www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 20-03-17 - n. 625

ECM 2017 - Incontro Comunista Europeo 2017

"A 100 anni dalla Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre. Il capitalismo, i monopoli e l'Unione Europea portano crisi, guerre e povertà. Il Socialismo è attuale e necessario".

Bruxelles, 24/01/2017

Intervento del Partito Comunista di Danimarca

Partito Comunista di Danimarca | ecm2017.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Prima di tutto vorrei ringraziare il Partito Comunista di Grecia per questa iniziativa. Pensiamo sia molto importante che i partiti comunisti si incontrino e discutano cosa sta accadendo e cosa deve essere fatto. Il nostro meeting si è tenuto giusto pochi giorni dopo un paio di eventi che mostrano alcune delle contraddizioni del mondo imperialista. A Davos, il Forum Economico Mondiale ha discusso come affrontare le conseguenze del capitalismo. Le chiamerebbero i problemi del mondo. Ma lo scopo è tuttavia cercare il modo in cui salvare e rafforzare il capitalismo. Allo stesso modo, la Brexit, insieme a tutti gli altri problemi della UE dimostra che è possibile che l'UE si spezzi. E naturalmente il nuovo presidente degli USA contribuisce alla confusione tra i centri imperialisti. Considerano pericoloso avere un'amministrazione che cerca di fare affari con la Russia e che abbandoni l'egemonia globale degli USA. Rimane da vedere quali saranno i prossimi passi.

Ma la discussione politica internazionale nel mondo capitalista non è in grado di risolvere i problemi che ci troviamo davanti.

Siamo tutti immersi in una situazione di sfruttamento capitalistico dell'uomo, delle risorse e nello stesso tempo subiamo la repressione. C'è una tremenda concentrazione del capitale e della ricchezza; vi sono attacchi ai diritti sociali e dei lavoratori, attacchi ai fondamentali diritti democratici. Le vite della gente, inclusa la classe operaia, sono affette dalla caduta dei salari e dalla disoccupazione. Vediamo anche iniziative volte allo sviluppo ed al rafforzamento delle organizzazioni internazionali ed accordi volti a proteggere gli obiettivi del capitalismo. Nello stesso tempo c'è la richiesta che i paesi capitalistici investano più denaro in armi.

Sempre più persone nei paesi capitalisti si rivoltano contro questi sviluppi descritti come conseguenze della globalizzazione. L'elezione di Trump, la Brexit e la crescita di movimenti nazionalisti in tutti i paesi dell'Europa possono essere visti come il risultato della ricerca di vie alternative. In Francia ed in altri paesi i movimenti nazionalisti di destra beneficiano del supporto di queste aggregazioni che rappresentano la classe media e quella parte della classe operaia che si considera parte della classe media. Ma intendono mobilitare grandi parti della classe operaia, perché parlano dei problemi che la gente ordinaria incontra nella realtà della globalizzazione. La chiusura degli impianti industriali, la privatizzazione dei servizi pubblici, la perdita dello stato sociale e così via.

Hanno fatto ciò che i movimenti operai in una certa misura non sono riusciti a fare. Hanno provveduto a dare risposte al malcontento causato dai tagli del neoliberismo e dalle politiche della globalizzazione in modi che il popolo accetta.

Non possiamo dire la stessa cosa del movimento comunista. Sebbene le nostre risposte siano basate sulla comprensione del funzionamento del mondo capitalista ed imperialista e non su slogan populisti, la gente in generale e la classe operaia non si riuniscono attorno ai partiti comunisti. Almeno non in Danimarca e credo nemmeno in molti altri paesi.

Dobbiamo verificare perché questo accade, Dobbiamo sviluppare le nostre strategie per una battaglia concreta contro il neoliberismo e la globalizzazione come parte della lotta per una società diversa e giusta, la società socialista.

Il Partito Comunista di Danimarca vede questo obiettivo come un'importante parte del nostro lavoro. Le altre priorità sono la battaglia perché la Danimarca esca dall'UE, la lotta contro la militarizzazione, la lotta per la pace e per la riduzione dei conflitti nel mondo.

Noi non crediamo che sia possibile riformare l'Unione Europea dall'interno. Pertanto stiamo agendo perché la Danimarca esca dall'Unione sostenendo e rinforzando il movimento di resistenza, unito nel movimento nazionale contro la UE e prendendo parte alla campagna per la "Daxit". Sono sicuro che i partiti comunisti in Danimarca condividono questi obiettivi.

La situazione in Siria ed Ucraina mostra importanti aspetti dei conflitti nel mondo e noi cerchiamo di informare la pubblica opinione su cosa sta veramente accadendo. E' un'impresa difficile perché la disinformazione della stampa borghese è di regola creduta nel nostro paese.

Sebbene vi sia qui in Danimarca qualche sostegno alle lotte citate, non è abbastanza. Il partito di sinistra "Enhedslisten", l'alleanza rosso-verde, ha 14 seggi dei 179 del Parlamento danese. Conta circa 10.000 membri. Ma prima di tutto costoro sono focalizzati sul loro lavoro nel parlamento e nei consigli locali e non attaccano realmente il sistema capitalista.

Abbiamo bisogno di un forte movimento comunista, ma come sapete il movimento comunista in Danimarca è molto debole ed è diviso in quattro partiti. Mantenere quattro organizzazioni dilapida una grossa quantità di sforzi. Quantunque riuniti, le lotte menzionate esauriscono le nostre forze combinate. Stiamo lavorando per incrementare la cooperazione tra i partiti comunisti e il nostro obiettivo è quello di riunire il movimento comunista. Tre dei quattro partiti stanno già cooperando in diversi campi, ma vi sono differenze che dobbiamo superare. Il Partito Comunista di Danimarca incrementerà la cooperazione con gli altri partiti comunisti e nello stesso tempo lavorerà per il rafforzamento del proprio partito.


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