www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 05-02-16 - n. 575

ECM 2015 - Incontro Comunista Europeo 2015

"Rafforziamo la lotta operaia e popolare contro la barbarie capitalista che crea guerre, povertà, rifugiati e immigrati. Per l'Europa del socialismo, della pace, della  giustizia sociale".

Bruxelles, 07/12/2015

Intervento del Partito Comunista dell'Irlanda

PC dell'Irlanda (CPI) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Contributo di Seán Edwards del Comitato Esecutivo Nazionale

Compagni,
Ringraziamo i compagni del KKE per aver organizzato la riunione dei Partiti Comunisti europei. Tutti noi ci scontriamo con l'Unione europea e abbiamo bisogno di comprenderne l'essenza. Dobbiamo ascoltarci gli uni con gli altri e trarne insegnamento. Discutiamo pure sulle nostre differenze, ma cercando di costruire l'unità dove possiamo. Ci sono questioni di immediata e urgente importanza su cui possiamo essere d'accordo, su cui possiamo organizzare un'azione unitaria.

Siamo ancora alle prese con il crollo economico del 2008, anche se il governo irlandese ha annunciato una ripresa. L'"austerità" colpisce i lavoratori al Nord come al Sud dell'Irlanda in maniera molto simile, nonostante le differenze delle condizioni economiche tra Irlanda e Gran Bretagna. In realtà questo attacco sui lavoratori sta accadendo in tutta Europa, ed è in gran parte condotto dalle istituzioni dell'UE. Naturalmente la classe capitalista irlandese è un valido alleato di questa impresa.

Purtroppo, dobbiamo ammettere che il programma di "austerità" ha finora avuto successo. Quando il PCI diceva: "l'austerità funziona" sfidavamo la linea ufficiale (secondo cui l'austerità avrebbe aiutato la ripresa) e l'opinione generale di sinistra che affermava che "l'austerità non funziona".

Una delle ragioni di questa situazione è stata la totale impreparazione dei sindacati e delle forze di sinistra. Decenni di collaborazione di classe (denominata "partenariato sociale" in Irlanda) hanno indebolito la forza dei sindacati, la volontà di unirsi alla battaglia. I lavoratori hanno dovuto affrontare tagli salariali, il peggioramento delle condizioni di lavoro (di solito in nome della "produttività"), l'aumento dell'insicurezza e la perdita di posti di lavoro.

C'è stato un massiccio incremento nel numero di lavoratori precari e part-time. Il lavoro atipico è stato a lungo trascurato dai sindacati, concentrati sull'organizzazione dei lavoratori stabili, che sono la maggioranza della forza lavoro. Tale trascuratezza ha avuto una particolare rilevanza per i molti lavoratori immigrati in Irlanda, che sono per la maggior parte impiegati con contratti precari. Questo significa anche che non è stato soddisfatto verso questi lavoratori il dovere di solidarietà.

La politica del governo irlandese, dettata dall'Unione europea e da esso accettata di buon grado, ha finalmente incontrato la resistenza della classe operaia sul tema dell'aumento delle tariffe per l'acqua, come preludio alla privatizzazione. Vi è ora una massiccia campagna contro i rincari e per un emendamento alla Costituzione irlandese che mantenga la proprietà e il controllo pubblico delle risorse idriche.

Questa campagna ha rivitalizzato la classe operaia in tutto il paese. Un certo numero di organizzazioni sindacali hanno aderito alla campagna, portando un livello di organizzazione e di continuità. Questi sindacati, con la loro partecipazione, hanno contrastato la disillusione generale verso il sindacalismo in alcuni settori della classe operaia. Questi sono gli stessi sindacati che hanno raccolto la lotta dei lavoratori precari e hanno mostrato una maggiore militanza in generale. Penso compagni, che siamo d'accordo sul fatto che nessuno di questi problemi è peculiare dell'Irlanda, fatta eccezione per le questioni di dettaglio.

L'Unione europea, fin dalla sua fondazione, si è dedicata alla costruzione di un mega-stato sovranazionale, gradualmente trasferendo a sé i poteri dei governi nazionali volontariamente ceduti dalle classi dominanti. E' stata, e rimane, intensamente antidemocratica nella sua pratica; in quanto erode la sovranità nazionale e anche la democrazia.

Il Partito Comunista d'Irlanda ha sempre creduto, seguendo le idee e le analisi di James Connolly e l'esperienza generale più che novantennale del nostro gruppo, che la lotta per l'indipendenza nazionale e la lotta della classe operaia siano indissolubilmente legate. Questo principio ha caratterizzato la nostra opposizione verso l'Unione europea.

I partiti di sinistra tradizionali in Europa non sono stati efficaci nel difendere la sovranità nazionale, lasciando il campo libero alle soluzioni semplicistiche portate avanti dal nazionalismo di destra e dallo sciovinismo. Queste forze reazionarie cercano di deviare la rabbia dei lavoratori per l'assalto subito ai danni dei loro diritti, dirottandola sui lavoratori immigrati e sui rifugiati, piuttosto che sul capitalismo monopolistico, che ha bisogno di riportare indietro le lancette dell'orologio, e delle istituzioni dell'UE che facilitano questi assalti.

La crisi economica e la continua spinta per la centralizzazione del potere nelle istituzioni dell'UE ha generato grande risentimento popolare, soprattutto riguardo la legge. Questo evidenzia anche un fallimento della sinistra.

Con l'allargamento dell'UE, si è fatta più evidente la supremazia della Germania, della Francia e della Gran Bretagna - nonostante le occasionali differenze - verso i paesi dell'Europa orientale, del Mediterraneo e l'Irlanda che hanno uno status subordinato, accettato dalle loro rispettive classi dirigenti. Si tratta di un dominio imperialista, una forma di neo-colonialismo. Le questioni nazionali di questi paesi non possono continuare ad essere ignorate dalle forze operaie di sinistra.

La militarizzazione della Ue e la formulazione di una politica estera comune sono regolate da trattati, in particolare quello di Lisbona. E' chiaro che l'Unione europea è inestricabilmente coinvolta con la Nato, trascinando anche i paesi come l'Irlanda che non sono membri del Patto Transatlantico, attraverso il Partenariato per la Pace o altri accordi. L'aeroporto di Shannon in Irlanda occidentale è una base di transito importante per l'esercito degli Stati Uniti. La neutralità ufficiale dell'Irlanda è diventata una finzione.

La politica estera dell'Unione europea, come si è detto, è determinata da Germania, Gran Bretagna e Francia mentre gli altri paesi sono al seguito. L'Unione europea, insieme con gli Stati Uniti, non si è fatta scrupolo di mobilitare le organizzazioni neofasciste in Ucraina per la sua espansione imperialista. Né si è fatta problemi a utilizzare i terroristi islamisti dell'IS e Al Qa'ida nei suoi attacchi contro la Siria. E' difficile evitare la conclusione che le atrocità commesse da questi terroristi, da New York a Parigi, siano considerate un "contraccolpo", un prezzo da pagare, piuttosto che una sfortunata conseguenza di "errori".

La guerra per procura alla Siria è uno dei maggiori crimini dell'imperialismo contemporaneo. In caso di successo il risultato sarà la distruzione non solo del governo siriano, ma della Siria stessa, proprio come l'Afghanistan, l'Iraq, la Libia e la Somalia. L'alleanza Ue-Usa, nonostante le sue "umanitarie" e "democratiche" pretese, è allineata con le teocrazie neo-medievaliste dell'Arabia Saudita e degli Stati del Golfo, così come con Israele, lo stato dell'apartheid.

Il centro logistico delle operazioni è la Turchia, che ha facilitato il flusso di volontari islamici e armi ai ribelli presumibilmente "moderati", che inevitabilmente finiscono con IS o Al Nusra. Lo Stato turco è entrato nella messinscena della guerra degli Stati Uniti contro lo Stato Islamico e ha colto l'occasione per attaccare il PKK. Quando gli attentatori suicidi hanno trucidato più di un centinaio di persone in una manifestazione per la pace ad Ankara, lo stato turco è rimasto imperturbabile. Il suo assalto alla popolazione curda continua. Dopo l'abbattimento dell'aereo russo è stato rivelato che i "ribelli" in Siria comprendono un contingente di fascisti turchi, i "Lupi grigi". A dispetto delle sue caratteristiche criminali, il governo turco è ora il beniamino della Ue.

La guerra in Siria, come le altre guerre, è parte del piano degli Stati Uniti per il dominio del mondo, un piano in cui l'Unione europea è alleata e che comporta uno stato di guerra permanente. Il movimento per la pace, che ha mobilitato milioni di persone contro l'invasione dell'Iraq nel 2003, e contro la guerra del Vietnam prima ancora, non è stato per niente efficace. La natura del governo siriano o di quello russo non può più essere accettata come scusa per l'inazione: è il momento per tutti coloro che vogliono la pace di opporsi a questa guerra per procura.

Il consolidamento del partenariato Ue-Usa in campo economico è in corso nei negoziati sul TTIP, il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti. Questo non è solo un accordo commerciale, ma è un ulteriore consolidamento del potere delle imprese transnazionali, dando loro un diritto di veto su tutte le norme statali che riguardano il profitto. Questo trattato, se approvato, avrà conseguenze disastrose per i lavoratori europei.

Si sta già sviluppando una significativa resistenza. Questa resistenza richiede la massima unità se si punta al successo. Ciò implica la cooperazione con chi pur non essendo ostile alla Ue in quanto tale, è disposto a contrastare le sue politiche, il TTIP in particolare. La sconfitta del progetto TTIP, e del suo corrispettivo canadese, costituirebbe una grave battuta d'arresto, equivarrebbe alla sconfitta della zona di libero scambio delle Americhe.

Compagni, vedo questo incontro come un'opportunità per concentrarsi sui compiti che ci attendono, compiti formidabili che hanno bisogno di una chiara analisi da parte nostra. La classe operaia ha subito terribili sconfitte; ora dobbiamo trovare una difesa efficace. Stiamo avvicinandoci alla nostra battaglia di Stalingrado, che dobbiamo vincere e passare all'offensiva.


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