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Mariam Sankara: Blaise Compaore deve rispondere delle sue azioni e dei suoi crimini di sangue


Mariam Sankara |
thomassankara.net
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare


04/11/2014

In questo giorno storico, provo una immensa gioia. La mia gioia è quella della famiglia Sankara, è la vostra, quella dei numerosi amici che seguono con interesse le vicende del Burkina.

Si tratta di vera e propria esultanza per il successo dei coraggiosi burkinabé: le donne, i giovani, la società civile, i partiti di opposizione e gran parte dell'esercito repubblicano, rispettoso del popolo. La felicità di vedere spodestato colui che credeva che il Burkina gli appartenesse in eterno.

Cari compatrioti, compagni e cari amici. Blaise Compaoré non avrebbe mai immaginato una mobilitazione come quella che si è realizzata questo 30 ottobre 2014. Avete vinto una vittoria senza precedenti attraverso l'insurrezione popolare. Facendo riferimento alla rivoluzione del 4 agosto, i giovani hanno riabilitato il Presidente del Burkina Faso, Thomas Sankara. Sono fiera di voi, del vostro spirito combattivo, mi congratulo con voi. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito in un modo o nell'altro, a evitare il caos politico in cui Compaoré e i suoi amici volevano far precipitare il Burkina.

Compaoré e i suoi seguaci hanno inflitto l'ennesimo lutto sul popolo. Condivido il dolore delle famiglie delle vittime e porgo le mie più sincere condoglianze. Auguro una pronta guarigione ai molti feriti.

Inoltre, esorto le famiglie a interpellare la giustizia nazionale e internazionale perché Blaise Compaoré sia chiamato a rispondere dei suoi crimini.

L'immagine di mediatore della regione di cui si è ammantato, non deve esonerarci dal procedere contro di lui. E dire che nel 2012 ha anche accarezzato la scabrosa idea di esser premiato del Nobel per la pace, dimenticando tutti i crimini orditi dal 1987. Questo signore, che ha mediato i conflitti, ne era in realtà l'artefice. Paesi come Angola, Liberia, Sierra Leone, Guinea, Mali e Costa d'Avorio, dove ha trovato rifugio, hanno subito le sue manovre di destabilizzazione.

No, non deve trascorre giornate tranquille a Yamoussoukro. Deve rispondere delle sue azioni e dei suoi crimini sanguinari. Dobbiamo impegnarci fino alla vittoria finale che vedrà l'organizzazione di libere elezioni, eque e trasparenti.

Nel frattempo mi unisco all'idea che la gestione della transizione debba essere assicurata dai civili, nel rispetto del carattere democratico della nostra lotta. Questa vittoria non era attesa solo dal popolo del Burkina Faso, viste le molte testimonianze e i molti messaggi che ricevo da tutto il mondo.

Ora dobbiamo essere degni di questa vittoria, dobbiamo dimostrare che Blaise Compaoré non era indispensabile. Nulla sia più come prima, che le forze del cambiamento restino unite e vigili, preparino una alternativa politica, economica, sociale e culturale per il benessere del Burkina Faso.

Viva la democrazia e viva il Burkina Faso,
Patria o morte, vinceremo!

Mariam Sankara

Montpellier, 1° novembre


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