www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 05-12-10 - n. 343

da Partito Comunista del Sudafrica - http://www.sacp.org.za/main.php?include=docs/sp/2010/sp1203.html
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Intervento di apertura del Segretario Generale del Partito comunista sudafricano (SACP), Compagno Blade Nzimande, al 12° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai (IMCWP)
 
3-5 Dicembre 2010, Swan Lake Conference Centre, West Centurion, South Africa
 
Cari compagni,
 
Benvenuti a questo grande raduno della sinistra antimperialista, anticapitalista, per la pace, la democrazia e la solidarietà con lavoratori del mondo.
 
Ci incontriamo qui in Sudafrica - è la prima volta che questo incontro si svolge sul suolo africano - in un periodo denso di avvenimenti per il Sudafrica.
 
In questo mese di dicembre 2010 subito dopo il 12° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai (IMCWP) seguirà il 25° anniversario della più grande federazione sindacale nel nostro paese, COSATU - nostro alleato e forse maggiore federazione sindacale nel continente africano - e successivamente il 3° Congresso nazionale di uFasimba Lega della Gioventù Comunista del Sudafrica, organizzazione giovanile del SACP [Partito Comunista Sudafricano], e, infine, per la prima volta nel nostro paese, il raduno del 17° Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti, organizzato dalla formazione di massa nostra alleata, la Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (WFDY).
 
Così nel mese di dicembre le forze antimperialiste e anticapitaliste e tutte le forze progressiste socialiste, innalzeranno simultaneamente la bandiera rossa, simbolo del sangue dei lavoratori versato in tutto il mondo, rendendo evidente che gli obiettivi per cui la classe operaia e i poveri del continente sono disposti a lottare sono obiettivi realistici e di importanza fondamentale per il futuro dell'Africa e la pace nel mondo.
 
Lo svolgimento di questo primo Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai nel continente africano simboleggia la duratura solidarietà dei Partiti Comunisti e Operai con la causa della liberazione nazionale, con le lotte anticoloniali e antimperialiste dei popoli del continente nero. Solidarietà espressa ai massimi livelli subito dopo la vittoria della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre, dai paesi dell'ex blocco socialista e da tutte le forze progressiste comunista del mondo.
 
Il movimento di liberazione del Sudafrica, di cui il Partito comunista sudafricano è sempre stato parte integrante, ha beneficiato enormemente di questa solidarietà internazionale socialista e progressista. E' stata questa solidarietà progressista mondiale, associata all'eroica lotta del popolo del Sudafrica sotto la guida del National African Congress (ANC), che ha portato alla sconfitta definitiva del regime criminale dell'apartheid e l'avvento del processo democratico del 1994.
 
Consideriamo le prime elezioni democratiche del 1994 come una svolta democratica per due fattori principali. In primo luogo hanno rappresentato un passo in avanti ma non la definitiva sconfitta sulle forze reazionarie: la lotta per la piena emancipazione della maggioranza oppressa è tutt'altro che conclusa. Questa era, ed è tutt'ora la ragione per cui il Partito Comunista Sudafricano ha scelto di continuare a essere parte cruciale dell'alleanza guidata dall'ANC.
 
Il 1994 rappresenta altresì un avanzamento democratico perché come comunisti sudafricani sappiamo che la completa liberazione della popolazione nera del nostro paese, la cui maggioranza coincide largamente con la classe operaia, non potrà essere realizzata appieno senza una transizione al socialismo: l'unico sistema in grado di distruggere tutte le vestigia dello sfruttamento capitalistico, l'oppressione di genere e l'oppressione nazionale del popolo nel nostro paese. In altre parole, il completamento dei compiti della rivoluzione democratica nazionale possono essere realizzati solo nell'ordine socialista.
 
I compiti della rivoluzione sudafricana riflettono ancora in gran parte le sfide politiche del continente africano nel suo complesso. La sfida fondamentale nel nostro continente è quella del completamento delle rivoluzioni democratiche nazionali in ogni paese: compito che è allo stesso tempo la piattaforma principale su cui consolidare e far progredire la lotta per il socialismo. Ciò vale a dire che la lotta per consolidare, approfondire e avanzare le rivoluzioni democratiche nazionali progressiste rappresenta il nostro specifico cammino verso il socialismo.
 
La "nuova" scalata capitalista sull'Africa e la crisi globale del capitalismo
 
Con l'approfondimento della crisi del capitalismo mondiale si registra l'intensificarsi corrispondente di una nuova scalata sull'Africa, che ricorda pressappoco la nascita della colonizzazione europea del continente africano nel 19° secolo.
 
Il SACP, con gli altri Partiti Comunisti e Operai del resto del mondo, ha insistito con coerenza sul fatto che l'attuale crisi globale del capitalismo non è solo un'aberrazione ma è parte integrante del sistema capitalistico.
 
Ci sono diverse similitudini tra la corsa sul continente africano del 19° secolo e l'attuale scalata ai danni dell'Africa. Si tratta di una corsa per il supersfruttamento delle risorse naturali del continente, senza prospettive di sviluppo locale. Come allora il processo è accompagnato dall'impiego della potenza militare. Gli Stati Uniti stanno costruendo una nuova forza militare in Africa, sotto il nome beffardo di "Africa Command", come se si trattasse di un esercito indigeno costituito nell'interesse del nostro continente, mentre si tratta di una forza militare per proteggere e promuovere gli interessi dell'imperialismo nel continente africano.
 
Vi sono però delle peculiarità nell'attuale scalata sull'Africa. La rinnovata offensiva capitalista che sta cercando di riaffermare il suo dominio economico, avviene contestualmente all'emergere di potenziali centri di potere economico alternativi, in particolare Cina, India e Brasile.
 
Alla luce di queste nuove realtà vi è l'inedita possibilità di plasmare relazioni nuove con la classe lavoratrice e le altre forze progressiste in via di sviluppo per cercare di sfruttare nuovi spazi per sfidare l'imperialismo.
 
Siccome questo 12° Incontro ha luogo nel nostro paese, in molti sul continente, nel corso di quest'anno, hanno meditato e si sono chiesti cosa hanno significato le celebrazioni per i 50 anni di decolonizzazione e le lotte di liberazione nazionale per le quali avrebbero dato la vita. Scegliendo il Sudafrica come ospite del 12° Incontro, il movimento comunista internazionale ha voluto mettere a fuoco il tema e le questioni politiche attorno alle tesi della rivoluzione africana. Il SACP si è misurato a lungo sulla questione.
 
Consentiteci quindi di utilizzare questo incontro per parlare alle forze progressiste del mondo delle lotte dei popoli del continente africano e della solidarietà con l'eroica lotta del popolo Saharawi (Sahara Occidentale) per liberare l'ultima colonia del continente, purtroppo ancora colonizzata da un altro paese africano, sostenuta pienamente dalle forze imperialiste in particolare di Francia e Stati Uniti.
 
Desideriamo in questa occasione esprimere anche la nostra solidarietà con la popolazione dello Swaziland che ancora soffre il giogo di un regime feudale che ha messo al bando tutti i partiti politici e le libertà di organizzazione e di espressione.
 
Tutto ciò costituisce una delle sfide più importanti per la rivoluzione africana di oggi!
 
Le sfide principali della rivoluzione del Sudafrica oggi
 
Con la storica conferenza nazionale del 2007 dell'ANC, sono scaturite nuove opportunità nel nostro paese per approfondire la rivoluzione nazionale democratica. Quella conferenza storica del nostro alleato del 2007 ha segnato la sconfitta dell'agenda neoliberale che aveva cercato di trasformare la nostra maggiore organizzazione per la liberazione, l'ANC, in un gretto partito elettoralista seguace di politiche neoliberali e aveva tentato di emarginare, se non cancellare, la classe operaia e le sue organizzazioni primarie in Sudafrica, il SACP e il COSATU.
 
Due obiettivi critici strategici e programmatici hanno ispirato il SACP dal 1995, l'anno seguente la svolta democratica del 1994. Il primo è stato quello di cercare di consolidare la guida della classe operaia nella rivoluzione democratica nazionale quale principale fattore su cui consolidare il potere dello Stato sotto la leadership dell'ANC in alleanza con il SACP e COSATU. La nostra parola d'ordine adottata subito dopo il 1994 è "Il socialismo è il futuro, costruiamolo ora". Il contenuto principale alla base di questo orientamento strategico è che il consolidamento della rivoluzione nazionale democratica necessita di una attiva organizzazione e mobilitazione socialista, quale unica garanzia per assicurare una transizione al socialismo nel futuro.
 
All'incirca dall'inizio del 2000 abbiamo arricchito le nostre prospettive strategiche integrandole nel programma e nelle campagne per la costruzione dell'influenza della classe lavoratrice in alcuni settori chiave del potere: lo stato, l'economia, il lavoro, l'ideologia e la solidarietà internazionalista. A questo fine abbiamo intensificato il lavoro di massa e di propaganda, abbinandovi la partecipazione comunista al governo e nelle altre istituzioni dello Stato, principalmente ma non esclusivamente attraverso le nostre campagne di massa annuali "Ottobre Rosso", ispirate alla Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre.
 
La nostra visione strategica si fonda sull'analisi che nelle nostre condizioni, e sotto la guida dell'ANC, non vi sia alcuna contraddizione, attualmente, tra la partecipazione comunista al governo e la indipendente costruzione del potere popolare e della classe operaia, all'interno e al di fuori dello Stato.
 
E' per questo insieme di motivi, tra gli altri, che il SACP ha cercato di irrobustire e rafforzare l'alleanza tra noi, l'ANC e il COSATU, quale fattore fondamentale per consolidare il potere della classe operaia, all'interno e all'esterno dello Stato. Questi presupposti hanno informato la nostra partecipazione al governo, non compromettendo i programmi autonomi del SACP. E' così che cerchiamo di ampliare le opportunità e le condizioni di agitazione socialista.
 
Poco prima della attuale crisi globale del capitalismo, abbiamo assistito a un periodo di boom economico legato ai mercati delle materie prime. Nonostante la performance positiva di alcuni settori chiave del capitale, non sono stati creati posti di lavoro a sufficienza e persistono problemi endemici dell'economia sudafricana (forti disuguaglianze, emarginazione di almeno la metà della popolazione, bassi livelli occupazionali), riprodottisi anche nell'ambito di una crescita del 5% tra il 2002-07.
 
Il SACP, con i suoi alleati, ha costantemente cercato di creare le condizioni per la rottura con il nostro percorso di crescita semicoloniale, condizionato dalle esportazioni e dipendente nelle importazioni, concentrandosi nella costruzione della capacità produttiva della nostra economia. Tutto ciò richiede, secondo i nostri calcoli strategici, la mobilitazione della classe operaia e del popolo nel suo complesso oltre al mantenimento dell'orientamento progressista della nostra alleanza.
 
La crisi mondiale del capitalismo sta devastando la vita dei lavoratori e dei poveri in tutto il mondo, anche qui in SA. Oltre ad adottare misure difensive per attenuare gli effetti della recessione nel miglior modo possibile, dobbiamo usare la crisi per attuare con coraggio le misure di trasformazione, che pongano la nostra economia e il paese al servizio dei lavoratori e della crescita.
 
Al centro della nostra risposta strategica, tattica e programmatica deve esservi la mobilitazione di massa della classe operaia - forza motrice della nostra rivoluzione nazionale democratica - per fornire quella potenza, quegli obiettivi strategici e quella flessibilità tattica per superare la crisi attuale del capitalismo e condurci verso un nuovo percorso di crescita e sviluppo.
 
La necessità della solidarietà di classe internazionalista e la piattaforma ICWP
 
E' in considerazione della realtà sopraesposta, che il SACP crede fermamente nella necessità di continuare ad accrescere la solidarietà mondiale della classe operaia. La piattaforma del ICWP rimane critica e coerente nel perseguire politiche progressiste e indipendenti nel paese e nel continente africano, come il terreno più immediato di lotta per il socialismo nel nostro paese, nel continente e anche in tutto il mondo.
 
Dal nostro canto abbiamo intrapreso negli ultimi due anni un'iniziativa per costruire una rete delle forze progressiste di sinistra del continente africano ed approfondire la lotta per la democrazia, la pace e per il socialismo. Abbiamo fatto questo sotto l'ombrello dell'ampio African Left Network Forum (ALNEF). In effetti questo non è un Forum costituito dai soli partiti o formazioni marxisti-leninisti, ma piuttosto un Forum di organizzazioni e partiti progressisti del continente, che sostanzialmente si identificano con la lotta per la giustizia sociale ed economica, completa liberazione nazionale e una giusta alternativa, se non un futuro socialista, per il nostro continente. Desidereremmo che ICWP sostenesse e cercasse di rafforzare questo Forum quale suo principale partner continentale in Africa.
 
A nome del SACP e dei lavoratori e dei poveri del nostro Paese, diamo il benvenuto a tutti i compagni e amici intervenuti a questo storico incontro, il primo su terra africana, dei Partiti Comunisti e Operai del mondo. A tutti i delegati offriamo l'ospitalità del Sudafrica e l'amicizia del nostro popolo.
 
Il socialismo è il futuro – Costruiamolo ora!
 
 

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