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Resistenza Colombia!

FARC-EP Segunda Marquetalia | farc-ep.net
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

27/05/2021

In questo 57° anniversario delle FARC, "come se ci fosse una festa in cielo perché tuona", e qui in Colombia da 30 giorni non cessano di tuonare i tamburi della lotta convocando le coscienze, svegliando il continente. Stiamo assistendo alla rinascita della speranza.

La Colombia non vuole più un governo che pensa che solo i ricchi abbiano diritti e a cui non importa la sorte dei poveri. Ciò che stiamo vivendo è una vera lotta di classe. E le immense moltitudini disprezzate ed escluse iniziano a capire che la lotta deve essere per un nuovo ordine sociale che garantisca il diritto alla pace e il diritto alla vita degna. Che nessuno rallenti. Non abbiamo niente da perdere se non le catene che ci opprimono. Il momento decisivo è ora. Alla carica! come nel grido di Gaitán fuso con la voce rauca del popolo.

Il popolo che può, è nelle strade reclamando i suoi diritti, mentre il governo sprofonda sempre più nella palude del suo discredito. L'82% del paese rifiuta Duque e Uribe, i capi della tirannia. Oggettivamente, il popolo mobilitato può rovesciare e far rotolare per terra la testa del peggior governo della storia della Colombia. Per questo conta della forza travolgente della gioventù ribelle, dell'esempio di lotta persistente e la solidarietà della minga indigena, della rabbia e grande indignazione degli strati bassi stanchi della fame e dell'esclusione, e conta anche della conduzione di leader del movimento sociale e politico con molto decoro e disposti a giocarsela tutta per la Colombia e la sua gente.

Esigiamo le dimissioni di Duque dalla presidenza, perché fisicamente il paese non potrebbe sopportare un altro anno di mal governo e di inettitudine. Bisogna urgentemente convocare nuove elezioni. Duque deve capire che il suo mandato è stato già revocato dal popolo riversato nelle strade, dalle marce e dai "cacerolazos" del ripudio nazionale. Che se ne vada in modo da non intralciare il volo del paese verso un nuovo orizzonte di umanità.

Tutto è iniziato con l'abuso della riforma fiscale e oggi la Colombia sembra Manuela Beltrán che strappa i giornali che annunciavano nuove tasse coloniali a El Socorro. Questa fu la scintilla che attivò la storica insurrezione dei comuneros, guidata dall'eroe popolare, José Antonio Galán.

Il governo sta utilizzando il dialogo come uno stratagemma ingannevole in modo che nulla cambi, e quindi è inutile. Il dialogo ristagna a causa della tattica dilatoria dei portavoce di Duque, che spera che il popolo si stanchi e si ritiri, mentre scatena l'artiglieria mediatica diretta a demoralizzare e destabilizzare la protesta. Si sbagliano. Non ci divideranno tra pacifici e vandali, perché non ci sono peggiori vandali che quelli del governo. E se i poveri protestano con violenza è per la disperazione che gli produce l'ingiustizia. Il problema non si sistema con stratagemmi machiavellici di negoziazione che cercano di negoziare senza cedere o cedere per non attuare. Che finisca l'inganno. Definitivamente il dialogo deve cominciare con il compimento da parte dello Stato, dell'obbligo costituzionale di garantire la protesta cittadina, senza repressione della Forza Pubblica, e in questo caso, con supervisione internazionale.

Bisognerà pensare alla grande marcia nazionale degli esclusi, dei maltrattati, alla grande marcia dei colombiani per l'insediamento di un nuovo governo che ascolti le sue angosce ed elabori politiche efficaci per soddisfare le rivendicazioni dei poveri. Il popolo convertito in una fragorosa forza di flusso, per esser efficace deve marciare con una sola bandiera che unifichi i sogni di tutti per un avvenire migliore. Che l'obiettivo sia la presa del potere, iniziando con l'insediamento di un nuovo governo del popolo e per il popolo.

Che meraviglioso è celebrare il 57° anniversario delle FARC sotto il tuono dello scoppio sociale che cerca una soluzione politica alla crisi con l'instaurazione di un nuovo governo di coalizione democratica che ci conduca alle spiagge del futuro, della felicità del popolo. E quanto è bello ricordare in queste circostanze i nostri padri fondatori Manuel Marulanda Vélez e Jacobo Arenas e ricordare anche tutte le guerrigliere e i guerriglieri caduti in combattimento, da Isaias Pardo nel 1964 fino a Jesús Santrich nel 2021. Continuano a vivere nella lotta del popolo. Salute Colombia.

Unità e resistenza. Vinceremo.

FARC-EP Segunda Marquetalia


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