www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 27-04-20 - n. 747

Nel 150° anniversario della nascita di V. I. Lenin

Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

21/04/2020

Dichiarazione dell'Ufficio Politico del Comitato Centrale del KKE

«E guardando di laggiù queste giornate,
vedrai dapprima la testa di Lenin:
il suo pensiero apre una strada di luce
dall'era degli schiavi ai secoli della Comune».
(V. Majakovskij, «Vladimir Il'ič Lenin»)

Esattamente 150 anni fa, il 22 aprile 1870, nasceva nella città di Simbirsk, sul fiume Volga, il più grande rivoluzionario del movimento comunista mondiale del Novecento - Vladimir Il'ič Uljanov, alias Lenin.

Il Comitato Centrale del KKE onora il leader che guidò i bolscevichi nel vittorioso percorso verso lo storico evento della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre e durante i primi anni della costriuzione del socialismo.

Con la sua titanica opera teorica e azione rivoluzionaria, Lenin segnò lo sviluppo del movimento operaio internazionale di tutto il mondo, contribuendo in modo decisivo alla costruzione dell'avanguardia rivoluzionaria contemporanea, i Partiti comunisti, e alla fondazione dell'Internazionale Comunista.

Ancora oggi ciò rappresenta un faro per l'azione rivoluzionaria dei comunisti in Grecia e in tutto il mondo, che lottano per rovesciare il capitalismo e costruire un'organizzazione sociale di livello superiore, senza lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo - il socialismo-comunismo.

«Senza teoria rivoluzionaria non esiste movimento rivoluzionario»

Lenin, insieme a Marx ed Engels, fu uno dei fondatori della teoria rivoluzionaria della classe operaia, cioè del marxismo-leninismo.

Guidando il percorso vittorioso dei bolscevichi, egli dimostrò che non può esistere una reale azione rivoluzionaria senza la conoscenza delle leggi scientifiche della lotta di classe e delle leggi oggettive dell'evoluzione della società.

Dedicò una grande quantità di tempo allo studio e allo sviluppo della teoria rivoluzionaria di Marx ed Engels, perfino nelle fasi più difficili per il movimento dei lavoratori. Durante tutta la sua esistenza fu alla testa della lotta contro le distorsioni del marxismo propugnate sia dagli ideologi borghesi, sia da vari esponenti dell'opportunismo.

Tradusse in pratica l'espressione di Marx ed Engels secondo cui «il nostro insegnamento non è una dottrina, bensì una guida per l'azione», dimostrando che lo sviluppo della teoria rivoluzionaria costituisce un elemento cruciale per dare soluzione ai problemi contemporanei di ogni epoca, portati allo scoperto dallo sviluppo del capitalismo e dalla lotta di classe.

«...dateci un'organizzazione di rivoluzionari e capovolgeremo la Russia!»

Lenin è il fondatore del partito rivoluzionario della classe operaia, il cui obiettivo è «dirige[re] la lotta della classe operaia non soltanto per ottenere condizioni vantaggiose nella vendita della forza-lavoro, ma anche per abbattere il regime sociale che costringe i nullatenenti a vendersi ai ricchi». (1)

Il «partito di tipo nuovo», come fu allora definito per distinguerlo dai partiti socialdemocratici, è un insieme organizzato e disciplinato che agisce sulla base della teoria marxista-leninista e mira a rovesciare il capitalismo e a instaurare il potere dei lavoratori rivoluzionari, noto come «dittatura del proletariato». È un'organizzazione rivoluzionaria con una leadership unitaria a livello nazionale, che si fonda anche sul principio fondamentale dell'internazionalismo proletario, che ha profonde radici e stretti legami nella classe operaia e a cui aderiscono gli operai più avanzati, che danno un contributo decisivo operando nell'ambito di una delle sue organizzazioni per lo scopo comune del rovesciamento rivoluzionario, rafforzandolo anche con mezzi materiali.

Tale era il partito bolscevico, che scese in campo nella feroce battaglia della rivoluzione del 1905, subì le persecuzioni del regime zarista e la violenza e la repressione all'indomani della sconfitta della rivoluzione, fece da faro per le forze rivoluzionarie durante la prima guerra mondiale, combatté vittoriosamente la battaglia della Rivoluzione d'Ottobre, fronteggiò abilissimi politici borghesi in grado di sviare le masse, forgiò legami rivoluzionari con la classe operaia e guidò il primo tentativo di edificare la società socialista-comunista.

Imperialismo, fase suprema del capitalismo

La teoria dell'imperialismo di Lenin ne rivelò l'essenza economica e politica come fase suprema del capitalismo, come epoca della formazione delle condizioni materiali che rendono inevitabile il rovesciamento rivoluzionario del capitalismo e la costruzione del modo di produzione comunista.

Lenin dimostrò che l'acuirsi della contraddizione fondamentale tra il carattere sociale della produzione e l'appropriazione capitalista dei suoi frutti caratterizza tutti gli Stati capitalisti, a prescindere dalla loro posizione nel sistema imperialista internazionale.

Criticò aspramente tanto le teorie opportuniste che operavano una distinzione tra la politica di aggressione militare imperialista dalle caratteristiche economiche del capitalismo monopolistico, quanto le teorie che sostenevano che la competizione capitalista verrebbe ridotta dal predominio dei monopoli.

La teoria dell'imperialismo di Lenin è particolarmente importante nel portare allo scoperto il carattere imperialista e reazionario di strutture quali l'Unione Europea, e la contemporanea tendenza all'inasprimento della competizione tra gli Stati capitalisti di tutto il mondo.

Questa analisi fu cruciale per l'elaborazione della strategia rivoluzionaria, come sottolineò lo stesso Lenin: «Se non si comprendono le radici economiche del fenomeno, se non se ne valuta l'importanza politica e sociale, non è possibile fare nemmeno un passo verso la soluzione dei problemi pratici del movimento comunista e della futura rivoluzione sociale».(2)

Sulla guerra imperialista e la pace imperialista

Lenin svelò l'unità dialettica reazionaria tra la guerra imperialista e la pace imperialista degli Stati capitalisti e delle loro strutture e accordi internazionali come linea politica mirante alla spartizione dei territori, delle sfere economiche e delle risorse produttive, finalizzata alla massimizzazione dei profitti.

Dimostrò che la guerra è imperialista in entrambi gli schieramenti, a prescindere da quale degli Stati capitalisti abbia dato inizio al conflitto, e che l'unico modo per soddisfare la richiesta di pace del popolo consiste nell'intensificare la lotta contro la causa della guerra - cioè contro il sistema di sfruttamento capitalista.

Con questa analisi, il partito bolscevico riuscì a creare un fronte di conflitto con la borghesia durante la prima guerra mondiale, in contrasto sia con le manifestazioni social-scioviniste degli opportunisti, che chiedevano il sostegno ai progetti di guerra della borghesia, sia con il pacifismo, che separava la lotta per la pace dalla lotta per il rovesciamento del capitalismo.

Stato e rivoluzione

Di particolare importanza è l'analisi approfondita condotta da Lenin dell'essenza di classe dello Stato, che contribuì al chiarimento e alla presa d'atto della necessità di scontrarsi con il regime zarista, ma anche con il «governo rivoluzionario provvisorio» istituito nel febbraio 1917, e di lottare contro le forze opportuniste che lo sostenevano e nell'ambito dei Soviet (consigli) degli operai, contadini e soldati rivoluzionari. Nel turbine della guerra, Lenin sviluppò la teoria che evidenziava la necessità di spazzare via nel Novecento non soltanto lo Stato feudale o semi-feudale, ma anche lo Stato capitalista. Tutta l'azione rivoluzionaria condotta dal febbraio all'ottobre è incompatibile con le teorie opportunistiche vecchie e nuove favorevoli alla trasformazione dello Stato capitalista in Stato socialista attraverso riforme graduali.

L'analisi di Lenin costituisce uno strumento prezioso e sempre attuale per smascherare la falsità delle dicotomie tra gestione capitalista con intervento maggiore o minore dello Stato, o tra carattere liberale e keynesiano.

La superiorità del socialismo-comunismo

Il primo tentativo di edificare il socialismo nel Novecento dimostrò la superiorità del nuovo sistema rispetto alla barbarie dello sfruttamento capitalista, a prescindere dagli errori e dai limiti manifestatisi durante tale processo.

L'abolizione dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, la pianificazione centralizzata come relazione sociale per la distribuzione della forza lavoro e l'impiego di mezzi di produzione socializzati con obiettivi di benessere sociale definiti in modo scientifico hanno costituito la base per significativi progressi sociali nel corso di diversi decenni. Per la prima volta nella storia furono create istituzioni che garantivano l'effettiva partecipazione dei lavoratori alla gestione di vari aspetti della loro società, che misero fine all'emarginazione delle masse dalla vita politica e sociale. I vasti progressi compiuti in campo sanitario e scolastico, nella parità tra uomini e donne, nella cultura, nello sport, in tutti gli ambiti della vita sociale, per tutti - a prescindere da età, sesso ed etnia - furono senza precedenti. L'importanza di questi successi appare ancor più notevole se si tiene conto del ritardo economico che il socialismo ereditò dalla Russia pre-rivoluzionaria, ma anche del fatto che il nuovo sistema aprì la strada alla liberazione sociale imboccando vie sconosciute.

La società socialista-comunista continua a emergere quale unica via d'uscita favorevole al popolo dall'impasse che i lavoratori, i popoli e i giovani in particolare vivono ancora oggi. Soltanto la pianificazione centralizzata, basata sulla proprietà sociale dei mezzi di produzione e sul potere operaio, può dare risposta ai gravi problemi che i lavoratori devono affrontare oggi. Soltanto i nuovi rapporti di produzione comunisti possono avvalersi delle nuove opportunità offerte dai progressi scientifici e tecnologici, dall'economia digitale e dalla «quarta rivoluzione industriale» a beneficio della prosperità del popolo.

Onoriamo Lenin intensificando la lotta per rovesciare il capitalismo

L'opera e l'azione rivoluzionaria di Lenin e dei bolscevichi continuano a illuminare il cammino della lotta dei comunisti anche nelle condizioni attuali.

Di fronte al manifestarsi della nuova crisi economica capitalista internazionale e allo sfruttamento della pandemia da parte dei governi borghesi allo scopo di ridurre i diritti dei lavoratori, le libertà democratiche borghesi e perfino l'unità sindacale, l'unificazione e la maturazione delle forze miranti a rovesciare il marcio sistema dello sfruttamento capitalista divengono un obiettivo ancor più urgente.

Di fronte alle gravi conseguenze dei rovesciamenti controrivoluzionari e all'acuirsi della competizione tra Stati capitalisti e unioni imperialiste, che accresce il rischio di guerre imperialiste regionali o generalizzate, il KKE lotta per rafforzare i caratteri che lo metteranno in grado di agire da avanguardia rivoluzionaria «per tutte le stagioni».

Il KKE è in prima linea nella lotta, in quanto ha elaborato una strategia rivoluzionaria contemporanea e compie sforzi costanti per estendere i suoi legami militanti con la classe operaia, con i settori popolari dei ceti medi urbani, con gli agricoltori e con i giovani.

È in prima linea nelle lotte della classe operaia e delle forze popolari, nelle lotte per l'unificazione del movimento sindacale e per la promozione dell'Alleanza Sociale, nella lotta comune di tutti coloro che hanno un interesse oggettivo nella battaglia contro i capitalisti, i monopoli, lo Stato e le loro alleanze.

Studia quotidianamente i nuovi fenomeni messi in evidenza dalla lotta di classe e dall'evoluzione dell'economia capitalista e della competizione internazionale tra gli Stati capitalisti, allo scopo di mantenere costantemente la sua capacità di evidenziare i limiti del sistema capitalista, ampliando la coscienza anti-capitalista dei lavoratori.

La lotta condotta nell'attualità per l'abolizione definitiva della società dello sfruttamento di classe e per la costruzione della società socialista-comunista costituisce un tributo concreto al grande rivoluzionario comunista V. I. Lenin, alla Rivoluzione d'Ottobre e ai suoi obiettivi.

Atene, 21/04/2020

Note:
1) V. I. Lenin, Che fare?.
2) V. I. Lenin, Imperialismo, fase suprema del capitalismo.


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