www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 09-06-10 - n. 322

da: inter.kke.gr/News/2010news/2010-06-08-polonia
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Contro le misure anticomuniste in Polonia
 
Una delegazione di KKE composta da Giorgos Toussas, membro del CC del KKE e deputato europeo, e Kostas Papadakis, membro del CC del KKE e membro della Sezione Internazionale del CC, è giunta ieri a Varsavia. La delegazione parteciperà alle azioni di protesta contro l'emanazione della legge anticomunista in Polonia che vieta i simboli del comunismo in vigore dall'8 giugno.
 
Inoltre, le misure anticomuniste hanno incontrato la risposta del KKE e KNE che ha organizzato per l’8 giugno una manifestazione di protesta davanti all'ambasciata polacca di Atene. Elisseos Vagenas, membro del CC del KKE e responsabile della Sezione Internazionale del CC e Yiannis Gkiokas, membro dell'Ufficio politico del CC del KNE e parlamentare del KKE, hanno partecipato alla protesta.
 
I comunisti greci hanno consegnato una dichiarazione di condanna delle misure anticomuniste. Hanno espresso la loro solidarietà con il Partito Comunista della Polonia e svelato i reali obiettivi della campagna anticomunista in Polonia e nell’Unione Europea in generale.
 
Di seguito il testo del comunicato
 
Denuncia contro le misure anticomuniste promosse dal governo polacco
 
Atene, 8 giugno 2010
 
Le autorità polacche hanno deciso di proibire per legge i simboli comunisti, chiudendo un altro anello della catena che da forma alla campagna anticomunista lanciata nell'Unione Europea per l'equiparazione del comunismo al fascismo.
 
Questa campagna è collegata agli sforzi incessanti di falsificazione della storia della Seconda guerra mondiale e della costruzione socialista, e per questo motivo impone la proibizione di qualunque cosa ricordi la costruzione socialista. Mira soprattutto alla coscienza delle nuove generazioni e cerca di imbrigliarle nel quadro del capitalismo, che presenta come unica prospettiva.
 
Allo stesso tempo, ciò nondimeno, questa ed altre proibizioni svelano la falsità e l'ipocrisia della democrazia borghese. La proibizione dei simboli comunisti nei paesi dell'UE dimostra che i governi e i loro organismi temono la controffensiva da parte del movimento rivoluzionario operaio e popolare, perché sanno che le contraddizioni e le difficoltà del capitalismo sono grandi ed insuperabili e che il futuro appartiene ad una società senza sfruttamento dell'uomo sull'uomo, al socialismo-comunismo.
 
La falce e il martello, la stella rossa rappresentano la lotta per l'abolizione dello sfruttamento capitalista, rappresentano il sangue ed i sacrifici di milioni di comunisti che si sono posti all'avanguardia nella lotta antifascista ricoprendo un ruolo dirigente nella sconfitta del fascismo durante la Seconda guerra mondiale. Rappresentano le lotte politiche di classe per la giornata lavorativa di 8 ore, per la previdenza sociale, l'educazione e l'assistenza sanitaria gratuite e tante altre importanti conquiste ottenute dai lavoratori sotto la guida dei comunisti, grazie all'influenza della costruzione socialista nell'URSS ed in altri paesi dell'Europa orientale e centrale. Attualmente questi risultati sono cancellati dalle politiche antipopolari utili ai profitti dei gruppi imprenditoriali e alla crisi economica mondiale che mostra i limiti storici del capitalismo. L'anticomunismo va in parallelo con l'offensiva diretta contro i lavoratori affinché paghino le conseguenze della crisi capitalista. Essi stanno assistendo alla privazione dei loro diritti lavorativi e politici, all’aumento della disoccupazione e dei senzatetto, alla privatizzazione delle imprese, del sistema educativo e sanitario, ecc.
 
L'obiettivo dell'imperialismo è sradicare, in qualunque modo, dalla coscienza del popolo polacco e degli altri popoli europei i risultati del socialismo. Per questo motivo in Polonia e in altri paesi dell'UE viene perseguitata l'ideologia comunista, proibendo i partiti comunisti, stravolgendo in maniera flagrante la storia, calunniando con mostruose falsità il socialismo e cercando di identificare il comunismo con il fascismo.
 
Il KKE esprime la sua fraterna solidarietà al Partito Comunista della Polonia e a tutti i comunisti polacchi e dichiara che lotterà senza sosta e attivamente al loro fianco per i diritti e le prospettive della classe operaia, contro l'anticomunismo e le intimidazioni.
 
Denuncia il governo polacco ed esige la sospensione immediata dell'abolizione dei simboli comunisti e di qualunque legge e persecuzione anticomunista. Inoltre, il KKE fa appello al popolo greco perché condanni l'Unione Europea ed esiga la sospensione di questa messa al bando come anche delle persecuzioni e proibizioni precedenti attuate negli stati membri dell'UE.
 
Sezione Internazionale del CC del KKE
 

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