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21° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai: Contributo del Partito Comunista del Venezuela

PCV | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Izmir 18-20 ottobre 2019

100° anniversario della fondazione dell'Internazionale comunista. La lotta per la pace e il socialismo continua!

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Stimati compagni e compagne, delegati e delegate dei partiti comunisti e operai del mondo, a voi il saluto caloroso e fraterno dei comunisti e delle coumuniste venezuelani. Desideriamo anzitutto esprimere il nostro ringraziamento al Partito Comunista di Turchia e al Partito Comunista di Grecia per lo straordinario lavoro realizzato allo scopo di garantire lo svolgimento ottimale di questa importante riunione di comunisti di tutto il mondo.

Il 21° Incontro Internazionale ha luogo in un momento caratterizzato da gravi minacce ai popoli e alla classe lavoratrice di tutto il mondo. In seguito all'inasprimento della crisi generale del sistema capitalista nella sua fase imperialista, diviene sempre più acuta la concorrenza tra i capitali monopolisti per il controllo delle materie prime, delle fonti energetiche, delle innovazioni tecnico-scientifiche, di una manodopera qualificata e a buon mercato, dei mercati più vasti, delle rotte di scambio delle merci e delle zone geostrategiche.

Il deterioramento dell'egemonia economica dei monopoli nordamericani trova espressione in una politica sempre più aggressiva e ostile da parte del governo USA. Tale politica consiste nel ricorso alla potenza militare, al protezionismo e a quello che è stato finora il predominio statunitense nell'economia mondiale, allo scopo di ottenere con la forza i vantaggi che gli Stati Uniti non possono accaparrarsi con il libero mercato a causa del ritardo competitivo dei loro monopoli.

Nell'ambito di questa strategia va collocato il loro scontro in ambito commerciale, tecnico-scientifico, militare, politico e culturale con la Repubblica Popolare Cinese, così come le sanzioni comminate alla Russia e all'Iran nonché i dazi imposti alle merci della stessa Unione Europea.

L'aggressività imperialista si manifesta nell'intensificarsi delle ingerenze politiche, delle occupazioni e delle invasioni militari, nello scatenamento di guerre locali e civili e nell'applicazione di sanzioni illegali e unilaterali contro Paesi e popoli.

L'area più colpita dalla violenza imperialista continua a essere il Medio Oriente. Le guerre in Iraq, Siria e Yemen, le continue aggressioni dello Stato sionista israeliano contro Palestina, Siria, Libano e Iraq e l'allargamento del conflitto all'intera regione all'indomani della formazione del califfato islamista evidenziano l'intensa lotta inter-imperialista e inter-capitalista in atto per il controllo delle risorse e delle opportunità geostrategiche offerte da questa regione.

Il Partito Comunista del Venezuela esprime la sua solidarietà ai popoli della Siria e della Palestina, vittime della feroce aggressione imperialista e sionista. Condanniamo altresì la brutale guerra imperialista contro il popolo yemenita e le manovre miranti a dividerne il territorio.

Il piano imperialista per l'America Latina e i Caraibi.

Anche l'America Latina e i Caraibi fronteggiano la prepotenza e l'aggressione dell'imperialismo statunitense e dei suoi alleati europei. Nella lotta per una nuova spartizione del mondo, la nostra regione costituisce infatti la loro retroguardia strategica.

La presenza militare degli Stati Uniti nella regione si è ampliata, così come i piani di assistenza tecnica e di cooperazione militare con i governi subordinati alle loro politiche. Tutti questi sforzi mirano all'obiettivo politico di ricomporre il dominio statunitense nella regione, che richiede il rovesciamento dei governi di Venezuela, Cuba, Nicaragua e Bolivia, e agli obiettivi economici di controllo delle risorse energetiche, della biodiversità, dell'acqua dolce, dell'oro, del coltan e di altre varietà di minerali presenti nel continente.

La recente attivazione del Trattato Interamericano di Assistenza Reciproca (TIAR) rappresenta un pericoloso progresso nella preparazione delle condizioni per un'aggressione militare celata sotto la maschera di un'alleanza regionale.

Il piano dell'imperialismo statunitense mira inoltre a causare la disfatta degli organismi multilaterali di integrazione regionale quali la CELAC e l'UNASUR, nel quadro della storica contesa tra la dottrina Monroe - dottrina statunitense mirante al dominio e al saccheggio della regione - e il bolivarismo, strumento di emancipazione continentale.

I rovesci dei processi progressisti.

Tra le cause dei progressi del piano imperialista nella regione vi è l'indebolimento dei processi e dei governi progressisti e riformisti, determinato dal carattere di classe delle forze politiche che li dirigono, dai risultati limitati dei processi di cambiamento che hanno luogo nel contesto dei rapporti di produzione capitalisti e dalla scarsa incidenza dei partiti comunisti e operai all'interno di tali processi.

Inevitabilmente, il progressismo latinoamericano ha raggiunto i propri limiti, ristagnando e arretrando rispetto alle conquiste e ai progressi raggiunti, e creando così la possibilità del ritorno di governi che costituiscono l'espressione più reazionaria del capitale nazionale e transnazionale. La pretesa di questi governi di imporre pacchetti di misure antipopolari, di carattere neoliberista, sotto la pressione del Fondo Monetario Internazionale, ha causato un'importante intensificazione delle lotte del movimento popolare e operaio nel continente.

Il rafforzamento dei partiti comunisti e operai nella regione, la loro capacità di contendere alle correnti riformiste del progressismo l'influenza e la guida delle masse - in una relazione dialettica di unità e di lotta laddove sia opportuno - è la sola garanzia per la conquista di cambiamenti autenticamente rivoluzionari nel nostro continente.

L'offensiva del capitale inasprisce le misure antioperaie e antipopolari.

Le contraddizioni inter-imperialiste e inter-capitaliste intensificano inoltre lo sfruttamento della classe lavoratrice e delle masse popolari all'interno delle frontiere degli Stati nazionali. I governi capitalisti attuano provvedimenti antioperai e antipopolari allo scopo di migliorare le condizioni di competitività dei monopoli.

L'offensiva del grande capitale si manifesta in riforme antioperaie miranti a distruggere i salari, la stabilità lavorativa e la contrattazione collettiva, imponendo la flessibilità, la deregulation e il lavoro informale. A ciò vanno aggiunte le politiche di taglio delle spese sociali e di privatizzazione dei servizi pubblici.

I lavoratori e i settori popolari di tutto il mondo hanno reagito a questo assalto antipopolare del grande capitale, mettendo in atto massicce mobilitazioni, proteste e scioperi generali. I partiti comunisti e operai costituiscono un elemento decisivo e qualitativo nell'ambito di queste battaglie, che devono procedere nel quadro di un'accumulazione delle forze operaio-popolari che apra per la lotta di classe prospettive di rovesciamento del sistema capitalista e di costruzione del socialismo.

L'anticomunismo.

L'offensiva anticomunista prende piede parallelamente ai progressi delle lotte operaie e popolari. La narrazione e la propaganda anticomunista si sono trasformate nello strumento ideologico preferito dei capitalisti per ingannare le masse lavoratrici e tentare di neutralizzare il potenziale rivoluzionario delle lotte di classe. L'anticomunismo e il fascismo sono i componenti di un'unica arma che mira a contenere l'organizzazione e la lotta delle forze rivoluzionarie contro l'offensiva antipopolare e antioperaia del capitale monopolista.

Il PCV condanna e denuncia i tentativi di diffamare, perseguitare e criminalizzare le lotte dei partiti comunisti e operai mediante la campagna anticomunista promossa dalle potenze imperialiste e dagli organismi multilaterali a esse asserviti, come il Parlamento europeo. Esprimiamo la nostra solidarietà al Partito Comunista di Polonia, al Partito Comunista di Ucraina e a tutti i partiti comunisti del mondo che sono vittime di persecuzioni e tentativi di renderne illegale l'attività.

Unità d'azione del movimento comunista internazionale e del fronte anti-imperialista.

Questo 21° Incontro ha luogo in occasione del centenario della fondazione dell'Internazionale Comunista. È una buona occasione per ricordare il carattere mondiale assunto dalla lotta di classe del proletariato, nel contesto dell'internazionalizzazione del capitale. Possiamo infatti toccare con mano in ognuno dei nostri interventi come i lavoratori siano colpiti dalle stesse carenze e dalle stesse minacce a prescindere dalla loro nazionalità: ingerenze, guerre, fascismo, anticomunismo, assalti antipopolari e antioperai. La spiegazione non sta soltanto nel fatto che il capitalismo, in virtù della sua logica sfruttatrice internazionale, produce questi problemi in tutti i Paesi; essi dipendono anche dall'esistenza di una strategia internazionale comune dei capitalisti che aspira a far prevalere i loro interessi contro i lavoratori e i popoli oppressi del mondo.

Per questo i comunisti e le comuniste venezuelani ritengono che sia compito urgente del movimento comunista internazionale procedere a fornire ai lavoratori e agli operai di tutto il mondo una direzione collettiva e un programma comune di lotta, che ci consenta di affrontare con la massima efficacia l'offensiva internazionale dei capitalisti, così come fecero cent'anni fa i fondatori del movimento comunista internazionale.

L'Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai deve prendere iniziative che muovano in direzione della concretizzazione di questa necessità strategica della lotta di classe a livello internazionale, e dobbiamo dare impulso all'unità più ampia possibile delle masse lavoratrici e dei settori popolari nell'ambito di un Fronte Anti-imperialista Internazionale per la lotta contro il comune nemico dei popoli.

L'aggressione imperialista contro il Venezuela.

Compagni, riguardo al Venezuela e al popolo venezuelano dobbiamo dire che siamo oggetto di un'aggressione internazionale ai danni della nostra sovranità e della nostra autodeterminazione che non ha precedenti nella nostra storia. Il governo degli Stati Uniti, ansioso di rovesciare il governo del Venezuela, utilizza criminali misure coercitive unilaterali ed extraterritoriali che colpiscono duramente l'economia del Paese, con gravi conseguenze per le condizioni di vita della popolazione.

Le misure illegali, coercitive, unilaterali ed extraterritoriali applicate dal governo nordamericano sono finalizzate a indebolire la sovranità nazionale e a soffocare l'economia. Nel corso di quest'anno gli USA hanno applicato oltre cento sanzioni unilaterali contro il Paese, con gravi conseguenze per le condizioni di vita della popolazione; le più aggressive sono gli ordini di congelamento dei conti e dei fondi della Repubblica all'estero, le limitazioni imposte all'accesso alle fonti internazionali di finanziamento e il blocco delle operazioni di compravendita sul mercato internazionale.

L'impatto di questi provvedimenti sull'economia venezuelana è devastante, e acutizzano ulteriormente la grave crisi capitalista che colpisce il Paese, causando enormi perdite economiche e ostacolando ogni sforzo di ripresa delle attività produttive.

Oggi la causa del popolo venezuelano necessita della massima solidarietà delle forze rivoluzionarie mondiali. Confidiamo nell'enorme potenza della solidarietà dei popoli per respingere qualsiasi avventura militare rivolta contro il Venezuela e denunciare le misure criminali che USA e UE impongono contro la sovranità del Venezuela e i diritti del popolo venezuelano.

Sotto questo aspetto riconosciamo il ruolo fondamentale svolto dai partiti comunisti e operai nella solidarietà verso il nostro Paese e il nostro popolo. Compagni, vi ringrazio a nome del nostro popolo, della JCV e del PCV, per la vostra coerente applicazione dell'internazionalismo solidale.

La gestione capitalista della crisi e le misure antipopolari.

Come ben sapete, il nostro Paese risente di una grave crisi le cui cause vanno ricercate nell'esaurimento del modello di accumulazione capitalista dipendente e redditiero. In aggiunta a questo, il governo venezuelano insiste - a dispetto dei suoi proclami pseudo-socialisti - nella sua tendenza a gestire la crisi e ad affrontare l'aggressione imperialista per mezzo di misure capitaliste, il che ha inevitabilmente dato origine all'attuazione di politiche che, oltre che antipopolari, si sono rivelate inefficaci a fare fronte alle iniziative coercitive e unilaterali dell'imperialismo.

Com'era prevedibile, i lavoratori, i contadini e altri settori popolari sono stati i più colpiti dalle conseguenze della crisi capitalista e delle politiche incoerenti del governo, rese più gravi dall'aggressione imperialista. Oggi i lavoratori devono fare fronte a una politica del lavoro regressiva che ha inciso profondamente sul deterioramento del potere d'acquisto del salario e sulla sconfessione delle contrattazioni collettive.

Nessuno dei piani e delle misure economiche adottati sinora dal governo nazionale esce dal quadro della gestione del sistema capitalista dipendente e redditiero. Per questo i loro risultati non soltanto tendono ad acutizzare i problemi, ma indeboliscono anche la capacità di difesa dei lavoratori e di tutto il Paese di fronte alle misure coercitive unilaterali e illegali dell'imperialismo.

Raccogliere le forze per un'uscita rivoluzionaria dalla crisi.

Oggi più che mai, le correnti più coscienti della classe operaia e del popolo lavoratore della città e della campagna lottano e si mobilitano per un'uscita rivoluzionaria dalla crisi capitalista.

Nello sviluppare la sua politica di «confrontare, definire e accumulare forze per avanzare», il Partito Comunista del Venezuela si muove simultaneamente su due fronti: la costruzione della più ampia alleanza patriottica e anti-imperialista contro l'aggressione a più livelli dell'imperialismo ai danni della nostra patria e, al tempo stesso, la promozione di un processo di accumulazione, concentrazione e unità rivoluzionaria delle forze del campo operaio, contadino, locale e popolare, allo scopo di ridare vigore al processo nazionale di liberazione venezuelano e di aprire prospettive reali per il rovesciamento del dominio della borghesia in Venezuela e per la costruzione del socialismo-comunismo.

Per sconfiggere l'aggressione imperialista in Venezuela è necessario superare i limiti di un'economia capitalista dipendente e redditiera, sviluppare le forze produttive nazionali, rafforzare le capacità del Paese di produrre alimenti, medicinali e beni essenziali necessari alla popolazione. Nessuno di questi obiettivi potrà essere raggiunto se non riusciremo a trasformare il Partito Comunista del Venezuela nell'avanguardia della classe operaia e del popolo lavoratore della città e della campagna, uniti, coscienti, mobilitati e pronti a svolgere il loro ruolo di protagonisti nella guida del Paese.

La vasta lotta unitaria del popolo venezuelano contro l'imperialismo e l'oligarchia asservita richiede un maggiore protagonismo della classe operaia e della sua avanguardia. Siamo impegnati in questo sforzo.

In Venezuela gli imperialisti non passeranno. Continueranno a scontrarsi con la dignità di un popolo deciso a difendere la sovranità del suo Paese e le sue conquiste contro le ingerenze imperialiste, il fascismo e il riformismo.

Viva il 21° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai!
Viva l'Internazionale Comunista!
Viva l'internazionalismo proletario!
Proletari di tutto il mondo, unitevi!

Izmir, 18-20 ottobre 2019


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