www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 29-01-16 - n. 574

ECM 2015 - Incontro Comunista Europeo 2015

"Rafforziamo la lotta operaia e popolare contro la barbarie capitalista che crea guerre, povertà, rifugiati e immigrati. Per l'Europa del socialismo, della pace, della  giustizia sociale".

Bruxelles, 07/12/2015

Intervento del Polo della Rinascita Comunista in Francia

Polo della Rinascita Comunista in Francia (PCRF) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Cari compagni, a nome del Polo della Rinascita Comunista in Francia, saluto i partiti aderenti all'Iniziativa e ringrazio il KKE per l'organizzazione di questa riunione. Il nostro incontro mira a promuovere la lotta dei lavoratori contro il capitalismo fomentatore di guerre. I due conflitti mondiali erano il prodotto delle crisi del capitalismo e dell'intensificazione delle contraddizioni interimperialiste. Il pericolo è dunque reale, le stesse cause possono produrre gli stessi effetti, aggravati dalla forza distruttrice delle armi attuali, se non ci mobilitiamo per la pace.

E' nel contesto della globalizzazione delle guerre legate alla spartizione del Vicino Oriente che la Francia ha subito un attacco terroristico costato la vita di 130 persone. Ringraziamo qui i PC di Grecia, Libano e Danimarca e gli altri che ci hanno rivolto, e attraverso noi al popolo francese, un messaggio di solidarietà.

Il PRCF ritiene di dover combattere contro i fanatici assassini e di non tollerare lo stato di emergenza che assicura al governo padronale e imperialista di Francois Hollande i mezzi per colpire il movimento dei lavoratori. Vergogna ai deputati di PCF-PGE che hanno votato l'estensione di tre mesi di questa emergenza liberticida.

È per questo che il PRCF avanza la parola d'ordine di uscita dalla Nato: quest'arma dell'imperialismo deve essere denunciata per il suo ruolo bellicista, incendiario anche in Europa, ieri in Jugoslavia, oggi in Ucraina dove Obama e Hollande sostengono un governo filonazista e russofobo.

Cerchiamo di tradurre in azione ciò che diceva Liebknecht nel 1914: "Il nemico principale è nel tuo paese". Combattere quindi il nostro imperialismo, difendendo la sovranità dello Stato siriano laico mentre Laurent Fabius, ministro francese degli Affari esteri, corteggia le petrolmonarchie, sostenitori di Daesch.

E' anche importante rafforzare la lotta contro gli effetti delle guerre imperialiste nel Vicino Oriente, Africa e in Asia che causano ondate di emigrazione. Nel difendere il diritto di ognuno di lavorare nel suo paese, respingiamo sia lo slogan razzista "la Francia ai francesi" e sia lo slogan comune dei padroni e della sinistra, "No frontiere", che pone i lavoratori gli uni contro gli altri in un mercato libero dalle regole nazionali.

Compagni, la crisi del capitalismo provoca una guerra contro tutte le conquiste popolari legate al Fronte Popolare antifascista del 1936 e dei ministri comunisti nel 1945: pensioni, servizi pubblici, salute, istruzione... Questa guerra sociale utilizza l'Unione europea e l'euro come armi di distruzione di massa contro il lavoro e per volere della MEDEF [confindustria francese, ndt], si propone di sostituire il quadro politico nazionale con gli "Stati Uniti d'Europa" e l'"Unione transatlantica" della Nato.

L'Unione europea e l'euro sono stati creati per soggiogare il movimento operaio con catene di acciaio capaci di imbrigliare qualsiasi alternativa progressista. È per questo che il PRCF lotta per l'uscita dall'euro e dall'Unione europea nella prospettiva del socialismo. Rafforzando dunque la lotta contro la barbarie capitalista che provoca il terrorismo, le guerre, il fascismo in Francia e in Europa.

Sempre più spesso, di fronte alla situazione di stallo della social-eurocrazia e dell'eurocomunismo che accompagna la distruzione sociale, l'umanità deve scegliere fra la barbarie e il socialismo come già disse Rosa Luxembourg. Il socialismo è l'unica alternativa progressista al capitalismo. È per questo che il PRCF lotta per quella che noi chiamiamo le "quattro uscite": dall'euro, dall'Unione europea, dalla NATO e dal capitalismo.

In questo spirito il PRCF ha svolto un ruolo importante nell'organizzazione della manifestazione unitaria dei comunisti, che ha riunito più di 500 persone a Parigi contro l'UE, la NATO, l'euro e il capitalismo a Parigi, a 100 metri dal Parlamento. Queste "quattro uscite" sono passaggi non meccanici, iscritti in un processo in cui ognuna rafforza l'altro, una dinamica rivoluzionaria il cui esito è la rivoluzione socialista, perché, come diceva Lenin: "Il socialismo non si crea con gli ordini dall'alto. (…) il socialismo vivo, creatore, è l'opera delle stesse masse popolari". (1)

E' nel quadro della lotta contro l'UE, per l'indipendenza nazionale, il progresso sociale, la cooperazione internazionale che i comunisti convinceranno la maggioranza della classe operaia alla necessità del socialismo, senza mai abbandonare la bandiera nazionale ai peggiori nemici della nazione, ai fascisti e alla loro ala rampante in Francia, il Front National di Marine Le Pen.

La pace implica l'antimperialismo, altrimenti è un pio desiderio o una impasse: chi ne rifiuta l'effetto, ossia la guerra, deve combattere la causa, l'imperialismo. La pace deve diventare la parola d'ordine centrale dei comunisti. E questa lotta può essere condivisa ampiamente dai giovani e dalle masse lavoratrici se la si lega alla lotta contro l'Euro-austerità.

L'aspirazione al progresso sociale si scontra con le regressioni che il capitalismo sta portando. L'equilibrio favorevole dei rapporti di forza, grazie all'URSS, che ha permesso al movimento operaio e ai fronti di liberazione nazionale, di imporre i progressi dopo la seconda guerra mondiale è stato annientato dalla controrivoluzione in URSS.

Nel nuovo equilibrio da costruire, il sindacalismo di classe ha un ruolo centrale. Di fronte al collaborazionismo di classe, promosso dalla CES [Confederazione europea dei sindacati, ndt] e dalle sue sezioni nazionali, abbiamo bisogno di far rivivere il sindacalismo di classe e di massa. È per questo che il PRCF sostiene il Fronte sindacale di classe, affiliato alla FSM.

Ma la marcia del progresso sociale implica un cambiamento rivoluzionario. Combattendo senza sosta contro la criminalizzazione del comunismo (ad es. Il PRCF ha riunito 600 persone nel 2013 per celebrare Stalingrado), il PRCF conduce, non con parole sterili ma con i fatti, la lotta a favore del socialismo. Perché l'appello alla rivoluzione socialista sia più di uno slogan è necessario definire una prospettiva politica che permetta di coagulare la classe operaia intorno a un ampio fronte popolare antifascista e patriottico.

Adattando ai tempi odierni le lezioni del VII Congresso Kominter, guidato da Dimitrov e Stalin, del Fronte Popolare che permise alla Francia di contrastare il fascismo fino all'occupazione nazista, della resistenza patriottica del PCF che portò al Consiglio Nazionale della Resistenza e alle conquiste della Liberazione, il PRCF rifiuta sia l'opportunismo di PCF-PGE che
il settarismo dei gruppi di sinistra.

La questione della rottura rivoluzionaria con l'Europa atlantista è centrale perché dar credito alla menzogna dell'"Europa sociale" o alla fantomatica "rivoluzione europea" cara ai trotskisti, condanna il movimento popolare alla paralisi. Abbiamo visto in Grecia, che nel quadro dell'UE è impossibile affrancarsi anche solo un po' dall'austerità. Inoltre, la posizione del partito della Sinistra europea confluisce nel mito trotskista degli Stati Uniti socialisti d'Europa, esulando dalla necessità di rompere la catena imperialista in un paese o in un gruppo di paesi. Ecco perché si pone la questione dell'indipendenza nazionale verso una UE che calpesta e umilia i paesi aderenti.

Fedele a Maurice Thorez e Jacques Duclos, il PRCF sostiene l'unione della bandiera della Rivoluzione francese con le bandiere rosse della Comune di Parigi e del 17 Ottobre. Difendere la nazione è indispensabile per la classe operaia per isolare il grande capitale e acquisire l'autorità necessaria per fare la rivoluzione: non si tratta di una "tappa" intermedia, ma di una fase di intenso scontro di classe che veda il proletariato vincente sull'oligarchia.

L'abbandono ai fascisti del campo nazionale da parte degli opportunisti e della sinistra è un motivo di crescita del FN in Francia. Il patriottismo progressista e l'internazionalismo proletario devono associarsi per rompere l'alleanza del nazionalismo reazionario e del sovranazionalismo euro-atlantica. Un'alleanza che si rinsalda, dato che Marine Le Pen stringe fedeltà all'UE mentre quest'ultima simmetricamente si fascistizza sullo sfondo di un euro-maccartismo.

Cari compagni rafforziamo le nostre lotte contro l'imperialismo e le sue creature assassine, agiamo per la pace, l'indipendenza nazionale e il socialismo! Evviva il comunismo!

1. Lenin, 1917, Seduta del Comitato esecutivo centrale dei Soviet di tutta la Russia del 4 (17) novembre 1917, Opere Complete, Editori Riuniti, Roma, 1966, vol.26. pg 272 [ndt]


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.