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ECM 2017 - Incontro Comunista Europeo 2017

"A 100 anni dalla Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre. Il capitalismo, i monopoli e l'Unione Europea portano crisi, guerre e povertà. Il Socialismo è attuale e necessario".

Bruxelles, 24/01/2017

ECM 2017, Intervento del Partito Comunista della Federazione russa (PCFR)

Michael Kostrikov * | ecm2017.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Il Partito Comunista della Federazione russa (PCFR) nel centenario della Rivoluzione d'Ottobre

Così come evidenziato nel programma del PCFR, "La Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre è stata per la Russia l'unica vera occasione per salvaguardare l'unità nazionale in una situazione di collasso militare, politico ed economico, di disgregazione territoriale e della completa incapacità sociale del governo del blocco borghese."

La rivoluzione democratico-borghese del febbraio 1917 fu per la Russia il punto più alto della crisi della vecchia struttura socio-economica. Se si prendono in considerazione i fattori principali alla base dell'esistenza di una qualsiasi nazione e di uno stato, nel 1917 essi manifestavano una grave crisi, quando non erano completamente distrutti.

In ogni rivoluzione sociale la distruzione è un elemento ineludibile, ma è proprio nella Rivoluzione d'Ottobre che essa sembrava ridotta al minimo. Quasi tutto ciò che poteva essere distrutto lo era stato a causa prima della politica degli zar e poi per mano del governo provvisorio. Il compito della Rivoluzione d'Ottobre è stato quello di spazzare via i vecchi e inadeguati ordinamenti, cercando di sostituirli.

La Grande Rivoluzione d'Ottobre è inseparabile dal nome e dalle gesta di Vladimir Ilich Lenin. Pensando al futuro, dobbiamo tenere conto di tutta l'esperienza leninista nella costruzione del socialismo. Una profonda analisi convinse Lenin che l'anello più debole della catena imperialista fosse l'Impero russo e che sarebbe potuto diventare la patria per la Rivoluzione socialista. In primo luogo, ancor prima del passaggio alla fase imperialista, il paese conteneva già i germi della rivoluzione. Si era nel 1875 quando Friedrich Engels scrisse: "La Russia, indubbiamente, si trova alla vigilia di una rivoluzione... essa distruggerà in un solo colpo l'ultima, ancora inutilizzata riserva di tutto il fronte reazionario europeo."

In secondo luogo, la prima rivoluzione russa si è conclusa con una sconfitta. Le contraddizioni irrisolte lasciate da essa erano ancora presenti e avevano bisogno di essere risolte.

E, in terzo luogo, agli inizi del XX secolo, il centro del processo rivoluzionario mondiale si è spostato dalla Germania alla Russia. Questo è stato evidenziato, per esempio, da Karl Kautsky, il quale all'epoca era ancora saldamente a favore del marxismo.

Nell'Impero russo si è creata una situazione rivoluzionaria. Ma le condizioni oggettive per una rivoluzione non sono sufficienti. C'è bisogno di grandi azioni di massa da parte della classe rivoluzionaria per spezzare il vecchio governo, il quale mai, neanche in periodo di crisi, "crollerà" se non "lo si farà cadere". Lenin ricordava bene le parole di Marx ed Engels: "contro il potere unito delle classi abbienti, la classe operaia potrà agire come una classe solo quando si organizzerà in un partito politico speciale, contrastante tutti i vecchi partiti ... questa organizzazione della classe operaia in un partito politico è necessaria al fine di garantire la vittoria della rivoluzione socialista ... "

Ma "la Rivoluzione d'Ottobre" non può essere considerata solo come una rivoluzione "all'interno dei confini nazionali" - con queste parole inizia un articolo di Stalin scritto per i dieci anni della Rivoluzione d'Ottobre. Poi egli scrive: "Essa è, prima di tutto, una rivoluzione di ordine internazionale e mondiale, poiché simboleggia una svolta radicale nella storia mondiale dell'umanità, il passaggio dal vecchio mondo capitalista al nuovo mondo socialista ... Non si può negare il fatto che l'esistenza stessa di uno 'stato bolscevico' metta un freno alle forze oscure della reazione, alleggerendo in tal modo la lotta per l'emancipazione delle classi oppresse". Con questo, di fatto, si spiega quell'odio selvaggio "che provano gli sfruttatori di tutti i paesi nei confronti dei bolscevichi".

Negli ultimi due decenni e mezzo, il movimento comunista ha conosciuto l'amarezza della sconfitta e del tradimento. L'URSS è distrutta, nel nostro paese è stato restaurato a forza il capitalismo. L'attacco diffamatorio sulla storia, sulle idee e sui fatti del Grande Ottobre è incessante.

In tutto il mondo si svolge un attacco attivo nei confronti dei diritti dei lavoratori. Lo scorso anno, la Francia è stata caratterizzata da proteste su larga scala contro la riforma del lavoro del Presidente Hollande. In Russia, il sistema di protezione sociale, ricevuto in eredità dall'unione sovietica, è quasi completamente distrutto. Di recente, il presidente della Corte di Costituzionale della Federazione Russa, in un suo articolo ha dichiarato che, in nome di alcuni valori per il bene comune, i cittadini potrebbero essere privati dei diritti sociali garantiti dalla Costituzione.

Qual è la ragione dell'offensiva dei capitalisti? A quanto pare, le fonti di crescita sono esaurite. Le vaste risorse, ottenute dopo il crollo dell'URSS e del blocco sovietico, non sono state sufficienti al capitalismo nemmeno per due decenni di crescita. Inoltre, oggi al mondo non c'è una evidente competizione tra sistemi capitalisti e socialisti. Per questo motivo il capitalismo non ha motivo di comprare la fedeltà dei salariati tramite garanzie sociali. In questo modo, i diritti dei lavoratori diventano un fardello inutile che riduce il tasso di profitto. E ancora una volta il capitalismo svela al mondo il suo vero volto, il quale, a quanto pare, non è minimamente cambiato dai tempi di Marx e di Lenin. Questo è il volto di un bandito e di un brigante.

La prova principale della rapina ancora in corso è la crescente stratificazione sociale. Nella Russia moderna, il 10% delle persone più ricche ha concentrato nelle sue mani quasi il 90% del patrimonio nazionale. La concentrazione della proprietà e del capitale nelle mani di un piccolo gruppo di persone è una tendenza globale.

Nel centenario della Rivoluzione d'Ottobre l'obiettivo strategico del Partito Comunista rimane lo stesso: la costruzione di un rinnovato socialismo in Russia. La base materiale principale per la costruzione del socialismo sta nella socializzazione della produzione. La forza trainante di questo processo è stato ed è tuttora il lavoratore, la classe operaia. La rivoluzione tecnologica lo ha seriamente cambiato. Gli ingegneri e gli scienziati, i lavoratori del settore dei servizi sono oggi, nella maggior parte, salariati. Insieme formano l'avanzata classe operaia dell'epoca moderna. In essa i comunisti vedono il loro principale sostegno sociale.

Nel programma anti-crisi del Partito comunista viene detto che il socialismo come dottrina, come movimento di massa, come sistema sociale, potrebbe oggi avere un ritorno di fiamma. Ci sono dei presupposti per far sì che ciò accada, e l'anniversario della prima rivoluzione socialista di successo è un'ottima ragione per i comunisti di tutto il mondo per rafforzare la loro posizione. Il nostro Partito ha programmato un'ampia serie di eventi commemorativi che saremo felici di svolgere insieme ai nostri amici provenienti da altri paesi.

*) Michael Kostrikov, Segretario del CC del Partito Comunista della Federazione russa (PCFR)


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