www.resistenze.org - popoli resistenti - belgio - 21-01-13 - n. 437

da solidnet.org
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Partito del Lavoro del Belgio (PTB): Contro la partecipazione del Belgio all'intervento militare della Francia in Mali
 
16/01/2013
 
Il governo belga ha deciso di partecipare all'intervento militare della Francia in Mali, con l'invio di due C-130, due elicotteri e 75 militari. Le forze armate occidentali hanno l'obiettivo dichiarato di fermare l'avanzata dei gruppi ribelli islamici nel nord, su richiesta del governo del Mali e con il sostegno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, fornito solo a intervento iniziato.
 
Con l'intervento militare della Francia, il presidente francese François Hollande gioca il ruolo del "cavaliere solitario". Con questo atto di guerra, mina l'iniziativa di pace elaborata dalle Nazioni Unite con diversi paesi africani. Il fatto che il Mali sia diventato una trappola è in gran parte dovuto alle conseguenze della guerra condotta dalla NATO in Libia e dalle interferenze storiche della politica occidentale. Nella complessa situazione odierna del Mali, la pace, la stabilità e lo sviluppo possono avere possibilità di successo solo con iniziative estremamente prudenti, sostenute da una larga base, soprattutto africana.
 
L'intervento della Francia non è ovviamente disinteressato. In veste di ex potenza coloniale, la Francia ha ancora grandi interessi economici nella regione. Il Mali possiede miniere d'oro e di petrolio. Nella regione si estrae anche l'uranio, utilizzato in parte nell'energia nucleare francese.
 
Proprio come nei bombardamenti micidiali della NATO di due anni fa in Libia, il Belgio si affretta a contribuire allo sforzo militare francese. E questo senza alcun dibattito democratico sugli obiettivi, le conseguenze e i costi. In un periodo di dolorose misure di austerity con tagli sulla spesa sociale, qualsiasi incremento del bilancio per la difesa è semplicemente cinico.
 
Il governo belga non è chiaro sulla durata dell'intervento militare in Mali. Il ministro della Difesa Pieter De Crem informa i contribuenti che potrebbe essere "molto breve, breve o di media durata". Poiché una prima valutazione è prevista alla fine di febbraio, la missione sarà almeno di sei settimane. Questo per iniziare, visto che il periodo può essere prolungato per parecchie volte, come è avvenuto per la missione militare belga in Afghanistan. In questo lasso di tempo, di quanti morti, feriti o rifugiati del Mali sarà responsabile il governo Di Rupo (PS)?
 
Il Partito del Lavoro del Belgio (PTB) si oppone a qualsiasi intervento imperialista in Mali e altrove.
 

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