www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 16-02-16 - n. 576

ECM 2015 - Incontro Comunista Europeo 2015

"Rafforziamo la lotta operaia e popolare contro la barbarie capitalista che crea guerre, povertà, rifugiati e immigrati. Per l'Europa del socialismo, della pace, della  giustizia sociale".

Bruxelles, 07/12/2015

Intervento del Partito Comunista della Federazione Russa

Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Cari compagni,
Il tema di questa conferenza è decisamente attuale nel quadro dei recenti eventi mondiali. La barbarie capitalista crea non solo nuovi conflitti, ma la guerra, che ha coinvolto entrambe le sponde del Mediterraneo. L'imperialismo statunitense è sempre più prossimo all'obiettivo di scatenare un conflitto militare su vasta scala in Europa.

Il presidente russo Vladimir Putin, parlando di recente all'Assemblea federale, ha apertamente dichiarato alla nazione che la Russia è già in stato di guerra. La Russia è parte dell'Europa e di fatto coinvolta in conflitti armati tra stati e nella guerra contro lo pseudo-stato dell'Isis. Il giovane capitalismo russo è desideroso di espandersi nei territori delle ex repubbliche dell'Unione Sovietica, dove è già limitato da altri centri di potere capitalistici globali e regionali. Quindi ci sono nuovi interessi e una lotta per il diritto di leadership globale e regionale.

Noi siamo comunisti russi, conosciamo la natura di classe degli interessi della grande borghesia russa. Allo stesso tempo, ci rendiamo conto che, nella loro essenza, il conflitto e i tentativi di isolare la Russia sono entrambi di natura ideologica e geopolitica. È chiaro che l'esistenza di una Russia indipendente rappresenti una potenziale minaccia per il Nuovo ordine mondiale guidato dagli Stati Uniti.

Pertanto, il nostro Partito sostiene tutte le misure per preservare la sovranità della Russia, come potenziale a disposizione per l'attuazione di un possibile nuovo progetto comunista, e successivamente del trionfo mondiale del comunismo. Solo il marxismo può aiutare a scegliere la giusta strada tra l'insidiosa alleanza con la borghesia e la possibilità di giocare sulle contraddizioni. Conservare la sovranità della Russia contribuisce a frenare il Nuovo ordine mondiale a guida statunitense. Essa è una condizione necessaria, ma non sufficiente.

Un secolo fa, il nostro Partito bruciò le tappe del corso storico e fondò il Mondo del Lavoro e lo Stato dello sviluppo creativo degli individui. I nostri obiettivi sono stati grandi, i nostri ideali erano nobili. Il capitale si ritirò, fu costretto a concessioni in tutto il mondo. I lavoratori capirono di stare costruendo il futuro.

Per quasi un secolo il capitale ha combattuto la Repubblica sovietica. Infine, coinvolta l'Unione Sovietica in un gioco con regole non sue, le venne imposta una corsa al consumo. L'URSS abbandonò quello per cui si era impegnata, sostituendo a voli spaziali e spiritualità gli interessi filistei. A questo punto, il nostro destino era stato deciso e la fine imminente.

La distruzione dell'Unione Sovietica, ha permesso al capitale di prolungare il tempo della sua esistenza, grazie al saccheggio dei resti del paese e alla marcia indietro sulle conquiste sociali dei lavoratori imposta in tutto il mondo. Allo stesso tempo, il successo delle nuove tecnologie, diventate un paradigma tecnico-economico, ha dato ai capitalisti la speranza di poter rinviare la fine per sempre. Ma come la legge sulla caduta dei gravi non può essere cancellata, così non lo possono essere le leggi oggettive dello sviluppo della società scoperte da Marx.

Jugoslavia, Iraq, Egitto, Libia, Ucraina, Siria... E' iniziata la fase attiva dell'espansione capitalistica, che mira a un ulteriore sfruttamento della periferia per mantenere le economie del centro. Le corporazioni transnazionali e le potenze imperialiste si dividono freneticamente pezzi di mondo, per prolungare in qualche modo la loro esistenza. Utilizzando un discorso pseudo-patriottico, la xenofobia e persino il fascismo, i capitalisti coinvolgono i popoli in una guerra a loro fianco.

Ciò che vediamo oggi, sono le leggi oggettive del tramonto dell'era capitalista. Se ne affaccia una nuova, paragonabile per dimensioni ai precedenti mutamenti delle strutture tecnologiche. Lo sviluppo esponenziale della tecnologia, lavorando all'intersezione tra discipline e altri processi del mondo capitalista potrebbe portare a un ripensamento dell'uomo, a una stessa "disumanizzazione" nel senso più letterale e materiale. Ci sarà una riconsiderazione dei concetti etici e filosofici.

Lo sviluppo delle capacità tecnologiche, che non bastò all'Unione Sovietica, è allo stesso tempo irto di pericoli di conservazione del neofascismo. Porta alla luce nuove contraddizioni, che a loro volta generano nuove forze che distruggeranno il vecchio ordine.

Cos'è il proletariato moderno che darà al capitalismo un colpo mortale? Senza dubbio sono milioni di lavoratori, lavoratori dell'industria in diverse parti del mondo, dall'Europa alle moderne fabbriche-caserme delle Zone economiche libere (FEZ). Ma non sfuggono al nuovo proletariato i lavoratori intellettuali, gli ingegneri, gli specialisti in IT, i lavoratori della scienza e della cultura.

In Russia oggi, la classe operaia industriale include 26 milioni di proletari, più di un terzo del totale dei salariati. Altri 5,5 milioni di lavoratori sono impiegati nel commercio, nei servizi ai consumatori e nelle utility. Con i dipendenti in agricoltura e selvicoltura, la classe operaia in Russia supera 35 milioni di persone.

Hanno necessità di organizzarsi, di prendere coscienza di classe. Infatti in Russia è praticamente impossibile creare un'associazione che lotti realmente per i diritti dei lavoratori. Spesso ci sono pseudo-sindacati, organizzazioni che si mascherano dietro un nome altisonante. I sindacati reali sono vessati, i loro organizzatori perseguitati e le loro attività costantemente bloccate. In un contesto di deterioramento della situazione economica, ciò diventa un fattore estremamente importante nella lotta dei lavoratori per i loro diritti.

Va notato qui che dovremmo imparare dai nostri compagni europei. I sindacati europei possono far sentire la propria voce e difendere, anche se limitatamente visto il grande potere del capitale, i loro diritti nelle piazze, scioperando e chiedendo giustizia.

Apprezziamo l'esperienza dei Partiti comunisti dei paesi europei e cerchiamo di imparare da loro per il nostro lavoro. Questo perché voi vivete da più di 100 anni nella realtà in cui ci troviamo ora noi, la vostra esperienza di lotta di classe e di conquiste per i lavoratori sotto l'offensiva del capitale con un aumento dello sfruttamento non può essere sottovalutata. Per noi è molto prezioso che compagni partecipino ai Plenum del Comitato centrale del Partito comunista. E' la chiave per lo sviluppo della nostra cooperazione, minata negli anni '90, quando il Partito comunista del nostro paese e l'esistenza stessa del paese era minacciata.

Cari compagni,
Tutti i segnali della fine del capitalismo ci sono di fronte. Nuove acute contraddizioni vanno creandosi. Il destino dipende da noi.

O i secoli bui a venire di un'umanità divisa, o la fratellanza dei popoli del Nuovo Mondo del Lavoro e della Ricchezza.


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