www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 11-01-16 - n. 571

17° IMCWP - 17° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

"I compiti dei Partiti comunisti e operai per rafforzare la lotta della classe operaia contro lo sfruttamento capitalista, le guerre imperialiste e il fascismo, per l'emancipazione dei lavoratori e dei popoli, per il socialismo".

Istanbul, Turchia, 30 ottobre -1 novembre 2015

Contributo del Partito Comunista Tedesco (DKP)

Partito Comunista Tedesco (DKP) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Innanzitutto vorrei esprimere viva gratitudine ai compagni del KP (Turchia) per l'ottimo lavoro svolto per la riuscita di questa conferenza e per averla organizzata in un frangente estremamente complicato per il loro paese e le loro lotte.

Vorrei cominciare con qualche parola sulla questione dei rifugiati e sul nostro ruolo in Germania.

Le persone continuano ad annegare nel Mediterraneo, continuano a soffocare nei container e nei camion, naturalmente anche perché su di loro e la loro miseria i trafficanti vogliono guadagnare denaro. Ma perché questo è un affare redditizio? Innanzitutto, per via delle frontiere chiuse dell'Unione europea. In secondo luogo, a causa della cosiddetta Convenzione di Dublino che rende praticamente impossibile chiedere asilo in uno qualsiasi dei ricchi paesi dell'Unione europea. Terzo e decisivo motivo, perché i governanti Ue congiuntamente all'imperialismo Usa e spesso con la loro aggressiva Nato, sono la causa principale della fuga.

Per mezzo di diverse coalizioni si è favorita la distruzione dell'integrità nazionale in Siria, Iraq e Libia. L'obiettivo era di rovesciare i governi che non erano agli ordini degli imperialismi occidentali altamente sviluppati, o che non lo erano completamente. Qualsiasi menzogna, quasi qualsiasi mezzo e ogni possibile alleato andavano bene a questo fine.

Qual è l'ipocrisia odierna circa lo Stato islamico? Il vuoto di potere provocato ha dato spazio a quelle forze, e i loro alleati come l'Arabia Saudita, la Turchia e il Qatar le hanno armate e finanziate. Inoltre, dovremmo ricordare che i produttori di armi, inclusi quelli tedeschi di primo piano come Heckler & Koch, ci guadagnano due volte: sulla esportazione delle armi e sulla concessione di licenze per la loro produzione.

Questa guerra è una delle principali cause dell'attuale fuga di milioni di persone. Altre sono la fame, il sottosviluppo e la mancanza di prospettive causate dai rapporti internazionali di sfruttamento. La propaganda del governo tedesco cerca di dividere. I profughi che fuggono la fame e la miseria sono diffamati come rifugiati di un rango più basso, o "rifugiati economici".

I paesi sono dichiarati "Stati terzi" sicuri per deportarvi rapidamente i rifugiati. I governanti dividono e mettono gli uni contro gli altri i rifugiati e gli emarginati del proprio paese, i rifugiati contro la classe operaia nazionale. Il nostro compito è di fare chiarezza: sono gli stessi gruppi che traggono profitto dalla morte per fame della Grecia, dal sottosviluppo in tutto il mondo e dai tagli al welfare (leggi Hartz) nel nostro paese. Questo è il secondo fatto e il secondo contesto dell'attuale fuga di milioni di persone, in aggiunta alla guerra.

Cosa si deve fare secondo il DKP?

- Dobbiamo resistere al razzismo in tutto il mondo e in ogni momento: a quello istituzionale, a quello della feccia razzista organizzata e anche a quello latente nei pub e nei quartieri.

- Dobbiamo informare sulle ragioni della fuga di queste persone e su quelli che fanno soldi su di loro. Ciò è fondamentale per evitare la separazione dei rifugiati fra coloro che sono benvenuti - i favoriti sono i multilingue, con alta scolarità e sfruttabili - e quelli sgraditi. Chiediamo un diritto illimitato di asilo e il diritto di soggiorno per tutti i rifugiati.

- Fermare le esportazioni di armi e la destabilizzazione di Siria, Iraq e Libia. Ciò porterebbe a una drastica riduzione delle masse in fuga.

- Fermare i piani e i dispiegamenti militari contro i cosiddetti trafficanti. La guerra contro i trafficanti non ha alcun effetto sulle ragioni della fuga. In realtà è come se l'assassino gridasse "Fermate il ladro!"

- Chiediamo una sistemazione abitativa degna di esseri umani e condizioni decenti per tutti i rifugiati.

- E, in particolare, in questa situazione chiediamo il divieto dei raduni razzisti e fascisti. Il fascismo non è un'opinione, ma un crimine. Non vi è alcun diritto alla propaganda nazista come non vi è alcun diritto al razzismo!

Cari compagni,

l'imperialismo tedesco ha perseguito una strategia sottile. Durante il periodo precedente con l'aggravarsi della crisi del capitalismo, ha abusato della disoccupazione di massa di quei tempi per operare drastici tagli in materia di sicurezza sociale, inducendo così una enorme paura di declino sociale nella coscienza della classe operaia.

Ciò è stato sfruttato anche per convertire la Germania in un paese a bassi salari rispetto alla sua produttività del lavoro enormemente alta. Ho già accennato a questo problema durante il nostro incontro nel 2013. Questa tendenza è continuata e l'imperialismo tedesco ha usato la struttura imperialista dell'Ue per ridurre alla fame - in parte in competizione e in parte in collaborazione con l'imperialismo francese – i paesi periferici dell'Unione europea.

In questo modo, il capitale monopolistico della Germania ha attraversato abbastanza indenne la crisi e in più è riuscito a portarsi dietro settori della classe operaia importanti per la coscienza della classe nel suo insieme e per i sindacati. Questi settori fanno prevalentemente parte del personale delle grandi aziende con contratti di lavoro a tempo indeterminato.

A loro sono state fatte alcune concessioni e pertanto sottolineano come la "Germania" abbia ben gestito la crisi. Questa ideologia ha un impatto. All'interno dei sindacati molti si affannano a pensare su come salvaguardare i "distretti industriali" in Germania. Questo, oltre ad oscurare la contraddizione di classe, è un substrato fertile per il nazionalismo e il razzismo.

Purtroppo, i governanti tedeschi sono riusciti a spazzare via quasi del tutto l'internazionalismo proletario. In particolare riguardo al drammatico sfruttamento del popolo greco, la classe operaia tedesca non ha adempiuto alle sue responsabilità.

In Grecia alcune leggi del capitalismo e della lotta di classe si sono rivelate vere. Le elezioni del 25 gennaio, quando un elettore su tre aveva scelto il partito di sinistra Syriza, hanno portato ad una svolta a sinistra. Il DKP ha valutato questo risultato come un "passaggio a sinistra nella coscienza di classe", dichiarando la propria solidarietà con il popolo greco nel suo tentativo di liberarsi dalla "disumana e anti-sociale politica di austerità" della Troika. Ma il DKP non ha seminato illusioni, perché le leggi del capitalismo non possono essere abolite da semplici desideri. Ciò è ancor meno possibile quando il governo perde o addirittura evita di mobilitare il popolo per le sue richieste. Mentre nel 2010 e 2011 le lotte e gli scioperi di massa erano ancora effettuati, queste attività sono rallentate dopo i primi successi elettorali di Syriza nel 2012 a causa della speranza di successo riposta nell'agente politico. Esse si sono ridotte alle lotte portate avanti dal PAME e dal Partito Comunista di Grecia (KKE).

In termini di partecipazione a un governo, le direttive del KKE si sono dimostrate corrette: nessuna coalizione in un governo che cerca di ingannare facendo credere che esiste una via d'uscita dalla crisi del debito, senza una separazione dall'Ue.

Cari compagni,

fra due settimane, i delegati al 21° Congresso del DKP si incontreranno. Noi supponiamo che questo congresso confermerà le linee già stabilite da quello precedente. Crediamo di poter registrare i primi indicatori di un consolidamento del partito e di un certo suo successo. Qui possiamo citare il miglioramento del rapporto con l'organizzazione giovanile strettamente legata a noi, la Gioventù Operaia Socialista Tedesca (SDAJ). Possiamo citare un rafforzamento della nostra posizione in Germania orientale e la ripresa di fiducia tra i nostri quadri. Certo, il processo verso un Partito comunista forte, saldamente radicato in Germania richiede tempo.

Il DKP è pronto a raccogliere questa sfida. Questo non farà finire i conflitti all'interno del partito. Una parte degli iscritti che si oppongono a quanto deciso nel 20° Congresso del partito ha esacerbato le tendenze frazioniste. Vorremmo informare tutti voi che il nostro esecutivo considera l'organizzazione che si è chiamata "Marxistische Linke - Sinistra marxista" e che in alcune sue parti cerca di lavorare a livello internazionale, una struttura frazionista.

Il 21° Congresso avrà a che fare con questo. Ma è più importante analizzare gli sviluppi globali, europei e nazionali, e affinare la nostra strategia. La bozza della mozione principale prevede che dovremo attenderci una crescente aggressività dell'imperialismo tedesco al suo interno e verso l'esterno. Noi riteniamo che la classe operaia del nostro paese sia estremamente impreparata a questa situazione. Quindi definiamo l'intensificazione della lotta contro il militarismo e il fascismo come i nostri compiti più importanti, e lavoriamo per migliorare la comprensione del nostro ruolo in tal senso.

Siamo molto felici che un certo numero di partiti fratelli sarà in grado di partecipare al nostro congresso.

Tra i nostri recenti successi possiamo di sicuro includere il festival dello scorso anno del nostro organo settimanale Unsere Zeit (I nostri tempi). Ha avuto un forte impatto sul partito e non solo. Ringraziamo tutti coloro che hanno potuto partecipare, e con la presente vi invitiamo al prossimo festival che si terrà a Dortmund, dal 1 al 3 luglio del prossimo anno.


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