www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 19-12-10 - n. 345

da www.solidnet.org
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
12° IMCWP - Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai
3-5/12/2010 - Tshwane - Sudafrica
 
Contributo del Partito Comunista dei Popoli di Spagna (PCPE)
 
Saluti, compagni.
 
In primo luogo desidero chiedere scusa per l'assenza di ieri. Come molti di voi sanno, non ero presente in quanto membro della delegazione inviata il giorno prima alla celebrazione del 25° anniversario del COSATU [la più grande federazione sindacale del Sudafrica, ndt].
 
È sempre un grande avvenimento poter essere accanto ai rappresentanti dei Partiti Comunisti e Operai di decine di paesi dei 5 continenti, e questa volta grazie al lavoro e l'ospitalità del Partito Comunista Sudafricano [SACP].
 
Il tema centrale del nostro dibattito riguarda quegli elementi che ci permettono di avanzare insieme verso la vittoria sul nostro nemico di classe, il nemico della classe operaia e dei suoi alleati, il capitalismo.
 
Non voglio soffermarmi sull'analisi della crisi sistemica del capitalismo, poiché tutti i presenti hanno potuto leggere l'opinione del PCPE a riguardo. È stato pubblicato sul primo numero della nuova Rivista comunista internazionale. Oggi, nel suo 9° Congresso, il nostro Partito discute della strategia dei comunisti spagnoli di fronte alla crisi capitalista.
 
Le posizioni del PCPE coincidono con quelle di molti altri Partiti comunisti del mondo, alcune pubblicate nella Rivista comunista internazionale e altre diffuse nei documenti delle varie organizzazioni rivoluzionarie.
 
Senza un processo rivoluzionario non sarà possibile porre fine allo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo, vero centro motore del capitalismo.
 
Per dare impulso al mutamento rivoluzionario, accogliendo le diverse sfumature presenti al nostro interno, verranno fatti passi in avanti solo se in ogni paese sarà la classe operaia ed i suoi alleati a diventare l'avanguardia dirigente.
 
Le lotte operaie sviluppatesi a partire dall'ultimo incontro dei Partiti Comunisti tenutosi lo scorso anno in India, hanno come riferimento i 13 scioperi generali avvenuti in Grecia, i 7 in Francia, quelli di molti altri paesi in Europa e in altri continenti, come la giornata di sciopero generale in Spagna.
 
In tutte queste occasioni la classe operaia è stata chiamata alla lotta contro il capitalismo dai sindacati di classe. La Federazione sindacale mondiale (WFTU - FSM) e le sue organizzazioni affiliate sono state in grado di dimostrare che solo la classe operaia può affrontare con successo la barbarie capitalista. La lettera di George Mavrikos, Segretario generale della FSM, che tutti qui abbiamo ricevuto, offre più informazioni di quante ne possa fornire io in questo breve spazio. Il 16° Congresso della FSM, che si terrà in aprile [2011] ad Atene, rappresenta certamente un passo nella direzione di un rafforzamento del sindacalismo di classe. Il PCPE sottoscrive le tre richieste formulate dal Segretario generale della FSM nella sua lettera.
 
Come indicato nel titolo del tema in discussione in questi giorni a Johannesburg, la classe operaia deve saper allearsi con altri settori della società in ogni Stato e territorio. Storicamente è sempre stato così che hanno trionfato i processi rivoluzionari.
 
In Spagna stiamo proseguendo nell'alleanza delle organizzazioni antimperialiste e antimonopoliste. E' sempre più chiaro alla classe operaia spagnola il ruolo della socialdemocrazia e dei suoi alleati (che alcuni chiamano di sinistra ma che sono arrendevoli alle decisioni del grande capitale).
 
In realtà questo accade nei paesi di tutto il mondo. Voglio solo fare un cenno alla vergognosa capitolazione del sindacalismo del patto sociale, sostenuto dal Parlamento europeo e dalla borghesia mondiale. Ricordiamo il congresso della Confederazione sindacale internazionale [CSI] tenuto in Canada nel giugno scorso. In quell'occasione trovarono spazio il Fondo monetario internazionale e l'Organizzazione mondiale del commercio. (Metto a vostra disposizione un documento che ho già dato a molti di voi, in cui si comprende meglio l'atteggiamento di collaborazione di classe praticata dalla CSI).
 
I comunisti devono smascherare i falsi dirigenti sindacali che, con la pretesa di difendere gli interessi dei lavoratori, in realtà si adeguano alle capitolazioni imposte da chi li sovvenziona. Questo è il caso delle Commissioni operaie e della UGT [Unione generale dei lavoratori] in Spagna. Così, in Spagna, il PCPE lavora per la ripresa di un sindacalismo di classe attraverso l'unione di tutti coloro che lottano contro il capitalismo.
 
La grande battaglia europea e mondiale contro l'imperialismo ha segnato importanti successi, come le manifestazioni in Spagna di milioni di persone che hanno costretto il governo socialdemocratico a ritirare le truppe dall'Iraq. Lo stesso è accaduto in altri paesi, in America Latina e in particolare in Ecuador lo scorso settembre, con i colpi portati alle manovre imperialiste. O come il caso della recente grande mobilitazione contro la NATO del 20 novembre scorso a Lisbona.
 
I comunisti devono sapere intervenire come dirigenti rivoluzionari guidando le grandi organizzazioni di massa e coordinando le loro attività e battaglie contro il nemico dell'umanità, contro il capitalismo.
 
Compagni, il PCPE è sempre pronto a sostenere l'avanzamento delle alleanze che contribuiscano a porre fine allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Così nei prossimi mesi promuoveremo quelle azioni volte a indebolire la borghesia nel nostro Paese, smascherando il ruolo collaborazionista giocato dalla socialdemocrazia e dai suoi alleati.
 
Ci auguriamo, in particolare, che il Festival mondiale della gioventù, che si svolgerà di qui a pochi giorni in Sudafrica, e il 16° Congresso della Federazione sindacale mondiale, che si terrà ad Atene dal 6 al 10 aprile del prossimo anno, segneranno una nuova fase nella lotta per sconfiggere definitivamente il capitalismo.
 
Ci auguriamo anche che simili incontri servano a definire gli accordi per un'azione congiunta dei comunisti, sull'esempio dell'esperienza già sviluppata in Europa in relazione all'UE (condivisa da 21 partiti comunisti) e in altre parti del mondo. Sicuramente la Rivista comunista internazionale, con i numeri in pubblicazione, sarà un valido strumento per lo scambio di riflessioni tra i comunisti che ci porterà a rafforzare la nostra lotta ideologica globale.
 
Grazie per la vostra attenzione.
 
Quim Boix
PCPE
Sudafrica, 5 dicembre 2010
 
 

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