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Il Canada e la Guerra al Terrore: Sparatorie a Ottawa, cosa è successo veramente?

Mahdi Darius Nazemroaya | globalresearch.ca
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

25/10/2014

Il Primo Ministro Steven Harper e il governo federale canadese strumentalizzano la furia omicida dell'attacco alla collina del Parlamento come giustificazione per imporre le misure di sorveglianza e di detenzione già in fase di attuazione.
 
Il 22 ottobre 2014 un attentatore solitario di nome Michael Zehaf-Bibeau (originariamente Michael Joseph Hall) della città di Laval, Quebec, ha messo in atto una sparatoria nel centro di Ottawa, la capitale del Canada.
 
In primo luogo, è stato riferito che c'erano sparatorie nel Centro commerciale Rideau che dal lato nord del ponte Mackenzie King fronteggia la Sede Nazionale della Difesa (NDHQ), il nervo del Dipartimento del Canada della Difesa nazionale (DND). Questo si è rivelato falso o errato. L'uomo armato aveva ucciso un riservista di fronte al National War Memorial e poi si è fatto strada a nord verso la collina del Parlamento.
 
In secondo luogo, è stato riferito che c'erano più uomini armati. Di conseguenza a tutti i dipendenti pubblici è stato impedito di entrare o uscire dai rispettivi edifici in tutta l'area interprovinciale della Capitale, che comprende la città di Gatineau. Anche se la polizia ha correttamente preso precauzioni per assicurarsi che non vi fossero altri uomini armati, rifiutando di dare spiegazioni, il pubblico è stato indotto a credere che ci fossero più tiratori. Questo per giustificare il blocco e la sospensione della mobilità per ore.
 
Tante domande cruciali rimangono senza risposta. La NBC News riferiva l'8 ottobre 2014, che funzionari dei servizi segreti degli Stati Uniti sostenevano che "le autorità canadesi avevano inteso aspiranti terroristi parlare di potenziali attacchi ispirati da ISIS" all'intero Canada. I funzionari canadesi, tuttavia, respingevano il rapporto. L'intelligence Usa sapeva qualcosa che le controparti canadesi non sapevano? Perché queste contraddizioni?
 
Un'altra questione importante: come può un uomo armato che aveva già scatenato la sua furia farsi strada incontrastato nel blocco centrale del Parlamento canadese? Chiunque sia stato sulla collina del Parlamento sa che c'è una presenza armata relativamente grande su tutta l'area e, in particolare, sul viale di accesso e alle porte, con lo schieramento delle forze di polizia federale canadese (the Royal Canadian Mounted Police), della polizia municipale locale (Ottawa Police Services) e due forze federali speciali (the House of Commons Security Services and Senate Security).
 
Inquadramento: media e legami politici del governo
 
Inoltre, se Michael Zehaf-Bibeau fosse stato effettivamente in contatto con dei gruppi terroristici, come poteva comunicare con loro?
 
A complicare il quadro c'è il caso di Martin Couture-Rouleau, un franco-canadese, diventato musulmano nel 2013. Martin Couture-Rouleau ha deliberatamente investito due soldati canadesi con la sua auto a St-Jean-sur-Richelieu, Quebec il 20 ottobre 2014. Uno dei soldati è poi morto.
 
Couture-Rouleau sarebbe stato inseguito dalla polizia e ucciso. Anche se il fatale omicidio commesso da Couture-Rouleau è un atto criminale, è stato presentato come atto di terrorismo, legato al coinvolgimento del Canada nei combattimenti in Medio Oriente.
 
I due attentati, rispettivamente a St-Jean-sur-Richelieu e Ottawa, non hanno legame di sorta, ma sono stati descritti come parte di un piano di attacco coordinato. Il primo attacco è stato associato alla narrazione di quanto accaduto il 22 ottobre per costruire l'immagine di una battaglia a tutto campo: creando, come dicono i sociologi, un clima di panico.
 
Che cosa ha motivato l'uomo armato a Ottawa? Sembra che Michael Zehaf-Bibeau non facesse parte di alcuna trama contro il Canada perpetrata dal cosiddetto Stato Islamico in Iraq e Levante (ISIL). Aveva precedenti penali e sembrava essere psicologicamente instabile per l'uso di stupefacenti. Era turbato da allucinazioni e droghe pesanti, ed è diventato musulmano in tempi relativamente recenti. Secondo le informazioni provenienti da persone che lo conoscevano, sembra che fosse arrabbiato con "il governo" che non lo lasciava in pace. Questa rabbia potrebbe trarre alimento dal rapporto con gli assistenti sociali e i funzionari della libertà vigilata, mutuata dalla sensazione soffocante di essere caduto in una spirale discendente.
 
Michael Zehaf-Bibeau era ospite presso la Missione di Ottawa, un rifugio per senzatetto, da un mese e mezzo. Prima che esplodesse la sua collera aveva detto ad altri senzatetto di pregare perché la fine del mondo era prossima. In questo contesto, è anche importante chiedersi: come ha fatto un uomo psicologicamente disturbato e rifugiato nella Missione di Ottawa per i senzatetto, trovare un'arma?
 
Michael Zehaf-Bibeau, tuttavia, è stato ritratto da parte di attori sociali, che i sociologi chiamano "imprenditori morali", come membro in qualche misura di ISIL per sostenere la narrazione che i canadesi siano sotto la minaccia immediata da parte di ISIL. L'obiettivo degli imprenditori morali è quello di cambiare le norme sociali, i valori, le leggi e i regolamenti. In questo caso gli imprenditori morali vogliono vendere un programma di sicurezza.
 
Anche se l'uomo armato che ha attaccato Parliament Hill era un franco-canadese (l'ultimo cognome preso dal padre arabo-canadese, che l'aveva adottato, accanto al nome da nubile di sua madre franco-canadese), anche se aveva trascorso gran parte della sua vita come cattolico romano (inizialmente praticante, aveva poi allentato la devozione nel corso degli anni), è stato dipinto in modo diverso. Fin dall'inizio c'è stato un tacito input di cucirgli addosso un personaggio arabo e musulmano: anche quando la sua identità è stata scoperta, il padre arabo-canadese che lo aveva adottato è stato descritto come il padre biologico. L'assunzione del cognome del padre è stata tacitamente presentata come indice della sua identità musulmana, anche se era un cristiano quando è stato accolto dalla famiglia e ha assunto il cognome arabo a fianco del nome da nubile della madre per motivi legali.
 
Molto eloquente è come i media hanno inizialmente descritto Zehaf-Bibeau. Ci si è riferiti a lui come un "uomo nato in Canada". Questa è una locuzione ingannevole e il discorso deve essere analizzato criticamente. Quando riferendosi a qualcuno si dice " nato in Canada" vuol dire che in realtà non è canadese, ma è semplicemente venuto alla luce in Canada. Facendo riferimento ad un cittadino canadese in questi termini lo si spoglia concettualmente della propria identità canadese e gli si assegna un'alterità di straniero che non appartiene alla collettività.
 
La reazione dei media
 
Molti canadesi sono orgogliosi della reazione dei loro mezzi di informazione, che si distinguono nettamente dai media statunitensi per quanto attiene il sensazionalismo. Anche se i media in Canada sono stati molto più pacati di quanto non lo sarebbero stati i media americani in circostanze analoghe, hanno comunque caricato emotivamente l'atmosfera, alimentando un senso di assedio a Ottawa. Notizie e telegiornali titolavano: "Ottawa sotto attacco". Gli abitanti della capitale potevano plausibilmente temere che l'ISIL stesse attaccando le coste del Canada.
 
Durante tutto il giorno si è propagata la speculazione di una connessione dell'attentato con il Medio Oriente. Quando il Primo Ministro Harper ha parlato la sera sui mezzi di informazione, era chiaro che voleva collegare gli eventi a St-Jean-sur-Richelieu e Ottawa con il Medio Oriente: la paura del terrorismo giustifica la sua agenda di sicurezza nazionale. Quando Harper ha detto che il Canada non si sarebbe lasciato intimidire, si trattava di un atteggiamento vacuo contro un nemico in fase di costruzione nella fantasia dei canadesi.
 
La copertura mediatica, il blocco sul centro di Ottawa e le misure nazionali adottate dal governo federale hanno creato un clima di panico a Ottawa e in tutto il Canada. In questo clima, le persone possono agire in modo imprevedibile o anomalo e sono disposte a fare concessioni al governo che normalmente non approverebbero. In altre parole, quando una società è in preda al panico molti dei suoi membri sono disposti a rinunciare alle libertà civili, lasciandosene spogliare dalle autorità.
 
La nuova normalità e la cancellazione delle libertà civili
 
Quando il Centro commerciale Rideau fu preso d'assalto da tre rapinatori armati nel 2003 e metà delle forze di polizia locali si lanciarono all'inseguimento di due fuggitivi, non si creò lo stesso panico né i media diedero all'evento una tale urgenza o attenzione. Probabilmente il pericolo per la sicurezza era molto più grande allora, anche se un importante ente nazionale non è sotto attacco.
 
Legalmente parlando, Martin Couture-Rouleau e Michael Zehaf-Bibeau sono assassini. Invece di trattarli come criminali, vengono associati al "terrorismo" ed etichettati come "terroristi", termini connotati da una carica politica e psicologica. La legislazione in Canada è del tutto idonea a trattare questi crimini, tuttavia viene invece messa a punto una nuova disciplina, potenzialmente idonea a perseguire i legittimi dissidenti che si oppongono alla politica del governo.
 
Inoltre, la polizia viene militarizzata secondo il nuovo paradigma della sicurezza in lotta contro il terrorismo. Il giorno dopo l'attacco alla collina del Parlamento, il 23 ottobre, la severità della reazione della polizia verso un uomo senza fissa dimora che attraversa una linea gialla, testimonia il cambiamento nelle procedure di sicurezza e le tensioni tra la polizia di Ottawa. Le misure che il governo Harper vuole normalizzare comprendono anche il controllo e la censura su Internet, l'atto incostituzionale ed illegale di togliere la cittadinanza e di cancellare i diritti di mobilità concessi dalla Carta Canadese dei Diritti e delle Libertà. L'ultima misura è già iniziata con la confisca dei passaporti.
 
Tutti i canadesi hanno il diritto di entrare e uscire liberamente dal Canada, a meno che non abbiano commesso un crimine. Il governo vuole avere l'autorità legale di confiscare i passaporti sulla base di semplici sospetti, non corroborati da prove. Nel caso di Martin Couture-Rouleau, venne arrestato e gli venne ritirato il passaporto quando manifestò l'intenzione di andare in Turchia tra giugno e luglio 2014. La polizia non poteva arrestarlo a causa delle sue opinioni e lo dovette rilasciare. "Non potevamo arrestare qualcuno per le sue idee radicali. Non è un crimine in Canada" ha spiegato Martine Fontaine , capo della Polizia federale canadese (RCMP), in una conferenza stampa il 21 ottobre 2014.
 
La posizione del RCMP la dice lunga su dove il governo Harper vuole arrivare con il suo nuovo paradigma sulla sicurezza: vuole poter arrestare le persone per le loro opinioni.
 
Revoca della cittadinanza?
 
Ancora più pericoloso è accarezzare l'idea di revocare la cittadinanza. Ci sono già stati precedenti incostituzionali in tal senso in seno alla cosiddetta coalizione occidentale nei paesi che invocano costantemente la democrazia e poi si ritrovano spalla a spalla con dittature del calibro dell'Arabia Saudita, del Bahrain, della Giordania e del Qatar. Ad esempio, il Parlamento britannico nel 2012 ha provveduto a sottrarre la cittadinanza britannica ad Asma Al-Assad, nata in Inghilterra, semplicemente per il fatto che era la moglie del presidente siriano Bashar Al-Assad.
 
Il sistema giuridico canadese non tratta tutti allo stesso modo e le persone non sono tutte uguali nel sistema giudiziario. I non-cittadini sono svantaggiati rispetto ai cittadini canadesi. In questo contesto, la revoca della cittadinanza rappresenta un modo strumentale per aggirare le leggi e i diritti nazionali a tutela dei cittadini. Senza questi diritti il governo può detenere una persona per un periodo illimitato e senza un'accusa, può metterla sotto processo nei tribunali speciali di sicurezza dove non gli sarà nemmeno detto quali prove gli siano addebitate e gli sarà impedito di avvalersi di un avvocato. Questo è il caso capitato ad alcuni stranieri che vivono in Canada, detenuti per anni sulla base di esigenze di sicurezza.
 
L'idea di revocare la cittadinanza ha anche risvolti politici, perché è uno strumento utilizzato per soddisfare segmenti di società in vari paesi che hanno opinioni xenofobe verso altri strati sociali.
 
Ignorare le radici del problema
 
Un vecchio adagio sostiene che ogni società ha i criminali che si merita. Con ciò si intende che molti criminali siano il prodotto di problemi strutturali nella società.
 
Non è un caso che Michael Zehaf-Bibeau avesse in passato chiesto aiuto per combattere la sua dipendenza da cocaina e crack. Entrambi gli attentatori di St-Jean-sur-Richelieu e Ottawa erano consumatori di droga e avevano problemi psicologici.
 
Invece di guardare all'esterno, il Canada dovrebbe guardare al suo interno. Alla radice del problema c'è la riduzione dei servizi sociali in Canada, alle prese con progressivi tagli del governo e misure di austerità. Accusando l'ISIL e internet, il governo rifiuta di riconoscere questo fallimento e l'emarginazione di molti membri della società canadese che non ottenengono l'aiuto di cui hanno bisogno.
 
Una brutta china e le mani sporche del governo Harper
 
E' stato rivolto ai canadesi un appello di essere vigili contro una minaccia terroristica esagerata da parte di ISIL. Questo è il motivo per cui il Primo Ministro Steven Harper e il suo governo stanno facendo del loro meglio per rappresentare gli eventi in Canada come estensione del fronte in Medio Oriente. Ridefinire i criminali come terroristi aiuta a rafforzare questa percezione. I canadesi e i cittadini di altri paesi, tuttavia, dovrebbe essere vigili sui loro diritti e le libertà conquistate in secoli di lotta.
 
Modificare i criteri per riconoscere la cittadinanza è un conto, ma la sua revoca rappresenta una brutta e pericolosa china. Anche se queste misure vengono giustificate per il bene comune o la sicurezza pubblica, l'esperienza dimostra che la sospensione delle libertà civili è stata utilizzata storicamente per secondi fini.
 
Come nota finale, segnaliamo che le persone che ingigantiscono i timori di terrorismo in Canada, sono le stesse che lo hanno sostenuto all'estero. Non dovremmo mai dimenticare che il Primo Ministro Steven Harper e il suo gabinetto hanno sostenuto i "terroristi" a cui ora pretendono di opporsi. Il governo Harper ha tacitamente incoraggiato i canadesi ad andare a combattere in luoghi come la Libia e la Siria per assistere la politica estera dei cambi di regimi di Washington. Il Canada ha anche armato i militanti legati ad Al-Qaeda in Libia con droni e armi nel 2011 e ha accosentito che imprese private di sicurezza (mercenari) li assistessero. E' un dato da tenere presente se ci si interroga su come è sorto l'attuale stato di cose.


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