www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 02-12-09 - n. 297

da www.solidnet.org
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
11° Incontro dei Partiti Comunisti e Operai
New Delhi, 20-22 Novembre 2009
 
Intervento di Jaromír Kohlíček,
Partito Comunista di Boemia e Moravia
 
Cari Compagni!
 
In primo luogo, vorrei portarvi i saluti del Gruppo unitario della sinistra del Parlamento europeo. Non siamo troppo forti in questo periodo: solo in 35 dei 736 totali. Molti ringraziamenti a entrambi il partiti comunisti dell'India per l'organizzazione di questo incontro.
 
Vorrei ricordare l’ultimo governo ceco conservatore. E' stato rovesciato durante la presidenza ceca dell'Unione europea, e noi, i comunisti cechi, abbiamo contribuito affinché ciò accadesse.
 
Dopo queste osservazioni, vorrei concentrarmi sulla questione che stiamo trattando. I recenti sviluppi dell'economia mondiale sono influenzati da un vertiginoso aumento della separazione fra il reddito del 90% della popolazione e quello di un gruppo, anno dopo anno più ristretto, di grandi proprietari e top manager. Negli anni settanta del novecento, il rapporto tipico del reddito fra dirigenti e lavoratori era di venti a uno. Negli stessi anni, i valori scambiati in borsa non superavano il rapporto di 2 su 3 rispetto ai valori reali disponibili
 
Da allora si sono verificate non solo la distruzione totale del "socialismo reale" in Europa, ma anche le rivoluzioni di sinistra in America Latina e la rapida crescita di alcune grandi economie asiatiche. Una ondata di liberalismo negli anni novanta ha dato il via alla devastazione del modello sociale europeo, insieme con la distruzione dello stato sociale negli Stati dell’Europa centrale e orientale. Un gigantesco esperimento consistente nella totale privatizzazione dell’industria accompagnato dalla distruzione del settore agricolo e alimentare in questi paesi si è dispiegato attraverso due modelli. Il principale consiste nella rapida crescita della disuguaglianza di reddito tra dirigenti e operai. Dall’1 su 20, all'inizio del XXI secolo il rapporto del reddito è passato ad oltre 1 su 200.
 
Negli Stati Uniti, l’ammontare dei valori scambiati sul mercato è nominalmente cresciuto ad un livello in modo approssimativo di oltre dieci volte superiore rispetto al valore dei beni mobili ed immobili disponibili. Anche in Europa occidentale la differenza si è fatta molto acuta. Approssimativamente uno a sei. Le crisi periodiche del capitalismo sono state risolte negli ultimi venti anni pompando nell'economia dei paesi più sviluppati un'enorme quantità di denaro, in particolare sotto la forma di prestiti a basso costo. Questa situazione ha reso più complessi i già gravi problemi dell'economia mondiale e ha dimostrato che l'approccio liberale non può più risolvere i problemi in aumento. La rapida ascesa del numero di disoccupati ed il rapido sprofondamento degli scambi internazionali di merci sono indici di una grande crisi economica che l’attuale sistema capitalistico non può risolvere.
 
E' ora di dire chiaramente che solo una forma sociale e una prospettiva socialista possono stabilizzare la situazione. Fino ad ora la maggioranza delle misure anticrisi sono consistite nella enorme quantità di denaro offerta dai governi nazionali al settore finanziario quasi in bancarotta e in alcune selezionate misure di sostegno, nella maggior parte dei casi solo all'industria automobilistica. Alcuni di questi paesi si stavano avvicinando a dichiarare bancarotta, come per esempio Ungheria, Lituania ed Islanda. Quasi tutti i paesi dell'Unione europea quest’anno non saranno in grado di soddisfare i criteri economici di stabilità finanziaria. Molti dei governi sono ancora incapaci di comprendere che la soluzione non sta nella flat tax [tassa piatta, sistema fiscale non progressivo ma ad aliquota unica, che in Repubblica Ceca è del 23%, NdT]. Questo approccio ha permesso alla parte ad alto reddito della popolazione di aumentare ulteriormente i profitti generati dalla politica statale ed il risultato positivo per l'economia è trascurabile.
 
Al contrario, se un governo aumenta le risorse versate alla parte a basso reddito della popolazione, l'economia comincia a crescere. Il multimilionario, che grazie alle misure anticrisi del governo guadagna tre milioni di dollari invece di due, non consumerà di più. Per contro, la crescita del salario minimo anche solo di alcuni dollari sarà immediatamente causa della crescita del consumo e l’economia di conseguenza si muoverà. Le categorie ad altissimo reddito devono contribuire maggiormente ai bilanci nazionali rispetto a quelle a basso reddito. Se i governi della maggior parte degli Stati non sono in grado di accettare questi fatti, è il momento di cambiarli. Un'economia orientata al settore sociale, a sostegno dello sviluppo del sistema scolastico e centrata sulla scienza e la ricerca. Questa è la soluzione. Ma richiede che invece delle guerre stellari, delle guerre contro il terrorismo e gli stati canaglia, si concentrino gli sforzi sulla pace e il disarmo.
 
Diamo un'occhiata agli Stati più vulnerabili. Essi producono principalmente “merci” del settore terziario ed il settore primario e secondario sono stati soppressi.
 
Conclusione: Il tempo del cambiamento è giunto. Agiamo insieme. E' il movimento di sinistra che può salvare questo mondo. La prospettiva socialista si sta avvicinando. Quali sono le misure che ci proponiamo di intraprendere nella situazione attuale?
 
1] La stretta cooperazione dei partiti della sinistra 
2] Nessuna flat tax, ma piuttosto una imposizione progressiva 
3] Nessun limite per la sicurezza sociale e la salute 
4] Introduzione dell’imposta sul capitale vagante – la cosiddetta "Tobin tax e l'eliminazione dei paradisi fiscali 
5] Invece di una guerra mondiale contro terrorismo, accettare il disarmo generale e la soluzione pacifica dei problemi del mondo. No alle basi militari straniere. 
6] Rinforzo della cooperazione politica ed economica regionale 
7] Invece delle direttive liberali della Banca mondiale e dell'Organizzazione mondiale del commercio dobbiamo promuovere una giusta cooperazione economica internazionale. 
8] Forte opposizione all’anticomunismo, per esempio con la presentazione delle nostre proposte in modo chiaro e particolareggiato a qualsiasi livello degli organismi parlamentari 
9] Per ultimo, ma non per importanza, dobbiamo rafforzare la cooperazione con le organizzazioni dei giovani, delle donne e con le organizzazioni sindacali.