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da www.odiario.info/?p=2396
Traduzione dal portoghese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
FARC- La lotta continua
 
di Miguel Urbano Rodriguez
 
28/02/2012
 
Il comunicato delle FARC sulla rinuncia ai sequestri ha portato ad una raffica di commenti, interpretando la decisione come un prologo alla fine della guerriglia. Il proseguimento della storia smentirà tale previsione. Il comandante Timoleonte Jimenez, attuale comandante in capo, ha informato che l'organizzazione rivoluzionaria continuerà la sua lotta per una Colombia libera, democratica e indipendente.
 
Lo Stato Maggiore Centrale delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia - FARC, informa in un comunicato che rinuncia ai sequestri di ostaggi e libererà nei prossimi giorni gli ultimi 10 soldati catturati in combattimento che ha in suo possesso.
 
La notizia è stata accolta con una certa sorpresa a Washington e in Europa ed è stata oggetto di molteplici interpretazioni.
 
Ben si sapeva che i sofisticati mezzi elettronici, che il Pentagono ha messo a disposizione della Forza Area Colombiana, rendono ora molto più facile la localizzazione con precisione dei campi mobili nelle montagne e nelle giungle del paese, in cui le FARC detengono gli ultimi ostaggi.
 
Contemporaneamente, i premi di milioni di dollari offerti dal governo di Bogotà alle guardie dei prigionieri incoraggiano i tradimenti che hanno portato alla consegna all'esercito di ostaggi come Ingrid Bentancourt, tre agenti della CIA e politici di primo piano.
 
Il bombardamento pirata in territorio ecuadoriano dell'accampamento del comandante Raul Reyes e le operazioni militari concluse con la morte in combattimento dei comandanti Jorge Briceno e Alfonso Cano sono stati compiuti inoltre in collaborazione decisiva del Pentagono, della CIA e del Mossad israeliano.
 
La campagna globale, che ha preceduto l'ingresso delle FARC nella lista delle Nazioni Unite delle "organizzazioni terroristiche" è stata accompagnata dall'etichetta di "guerriglia del narcotraffico".
 
In realtà lo slogan coniato per screditare le FARC è stato creato da un diplomatico degli Stati Uniti, l'ambasciatore Louis Stamb, uomo del Pentagono e della CIA.
 
Ho avuto l'opportunità di verificare personalmente nel 2001 che le FARC, a El Caguan, capitale della zona smilitarizzata, proibirono il consumo e il traffico di droga. Ma la calunnia ha percorso il mondo, guadagnando credibilità.
 
Sicuramente sono compromessi con il narcotraffico, questi si, l'ex presidente della Colombia, Alvaro Uribe, e l'attuale, Jose Manuel Santos, i cui nomi sono infatti negli archivi della Drug Enforcement Agency-DRUG, l'agenzia che controlla il business della cocaina.
 
Virginia Vallejo, ex Miss Colombia, che fu amante del re della droga, rivela in una biografia (1), best seller negli Stati Uniti, che Pablo Escobar non ha nascosto che l'aiuto di Alvaro Uribe, come direttore dell'aviazione civile di Antiochia, gli ha permesso di far uscire dal paese centinaia di tonnellate di cocaina.
 
Il comunicato delle FARC sulla rinuncia ai sequestri ha portato ad una raffica di commenti, interpretando la decisione come un prologo alla fine della guerriglia.
 
Va ricordato che la dissoluzione imminente delle FARC è stata annunciata decine di volte dai diversi governi della Colombia.
 
Mentono.
 
Le FARC hanno subito duri colpi negli ultimi anni. Ma è da mezzo secolo che si battono nelle montagne e nelle giungle del paese. L'organizzazione politico-militare marxista-leninista, ha costruito un esercito popolare che in determinati periodi conta 18.000 che combattono in 60 fronti le più potenti forze armate in America Latina - 300.000 uomini - armate e finanziate dagli Stati Uniti.
 
Manuel Marulanda, fondatore e comandante in capo, morto nel 2008, è stato per anni trattato con rispetto dai capi di stato, diplomatici e politici di molti paesi, prima che venisse messa una taglia sulla sua testa sotto la pressione della Casa Bianca.
 
Nessuna calunnia potrà cancellare il suo nome come eroe dell'America Latina.
 
Il progresso della storia smentirà le previsioni sulla fine delle FARC. Il comandante Timoleonte Jimenez, attuale comandante in capo, ha informato che l'organizzazione rivoluzionaria continuerà la sua lotta per una Colombia libera, democratica e indipendente.
 
Vila Nova de Gaia, 27 Feb 2012
 
1.Virginia Vallejo, Amando a Pablo: Odiando a Escobar, Random House, Bogotá, 2007
 

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