www.resistenze.org - popoli resistenti - bahrain - 20-10-13 - n. 471

Bahrain, attivisti contro i lacrimogeni sudcoreani

Bahrain Watch lancia una campagna per fermare la vendita di 1.6 milioni di candelotti, responsabili della morte del 30% dei manifestanti anti-governo.

Nena News | nena-news.globalist.it

19/10/2013

In Bahrain è stata lanciata la campagna "Stop the Shipment". per chiedere alla Corea del Sud di cancellare la vendita e l'invio di oltre 1.6 milioni di gas lacrimogeni al governo. A trovare un documento del 16 giugno scorso, nel quale il ministro degli Interni del Bahrain ordina l'ingente quantità di candelotti, è stato il gruppo di attivisti Bahrain Watch. Una pioggia di lacrimogeni - se si pensa che la popolazione del Bahrain è di 1.2 milioni di persone - che darà nuova linfa alle politiche di repressione del dissenso che da due anni insanguinano il Paese.

"Guardate alla frequenza e alla quantità dell'uso di gas lacrimogeni in Bahrain, non ci sono eguali nel mondo - ha commentato Alaa Shebabi, fondatore di Bahrain Watch - La polizia ne usa centinaia ogni notte, per questo hanno bisogno di un tale ordine per mantenere l'attuale stato di repressione. Nelle ultime 24 ore abbiamo già inviato 11mila email alle agenzie coreane impegnate nella vendita".

Non è ancora chiaro chi sono le aziende dietro il contratto stipulato con il Bahrain, ma si tratterebbe di due compagnie sudcoreane e di una tedesco-sudafricana.

Secondo i numeri snocciolati dagli attivisti per i diritti umani in due anni e mezzo di proteste contro il governo - scoppiate per chiedere maggiore giustizia sociale e riforme democratiche - la polizia ha ucciso tra i 90 e i 100 manifestanti, oltre il 30% dei quali uccisi per l'inalazione dei gas o perché colpiti da candelotti.

Non sono poche le compagnie straniere e gli Stati che fanno affari con il governo del Bahrain, rifornendolo di lacrimogeni e altri strumenti repressivi. La Corea del Sud è uno di questi: dal febbraio 2011, mese di inizio della primavera bahranita, i due Paesi hanno stretto forti legami commerciali. In pochi mesi il numero di accordi commerciali firmati tra i due ha permesso di raggiungere gli 1.6 miliardi di dollari in contratti economici.

Come riporta PolicyMic, "le forze di sicurezza in Bahrain usano i gas lacrimogeni per colpire la popolazione civile, ignorando gli appelli della Commissione Onu per i Diritti Umani. Le proteste di massa sono state per lo più proibite nella capitale Manama ad agosto e questo ha portato a piccole ma quotidiane manifestazioni nei villaggi, ora presi di mira dai gas lacrimogeni quasi ogni notte".

Un uso eccessivo che secondo Physicians for Human Rights sta provocando gravi effetti sulla salute, specialmente tra le donne: si sta registrando un aumento consistente di aborti spontanei nei villaggi target della sicurezza di Stato.


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