www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 06-11-16 - n. 609

18° IMCWP - 18° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

"Crisi capitalista e offensiva imperialista - Strategia e tattica dei Partiti Comunisti e Operai nella lotta per la pace, per i diritti dei lavoratori e dei popoli, per il socialismo"

Hanoi, Vietnam, 28-30 ottobre 2016

Contributo del Partito Comunista del Messico (PCM)

Partito Comunista del Messico (PCM) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

28/10/2016

Cari compagni:

Salutiamo i Partiti Comunisti e Operai qui riuniti, le azioni che svolgono per organizzare e dirigere la classe operaia nelle lotte quotidiane di antagonismo con il capitale, preparando l'obiettivo della rivoluzione socialista e del potere operaio.

Salutiamo con entusiasmo il Partito Comunista del Vietnam e la classe operaia vietnamita, rendendo omaggio al compagno Ho Chi Minh, grande marxista-leninista, internazionalista proletario e comunista coerente. Negli anni di lotta contro l'intervento imperialista nordamericano, come parte dell'immenso movimento internazionale di solidarietà, il popolo del Vietnam ha potuto contare dall'inizio alla fine sui comunisti del Messico, con manifestazioni e azioni politiche di diverso tipo e intensità, incluso azioni di sabotaggio alle ferrovie che trasportavano equipaggiamenti militari prodotti da monopoli messicani e che erano inviati dal Messico agli USA. Al grido di Ho Chi Minh-Vietnam, i comunisti del Messico riuscirono a portare tra i lavoratori e il popolo del Messico una forte solidarietà fino alla fine della guerra, quando il popolo vietnamita vinse.

Ringraziamo il Partito Comunista del Vietnam per aver creato le condizioni per questo 18° IMCWP. Il fatto che per la prima volta si effettui in un paese governato da un Partito del Movimento Comunista Internazionale, sancisce il valore dell'iniziativa nata e sostenuta in anni complessi dal Partito Comunista di Grecia e che, poco a poco, è stata assunta da altri Partiti Comunisti e Operai. Gli IMCWP, in quanto spazio di incontro e articolazione dei Partiti Comunisti e Operai, devono esser accuratamente preparati fedeli ad alcune caratteristiche di base: in primo luogo il carattere dei partiti che in esso confluiscono e partecipano, la loro natura comunista, di classe. Le intenzioni di ampliarlo in uno spazio di "sinistra" o "progressista" lo offuscherebbero e lo condurrebbero al suo fallimento, alla sua fine; allo stesso modo è indispensabile il rispetto del principio di uguaglianza tra i partiti.

Abbiamo recentemente avuto una esperienza negativa in America Latina durante l'Incontro di Lima, in cui si è convertito uno spazio dei comunisti in una confluenza di forze socialdemocratiche e opportuniste, con documenti-base estranei alla lotta per il socialismo, con una piattaforma programmatica di riforme del capitalismo, con una dichiarazione che ha travolto le posizioni critiche e che è stata imposta e che naturalmente vari Partiti Comunisti e Operai lì presenti, hanno rifiutato svincolandosi da essa. Tale cammino conduce alla rottura, alla frammentazione, è antiunitario.

La socialdemocrazia e l'opportunismo possiedono spazi propri, per esempio il Forum di San Paolo, il Partito della Sinistra Europea, l'Incontro Latinoamericano Progressista, l'Internazionale Socialista. Dove porta sacrificare lo spazio dei comunisti a favore di una convergenza con spazi di questa natura che cercano la gestione del capitalismo? La linea di un fronte progressista come "male minore" nelle dispute inter-imperialiste è una linea suicida per gli spazi del Movimento Comunista Internazionale.

Siamo all'ottavo anno della crisi di sovrapproduzione e sovraccumulazione del capitalismo, che va modificando il quadro politico internazionale.

Si sono prodotte una serie di riforme in vari paesi per modificare negativamente le leggi sul lavoro, svalorizzandolo, aumentando le ore della giornata lavorativa, diminuendo il salario, colpendo le pensioni, il diritto alla salute, alla casa, alle vacanze, colpendo drammaticamente i contratti collettivi, l'azione e organizzazione sindacale; si è introdotta la flessibilizzazione lavorativa che colpisce la classe operaia e i suoi già ridotti diritti. Questo attacco dei monopoli è stato generalizzato nel Mondo, dal Messico alla Grecia, alla Spagna, alla Francia, ovunque, sia in America che in Europa e Asia.

Come parte dello stesso attacco ai lavoratori si producono le aggressioni razziste ai lavoratori migranti, la violazione di qualsiasi diritto, la morte di massa nei mari o nei deserti.

In più sono stati imposti nuovi trattati inter-imperialisti, come il TTP, il TTIP, TISA e altri molto lesivi per i popoli e per gli operai, poiché massimizzano lo sfruttamento e favoriscono i super profitti dei monopoli. Purtroppo di fronte a essi i Partiti Comunisti e Operai dei paesi coinvolti non hanno tenuto una posizione comune e vi sono stati partiti che hanno appoggiato alcuni di questi trattati.

Si vanno acutizzando le rivalità inter-imperialiste, le contraddizioni tra gli squali imperialisti per i mercati, le rotte e le materie prime, soprattutto energetiche. Tali dispute impongono nuove alleanze, riposizionamenti. Gli shock economici, politici, diplomatici, già traboccano di conflitti militari regionali, come in Siria e pongono seri pericoli per una guerra generalizzata. I centri imperialisti in disputa annunciano i preparativi per questa, minacciano con armamenti e nuove tecnologie di distruzione, aumentano la spesa bellica e le scaramucce mediatiche quotidiane. Il tergiversare sulla filosofia marxista per semplificarla in contraddizione principale e contraddizione secondaria, porta all'errata analisi che di fronte al centro imperialista USA-UE, debbano esser sostenute altre alleanze di natura capitalista-imperialista, meno aggressive, dimenticando le lezioni leniniste alla vigilia della prima guerra mondiale quando il marxismo fu arricchito dalla teoria dell'imperialismo che sta compiendo 150 anni. Le lezioni dei bolscevichi e la sinistra zimmerwaldiana sono attuali per l'azione dei comunisti: non collocarsi alla coda di nessuno dei rivali nella disputa inter-imperialista e trasformare la guerra in rivoluzione.

Come risultato della crisi capitalista entrano in discredito anche le forme di gestione del sistema, una dopo l'altra, poiché nessuna riesce ad attenuare gli effetti devastanti sull'economia. Liberali, neoliberali, conservatori, socialdemocratici, nuovi socialdemocratici in un imparabile carosello che non riesce a stabilizzare il capitalismo, ma che è impiegato dai monopoli per contenere l'ascesa della lotta, per seminare illusioni temporanee in settori degli strati medi e della classe operaia.

La socialdemocrazia e la nuova socialdemocrazia, con l'appoggio dell'opportunismo è riuscita a catalizzare per un lasso di tempo il malcontento, ma alla fine sono evidenti le prove della sua gestione governativa antioperaia, antipopolare, pro-monopolista, favorevole ai profitti del capitale a costo della fame, della miseria e della sofferenza dei lavoratori.

Dove sono finiti gli elogi a SYRIZA, faro della nuova socialdemocrazia? Ci sono illusioni su PODEMOS in Spagna, su MORENA in Messico?

Inoltre in America Latina, le gestioni governative progressiste attraversano turbolenze e non potrebbe esser altrimenti in quanto, alla fine, intrappolate nel capitalismo, sono soggette alle leggi e alle regole di questo modo di produzione. L'appoggio popolare iniziale è stato smobilitato, visto che al momento di approfondire i processi in direzione rivoluzionaria hanno optato per piegarsi alla logica del riformismo che preserva infine le relazioni capitaliste e le sue inerenti contraddizioni sociali; l'aumento della spesa sociale senza alterare l'appropriazione privata del lavoro sociale, prima o poi diventa insostenibile. Nuovamente le terze vie dimostrano il loro fallimento.

Non c'è dubbio che è il socialismo-comunismo l'alternativa dell'umanità.

L'esperienza del XX secolo è d'insegnamento per la sua ricchezza storica. La Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre, che sta per compiere 100 anni e che deve esser commemorata vigorosamente dal Movimento Comunista Internazionale, ha dimostrato che il potere operaio, la socializzazione dei mezzi di produzione, la pianificazione centrale, possono portare la società a un livello superiore, risolvendo i problemi della miseria, della fame, dell'istruzione, della salute, della cultura, dell'emancipazione della donna.

Il socialismo ha dimostrato materialmente la sua superiorità sul capitalismo in campo economico, politico, sociale e allo stesso tempo ha sviluppato la società di un paese o di alcuni paesi, ha fatto avanzare l'unione dei lavoratori del Mondo, ponendo al servizio della causa di emancipazione, l'internazionalismo proletario: e lo dimostra la sconfitta del fascismo, il contributo decisivo per la decolonizzazione di Asia e Africa e l'appoggio incondizionato ai movimenti politici, ai partiti comunisti, alle forze anti-dittatoriali che affrontarono l'oppressione e l'oscurantismo. L'immensa solidarietà dell'URSS e il campo socialista con i popoli del mondo, non ha paragone nella Storia.

La violazione delle leggi generali della costruzione socialista ha aperto il passo alla controrivoluzione, soprattutto la questione relativa all'incompatibilità delle relazioni mercantili nell'economia socialista. Per questo bisogna esser critici e attenti di fronte alle teorie del "socialismo di mercato", "socialismo con mercato", poiché alla fine è una coesistenza pericolosa che indebolisce il potere dei lavoratori. Una truffa simile a quella di Dühring o Bernstein la rappresenta il denominato "socialismo del XXI secolo" con economia mista, istituzioni borghesi, spesa sociale, che rappresenta la forma populista delle politiche riformiste. Il fallimento del progressismo colloca l'attualità della rivoluzione socialista.

L'antagonismo capitalismo/socialismo, come riflesso della contraddizione sociale tra capitale/lavoro non ammette terzi cammini, terze vie. In nome della peculiarità nazionale delle condizioni specifiche, esistono Partiti Comunisti che rivendicano il programma delle tappe intermedie mettendo da parte i validi insegnamenti del Partito Comunista Bolscevico che, con Le Tesi di Aprile e le sue nuove tesi programmatiche, mostrò una nuova epoca, che si è materializzata con il trionfo della Rivoluzione d'Ottobre nel 1917 e che ha inaugurato un epoca di rivoluzione sociale. Questa tesi marxista-leninista ha come premessa il fatto che il capitalismo è entrato nella sua fase superiore e ultima, l'imperialismo, che manifesta i limiti storici di questo modo di produzione, la sua caducità e decomposizione e il ruolo rivoluzionario del proletariato come classe per sé, ossia dotata di coscienza da un agente esterno, il Partito Comunista, cui ruolo è insostituibile.

Compagni:

Il principale problema che affligge il Movimento Comunista Internazionale è l'assenza di una strategia comune, di meccanismi per discuterla e anche la mancanza di volontà per tale discussione. E' divenuto un luogo comune per una parte del Movimento Comunista Internazionale criticare le leggi generali e i momenti in cui la classe operaia contava su una strategia unificata, soprattutto all'Internazionale Comunista. Predomina un discorso sulla diversità delle vie al socialismo, ma l'esperienza non ha mostrato alcun cammino vittorioso, a differenza delle rivoluzioni proletarie trionfanti.

Il Partito Comunista del Messico sviluppa una strategia e una tattica nei quadri nazionali d'intervento, ma sulla base di queste leggi generali:

- Lavoriamo per far in modo che con il proprio programma articoli la sua forza politica, con bandiere antimonopoliste e anticapitaliste, per una alleanza della classe operaia con gli strati medi.

- Sviluppiamo la lotta antimperialista con la coscienza che l'imperialismo è il capitalismo dei monopoli e che tale lotta passa dal conflitto contro tutti i monopoli, includendo quelli di nazionalità messicana; non siamo d'accordo con quelli che pensano che antimperialismo è antiamericanismo. Consideriamo che il Messico sia un paese intermedio nel sistema imperialista, di pieno sviluppo capitalista, dove sono maturate e sono all'ordine del giorno i compiti della Rivoluzione socialista e per questo tutto il nostro sforzo si dirige in questa direzione, anche se soggettivamente non vi è corrispondenza con le condizioni oggettive, per cui il lavoro del Partito punta in questa direzione.

- Lottiamo contro gli accordi inter-imperialisti come il TLC, TTP, TTIP. Quegli accordi interstatali considerati alternativi che esistono in America Latina come il MERCOSUR, ALBA, analizzati nella loro base economica, possono esser caratterizzati solamente come accordi interstatali capitalisti, per cui sono insostenibili per i popoli.

- Siamo fermi nel criterio di classe, ossia nella nostra politica tutto si dirige in funzione di ciò che rafforza la classe operaia, che contribuisce alla sua indipendenza di classe, che non la colloca in coda né della borghesia, né dell'imperialismo, né delle dispute inter-imperialiste.

- Siamo leali all'internazionalismo proletario, in solidarietà con tutti coloro che lottano nelle condizioni avverse dell'anticomunismo, di attacchi repressivi, di illegalità. Ci opponiamo agli attacchi imperialisti contro qualsiasi popolo. Ribadiamo la nostra opposizione al blocco imperialista contro Cuba e la nostra solidarietà con il popolo venezuelano, palestinese e siriano.

Compagni:

Dobbiamo impegnarci veementemente per la commemorazione del centenario della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre, non solo in quanto ricorrenza, ma ponendo l'accento sulla sua vigenza e fattibilità, con gli scambi teorici, scientifici, storici della Rivoluzione, del potere operaio, della costruzione socialista, del ruolo del partito, delle questioni di strategia.

Il rafforzamento del Movimento Comunista Internazionale, le azioni coordinate dei Partiti Comunisti e Operai, gli scambi bilaterali e collettivi sono parte del cammino in questa direzione.

Viva il 18° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai!
Viva il marxismo-leninismo!

Ufficio Politico del Comitato Centrale


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