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Traduzione dall'inglese per
www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Le elezioni in Myanmar sono rivelatrici delle aspirazioni popolari

08/11/2010

Le elezioni generali pluripartitiche in Myanmar di domenica scorsa si sono svolte senza intoppi. Anche se sono ancora necessari alcuni giorni per conoscere il risultato definitivo, le informazioni fino a questo momento disponibili indicano che la stragrande maggioranza della popolazione ha scelto di contribuire al cambiamento.

Queste sono le prime elezioni pluripartitiche da due decenni a questa parte e rappresentano la quinta delle sette fasi del processo di democratizzazione che ha come obiettivo la trasformazione del governo da militare a civile.

Gli osservatori hanno notato che le elezioni hanno svolto un ruolo molto importante per il paese e il popolo.

Prima delle votazioni, la collaborazione di alcune formazioni politiche del paese con le forze antigovernative esterne sembrava avere preso la forma del "boicottaggio" elettorale, nel tentativo di influenzare i sondaggi. In particolare, la Lega nazionale per la democrazia (NLD) guidata da Aung-San- Suu Kyi, che ha deciso di respingere la nuova registrazione del suo partito politico, prendendo posizione per il boicottaggio e chiedendo in modo reiterato ai cittadini di non partecipare al voto.

Per fronteggiare tali sforzi il governo militare ha preso diverse misure tramite gli organismi amministrativi, i quali hanno incessantemente organizzato la popolazione affinché non abbandonasse la contesa elettorale, ed i mezzi di comunicazione ufficiali che hanno guidato ed istruito le masse ad esercitare il diritto di voto in conformità alla legge.

I media ufficiali hanno anche avvertito riguardo un'estensione del regime militare in caso di rinuncia al voto da parte dell'elettorato per fare fallire le elezioni.

La campagna elettorale è stata contrassegnata da un'esortazione al voto e dalla competizione, con la speranza di ottenere una entusiastica partecipazione.

I 37 partiti in lizza includono la Forza democratica nazionale (NDF), composta da ex appartenenti di alto livello della LND. I leader della NDF hanno messo in evidenza che le votazioni sono un passo in avanti verso la democrazia, affermando che il boicottaggio non rappresenta una strada praticabile. Solo quando una forza democratica accede al parlamento è quindi in grado di esprimere una voce democratica e in questo modo raggiungere gradualmente l'obiettivo della democrazia richiesto dal popolo.

Nel complesso, gli elettori provenienti dalle diverse zone del Myanmar sembravano entusiasti, con una percentuale di partecipazione superiore alle attese.

Gli analisti hanno riferito che le azioni di boicottaggio delle forze di opposizione non hanno avuto successo. Gli elettori, alla fine, hanno scelto di collaborare esprimendo in questo modo il loro desiderio di cambiamento.

Alcuni votanti, gli intellettuali, hanno spiegato a Xinhua nei seggi elettorali che non ha peso il fatto che il governo si mobiliterà o no, poiché la loro volontà è di votare ed esercitare un proprio diritto, il che presenta come un passo in avanti verso la democrazia. Le elezioni sono una tappa fondamentale per il governo militare nella trasformazione in uno civile.

Nei seggi elettorali della capitale Nay Pyi Taw, il Partito unione, solidarietà e sviluppo (USDA), guidato dal primo ministro in carica U Thein Sein, ha conquistato più voti. La stessa situazione si ha in altri seggi, come a Yangon e Taunggyi, dove lo scrutinio è avvenuto prima.

La commissione elettorale domenica ha annunciato il primo gruppo di 57 candidati eletti, con radio e televisione che ne davano notizia durante le trasmissioni notturne successive alla chiusura dei seggi.

Di questi 57 deputati, 12 sono stati eletti alla camera dei rappresentanti, 8 alla camera delle nazionalità e 37 a quella regionale o dello Stato.

Fra i deputati eletti alla camera dei rappresentanti vi sono U Soe Thein, ministro dell'Industria-2 e U Maung Maung Swe, ministro per le Politiche sociali, Assistenza e Reinsediamento, mentre i rappresentanti del parlamento regionale o dello Stato includono U Aung Thein, ministro per le Politiche forestali e U Nyan Win, ministro degli Esteri.

Dei 57 eletti, 41 fanno parte dell'USDP, mentre il resto sono divisi tra Organizzazione nazionale Pa-Oh, Partito democrazia e sviluppo dello Stato Kayin, Partito nazionale Taaung (Palaung) e Partito di unità nazionale Wa.

Le elezioni si sono tenute secondo la costituzione del 2008 della Repubblica dell'Unione del Myanmar, approvata attraverso un referendum nazionale. Novanta giorni dopo le votazioni, il parlamento dell'Unione indirà la sua prima sessione per eleggere il presidente, i vice presidenti e per formare quindi un nuovo governo a cui il governo militare dovrà trasferire il potere.

La commissione elettorale ha già reso noto che alla competizione hanno preso parte 37 partiti politici con più di 3.000 candidati, con 82 indipendenti, per oltre 1.000 seggi fra camera dei deputati, camera delle nazionalità e per i parlamenti regionali e statali.

Il numero maggiore di candidati messo in campo per la contesa elettorale è stato dell'USDA e del Partito di unità nazionale (NUP), con oltre 1.100 il primo e quasi 1.000 il secondo.

Fonte: Xinhua


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