www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 26-04-21 - n. 787

Iniziativa comunista europea: Conferenza su Lenin, intervento PCRF

Partito Comunista Rivoluzionario di Francia (PCRF) | pcrf-ic.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

22/04/2021

Questo 22 aprile 2021, 151° anniversario della nascita di Lenin si è tenuta una teleconferenza organizzata dall'Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai d'Europa (initiative-cwpe.org), sul tema dell'apporto e della attualità dell'opera del grande leader rivoluzionario.

Di seguito l'intervento del PCRF:

Lenin è il teorico e il realizzatore del successo della rivoluzione proletaria.
L'ottobre 1917 dimostrò nella pratica la correttezza della teoria leninista secondo cui è possibile la vittoria del socialismo in un solo paese (o in un gruppo di paesi della catena imperialista) sotto l'effetto dello sviluppo ineguale del capitalismo e del capitalismo monopolistico. È in questo senso che l'imperialismo è la vigilia della rivoluzione socialista.

L'ottobre 1917 provò nella pratica la correttezza della teoria leninista secondo cui la classe rivoluzionaria, guidata da una teoria rivoluzionaria sviluppata dall'avanguardia della classe - un partito comunista di tipo bolscevico e non di tipo menscevico - può distruggere lo stato borghese e attraverso la dittatura del proletariato (soviet in Russia), realizzare la rivoluzione che incarnerà i sogni di milioni di lavoratori per una vita migliore.
Il XXI secolo conferma l'attualità del leninismo.

Tuttavia, l'analisi concreta deve portare i comunisti a cogliere le mutazioni del capitalismo contemporaneo. Con la controrivoluzione in URSS e la distruzione del campo socialista, non trovano ostacoli le leggi dell'internazionalizzazione della produzione e dello scambio, della lotta necessaria e inevitabile tra i monopolisti e i loro stati per allargare la sfera dei mercati e il campo dello sfruttamento.

L'imperialismo contemporaneo è l'estensione dei rapporti di produzione capitalisti a tutto il globo con l'accentuazione di alcune caratteristiche: un mercato finanziario globalizzato in un contesto di crescenti fusioni e acquisizioni, pregnanza dei mezzi informativi, scambi finanziari, esportazione di capitali a livello istantaneo, preminenza della borsa prima delle banche come mezzo di investimento, il massimo profitto che è sempre lo scopo dei monopoli ma che ora è ricercato a breve termine, addirittura immediato.

Questi dati rafforzano la supremazia del capitale finanziario (fusione del capitale bancario e industriale), la sua egemonia sull'apparato statale dei paesi capitalisti. Circa 500 monopoli e una manciata di stati dominano il mondo. Nuovi stati vengono inseriti nella piramide dell'imperialismo.

L'imperialismo contemporaneo accentua così l'internazionalizzazione del processo lavorativo in forme modificate. L'informatica favorisce una gestione internazionalizzata delle aziende a partire dalla casa madre. La divisione del lavoro è spinta all'estremo, con ogni filiale che produce un pezzo di un immenso puzzle e non ha alcuna utilità sociale "in sé". Questo accentua la dipendenza delle filiali e delle industrie nazionali dagli stati imperialisti dominanti, l'estrema parcellizzazione della produzione in ogni filiale, la distanza dai centri decisionali e la separazione della proprietà capitalista dalla gestione e organizzazione della produzione capitalista. Questa è la base dei parassiti che si arricchiscono ogni giorno comprando e vendendo le azioni delle imprese capitaliste senza avere alcun legame con esse.

Il carattere parassitario si manifesta anche nello sviluppo di forme parallele di economia: il traffico di armi e di droga sono i primi business mondiali che seminano morte, la dipendenza dalle droghe di milioni di persone, soprattutto giovani, le molteplici guerre "etniche" o "religiose", i profitti sulla disoccupazione, sullo spreco della società dei consumi, sul danno psicologico al lavoro, i profitti sulla salute, sull'insuccesso scolastico, l'obsolescenza programmata...
Alcuni teorici presentano questo processo di globalizzazione e internazionalizzazione come "completato", dove poche multinazionali hanno sottomesso gli Stati e le economie nazionali.

Per trasformare il mondo, i marxisti-leninisti devono capire il mondo com'è, non come potrebbe essere domani. Attualmente, i monopoli mantengono una base nazionale, contribuendo al dominio e all'influenza del loro stato nazionale in una prospettiva di corsa ai profitti che è sia nazionale che internazionale. Gli aspetti internazionali sono diventati dominanti, ma questo non implica la rinuncia alla produzione materiale di ricchezza da parte del capitale nazionale.

Il capitale finanziario agisce in ogni paese per i propri interessi di classe. La lotta competitiva si riflette nei confronti tra stati e monopoli sullo sfondo di assorbimenti, acquisizioni e fusioni. Le unioni interimperialiste di oggi, come l'UE, non negano questa tendenza. Sono alleanze interstatali che rappresentano gli interessi comuni delle borghesie degli stati membri che sono la crescita dei loro monopoli, il rafforzamento della loro competitività, il comune scontro con il movimento operaio. Tuttavia, l'esistenza di una comunità di interessi dei monopoli non fa scomparire la legge dello sviluppo ineguale e l'organizzazione in stati nazionali su cui si basa l'accumulazione capitalista, né fa scomparire la concorrenza e le contraddizioni all'interno e tra queste unioni.

L'attuale rimbalzo della crisi capitalista e della Francia imperialista sono un buon esempio di queste caratteristiche. I paesi dell'UE si sono disputati le mascherine, i vaccini come tra i paesi imperialisti nel mondo. La Francia ha approfittato della crisi per moltiplicare le fusioni dei suoi monopoli, anche attraverso l'acquisizione di monopoli stranieri (Alsthom/Bombardier, LVMH/Tiffany, tra i più noti). La Francia ha rafforzato le sue posizioni strategiche in Africa e nel Mediterraneo.

La forza di ogni borghesia è la somma del suo potere militare, economico e politico e la Francia non è una colonia della Germania o della UE. Per evitare il rischio di servire gli interessi della borghesia di un paese o di un centro imperialista, la lotta contro l'UE o qualsiasi alleanza imperialista non può quindi che svolgersi nel quadro della lotta contro i monopoli, per la rivoluzione socialista.

Oggi i comunisti devono valutare l'arricchimento del concetto di internazionalismo proletario che può essere basato sulla lotta comune contro i monopoli e gli stati che insieme lo sfruttano. Stiamo assistendo alla lenta transizione del proletariato internazionale in un proletariato mondiale. Questo pone le basi per coordinamenti strategici di lotta contro il capitalismo, intorno alle necessarie rivendicazioni sindacali e politiche comuni di carattere internazionale. Lo sviluppo delle lotte di classe dei lavoratori in un determinato monopolio su scala internazionale costituirebbe un'offensiva diretta contro il capitale, attaccando il tasso di profitto e quindi aggravando notevolmente le contraddizioni interne e la crisi del sistema capitalista.

La sconfitta del primo stato socialista del mondo ha annullato le conquiste sociali dei lavoratori sia nei paesi socialisti che in quelli capitalisti, aumentando le caratteristiche di base dell'imperialismo al suo massimo stadio. Questa battuta d'arresto è dunque temporanea, perché non contraddice il fatto che stiamo vivendo, sotto l'imperialismo, l'epoca della transizione dal capitalismo al socialismo senza una tappa intermedia.

La realtà della vita quotidiana, ci dimostra oggi ma anche domani che il capitalismo è superato e può offrire solo le stesse cose del XX secolo.

Il nostro Partito Comunista lavora affinché la classe operaia capisca, senza mai mettere da parte l'esperienza propria delle masse senza la quale ciò è impossibile, che la fonte di tutti i mali è il capitalismo, che capisca il significato dell'organizzazione socialista della produzione, che è l'unico modo per sradicare le cause della crisi e dello sfruttamento capitalista.

La nostra convinzione come PC leninista è che la strada sia aperta, il cammino sia tracciato e che condurremo rivoluzioni socialiste-comuniste più mature, più capaci di diventare irreversibili, dove la lotta di classe cederà il passo allo sviluppo armonioso della lotta tra il vecchio e il nuovo.


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