www.resistenze.org - popoli resistenti - cina - 24-04-08 - n. 225

La CIA: “Siamo noi che prepariamo l’insurrezione nel Tibet”
 
Infortibet/michelcollon.info 
in http://www.rebelion.org/noticia.php?id=64952
 
La rivolta armata è stata preparata per diversi anni, sotto la direzione dei servizi segreti americani, la CIA. Ciò è scritto chiaramente in “The CIA’s Secret War in Tibet” (La guerra segreta della CIA nel Tibet) di Kenneth Conboy (University Press of Kansas, 2002, 300 pagine). Si tratta di un’opera che lo specialista della CIA, William Leary, ha definito come “uno studio eccellente e impressionante su una delle operazioni segrete della CIA più importanti durante la guerra fredda”.
 
Tibet: a favore della libertà insieme alla CIA?
 
Nel 1951, i comunisti prendevano il potere nel Tibet. Nel corso dei due secoli precedenti, non un solo paese del mondo aveva riconosciuto il Tibet come paese indipendente. Per duecento anni, la comunità internazionale aveva considerato il Tibet come parte integrante della Cina o, almeno, come uno Stato vassallo. Nel 1950, l’India affermava che il Tibet era parte integrante della Cina. L’Inghilterra che, da quarant’anni occupava una posizione privilegiata del Tibet, seguì la posizione indiana alla lettera.
 
Solo gli USA si mostrarono vacillanti. Fino alla Seconda Guerra Mondiale avevano considerato il Tibet come una parte della Cina e avevano anche frenato l’Inghilterra nelle sue puntate nel Tibet. Ma, dopo la guerra, gli USA vollero fare del Tibet una enclave religiosa contro il comunismo.
 
Contrariamente a quanto avvenuto con la questione coreana, non riuscirono a creare alcuna coalizione internazionale. Nel 1951, la maggior parte dell’elite tibetana, che formava l’Assemblea Generale allargata, si accordò per negoziare con la Cina una “liberazione pacifica”.
 
Il cambiamento avvenne quando, nel 1956, le autorità decisero di applicare una riforma agraria nei territori tibetani della provincia di Sichuan. L’elite locale non accettò che le sue proprietà e i suoi diritti venissero intaccati. Questi fatti condussero alla sollevazione armata del 1959.
 
La rivolta armata fu preparata per molti anni, sotto la direzione dei servizi segreti americani, la CIA. Ciò è scritto chiaramente in “The CIA’s Secret War in Tibet” (La guerra segreta della CIA nel Tibet) di Kenneth Conboy (University Press of Kansas, 2002, 300 pagine). Si tratta di un’opera che lo specialista della CIA, William Leary, ha definito come “uno studio eccellente e impressionante su una delle operazioni segrete della CIA più importanti durante la guerra fredda”.
 
Un altro libro, “Buddha Warriors” – The story of the CIA-backed Tibetan Freedom Foghters” (I guerrieri di Buddha – La storia dei combattenti tibetani della libertà appoggiati dalla CIA), di Mikel Dunham (Penguin, 2004, 434 pagine) spiega come la CIA abbia trasferito centinaia di tibetani negli USA, addestrandoli e armandoli, e dopo aver paracadutato carichi di armi sul loro territorio, li abbia preparati a sparare, stando in groppa ai cavalli, ecc.
 
L’introduzione di quest’opera è stata scritta da “sua Santità il Dalai Lama”. Naturalmente quest’ultimo considera un onore il fatto che la ribellione armata sia stata diretta dalla CIA. Nell’introduzione scrive: “Sebbene nutra la profonda convinzione che la lotta dei tibetani possa trionfare nel lungo periodo utilizzando strumenti pacifici, ho sempre ammirato questi combattenti della libertà per il loro valore e la loro determinazione incrollabili” (pagina XI).
 
Il Dalai Lama: “Gli USA sono i campioni della democrazia e della libertà”.
 
D’altro lato, come ricorda lo specialista Peter Franssen, l’ottobre scorso, il Parlamento americano ha consegnato al Dalai Lama la Medaglia d’Oro, la decorazione più importante che può essere attribuita dal Parlamento. Sua sempre sorridente santità ha pronunciato un discorso in cui Bush veniva elogiato per i suoi sforzi a livello mondiale a favore della libertà, della democrazia e dei diritti umani e ha definito gli USA come i “campioni della democrazia e della libertà”.
 
Poco prima, aveva definito la guerra in Afghanistan come una “liberazione”, la guerra di Corea come una “semi-liberazione”, e “una sconfitta” il conflitto del Vietnam.
 
E’ evidente che il Dalai Lama riceve l’appoggio dell’estrema destra. Non solo per il suo anticomunismo rabbioso, ma anche per il suo razzismo. Con l’obiettivo di preservare la purezza della razza oppressa, il suo governo in esilio condanna i matrimoni misti tra i tibetani e gli “altri”. In questo contesto, Jorg Haider, in Austria, potrebbe identificarsi. Sono proprio le persone come Haider le prime a prestare aiuto al Dalai Lama.
 
“Una medaglia di Bush e di Angela Merkel per il 14° Dalai Lama”, Infortibet, 14 febbraio 2008,
http://infortibet.skynetblogs.be/post/5284744/een-gouden-bushmedaille-en-engel-merkel-voor-%20
 
Altre informazioni:
“Reazioni tibetane e internazionali durante la presa del potere da parte dei comunisti nel 1951”, Infortibet, 14 gennaio 2008, in olandese:
http://infortibet.skynetblogs.be/post/5433093/tibetaanse-en-internationale-reacties-bij-de-
“Il circo dell’ombra: la CIA nel Tibet”, un documentario corretto, Infortibet, 5 febbraio 2008, in olandese:
http://infortibet.skynetblogs.be/post/5512204/het-schaduwcircus-de-cia-in-tibet-een-documen
 
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare