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da digital granma international - http://www.granmai.cubasi.cu/espanol/2004/julio/mar20/30argentina.html

Ritorna il “Piano Condor”


di Maria Victoria VALDES-RODDA - Granma internazionale
L’Avana, 20 luglio 2004

Con la detenzione del generale Eduardo Albano Harguindeguy, ministro dell'Interno durante la dittatura di Jorge Rafael Videla, l'Argentina affronta di nuovo il suo doloroso passato di sparizioni e violazione di quasi tutti i diritti umani.

Quel capitolo ancora incompiuto della sua storia sembra recuperare forza dopo quanto accaduto il 12 di Luglio, l’arresto di Harguindeguy e di altri 32 ex militari.

Si tratta di una disposizione del giudice federale Jorge Urso, che accusa l'ex alto funzionario della scomparsa di stranieri nell’ambito del cosiddetto “Piano Condor”, dove spiccano i casi degli uruguayani Zelmar Michelini e Héctor Gutiérrez Ruiz, e dell’ex cancelliere cileno Orlando Letelier, assassinato a Washington.

Il caso Michelini, malgrado fosse opportunamente denunciato dalla stampa mondiale, soffrì dell'ermetismo più assoluto sotto il mandato di Carlos Ménem, grazie agli indulti offerti nel 1990 agli ex militari, i quali furono protetti dalle leggi di Punto Finale ed Obbedienza Dovuta.

Nonostante quell’ostacolo, già dal 1983 la Commissione Nazionale per la Sparizione di Persone (CONADEP), presieduta dallo scrittore Ernesto Sábato, aveva la missione di iniziare un complicato processo contro gli ex militari. Come conseguenza, Videla fu chiamato a giudizio senza essere condannato, ma è ancora agli arresti domiciliari. In seguito a quest’ultimo sussulto giudiziario dovrà tornare a comparire davanti ai tribunali alla fine di mese.

Sono stati emessi anche nuovi ordini di cattura nei confronti di 12 implicati, e riaperti i casi di 21 generali ormai a riposo.
Secondo Urso, il procedimento penale investigherà il delitto di associazione illecita e quello di privazione illegale della libertà nell’ambito della politica di sparizione forzata, omicidi e torture. Si tratta di un procedimento rivolto a chiarire le famose sparizioni di persone in Argentina, Bolivia, Paraguay, Cile ed Uruguay.

Quanto alla “associazione illecita aggravata” si riferisce ad un’organizzazione composta da uno o più ufficiali delle Forze armate e di sicurezza, dotati di armamento da guerra e che abbiano ricevuto l'appoggio o l’aiuto di funzionari pubblici. Per quel delitto sono previste pene da cinque a 20 anni di prigione.

Alla ricerca della verità

Quando Néstor Kirchner ha assuntola presidenza della Repubblica Argentina, lo scorso anno, una delle prime cose che ha assicurato, è stata la garanzia di un severo compimento della Legge verso i crimini commessi dall’Operazione Condor, causa di tanti omicidi.
Con quello spirito di apertura e verità è riuscito a spingere il Congresso Legislativo all’annullamento delle due leggi anteriormente menzionate e di portare l'onore e la speranza in tante case latino-americane.

E questo è proprio ciò che si pretende per il caso del senatore Michelini, uno dei leader della sinistra “Frente Amplio” dell'Uruguay, in esilio forzato a Buenos Aires in seguito al golpe del 1973 verificatosi nel suo paese. Quella stessa fortuna l'ebbe Gutiérrez Ruiz, che prima della dittatura era presidente della Camera dei Deputati e rappresentava il centrista Partito Nazionale.
Le autorità argentine hanno sollecitato quelle uruguayane per ottenere l'estradizione dell'ufficiale Gavazzo e di altri militari implicati nel sequestro, e conseguente sparizione.

Ordine di cattura contro Stroessner

La significativa natura regionale di questo procedimento penale è chiara di fronte all’ordine di cattura internazionale spiccato questo 13 Luglio contro l'ex dittatore paraguaiano, il generale Alfredo Stroessner.
Gli Archivi del Terrore trovati più di 10 anni fa dall'avvocato Martín Almada, contenevano cinque tonnellate di documenti che ne provavano la colpevolezza.

Simultaneamente, gli investigatori hanno analizzato la documentazione riunita in Cile contro l'ex dittatore Augusto Pinochet con la stessa accusa. Il macabro “Piano Condor” fu ideato in maniera unita da tutte le dittature vigenti in quel momento, ma il cui "motore propulsore" si nutriva dell'ideologia di sterminio di quello che ora appare come un anziano affetto da demenza senile.

Inoltre, le recenti istruttorie hanno basato la loro autenticità sulle testimonianze dei sopravvissuti. Si devono ricordare anche le dichiarazioni del Premio Nobel della Pace, Adolfo Pérez Esquivel, del poeta Juan Gelman, del premio Nobel Alternativo uruguaiano, Martín Almada, e quelle del marinaio carcerato in Spagna, Adolfo Scilingo.

L'ex marinaio della Scuola di Meccanica dell'Armata, ESMA, recentemente convertita in Museo della Memoria, dichiarò di avere visto con chiarezza nel 1977 “..lanciare da aeroplani navali un giovane, due donne adolescenti ed una di 65 anni, approssimativamente, vivi in mare, ma di non sapere identificarli con nomi e cognomi. Lo stesso vale per altri 30 che furono buttati in mare da lui stesso."
Disse, inoltre, di aver saputo del lancio di un numero di carcerati illegali che vanno da 1.500 a 2.000.

Nonostante l'attualità del commento è bene sapere che già nel 1977, la Commissione Argentina sui Diritti umani fece davanti alle Nazioni Unite una pertinace denuncia dei regimi militari della regione. Allora quelle accuse contavano 2.300 assassini politici, circa 10 mila arresti per cause politiche oltre alla sparizione di circa 20/30 mila persone.

Molto tempo dopo, a 28 anni della tragedia, il 24 marzo del 2004, in una giornata d’omaggio alle vittime della dittatura militare (1976-1983), Kirchner ha chiesto perdono a nome dello Stato per avere taciuto per questi 20 anni.

“In qualità di Presidente sostengo che non c'è rancore né odio, quella che ci guida è la giustizia e la lotta contro l'impunità. Mai più, perché il terrorismo di Stato è uno delle forme più ingiustificabili e sanguinose che possa vivere una società."

traduzione dallo spagnolo di FR