www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 18-01-16 - n. 572

ECM 2015 - Incontro Comunista Europeo 2015

"Rafforziamo la lotta operaia e popolare contro la barbarie capitalista che crea guerre, povertà, rifugiati e immigrati. Per l'Europa del socialismo, della pace, della  giustizia sociale".

Bruxelles, 07/12/2015

Intervento del Partito del Lavoro dell'Austria

Partito del lavoro dell'Austria | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Contro la barbarie imperialista! Per la pace ed il socialismo!

L'imperialismo quale sistema globale è una minaccia per l'esistenza umana. I monopoli, i loro stati imperialisti ed i loro alleati sono in competizione per le sfere di influenza, le materie prime, le vie di trasporto, le opportunità di investimento, il lavoro a basso prezzo e le basi militari. Nella loro lotta per la divisione del mondo essi sono a volte nemici, a volte alleati - in quest'ultimo caso soprattutto per reprimere e sfruttare le nazioni ed i paesi da loro dipendenti. Per questo fine non rinunciano a nulla: intraprendono guerre, sobillano guerre civili, finanziano attentati e gruppi terroristici e cooperano coi regimi autoritari al fine di mantenerli quali alleati regionali. La guerra, l'intromissione e l'occupazione sono i mezzi del dominio imperialista. In questo senso, il maggiore pericolo alla pace proviene dagli Stati Uniti, dalla NATO e dall'UE. Gli attuali esempi della Siria, dell'Ucraina, dell'Iraq, della Libia e dell'Afghanistan tra gli altri sottolineano questo pericolo.

Le guerre imperialiste e quelle combattute per mandato dell'imperialismo portano morte, persecuzione, sfollamento, tortura e terrorismo alle nazioni che ne vengono investite. In questo modo, sugli stati imperialisti grava la responsabilità principale per le grandi migrazioni dei rifugiati del nostro tempo, ma essi non accettano tale responsabilità - al contrario: cinicamente le vittime delle politiche imperialiste vengono oltretutto trattate senza umanità. Vengono chiusi i corridoi di fuga, viene ristretto il diritto di asilo, i confini esterni dell'UE stanno per essere sigillati per permettere solo a pochi rifugiati di fare ingresso in Europa. Quelli che nonostante tutto ce la fanno vengono ospitati in alloggi indegni, alcuni rimangono anche senza un tetto, vengono salutati con sfiducia, risentimento e razzismo, così che si trovano emarginati e moralmente degradati ancora una volta.

In molti paesi le politiche economiche dell'imperialismo, orientate allo sfruttamento neocoloniale di intere regioni, stanno rovinando le stesse basi dell'esistenza umana. Povertà, fame, disoccupazione e distruzione dell'ambiente sono i risultati dell'imperialismo che deruba di ogni prospettiva il popolo dei paesi subalterni. Come ulteriore risultato genera ulteriori ondate migratorie che hanno come destinazione l'Europa. Anche se queste persone non giungono come rifugiati nei termini della Convenzione di Ginevra sui rifugiati, essi sono senza dubbio comunque rifugiati dei quali l'imperialismo è altrettanto responsabile.

Ma la povertà e la disoccupazione stanno aumentando anche in Europa come effetto della crisi globale del capitalismo. Anche in Austria, dove queste sono state per lungo tempo un fenomeno marginale, ci sono oggi mezzo milione di disoccupati, un tasso del 10 per cento. Circa il 14 per cento della popolazione austriaca è affetta da povertà, più del 20 per cento è minacciata dalla povertà. A paragone di alcuni paesi del Sud e dell'Est Europa questi tassi possono essere relativamente bassi, ma non c'è dubbio che queste cifre rappresentano la vergogna del capitalismo.

Fin da quando è stato fondato, il Partito del Lavoro (PdA) [Partei der Arbeit Österreichs (PdA)] si è fatto carico di tali problemi. La concezione che il PdA ha di sé include il suo antimperialismo, il suo antimilitarismo, il suo internazionalismo ed il suo antirazzismo. Esso lotta per i diritti sociali e democratici dei lavoratori in Austria, senza riguardo per il loro luogo di origine o la loro lingua madre.

Dal punto di vista della prassi, il PdA è presente in tutte le lotte - in stretta collaborazione con l'Iniziativa dei sindacati comunisti (KOMintern), la gioventù comunista e le organizzazioni di studenti ((KJÖ e KSV). Il PdA si sforza di coinvolgere le organizzazioni ed i gruppi di immigrati, in particolare quelli turchi, curdi e quelli della ex-Jugoslavia. Il PDA è parte in tutti i più rilevanti movimenti sociali, dall'alleanza contro il fascismo, l'estremismo di destra e la xenofobia, alla solidarietà con i rifugiati e per la pace; è coinvolto nella lotta per i salari ed i posti di lavoro, per i diritti delle minoranze ed il futuro dei giovani.

Realisticamente, va riconosciuto che le forze e le possibilità del PdA sono stati finora limitati. La sua influenza è sporadica e spesso coinvolge solo aree limitate della società. La conoscenza delle attività del PDA da parte del pubblico e dei media è altresì limitata, il numero dei suoi seggi negli organismi politici rappresentativi è modesto. Ciò non è solo dovuto al sistema antidemocratico e repressivo dello Stato borghese, ma anche alle nostre debolezze. Il numero dei membri del partito e degli attivisti è troppo limitato, le attività non sono abbastanza diffuse, vi è una carenza di tutti i tipi di risorse, in alcuni campi di attività dobbiamo anche mettere in discussione i nostri approcci ed i nostri metodi. Ma siamo consapevoli delle nostre debolezze e difficoltà e stiamo lavorandoci sopra. Esse non saranno comunque risolte in una notte. Richiederanno un lavoro paziente, testardo e deciso per aumentare il peso del partito e la sua influenza nella società.

Nessuno potrà sollevarci da questo difficile lavoro. E' compito del PDA, quale partito marxista-leninista in Austria, educare, formare e organizzare la classe operaia, nonché renderla e mantenerla fisicamente e intellettualmente in forma per l'azione. E' suo compito quello di mobilitarsi per la creazione di sindacati di classe e di lotta. E' suo compito quello di lavorare per una politica coerente di alleanze  sociali fra il popolo austriaco che sia antimperialista e anti-monopolista. Solo quando ciò verrà realizzato avremo un potente movimento operaio e popolare contro il capitale monopolistico e l'imperialismo, per la pace e il progresso sociale e democratico.

Non può esservi dubbio alcuno sulla necessità storica del rafforzamento del partito, del sindacato comunista e delle organizzazioni giovanili e conseguentemente dei movimenti rivoluzionari popolari e dei lavoratori. Come abbiamo accennato all'inizio, la barbarie imperialista minaccia la continuità dell'esistenza umana su questo pianeta. Se l'umanità  vuol avere un futuro, non c'è alternativa alla rivoluzione socialista e al socialismo, per creare un mondo senza repressione e sfruttamento, senza guerra, senza schiavitù e disuguaglianza. Il nostro slogan è dunque: il socialismo non la barbarie!


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