www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 16-10-14 - n. 516

ECM 2014 - Incontro Comunista Europeo 2014

"L'Europa a 100 anni dalla Prima guerra mondiale: crisi, fascismo, guerra. La lotta dei partiti comunisti e operai per l'Europa del socialismo, della pace, della giustizia sociale"

Contributo del Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia (NKPJ)

NPC di Jugoslavia | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Bruxelles, 2 Ottobre 2014

Cari compagni,

Vi saluto calorosamente a nome del Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia, ed esprimo gratitudine al Partito Comunista di Grecia per l'organizzazione del Meeting Europeo dei Partiti comunisti e operai.

Esattamente cento anni fa, durante gli ultimi giorni di giugno del 1914, l'Impero austro-ungarico attaccò la Serbia, e ciò condusse allo scoppio della prima guerra mondiale, al momento la guerra più terribile che sia stata mai combattuta sul nostro pianeta. Il conflitto durò quattro lunghi anni, durante i quali la Serbia visse momenti di altissima gloria ma nello stesso tempo sperimentò la più grande sofferenza possibile.

Nel 100° anniversario della prima guerra mondiale è impossibile non ricordare, con profondo rispetto, Dimitirje Ticovic, sotto la cui guida il partito socialdemocratico serbo si manifestò come uno dei partiti dei lavoratori più progressisti e rivoluzionari di quel tempo in Europa. Tucovic ha dedicato la sua intera vita alla lotta per i diritti dei lavoratori, per la giustizia sociale e per i  diritti umani e civili. Con Lenin, Tucovic è stato uno dei rari marxisti, rigorosi e fermi nelle loro convinzioni, che si sono scagliati ed hanno combattuto contro l'opportunismo dei membri della Seconda Internazionale. La sua convinzione, che "i conflitti, i venti di guerra e le guerre non sono causati dall'ostilità e dall'odio tra i popoli, ma dai tentativi della classe capitalista di assoggettare e sfruttare altri popoli e nazioni", è ancora oggi innegabilmente vero.

Da quando, nel 1848, il capitalismo diventò egemone, le guerre sono state una malattia cronica del genere umano, una condizione permanente reiterata e costante. Oggi le guerre sono diventate la regola, e la pace un'eccezione. Invero, sappiamo che oggi non c'è pace ma solo la temporanea sospensione della guerra. Le guerre sono dettate dai primari interessi del capitalismo, ha scritto Dimitirje Tucovic alla vigilia della prima guerra mondiale.

Nel corso degli ultimi 25 anni il territorio della Jugoslavia è stato il banco di prova per le tattiche e le strategie degli USA e della NATO.

Gli Stati Uniti hanno causato l'84% di tutte le guerre e le crisi internazionali avvenute dopo la Seconda Guerra Mondiale, in qualità di promotori e partecipanti nelle aggressioni che hanno apportato alle lobby affaristiche militari ed industriali americane profitti su scala che va dal 50% al 500%.

L'economia americana è quasi totalmente dipendente e interconnessa col militarismo americano. Il bilancio militare degli Stati Uniti è superiore a quello di tutti i paesi del mondo messi insieme. L'esistenza in vita della maggior parte delle compagnie statunitensi è in gran parte dipendente dalle commesse dell'apparato militare degli Stati Uniti. Il budget militare di 250 miliardi di dollari è l'unica parte del bilancio americano, che non è mai stata tagliata.

Se il capitalismo è la madre della crisi economica, il fascismo ne è la figlia. Il fascismo è lento a espandersi e si nutre di pregiudizi e stereotipi finché, quando è troppo tardi, finiamo per perdere i nostri diritti democratici e ci troviamo affogati in una dittatura. Da quel momento in poi affrancarsi richiederà una sanguinosa lotta di liberazione. Questa è la grande lezione del tragico XX secolo. Ecco perché dobbiamo resistere e fermamente condannare il fascismo e denunciare anche i suoi segnali più deboli non appena appaiono. Non basta essere consapevoli del rischio che il fascismo pone in campo: dobbiamo costruire continuamente alleanze antifasciste, anche quando il pericolo sembra essere lontano. L'ascesa del neofascismo in Grecia, Ungheria, e nell'Ucraina è un promemoria permanente di tale fenomeno.

Fino a che milioni di esseri umani rimarranno disoccupati o lavoreranno per salari decurtati, sebbene debbano sopportare il peso delle politiche di riduzione della spesa, le classi superiori non hanno motivo di essere preoccupate. La ricerca ha inoltre dimostrato, che esse sono consapevoli che l'attuale situazione andrà avanti per molto tempo. Dall'inizio della crisi nel 2009, i miliardari hanno raddoppiato la loro ricchezza. La ricchezza totale di quella manciata di super-ricchi supera il patrimonio di qualsiasi paese del mondo, con l'eccezione degli Stati Uniti e della Cina. L'elite della classe superiore vantava un patrimonio di 3,1 miliardi di dollari nel 2009 ma oggi tale importo è cresciuto sino alla cifra di 6,6 miliardi. La maggior parte della ricchezza è concentrata nel settore bancario (17%) che viene "salvato" attraverso l'intervento degli USA e dell'Europa mentre la ricchezza concentrata nella produzione ammonta solo all'8%. Nel momento in cui questi dati vengono separati, diventa chiaro a tutti che la ricchezza dei lavoratori è stata assorbita e trasferita alle banche. I media e gli "economisti" hanno assistito e favorito questa razzia convincendo il popolo della necessità di questo pernicioso percorso, affinché si affermasse silenziosamente sulle sue vittime.

Il movimento comunista è attualmente di fronte a un bivio. Il movimento comunista mondiale è stato per quasi tre decenni in profonda crisi ideologica, organizzativa ed economica. Ci troviamo di fronte alla situazione in cui molti partiti comunisti avevano attraversato ed adottato la linea del revisionismo e del conformismo. Hanno cessato di praticare la lotta di classe ed hanno accettato il cosiddetto dialogo sociale con la classe dirigente. I cortei e gli scioperi dei lavoratori sono stati sostituiti con confortevoli sedie ed armadi di rappresentanza. Tuttavia, "Quali che siano le difficoltà della rivoluzione e le sue eventuali sconfitte temporanee, quali che siano le ondate della controrivoluzione, la vittoria del proletariato è immancabile" (Lenin)

Lenin scrisse che sarà la lotta di classe, e non i bei desideri, che determineranno la forma della nuova Russia.  In questo spirito il nostro obiettivo dovrebbe essere la lotta, la lotta e solo la lotta, fino alla vittoria finale. Non c'è vittoria senza lotta. Nonostante gli ostacoli immensi, dobbiamo credere nel potere dell'unità della classe dei lavoratori e rimaniamo fedeli alla lotta per la lotta, per un mondo nuovo e libero - il mondo del socialismo. La nuova Europa socialista dei popoli sostituirà la vecchia Europa della borghesia. Questa è la lotta della libertà contro la schiavitù, la lotta del patrimonio sociale contro i vecchi privilegi, la vittoria delle nuove idee sul vecchio ordine.

Stiamo entrando oggi nell'ultima fase del capitalismo / imperialismo ed è nostra responsabilità quella di trasformare la lotta tra la borghesia e il proletariato nella vittoria del proletariato, e - così facendo - salvare l'umanità.

Dopo la sanguinosa esperienza che il genere umano ha avuto con il capitalismo nel XX secolo, è ovvio che la responsabilità per il destino dell'umanità non può essere consegnata a questo distruttivo sistema. Su questa base, diviene obbligatorio per il movimento comunista affrontare criticamente i suoi decenni di storia, con tutto il carico dei propri errori, sconfitte e successi duraturi, al fine di aprire, sulla base della propria esperienza, liberi dal fardello del dogmatismo, dell'opportunismo e del revisionismo, la nuova pagina di lotta per la liberazione dell'uomo, al fine di essere la guida e dimostrare a tutti che la costruzione del socialismo è possibile e realizzabile.

Con la speranza che questi incontri continueranno a contribuire a rafforzare il principio rivoluzionario marxista-leninista della nostra azione comune, nonché le attività dei partiti politici individualmente, sia grandi che piccoli, sia quelli che sono al potere sia quelli che lavorano nell'oscurità, continuiamo la lotta per la giustizia sociale mondiale e progrediamo in direzione di un mondo socialista e comunista.

Cari compagni, vi auguriamo il successo di questo meeting e delle nostre altre azioni future, fino alla vittoria finale!


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