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1° Maggio 2016: La mobilitazione e l'unità dei lavoratori e dei popoli contro l'offensiva anti-operaia e antipopolare della borghesia e dell'imperialismo

Partito Algerino per la Democrazia e il Socialismo (PADS) | lien-pads.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

28/04/2016

Questo 1° Maggio 2016, giornata di lotta e di solidarietà internazionale degli sfruttati e degli oppressi, il proletariato, l'insieme dei lavoratori e degli strati popolari sono chiamati nei singoli paesi e a livello mondiale a manifestare la loro unità d'azione contro lo sfruttamento capitalista e le ingerenze militari delle potenze imperialiste. La borghesia sferra simultaneamente in tutto il mondo, nei paesi imperialisti dominanti come in quelli dominati, i suoi feroci attacchi contro le conquiste e i diritti sociali faticosamente ottenuti, contro la sovranità dei popoli.

Le violente aggressioni militari degli Stati imperialisti, siano esse dirette o indirette - attraverso le forze reazionarie interne, scioviniste, fasciste, oscurantiste-, la rivalità tra le potenze imperialiste per la spartizione del mondo, hanno portato diversi popoli a un incredibile disastro umanitario, in Libia, Siria, Yemen, Afghanistan, Ucraina, ecc.

La borghesia imperialista incoraggia o crea dappertutto l'odio etnico, razziale o religioso per dividere le sue vittime e ritardare la loro unione contro i dominatori. All'estero supporta i gruppi terroristici fascisti e oscurantisti per far cadere i regimi sgraditi e impadronirsi di petrolio e gas. A casa invece, manipola l'azione di questi gruppi per diffondere la paura, la diffidenza e le divisioni tra gli sfruttati di diverse origini religiose o nazionali. Sfrutta i loro crimini per giustificare l'introduzione di presunte leggi anti-terrorismo e di un sofisticato sistema di sorveglianza di massa. Il vero scopo di tutte queste operazioni e queste misure è di reprimere qualsiasi movimento popolare diretto contro il suo dominio.

Nonostante le sue manovre, i lavoratori si battono e resistono per sconfiggere i suoi piani anti-sociali.

Gli attacchi anti-operai e l'ingerenza all'estero esprimono l'aggravamento delle contraddizioni intrinseche che minano il sistema capitalista. Questo sistema si scontra con la difficoltà nel mantenere il saggio di profitto ad un livello elevato. Per innalzarlo, il capitale applica in ciascun paese la stessa strategia: aumento delle ore o dei ritmi di lavoro, riduzione dei salari e dei benefici, liquidazione dei diritti sociali, innalzamento dell'età pensionabile, aumento delle tasse che colpiscono le classi popolari e riduzione di quelle dei capitalisti e dei ricchi, generose sovvenzioni e sussidi a questi ultimi, eliminazione degli ostacoli alla libera circolazione dei capitali in cerca di saggi di profitto più elevati, ecc.

Né Rebrab nè Haddad

Nel nostro paese, i servi dei diversi gruppi della borghesia algerina orchestrano una campagna politica per arruolare i lavoratori nelle loro dispute interne. Una lotta senza sconti oppone bande rivali dentro e fuori gli apparati statali, ognuno dei quali sollecita il sostegno di questa o quella potenza imperialista. L'unico fine di questa lotta è afferrare la barra per accaparrarsi i pezzi migliori della ricchezza prodotta dalla classe operaia, in particolare le ricchezze di petrolio e gas.

I lavoratori non devono scegliere una banda di affaristi e sfruttatori piuttosto che l'altra, tra quelli che hanno creato Rebrab e si servono di lui da 25 anni e quelli che hanno portato alla ribalta Haddad. Si equivalgono tutti. Hanno prosperato grazie al saccheggio delle ricchezze della nazione, con la complicità dei loro protettori e collaboratori nello Stato. Tutti sono legati a filo doppio con le potenze imperialiste a cui hanno affidato i soldi che hanno rubato al popolo, collocati nelle banche e trasformati in beni immobiliari nei quartieri chic di Parigi o altrove.

La bancarotta finanziaria prevista non è inevitabile

I lacchè della borghesia agitano le conseguenze della caduta del prezzo del petrolio, presentando la situazione in modo da spaventare i lavoratori.

Usano questo pretesto per lanciare una nuova e brutale offensiva contro il loro reddito e le conquiste sociali. Il deprezzamento del dinaro di oltre il 25% ha ridotto il potere d'acquisto dei lavoratori. Interi settori di lavoratori, pensionati, piccoli contadini sono stati gettati nella miseria insopportabile a causa del blocco dei salari a bassi livelli, l'aumento delle tasse locali, l'innalzamento del prezzo dell'energia elettrica, del gas e del carburante che ha causato l'aumento dei biglietti per il trasporto, e molte altre misure inique. Al contrario, i più ricchi, gli evasori fiscali, i padroni che fanno lavorare i propri dipendenti in nero, continuano ad accumulare mucchi di quattrini nelle loro camere blindate. Il governo gli ha riconosciuto nuove agevolazioni fiscali ed esenzioni. Tutto questo col pretesto di stimolare gli investimenti.

In realtà, nonostante il calo dei prezzi del petrolio, i proventi dall'esportazione e i restanti 130 miliardi di dollari di riserva in valuta possono far fronte all'acquisto di generi alimentari, medicinali e generi di prima necessità per il funzionamento dell'apparato produttivo e una vera ripresa industriale. I proventi del petrolio devono essere utilizzati esclusivamente per lo sviluppo della produzione materiale e la tutela del potere d'acquisto delle masse. Non un dollaro, non un euro deve essere utilizzato per importare beni superflui consumati dalle classi superiori o drenare valuta. La costruzione di alloggi per i lavoratori e le classi sociali più basse, il miglioramento dei servizi sanitari pubblici e delle reti di trasporto pubblico devono essere una priorità.

L'alternativa popolare rivoluzionaria è possibile

Le misure necessarie per evitare la bancarotta possono essere assunte solo da un regime radicalmente diverso. Non si tratta di farsi abbindolare dal falso dibattito di sostituire Bouteflika da Benflis, Haj Moussa da Moussa Hadj. Coloro che dirigono la lotta politica su questa via cercano solo di salvare le fortune accumulate dalla borghesia sacrificando gli uomini che dopo aver servito, vengono screditati. Si tratta al contrario di battersi per abolire il dominio della borghesia e instaurare un regime guidato dalla classe operaia e dai suoi alleati. Questo profondo cambiamento di regime è l'unica alternativa per preservare e soddisfare gli interessi e le aspirazioni dei lavoratori e delle masse popolari per una vita dignitosa, al riparo dalla povertà e dalla disuguaglianza sociale e riprendere il cammino verso lo sviluppo. Si tratta di preparare la battaglia per una società libera dallo sfruttamento di classe. Una società socialista, dove non esista più una minoranza parassitaria che possiede tutto grazie all'appropriazione dei frutti del lavoro della maggioranza che non possiede nulla, tranne la sua forza lavoro.

Unione e mobilitazione dei lavoratori e delle masse

Operai sfruttati, dipendenti del servizio pubblico, insegnanti e impiegati confinati nella precarietà usa e getta, giovani alla ricerca di un impiego, piccoli contadini, artigiani che vivete del solo frutto del vostro lavoro, battetevi e continuate a battervi per far valere le vostre rivendicazioni e i vostri diritti sociali. Combattete per riconquistare il diritto a protestare per le strade il 1° Maggio, giornata internazionale di lotta e solidarietà della classe operaia mondiale! Rinsaldate i vostri legami di solidarietà con i lavoratori di tutto il mondo. Lottate per abolire la legge sui partiti che impedisce la creazione di partiti reali che esprimono gli interessi delle masse lavoratrici. Esigete l'abrogazione delle leggi e dei regolamenti che impediscono l'azione sindacale e gli scioperi.

Non ascoltate quelli che fanno appello a preservare la "coesione sociale", utile secondo loro a fronteggiare il rischio di collasso finanziario e le minacce straniere. Nessuna "coesione sociale" è possibile tra sfruttati e sfruttatori. Il solo fronte capace di sconfiggere le minacce interne ed esterne è l'avanguardia della classe operaia e dei suoi alleati. Questi truffatori, questi sfruttatori, se la intendono perfettamente con le potenze imperialiste e le monarchie del Golfo per sfruttare l'insieme dei lavoratori e impadronirsi della ricchezza del paese. Neutralizzare chi usa la religione per distogliere l'attenzione dai piani architettati contro i diritti e le aspirazioni sociali. Isolate chi incita al separatismo e che causa con il settarismo le minoranze culturali per istigarci gli uni contro gli altri per la gioia degli sfruttatori.

La chiave per costruire un fronte popolare contro i piani della borghesia e dell'imperialismo è quella di costruire un Partito comunista che riunisca i lavoratori di avanguardia, coordini, orienti e diriga le lotte economiche, sociali e politiche. Questa è la chiave del cambiamento di potere nella via di instaurazione della proprietà sociale dei mezzi di produzione, di una pianificazione democratica e scientifica al servizio delle aspirazioni dei lavoratori, dell'eliminazione dello sfruttamento di classe, delle disuguaglianze sociali e della povertà.

Viva l'internazionalismo proletario!
Proletari di tutti paesi e popoli oppressi unitevi!



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