www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 01-02-10 - n. 304

da www.solidnet.org
Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

11° Incontro dei Partiti Comunisti e Operai
New Delhi, 20-22 Novembre 2009

Contributo del Partito Comunista Brasiliano (PCB)

Cari compagni:

Vorremmo rendere omaggio a tutti i rivoluzionari del mondo. Siamo lieti di salutare i nostri compagni, specialmente del P.C. dell’India e del P.C. dell’India (marxista), che ci hanno dimostrato come, nonostante le differenze politiche, sia necessario costruire l'unità d’azione.

Una delle principali manifestazioni dei limiti storici del capitalismo è l'attuale crisi economica mondiale, che ha profondamente e pedagogicamente rivelato tutti i problemi strutturali di questo sistema, un sistema basato sullo sfruttamento degli esseri umani da parte di altri esseri umani: le sue contraddizioni, debolezze, la sua capacità di distruggere la ricchezza materiale e sociale e il suo carattere di classe. Mentre i governi capitalisti investono migliaia di miliardi di dollari per salvare banchieri e speculatori, i lavoratori pagano il conto di questa crisi subendo la disoccupazione, l’eliminazione dei diritti sociali e una vita in condizioni di profonda povertà.

Anche se colpiti dalla crisi, i paesi imperialisti stanno conducendo una grande offensiva per cercare di recuperare i tassi di profitto e contrastare l'aumento della mobilitazione popolare che ha avuto luogo in tutto il mondo.
Essi promuovono le guerre contro i popoli, come stanno facendo in Iraq e in Afghanistan, essi forniscono armi a Israele per minacciare la popolazione di quella regione ed espellere i palestinesi dalle loro terre. In America Latina, sviluppano una politica di isolamento e sabotaggio contro i governi progressisti della regione, come nel caso della riattivazione della IV Flotta e la trasformazione della Colombia in una grande base militare statunitense. Questa intera strategia ha lo scopo di minacciare Venezuela, Bolivia, Ecuador, Cuba e perfino paesi i cui governi non hanno intenzione di dare impulso a profondi cambiamenti sociali, come il Brasile, al fine di garantirsi il controllo sulla straordinaria ricchezza del continente, che include le riserve di petrolio "Pre-Salt" [che si trovano prima del sale, cioè sotto il sedimento salino che isola un giacimento, quindi più in profondità, ndt], l'Amazzonia, la grande biodiversità della regione e la Guarani Aquifer [una delle riserve di acqua più grandi al mondo, ndt] nel sud.

La crisi dimostra la necessità per le popolazioni di opporsi alla barbarie del capitalismo e di trovare soluzioni alternative per costruire una nuova socialità umana. In tutto il mondo, soprattutto in America Latina, i popoli resistono e cercano di costruire progetti alternativi basati sulla mobilitazione popolare. L’eroica lotta di Cuba è l'esempio da seguire, un esempio che sarà ricordato come una pietra miliare storica della resistenza di un popolo contro l'imperialismo.

In questo scenario, il Brasile sta avendo un ruolo decisivo nella bilancia del potere continentale, ma chiaramente entro l'ordine capitalistico e non di promozione di cambiamenti verso il socialismo. Con l'obiettivo di diventare una delle maggiori potenze capitaliste mondiali, l'attuale governo in certi frangenti ha adottato posizioni che possono essere in contrasto con alcuni interessi dell'imperialismo USA. Tuttavia, queste posizioni "progressiste" hanno l'obiettivo di creare un terzo polo di integrazione latinoamericana, in linea con gli interessi del sistema capitalistico. In altre parole, né ALCA, né ALBA, ma leadership di un blocco social-liberale allineato con i paesi del Cono Sud, guidato da forze che si comportano da "sinistra responsabile", affidabile agli occhi dell'imperialismo e delle élite locali e che contribuisca ad approfondire l'isolamento di quei paesi che hanno scelto la via della mobilitazione e del confronto popolare.

Il sostegno istituzionale ad alcuni governi latinoamericani di sinistra è stato funzionale alla espansione del capitalismo brasiliano, che si estende a tutto il continente, in cui le imprese brasiliane si comportano come le altre imprese multinazionali. Poiché l'obiettivo principale è quello di far entrare il Brasile nel mondo come una potenza capitalista, il governo Lula non esita ad adottare azioni imperialistiche, come quando il Brasile comanda l'occupazione di Haiti per sostenere un colpo di stato di destra, quando il governo brasiliano si rivale diplomaticamente sull’Ecuador per difendere la costruzione di una società brasiliana o quando l'esercito brasiliano promuove esercitazioni militari al confine con il Paraguay usando pallottole vere per difendere gli agricoltori brasiliani di soia insediati in Paraguay, che si trovano a fronteggiare il locale movimento dei contadini e quando il governo brasiliano insiste nel mantenere le condizioni del Trattato di Itaipù [1973, accordo siglato da Medici (Brasile) e Stroessner (Paraguay) per la spartizione dell’energia prodotta dalla centrale idroelettrica di Itaipù in Paraguay, ndt], svantaggiose per il Paraguay.

Il capitalismo brasiliano è parte del processo globale di accumulazione ed è organico al sistema imperialista mondiale. La classi dirigenti brasiliane sono inestricabilmente legate al capitale internazionale. La borghesia brasiliana non deve contendere l’egemonia a un qualche settore pre-capitalistico. Al contrario, è in competizione in primo luogo per gli spazi all'interno dell'ordine imperialista del capitale, benché rimanga sottoposto ad esso, soprattutto per evitare la possibilità di un processo rivoluzionario, in cui il proletariato potrebbe emergere come protagonista.

L’attuale stato di sviluppo delle forze produttive è sufficiente per risolvere le necessità della popolazione del mondo intero, ma è in totale contraddizione con la forma borghese dei rapporti sociali che accumulano privatamente la ricchezza socialmente prodotta. Il capitalismo è decisamente antagonistico alla vita umana. Quindi, è il momento di creare le condizioni per superare questo sistema al fine di promuovere la rivoluzione socialista.

L'America Latina continuerà a essere un importante punto di lotta contro il capitale, in quanto importanti processi di cambiamento sociale si articolano attorno ad ALBA in chiara opposizione alle sezioni imperialiste, che contendono l'egemonia sui mercati e sulle risorse naturali della regione, e che comprendono molti settori della borghesia brasiliana.

I comunisti di tutto il mondo devono lavorare insieme per denunciare e sconfiggere il terrorista e paramilitare Stato della Colombia, come parte della lotta per rafforzare il sostegno a Cuba socialista e approfondire i processi di cambiamento sociale che si stanno verificando in Venezuela, Ecuador , Bolivia e forse anche in Paraguay e in altri paesi.

Dobbiamo continuare a denunciare il colpo di stato in Honduras e continuare a lottare per la democrazia e il cambiamento sociale; Dobbiamo lottare per la pace e la democrazia in tutta l'America Latina e denunciare la creazione di sette basi militari statunitensi in Colombia. Dobbiamo offrire la totale solidarietà al Partito Comunista della Colombia e opporci alla criminalizzazione delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia e difendere il loro diritto di essere riconosciuti come organizzazione politica. Ogni popolo ha il diritto di scegliere la forma di lotta necessaria contro l'oppressione.

Infine, vorremmo proporre che questo Incontro faccia qualche passo verso il rafforzamento dei legami tra i nostri partiti e l'aumento sia del numero che della qualità delle nostre azioni congiunte: la prima è una lettera pubblica comune, firmata da tutti noi, al governo colombiano, chiedendo il riconoscimento delle FARC come organizzazione politica. Proponiamo inoltre l'organizzazione di Incontri regionali dei Partiti comunisti e operai in tutti i continenti.

Viva i Partiti Comunisti e Operai
Viva l’Internazionalismo proletario!


Grazie


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