www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 06-06-11 - n. 367

da http://inter.kke.gr/IntAct/int-meet/euro-communst2011/hungary-cwp
Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Incontro dei Partiti Comunisti europei
 
Bruxelles 11-12/04/2011
 
Contributo del Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese
 
di Gyula Thurmer, presidente del Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese
 
Cari compagni,
 
Ringraziamo il Partito Comunista di Grecia per aver organizzato questo incontro. Il nostro incontro è vitale, importante e può essere di grande aiuto nel nostro lavoro.
 
Il capitalismo è in crisi profonda e non è in grado di risolvere la crisi attuale.
 
E’ in parte perché questa crisi nasce dalla natura stessa del capitalismo. In parte perché nessuno è disposto, per salvare il sistema capitalista, a proclamare un nuovo piano tipo il New Deal degli anni ‘30, per di più del tutto alieno al programma del capitalismo. Gli esigui pacchetti di salvataggio però potrebbero fornire al massimo un aiuto per i paesi più grandi come Stati Uniti, Germania, Giappone. In terzo luogo, dobbiamo riconoscere che tali sostegni finanziari non sono la soluzione per i più poveri e recenti Stati capitalisti, quindi neanche l’Ungheria. Pertanto il corso degli eventi in Ungheria e negli altri paesi dell’Europa orientale è imprevedibile.
 
Il capitalismo però cerca continuamente di trovare i modi per sopravvivere e dobbiamo capire questi sforzi.
 
La nuova spartizione capitalista del mondo è iniziata. Gli Stati Uniti, benché relativamente deboli economicamente, restano i leader nei settori militare e tecnologico anche se ora sono costretti ad ammettere altri per la supremazia del mondo. Oggi, alla nuova spartizione del mondo partecipa il capitale europeo, russo e sempre più attivamente quello cinese.
 
Stiamo assistendo a cambiamenti fondamentali anche all’interno dell’UE. L’Unione europea ha perso i suoi valori morali, il suo slancio iniziale, la sua competitività, le sue riserve di manodopera altamente qualificata. L’UE non è in grado di gestire la questioni dei Rom, dell’immigrazione, dell’estrema destra, dell’antisemitismo, della xenofobia.
 
Fino ad ora l’UE si è basata sull’equilibrio tra Germania e Francia. Il Patto Europlus approvato dai capi di Stato e di governo a marzo sta a significare che d’ora in poi il capitale tedesco dominerà sul continente con il placet del resto d’Europa. Il capitale tedesco si impegna a concludere uno storico accordo con la Russia, più precisamente con il capitale russo.
 
Il capitale per l’ennesima volta fa ricorso alla guerra. Noi apprezziamo il fatto che 60 Partiti comunisti e operai abbiano condannato la guerra contro la Libia. In questo modo abbiamo dimostrato che noi comunisti siamo contro la guerra, mentre il partito della Sinistra europea sostiene come un dato di fatto la politica bellica dell’UE.
 
I leader europei, incoraggiati e sostenuti dagli Stati Uniti, interferiscono negli affari della Bielorussia. Vogliono imporre la loro volontà ad un popolo coraggioso e fiero, che ha perduto 2,2 milioni di persone nella lotta contro il fascismo. Il Movimento comunista europeo deve difendere con determinazione la Bielorussia. Proponiamo di dare rilievo alla nostra posizione per mezzo di un comunicato congiunto.
 
Il capitale sta combattendo una guerra ideologica e politica contro le forze comuniste, oltre che contro tutte le forze progressiste. Fanno si che l’anticomunismo prevalga su scala nazionale e più ampiamente su scala europea, corrompendo o distruggendo i partiti comunisti.
 
Allo stesso tempo, nel movimento di sinistra internazionale prende slancio l’opportunismo, la conciliazione con il capitale. Uno degli organismi principali in tal senso è il Partito della Sinistra Europea, che parteggia apertamente per gli interessi del capitale. Al momento, l’opportunismo e il revisionismo rappresentano il pericolo maggiore per il movimento comunista.
 
Compagni.
 
Oggi i Partiti comunisti sono in una situazione difficile in tutto il mondo. Il capitale è all’offensiva. Le masse riconoscono la loro reale situazione con difficoltà e lentamente. Non abbiamo denaro, siamo isolati dai media, non abbiamo abbastanza militanti. In molti paesi come per esempio in Ungheria, lottiamo per la mera sopravvivenza. Siamo sicuri che per sopravvivere si deve andare avanti.
 
In questa situazione storica, i Partiti comunisti e operai devono indicare un’alternativa. Dobbiamo dire che l’Europa è in una situazione critica, che ha bisogno di risposte nuove e che noi possiamo fornire tali risposte. Dobbiamo dimostrare che siamo in grado di far respirare una nuova energia in Europa.
 
In Ungheria vorremmo organizzare una rete popolare (una alleanza popolo-lavoratori) che, avendo come scopo la solidarietà, unisca i lavoratori che combattono contro il capitale. Vogliamo creare tale alleanza volontaria che, sulla base di valori comuni, unisca gli elementi più consapevoli fra i lavoratori. Tale cooperazione dovrebbe consentire di limitare il capitale. Dobbiamo capire che si è in grado di ottenere risultati solo attraverso la lotta.
 
Ecco perché iniziamo a prendere parte attiva nei movimenti civili. Siamo pronti a creare una nuova federazione delle donne per unire quelle donne che pur non appartenendo al nostro Partito, sono contro il capitalismo.
 
Compagni,
 
I Partiti comunisti e operai oggi agiscono all’interno dei contesti nazionali. Ma il capitale ci attacca con mezzi internazionali, transnazionali. Le forze opportuniste e revisioniste - utilizzando le possibilità del Parlamento europeo – usano anche loro contro di noi mezzi transnazionali.
 
E’ positivo che ci siano stati alcuni progressi nelle nostre relazioni. I Partiti comunisti e operai tengono annualmente i loro incontri internazionali. Ci sono incontri regionali. L’incontro di Bruxelles, organizzato dal Partito Comunista di Grecia diventa una tradizione. Abbiamo avviato le pubblicazioni della Rivista Comunista Internazionale che è in continuo miglioramento. La domanda è: E’ abbastanza? Riteniamo che ci sia bisogno di molto di più.
 
Dobbiamo dimostrare che in Europa il movimento comunista esiste. Dobbiamo rendere più efficace la nostra apparizione nelle questioni europee e per essa dobbiamo trovare forme e metodi corretti. Dobbiamo approntare strategie comuniste europee comuni per creare l’Europa dei lavoratori. Abbiamo bisogno di coordinare il lavoro politico e tecnico nella guerra mediatica, nell’uso di internet e della comunicazione mobile.
 
Siamo pronti a creare, anche domani, un Partito comunista europeo congiunto. Al tempo stesso siamo consapevoli delle preoccupazioni dei partiti più grandi. Vi chiedo, compagni, se convenite sul fatto che non saremo in grado di compiere progressi, neanche solo per sopravvivere, se agiamo solo all’interno dei contesti nazionali. Concordiamo sul fatto che non ci è rimasto tempo. Quindi cerchiamo di aumentare il numero degli organismi comuni, che potrebbero portare alla fondazione del partito comune europeo.
 
Grazie per la vostra attenzione.
 

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