www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 21-12-09 - n. 300

da www.solidnet.org

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
11° Incontro dei Partiti Comunisti e Operai
New Delhi, 20-22 Novembre 2009
 
Contributo del Partito Comunista Portoghese
Ângelo Alves, Ufficio politico del Comitato Centrale

 
Cari compagni,
 
A nome del Partito Comunista Portoghese, desidero ringraziare il Partito Comunista dell'India (marxista) e il Partito Comunista dell'India per la fraterna ospitalità con cui siamo stati accolti, qui a New Delhi, ed elogiarvi per aver creato le condizioni affinché si tenesse questo 11° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai.
 
E’ importante che questo Incontro si svolga, per la prima volta, nel continente asiatico e avanzi lungo un percorso che ha incluso l'Europa, l'America Latina, il Medio Oriente (con la recente riunione straordinaria a Damasco), ed ora l'Asia. Esprimiamo il desiderio che in un futuro molto prossimo ci si possa incontrare nel continente africano.
 
Compagni,
 
A São Paulo, nel corso del nostro 10° Incontro, individuammo le cause profonde, il carattere sistemico e strutturale della crisi, i suoi pericoli e l'alternativa: il socialismo. Un anno dopo, la realtà dimostra l'esattezza della nostra analisi in cui affermavamo che la crisi non poteva essere elusa. La crisi è ben lungi dall'essere conclusa, i pericoli e le minacce sono molto evidenti, ma lo è anche il potenziale di sviluppo della nostra lotta. La situazione richiede la definizione delle linee guida per questa lotta e su tale questione concentreremo il nostro contributo.
 
Insieme con i criminali e milionari salvataggi a favore del capitale finanziario, i lavoratori e i popoli si trovano a fronteggiare una nuova ondata di sfruttamento e impoverimento generalizzati, di privatizzazione e di concentrazione dei capitali. Pertanto, riteniamo che la lotta sociale di massa, la crescente coscienza di una prospettiva di classe nei lavoratori rispetto alle cause dell’attuale crisi economica e sociale, la lotta politica e ideologica contro i tentativi di scaricare sulle vittime di sempre il peso delle conseguenze della crisi economica e finanziaria, siano aspetti fondamentali per coinvolgere ulteriormente le masse lavoratrici nella lotta generale per una rottura dell'attuale sistema socio-economico e politico. In questo contesto, pensiamo sia necessario continuare a centrare la nostra attenzione sul rafforzamento del movimento sindacale di classe, combattendo le tendenze esistenti a diluire il movimento dei lavoratori in un sindacalismo sovranazionale, riformista e burocratico che spesso supporta la macchina di sfruttamento capitalista. A fianco del necessario scambio di esperienze su come ci si organizzi tra i lavoratori, riteniamo che il tema del movimento sindacale debba essere ulteriormente discusso nei nostri incontri e nel nostro movimento.
 
Come avevamo annunciato, lo sviluppo della crisi ha aggravato il volto repressivo del sistema, il suo carattere poliziesco e belligerante. Con una nuova veste, si assiste allo sviluppo del militarismo, all'apertura di nuovi fronti della guerra imperialista, al rafforzamento dei blocchi politico-militari come la NATO, all’accelerato consolidamento e militarizzazione dei blocchi imperialisti come l'Unione Europea e ai rinnovati tentativi di impegnare le potenze regionali nella rivitalizzazione o nel rafforzamento delle alleanze militari-strategiche, siano in Africa, nei territori della ex Unione Sovietica, in America Latina oppure qui in Asia. In questo contesto riteniamo che la lotta per la pace, contro la guerra imperialista, per la solidarietà con i popoli impegnati a resistere all'occupazione e all'aggressione imperialista, contro la NATO - il cui prossimo vertice si terrà in Portogallo - contro la militarizzazione dell'Unione Europea e contro i nuovi accordi militari strategici con l'imperialismo sono, a nostro avviso, anche gli orientamenti fondamentali della lotta del nostro movimento. Per questo dobbiamo proseguire il nostro lavoro di rafforzamento del movimento per la pace e antimperialista, sia a livello nazionale che internazionale.
 
Libertà e democrazia sono minacciate da un’autentica guerra istituzionale, securitaria e mediatica della classe al potere, nel tentativo, da un lato, di riabilitare l'ideologia dominante - l'operazione di Obama ne è un eccellente esempio - e, dall'altro, di perseguire politicamente quelle forze e quei paesi che si oppongono allo sfruttamento e all’oppressione capitalista, vale a dire quelli che affermano con chiarezza l'obiettivo del socialismo. In questo quadro, la lotta contro l'anticomunismo, contro l’opportunistica riscrittura della storia, contro la riabilitazione del fascismo e per l'affermazione dei valori e degli ideali del socialismo, ci sembra un compito fondamentale della lotta del nostro movimento. Migliorare la circolazione delle informazioni; promuovere lo scambio di esperienze di relazione con le masse; favorire la solidarietà tra le nostre lotte e la solidarietà con i popoli in lotta; affermare i principi comuni nella edificazione del socialismo: sono alcune delle linee centrali di azione che potremmo sviluppare insieme per rafforzare la lotta sociale e assolvere a un altro compito centrale del nostro tempo, per noi di estrema importanza, ossia: rafforzare il Partito comunista, i suoi legami con le masse; sviluppare la sua organizzazione e l’intervento politico e ideologico; affermare la sua identità comunista, la sua autonomia e la sua natura patriottica e internazionalista.
 
E’ questo fattore, insieme alla nostra unità e solidarietà, determinanti per il rafforzamento del nostro movimento e, di conseguenza, per il rafforzamento, l’ampliamento e la coerenza del Fronte antimperialista che dobbiamo continuare a sviluppare poiché noi comunisti siamo gli storici costruttori dell’unità dei lavoratori e dei popoli. Vale a dire, citando Lenin, che oggi risulta più che mai necessario continuare a "unire le forze che creano i grandi eventi". Oggi, più che mai, è necessario prestare attenzione al fattore soggettivo della lotta, dato che le condizioni oggettive di questo rilancio ed i grandi eventi appaiono sempre più concreti.
 
Compagni,
 
Uno dei principali temi di questo Incontro è la crisi del capitalismo. Se parliamo della crisi del capitalismo dobbiamo parlare delle profonde e crescenti disuguaglianze, sia tra le classi che tra le nazioni. Dobbiamo necessariamente fare riferimento anche alle "altre" crisi che si sviluppano all'interno di questa, come ad esempio la crisi alimentare, la crisi energetica e ambientale e, pertanto, dobbiamo parlare di carattere predatorio del capitalismo. Dovremmo tenere a mente che l'ingrossamento delle contraddizioni e dei limiti storici del sistema comportano gravi rischi per le basilari condizioni di sussistenza dei popoli, per l'esistenza degli Stati-nazione con le loro strutture produttive e la loro sovranità, per la pace e anche per l'esistenza stessa dell'umanità. Stiamo parlando di fenomeni e tendenze che i compagni di questa regione ben conoscono.
 
Tendenze che si sviluppano in un contesto di accelerato e complesso processo di riassetto delle forze su scala globale, con dinamiche contraddittorie, che, da un lato, contengono elementi di affermazione della sovranità in opposizione al totalitario "nuovo ordine" dell’imperialismo e, dall'altro, esprimono l'approfondimento delle contraddizioni inter-imperialistiche nel contesto di crisi. Contesto in cui le cosiddette nazioni "in via di sviluppo" tentano di reagire alla strategia imperialista che limita il loro sviluppo economico e sociale, con vecchi e nuovi strumenti di dominio, come quelli concepiti per le questioni ambientali. Un contesto in cui questi stessi paesi sono simultaneamente coinvolti, nelle forme più diverse, nella strategia imperialista di esportazione verso la periferia dei costi della crisi del sistema e di riforma del sistema verso un’accentuazione del suo carattere predatorio, oppressivo e di sfruttamento. L’attuale realtà del WTO, la mobilitazione del G20, l'evoluzione della NATO e dei suoi accordi di collaborazione e anche la sconcia discussione sulla riforma delle Nazioni Unite e del Consiglio di sicurezza sono esempi di quanto questa realtà sia complessa.
 
Questi sono tempi e processi turbolenti che confermano l'importanza di proseguire in modo fermo negli obiettivi centrali della nostra lotta, senza illusioni sul ruolo dei meccanismi di dominio imperialista, nonostante le contraddizioni che lo pervadono sempre di più. La lotta popolare per il diritto allo sviluppo economico e sociale dei paesi meno sviluppati, la lotta contro le scandalose asimmetrie regionali, la solidarietà con i paesi e i popoli che sfidano l'ordine imperialista, la lotta contro le istituzioni internazionali del capitalismo, la lotta politica e ideologica su questioni globali come l'ambiente, la terra, l'acqua, l'energia, la sovranità, devono essere le priorità del nostro movimento. Priorità che si potranno concretizzare solo se continueremo ad insistere nell'approfondimento della lotta di classe in ciascuno dei nostri paesi e nella lotta per il rovesciamento rivoluzionario del capitalismo.
 
E’ in un contesto di incertezza e di grandi pericoli, ma anche di reali potenzialità per lo sviluppo della lotta progressista e anche rivoluzionaria - come si vede in America Latina - che nel nostro Partito identifichiamo i principali compiti e le linee guida di cui parlavamo in precedenza. Dobbiamo migliorare la nostra capacità di interpretare con esattezza la realtà, avere la capacità di collegare dialetticamente la necessaria intensificazione dell'offensiva ideologica dei comunisti e l'affermazione di un'alternativa socialista, alla lotta quotidiana per la risoluzione dei problemi più urgenti dei lavoratori e dei popoli, per la difesa della sovranità nazionale e del diritto allo sviluppo.
 
La nostra cooperazione, i nostri punti di intersezione, la nostra capacità di promuovere in azioni comuni o convergenti, la nostra volontà e capacità di sviluppare e rafforzare il nostro processo di Incontri internazionali, con passi a volte insufficienti ma sicuri, assume in questo importante momento per l'umanità una importanza fondamentale.
 
Se riusciremo a procedere in questa direzione, saremo in grado di rispondere alla sfida immensa che ci troviamo di fronte: da un lato, rispondere ai compiti immediati per respingere gli attacchi della classe dominante e difendere con fermezza le conquiste storiche del movimento dei lavoratori; dall'altro sfruttare la situazione in modo che - anche se ancora in una fase di accumulo di forze – si possa essere protagonisti di nuovi assalti al cielo e indirizzare il mondo verso un futuro di pace, progresso e giustizia. Verso il socialismo!
 
I due Partiti comunisti indiani, hanno dato, con l'organizzazione di questo incontro, un contributo importante a questi obiettivi, collaborando con un pregevole esempio di rispetto, comprensione reciproca e unità che concorrono alla affermazione, al consolidamento e rafforzamento del movimento comunista indiano e anche di questo processo che si è rivelato essere così importante per il nostro movimento.