www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 06-03-17 - n. 623

ECM 2017 - Incontro Comunista Europeo 2017

"A 100 anni dalla Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre. Il capitalismo, i monopoli e l'Unione Europea portano crisi, guerre e povertà. Il Socialismo è attuale e necessario".

Bruxelles, 24/01/2017

Intervento del Nuovo Partito Comunista di Gran Bretagna

Nuovo Partito Comunista di Gran Bretagna | ecm2017.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Cari Compagni,

Il centenario della Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre  è un momento sia di celebrazione che di riflessione. La Rivoluzione Russa del 1917 sarà in qualche modo celebrata in tutti i paesi del mondo, ed è giusto che noi si sia qui non solo per onorare le generazioni che sono venute prima di noi, ma anche per guardare al futuro con fiducia e determinazione.

Fiduciosi perché siamo consci, in quanto marxisti-leninisti, che il socialismo prevarrà nel XXI secolo e fermezza perché sappiamo che solo una disciplina di ferro, una solida comprensione della teoria e la determinazione nel costruire un movimento comunista di massa può conferire successo al movimento rivoluzionario.

Nelle parole di apertura del Manifesto Comunista del 1848 Marx ed Engels hanno detto: "Uno spettro si aggira per l'Europa - lo spettro del comunismo". Questo spettro è ancora qui, nonostante la caduta dell'Unione Sovietica, ed oggi si aggira per il mondo intero.

La classe dominante, gli industriali, i capitalisti ed i grandi proprietari terrieri si rallegrano allorché le controrivoluzioni, per il compimento delle quali hanno lavorato così a lungo, hanno preso piede nell'Unione Sovietica e nell'Est Europa.

Ci han detto che il socialismo era finito e che la sua storia è morta. Hanno predicato la superiorità del sistema capitalista. Ma oggi non possono indicare una sola nazione dove il capitalismo funzioni, a parte la Repubblica Popolare Cinese, che non è un paese capitalista.

Essi sostengono che il socialismo è dittatura, mentre il capitalismo è libertà. Ma è la libertà dei soli sfruttatori di continuare a derubare e saccheggiare i lavoratori di tutto il mondo per assicurare che una piccola manciata di parassiti possano vivere la vita degli imperatori romani sulla schiena di milioni e milioni di lavoratori.

Asseriscono di tutelare la libertà intellettuale, ma è la libertà della camicia di forza o della prigione. Predicano questa loro libertà attraverso i loro bombardieri e i loro droni, le loro forze speciali ed i loro blocchi economici contro tutti coloro che osano opporsi per la propria autodeterminazione. Noi vediamo cosa la classe dominante intende per libertà nella Palestina occupata, in Jugoslavia, Libia, Sira e Ucraina.

Dicono che abbiamo la libertà di parola e la democrazia, ma questa libertà e democrazia è solo per loro. Se veramente vivessimo in democrazia, dovremmo aspettarci di vedere che la maggioranza dei deputati dei parlamenti borghesi siano estrazione della maggioranza della popolazione, la classe operaia. Nei fatti, al di fuori dei ranghi dei comunisti, voi potete contare sulle dita il numero degli operai in Parlamento.

Nella realtà, la democrazia borghese è democrazia solo per gli sfruttatori. E' dittatura per gli sfruttati in ogni senso tranne che nella forma. Le elezioni borghesi sono congegnate in modo che il più piccolo numero di persone possa manipolare il massimo numero di voti. Il Parlamento può certo evidenziare anche divisioni all'interno delle classi dominanti, ma ultimamente tutte queste assemblee sono un mezzo fraudolento per nascondere il fatto che il governo borghese riposa su uno stato borghese che esiste solamente per servire gli interessi della classe dominante. Se questa si manifesti come una falsa democrazia borghese od invece come una palese dittatura della borghesia dipende dalla situazione economica e dai rapporti di forza in un dato paese.

Tutti gli stati sono dittatura di una classe sulle altre e negli ultimi tempi ci si affida alla violenza per mettere in pratica questo dominio. Ma è chiaro che la Germania di Hitler nel 1933 era diversa da quella del 1927, così come lo Stato italiano della metà degli anni venti era diverso da quello del 1919, prima che Mussolini prendesse il potere. La differenza, comunque, è solo di un minimo grado. La dittatura della borghesia si manifesta in forme diverse, andando dalle "democrazie liberali" alle crude e palesi dittature fasciste. Per i socialdemocratici di sinistra ed i comunisti, assassinati a migliaia in Germania tra il 1919 al 1923, è stato di poco conforto aver vissuto in una democrazia liberale piuttosto che in una dittatura fascista.

Il fascismo, nella forma che riconoscerebbero Hitler e Mussolini, è improbabile che ritorni. Il processo che portò al loro sorgere, in ogni caso, è fin troppo probabile che accada di nuovo e un buon esempio di simili situazioni potrebbero essere gli accadimenti nel periodo dell'isteria anticomunista in America subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, l'attuale reviviscenza del razzismo e dei movimenti fascisti, le cui idee sono apertamente legittimate dai partiti borghesi tradizionali in Europa e negli Stati Uniti e il fenomeno del fascismo strisciante - l'incremento dell'erosione dei diritti civili e la crescita dell'autoritarismo in Gran Bretagna e nel resto dell'Europa che è iniziato negli anni 80 ed è rapidamente accelerato sulla scia delle controrivoluzioni degli anni 90 che spazzarono via il potere sovietico in URSS e le democrazie popolari nell'Europa dell'Est.

L'economia capitalista globale si trova nelle profondo della crisi mondiale iniziata nel 2008 ed in Europa tutti i partiti borghesi e socialdemocratici hanno serrato i ranghi attorno a programmi di austerità configurati per scaricare l'intero fardello della crisi capitalista sulle spalle dei lavoratori.

Fin dall'inizio i comunisti greci (KKE) hanno guidato la controffensiva in Europa contro i programmi di austerità  richiesti dall'Unione Europea. La posizione militante del movimento comunista greco è stata ispirazione per tutti i comunisti e per chiunque si è sollevato contro l'austerità e l'Unione Europea. La controffensiva è cresciuta all'interno del movimento dei lavoratori in tutto il continente, ma i comunisti, nel loro complesso, non sono riusciti ad affermarsi, venendo stoppati e dirottati dai movimenti socialdemocratici tradizionali e dal "Partito della Sinistra Europea", insieme alle nuove piattaforme socialdemocratiche come Syriza che sono state create ed ultimamente sostenute dalla mano occulta della classe dominante proprio per questo scopo.

Mentre milioni di persone faticano per guadagnare minime condizioni di sussistenza e per avere un tetto sulla testa, una ristretta elite vive al di là della portata e oltre l'immaginazione di molti lavoratori. Noi diciamo "fate pagare il ricco" e reclamiamo un aumento del welfare state come offensiva a breve termine nei confronti dei bilanci antipopolari dei nostri governi borghesi. Ma quello che tutti vogliamo è disfarsi dei ricchi una volta per tutte.

Oggi è un fatto assodato che tutta la ricchezza dell'Europa e tutta la ricchezza del mondo è prodotta dai lavoratori che si spaccano la schiena nei campi, nelle miniere e nelle fabbriche. Ciò che è anche vero è che, al di là dei rimanenti paesi socialisti, i lavoratori ricevono indietro solamente una miserabile frazione della ricchezza che producono ogni giorno della loro vita.

Solo il socialismo può porre fine a tale situazione. Solo attraverso il socialismo e la democrazia di massa - non i falsi parlamenti della borghesia o le favole della socialdemocrazia - si può porre fine al sistema delle classi e liberare i lavoratori dalla loro schiavitù.

Con il socialismo non ci sarà alcun sfruttamento. Ognuno avrà una casa decente, un lavoro, una buona istruzione, un vero servizio sanitario nazionale, una pensione decente quando dovrà ritirarsi dal lavoro.

Non ci saranno più bassifondi. Non ci sarà più povertà, razzismo, discriminazione o bigottismo. Ci sarà cultura, sport, arte ed intrattenimento per tutti, da parte delle masse per le masse. La vecchia cultura decadente dell'egoismo, dell'individualismo e della competizione che mette ogni lavoratore contro l'altro se ne andrà. I lavoratori nel loro stabilimento, ufficio o comune svolgeranno un ruolo importante.

La distruzione dell'ambiente attraverso il capitalismo sarà sostituita da una produzione rivolta al valore d'uso, non per il profitto.

Non ci saranno divisioni tra colletti bianchi e tute blu e lavori senza prospettive, perché ogni occupazione avrà un valore per la società. Le ore lavorative saranno minori e i lavoratori avranno maggior tempo per ricrearsi, tempo per apprezzare la vita, per discutere e dibattere, per giocare o viaggiare, tempo per meditare e tempo per creare.

Il socialismo scatenerà il grande potenziale dei lavoratori per costruire una nuova e migliore società per loro e le generazioni che verranno.

Marx ed Engels hanno speso molto tempo delle loro vite creative in Gran Bretagna, sia come rivoluzionari militanti che come grandi pensatori. Essi erano consci di non poter mai vedere il sorgere del socialismo nel tempo delle loro vite, ma non posero mai in dubbio l'inevitabilità o la necessità del cambiamento. E la fiaccola della libertà che ha acceso i fuochi della della Comune di Parigi e risplendette a Chicago infiammò altresì la Rivoluzione Russa del 1917 e continua a risplendere nella Repubblica Democratica di Corea, a Cuba e nelle altre democrazie popolari in Cina, Laos e Vietnam.

La lezione di quelle epiche lotte è che il socialismo può essere solamente raggiunto attraverso la rivoluzione e la rivoluzione può essere guidata solo da un partito rivoluzionario. Non può essere raggiunta attraverso le elezioni perché quando la borghesia è minacciata reagisce con le armi ed abbandona gli orpelli della democrazia. Il socialismo non può essere raggiunto solo attraverso gli scioperi generali perché essi sono facili da sconfiggere o da dirottare per i nostri dominanti.

Può essere raggiunto soltanto attraverso la mobilitazione delle masse - la classe operaia che deve ancora realizzare la propria forza ed un Partito guida Marxista Leninista attorno al quale la classe operaia può serrare i propri ranghi.

Questo è per noi il significato del 1917 ed insieme stiamo iniziando di nuovo la marcia in avanti. Non è importante se saremo ancora vivi per vedere il giorno della vittoria. Ciò di cui possiamo essere certi è che quel giorno sicuramente giungerà e le future generazioni ci ringrazieranno per aver gettato le fondamenta di una nuova era nel XXI secolo.

Andy Brooks, Segretario Generale del Nuovo Partito Comunista di Gran Bretagna.


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