolifere e minerarie. Come in passato, gli Stati Uniti hanno cercato di imporre una dittatura assoggettata che avrebbe represso i movimenti popolari e sovvertito i processi elettorali democratici. Washington ha cercato di imporre un apparato elettorale che assicurasse l'elezione di governanti sottomessi come aveva fatto nel passato e come ha fatto in tempi recenti in Paraguay, Brasile e Honduras.

Finora Washington ha fallito, in gran parte a causa della difesa dei popoli delle loro conquiste storiche. La maggior parte dei poveri e dei lavoratori è consapevole che un'invasione e un'occupazione degli Stati Uniti porterà a uccisioni di massa e alla distruzione della sovranità e della dignità.

La popolazione è consapevole delle aggressioni degli Stati Uniti e degli errori del governo e chiede correzioni e rettifiche.

Il governo del presidente Maduro favorisce un dialogo con l'opposizione non violenta; I venezuelani stanno sviluppando legami economici con Russia, Cina, Iran, Turchia, Bolivia, Messico e altri paesi indipendenti.

L'America Latina ha vissuto decenni di sfruttamento e dominio degli Stati Uniti; ma ha anche creato una storia di resistenza popolare vincente, incluse le rivoluzioni in Messico, Bolivia e Cuba; di movimenti sociali ed esiti elettorali di successo negli ultimi anni in Brasile, Argentina, Ecuador e Venezuela.

Il presidente Trump e i suoi sodali sanguinari Pompeo, Bolton e Abrams hanno dichiarato guerra al popolo venezuelano, ma finora sono stati sconfitti.

La lotta continua.


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