www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 05-12-19 - n. 732

21° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai: Contributo del Partito Comunista in Danimarca

PCiD | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Izmir 18-20 ottobre 2019

100° anniversario della fondazione dell'Internazionale comunista. La lotta per la pace e il socialismo continua!

* * *

La fondazione dell'Internazionale Comunista nel 1919 ebbe un'importanza straordinaria per lo sviluppo del movimento comunista. In Danimarca e in molti altri Paesi, i partiti comunisti furono fondati all'indomani della creazione dell'Internazionale.

I primi anni successivi alla rivoluzione russa e alla formazione del Comintern furono segnati dall'inasprimento della lotta di classe. Al tempo stesso, la rivoluzione socialista in Russia permetteva ora a chiunque di vedere con i propri occhi che era possibile creare una nuova struttura sociale sulla base delle necessità e delle esperienze della classe operaia. Oggi non disponiamo più di modelli analoghi. Siamo di fronte a una situazione in cui le persone credono più nel crollo del pianeta che in quello del capitalismo, con i suoi devastanti fallimenti imperialisti come sistema.

A partire dal 1922 circa, il Comintern si concentrò sulla strategia del fronte unito - cioè sulla mobilitazione dei lavoratori per la lotta comune al di là di ogni divergenza. Al tempo stesso, per i neonati partiti comunisti era importante imparare ad agire secondo il metodo unitario, senza rinunciare ai propri obiettivi e punti di vista.

Purtroppo, però, questa strategia fu completamente sabotata dalle socialdemocrazie in molti Paesi. La crisi del capitalismo era grave quanto lo è oggi - ebbe inizio con il crollo della Borsa del 1928 negli Stati Uniti. Il Comintern fu segnato da conflitti interni dopo la morte di Lenin. E questo non favorì la lotta del socialismo. Concetti come quello di socialfascismo furono utilizzati contro le socialdemocrazie, e questo fu un errore ideologico, in quanto mandò a monte la possibilità di stabilire un'alleanza tra lavoratori e colleghi nell'ambito di una strategia di fronte unitario contro il nemico comune.

Questo orientamento fu energicamente corretto in occasione del VII congresso del Comintern tenuto a Mosca nel 1935. Qui fu lanciata la parola d'ordine: Il nemico è il fascismo! Era il momento di unirsi nella strategia dei fronti popolari - una strategia e un'alleanza ampia tra operai, autonomi, piccoli artigiani e piccoli proprietari orientata verso un obiettivo comune - sconfiggere il fascismo. Questa strategia riportò vittorie e sconfitte.

Ma dopo il secondo conflitto mondiale riuscimmo a preservare parte di questa tradizione grazie al sostegno dei Paesi socialisti e la formazione di altri fronti. Il fronte popolare unito riprese vita negli anni Sessanta nella lotta contro gli armamenti nucleari e nei movimenti di protesta contro la guerra americana in Vietnam. La consapevolezza dell'imperialismo nelle persone si mantenne viva sino agli anni Ottanta con i movimenti per la pace. Oggi essa è quasi scomparsa.

Nei primi anni Settanta, l'imperialismo europeo risorse sulla base della CECA da cui trasse origine la costruzione della CEE. Ancora una volta ci servimmo della strategia del fronte popolare unito - e il nostro partito compì nuovi progressi. Oggi l'UE si è trasformata in una struttura sovra-statale. È una struttura corrotta, guidata dalla finanza, antidemocratica e in via di riarmo. Opprime i diritti sindacali e del lavoro e ignora i referendum democratici nazionali.

Vediamo ovunque nuove strutture di tipo militare. Il conflitto tra il capitale dell'UE e quello degli USA ha dato origine alla formazione dell'Iniziativa Europea d'Intervento (E12). Si tratta di un'alleanza tra Paesi UE e NATO che ha come scopo interferire militarmente in qualunque parte del mondo a beneficio degli interessi imperialisti dell'UE. Ufficialmente è un'alleanza di cooperazione tra Stati, ma in realtà è uno strumento di allargamento della dimensione militare dell'UE.

L'UE aveva precedentemente dato vita alla PESCO (Permanent Structured Cooperation), a cui hanno aderito 25 Paesi UE e che ha i medesimi obiettivi. È una struttura che aspira a impedire decisioni popolari quali la BREXIT e le riserve espresse dalla Danimarca riguardo all'ambito militare.

Per i popoli dei Paesi europei, la competizione sempre più aspra tra gli imperialismi USA e UE non potrà mai condurre a una comune solidarietà di interessi. A essere ancora una volta minacciata è la pace mondiale. È vitale e urgente che utilizziamo questo incontro per ridare vita alla strategia dei fronti popolari. La devastazione del mondo a opera dell'imperialismo deve essere fermata. Dobbiamo servirci delle strutture di cui disponiamo, come la Federazione Mondiale della Gioventù Democratica e il Consiglio Mondiale per la Pace, i nostri partiti e incontri, i sindacati, le organizzazioni ambientaliste e i movimenti di resistenza. Utilizziamo queste strutture e dimostriamo al mondo che il problema è l'imperialismo, e la soluzione è il socialismo.

La storia dell'Internazionale Comunista è assai istruttiva, e dimostra che i comunisti devono costantemente analizzare le condizioni concrete della lotta di classe in ogni singolo Paese e nel periodo storico specifico. Sia l'unità d'azione dei lavoratori, sia la strategia dei fronti popolari sono attuali oggi come allora - sebbene in circostanze alquanto diverse. Stabilire in anticipo un modello preciso a cui ispirarsi per condurre la lotta di classe è dogmatico ed errato. Ciò che va stabilito è una strategia: la tattica deve sempre basarsi sulle condizioni esistenti.


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.