www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 19-06-17 - n. 636

ECM 2017 - Incontro Comunista Europeo 2017

"A 100 anni dalla Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre. Il capitalismo, i monopoli e l'Unione Europea portano crisi, guerre e povertà. Il Socialismo è attuale e necessario".

Bruxelles, 24/01/2017

ECM 2017, Intervento del Partito Socialista Rumeno

Partito Socialista Rumeno | ecm2017.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

La rivoluzione russa - l'evento più importante del XX secolo

Cari compagni,

Prima di tutto vorrei ringraziare gli organizzatori di questo incontro speciale, a nome del Partito Socialista Rumeno e del suo Presidente Costantin Rotaru.

Il fatto che il centenario della Rivoluzione russa stia generando così tanta solidarietà internazionale ed interesse ci dà la fiducia per continuare a combattere in questi tempi difficili, per i lavoratori romeni e per il movimento socialista.

Cosa significa la Rivoluzione d'Ottobre per la classe operaia rumena

Oggi, quando la classe dominante capitalista impone la sua cultura e la sua società, quando riscrive la storia, presentandola da una sola prospettiva, è importante dire la verità sulle società socialiste che presero vita dalla Grande Rivoluzione d'Ottobre. Nella Romania d'oggi le bugie e la demonizzazione dei quattro decenni di socialismo raggiungono un livello di tale assurdità che renderebbero orgoglioso Kafka nel descriverle.

La Rivoluzione d'Ottobre si estese alla Romania, come negli altri paesi dell'Est Europeo, solo dopo la vittoria della Grande Armata Rossa Sovietica nella Seconda Guerra Mondiale. A quel tempo la maggiorparte dei comunisti romeni erano ancora in prigione. E quelli che li misero in prigione non erano soltanto i nazisti, ma anche i cosiddetti democratici che rappresentavano la classe capitalista. La repressione di tutti i socialisti che stavano combattendo per gli interessi della classe operaia iniziò sin dalla prima fondazione del Partito Comunista Romeno nel 1921 e raggiunse il suo picco durante la guerra. Parlando di democrazia e libertà, ha senso ricordare che la classe borghese ha ucciso, torturato e mandato in prigione operai e contadini che stavano lottando per il pane in più occasioni: 1907, 1918, 1929, 1933. Questa è stata la democrazia e la libertà in Romania prima che l'Armata Rossa sconfiggesse i nazisti e liberasse i comunisti dalle prigioni, aiutandoli a costruire una nuova società socialista.

Oggi in Romania abbiamo musei di propaganda volti ad evidenziare la repressione politica messa in atto dai comunisti. Potremmo anche accettarlo se anche avessimo musei che mostrassero la repressione sui socialisti e sui movimenti politici della classe operaia prima che i comunisti prendessero il potere. Essi hanno anche demolito i monumenti dedicati ai lavoratori uccisi negli scioperi, o ai contadini uccisi nei tumulti del 1907. In tal modo compagni, è molto chiaro che non si tratta di libertà e democrazia, ma di manipolazione e dittatura capitalista. Naturalmente. Noi, i comunisti, sappiamo che il capitalismo altro non è che la dittatura della classe capitalista.

La restaurazione capitalista in Romania non è una storia di successi. Oggi dicono ai giovani romeni che la nostra nazione è stata distrutta dal comunismo, che oggi avremmo una nazione sviluppata come nell'occidente se non fosse stato per i comunisti. Così, diamo un'occhiata a quello che i comunisti avrebbero distrutto e che cosa era la società romena prima del socialismo e possiamo anche vedere che cosa era nel 1989, prima che la controrivoluzione prendesse piede. E possiamo anche andare oltre e vedere che cosa hanno conquistato nei successivi 25 anni di capitalismo.

Naturalmente è molto difficile trovare dei dati rilevanti che possano essere comparati in periodi così grandi. In uno studio diffuso nel 2012 in collaborazione con la Banca Nazionale Romena e con l'Istituto Nazionale di Statistica Romeno, possiamo trovare dati di sintesi sull'andamento del PIL romeno a partire dal XIX secolo, e tutti i dati sono stati attentamente tarati sul valore del dollaro nel 2000 e sulla parità del potere di acquisto.

Nel 1939 (il picco dell'economia capitalista anteguerra) il PIL pro capite della Romania era 1164 dollari e il PIL complessivo di 23,19 miliardi. Nel 1989, nel momento di inizio della controrivoluzione, il PIL pro capite era 9962 dollari e il PIL complessivo era 224 miliardi (ed anche la popolazione era sostanzialmente cresciuta; dopo il 1990 abbiamo perso più di tre milioni di persone e questo non è dovuto solo all'emigrazione). Insomma vi è stata una crescita del PIL di ben 8 volte. Sempre secondo questi documenti è stato solo nel 2011 che il PIL pro capite ha superato quello del 1989. 23 anni perduti! Solo in termini di PIL! E naturalmente tutti sappiamo che la distribuzione del PIL in una società capitalista non è affatto equa ma è diseguale. Mentre pochi, la classe capitalista, prende molto, i più, la classe operaia, prendono solo una piccola fetta della torta. Infatti, nella Romania capitalista di oggi, oltre il 60% del PIL va al capitale, mentre solo il 40% va ai più, alla classe operaia.

Gli indicatori sociali sono anche più spietati. Il tasso della mortalità infantile era il 18,2 % nel 1938. Nello stesso anno era solo il 5,5% nel Regno Unito, il 14,4 % in Bulgaria, il 14% in Yugoslavia, il 9,9% in Grecia. Una stragrande maggioranza della popolazione viveva in aree rurali. Metà di loro non aveva mai visto un dottore. L'aspettativa di vita era 40,2 anni per gli uomini e 41,4 per le donne. In Gran Bretagna era 58 per gli uomini e 62 per le donne; in Bulgaria 45 e 46, Serbia 41 e 42, Grecia 49 e 50. Alla fine del periodo socialista nell'89 la mortalità infantile si era abbassata al 2,6% e l'aspettativa di vita media per donne e uomini era 71 anni. Il tasso di analfabetismo nel 38 era il 42%; nell'89 l'analfabetismo era eliminato.

Come è stato possibile nel socialismo? Una delle ragioni è data dal fatto che il sistema socialista può destinare i fondi allo sviluppo sociale; cliniche e scuole ed anche educazione superiore. Anche se poi nell'80 la Romania era ancora dietro a molti altri stati europei, c'è stato in ogni caso un grosso balzo in avanti. Nell'89 il socialismo lasciò una popolazione acculturata, con molti bravi specialisti che non esistevano prima che i comunisti venissero. C'era anche una grande industria parte della quale fu costruita con crediti avuti dalle banche capitaliste, crediti che sono stati interamente pagati anche se le misure di grande austerità negli anni 80 sono sfociate nella controrivoluzione del 1989.

L'anno scorso in un'intervista all'ex Presidente della Romania, Basescu, anticomunista viscerale, capitano di lungo corso prima della controrivoluzione, nell'epoca in cui la Romania costruiva navi ed aveva una delle più grandi flotte commerciali in Europa - questa flotta oggi è solo un ricordo storico. Il giornalista gli chiedeva come mai la Romania è ancora una delle più povere nazioni d'Europa, dopo 10 anni di sua presidenza. E lui rispose che i rumeni hanno un gran vantaggio rispetto agli altri, un vantaggio che compensa i bassi salari: la maggioranza della popolazione ha la casa di proprietà, così non deve pagare l'affitto. Ma naturalmente non disse che questo è possibile per merito del sistema socialista! Solo tra il 1965 ed il 1989 furono costruite 2,8 milioni di case nell'area urbana e 1,2 milioni nell'area rurale. Vuol dire 160.000 case per anno. Dopo la controrivoluzione, fino al 2010, solo 700.000 case sono state edificate, 35.000 all'anno!

Il risultato del capitalismo non fu solo l'emigrazione massiccia ma anche la povertà. L'industria socialista è stata distrutta, molte città si sono spopolate, e così le case lì costruite non sono più state utili a nessuno e chi veniva a vivere nelle grandi città cercando lavoro doveva affittare una stanza o fare un grosso mutuo. E solo se egli era parte di quei fortunati che guadagnavano più di 500 euro al mese. Attualmente il 43%dei lavoratori della Romania capitalista guadagna meno di 250 Euro al mese, ed un altro 38% guadagna meno di 380 Euro al mese. Il 70% dei lavoratori guadagna così meno di 380 Euro. Questa è la realtà della classe operaia romena oggi.

La Rivoluzione d'Ottobre in Romania ha portato ad una conquista oggi  molto demonizzata dalla propaganda: la collettivizzazione della terra. I contadini furono i primi a essere ingannati dalla propaganda capitalista e questo argomento è anche oggi uno dei principali temi anticomunisti. Prima della collettivizzazione i contadini avevano piccoli lotti di terra che si adattavano solo all'allevamento di sussistenza. Il 75% di loro possedeva una parcella di terreno compresa tra 0 e 5 ettari, un altro 17% una proprietà di 5 tra 10 ettari di terreno. Così significa che il 92% delle aziende agricole se avevano una qualche eccedenza, dopo aver mangiato, l'avrebbero venduta per pagare le tasse. Solo l'8% delle aziende agricole era in grado di fare agricoltura per profitto.

Ma cosa hanno conquistato i contadini con la collettivizzazione? Molti di loro non riescono mai a rendersi conto che il fatto che essi potessero inviare bambini in città per studiare e lavorare nelle fabbriche di nuova costruzione e vivere in condizioni che non avevano mai sognato prima nelle case di nuova costruzione era anche grazie alla collettivizzazione . La quale ha aumentato la produttività, in modo che i prodotti potessero essere venduti per pagare l'indebitamento di guerra e finanziare molti dei guadagni sociali iniziali degli anni 50. Come gli sforzi per aumentare l'aspettativa di vita e ridurre il tasso di mortalità infantile, costruendo cliniche nei villaggi o finanziando studi per i medici, costruendo cliniche speciali che eradicassero la tubercolosi, in quanto la Romania è stata al primo posto in Europa per questa pandemia mortale a quel tempo ... gli sforzi per eliminare l'illegalità creando scuole nei villaggi, gli sforzi per costruire nuove fabbriche e nuove case, ecc. Il tutto fu possibile all'inizio, grazie all'opera dei contadini nelle aziende coltivate. Così, anche se i contadini ancora non se ne rendono conto, la collettivizzazione, che era un effetto diretto della rivoluzione d'ottobre, ha permesso l'emancipazione e la modernizzazione di un'intera generazione di rumeni.

Molti errori sono anche stati fatti, perché come Fidel una volta disse, dopo aver abbandonato la sua carica: "Nessuno sapeva come costruire il socialismo". In realtà era un percorso totalmente rivoluzionario e nuovo per l'umanità. E tutto è stato messo in pratica in un ambiente così duro, circondato da un mondo ostile e capitalista. I guadagni della rivoluzione russa in termini di miglioramento della vita della classe operaia erano immensi, non solo nei paesi socialisti ma anche per i paesi capitalisti sviluppati. La terribile minaccia della rivoluzione comunista costrinse le borghesie a concedere molti diritti, maggiori fette della torta alla propria classe operaia. Oggi possiamo vedere quale conferma di questa tesi il fatto che  senza questa terribile minaccia per i capitalisti molti dei guadagni e dei diritti sociali conquistati dalla classe lavoratrice occidentale stanno oggi scomparendo.

Ecco perché nel mondo capitalistico globalizzato di oggi è della massima importanza che i veri movimenti socialisti si riuniscano per proporre una strategia comune di lotta al capitalismo globale. Non possiamo combattere divisi, abbiamo bisogno di una collaborazione più internazionale che mai, aiutandoci reciprocamente. Non dicendo belle parole, ma organizzando noi stessi a livello internazionale. Se la minaccia imperialista è globale, anche la risposta dovrebbe essere globale! Sì, abbiamo molte differenze tra di noi ma unificare il movimento comunista sembra essere un compito storico! "Proletari in tutto il mondo, unitevi!"

Noi, comunisti rumeni, sappiamo che hanno ancora paura di noi, anche nella situazione odierna, poiché per quasi 3 decenni dalla controrivoluzione in Romania non hanno permesso la ricostituzione del Partito Comunista storico rumeno. E questo perché anche dopo tutta la propaganda e le bugie, ci sono ancora molte persone che potrebbero votare per il partito comunista se esistesse. Questo è uno scenario orribile per loro.

Compagni,
Per riassumere:

Anche se oggi demonizzano il periodo socialista, in realtà esso è stato un periodo di grande progresso e di emancipazione per la classe operaia, come si è dimostrato, nel caso della Romania socialista, con dati che puramente e chiaramente mostrano le conquiste che la Rivoluzione d'Ottobre ha portato alla classe operaia rumena.

Ma io penso che la lezione principale della Rivoluzione d'Ottobre è quella che il capitalismo può essere sconfitto e che una società senza la classe dei capitalisti può esistere e funzionare producendo innovazione e sviluppo. 

Lunga vita alla Rivoluzione d'Ottobre!
Abbiamo soltanto perso una battaglia, ma non abbiamo perso la guerra.


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