www.resistenze.org - popoli resistenti - congo - 18-04-06

da Parti du travail de Belgique - 12/04/06
http://www.ptb.be/scripts/article.phtml?lang=2&obid=30848
 
Congo: incontro con dei candidati alle elezioni
 
In Congo, finalmente, ci saranno le elezioni (1), nei quartieri popolari di Kinshasa abbiamo incontrato dei candidati che si battono per i diritti dei popoli.
 
Léonie Abo è la vedova di Pierre Mulele, che negli anni ’60 ha diretto il movimento di opposizione contro le truppe di Mobutu e i mercenari occidentali. In seguito alla repressione della rivolta di Mulele nel 1968, Léonie era in procinto di rifugiarsi con suo marito a Kikwit, sua città natale, è stato allora che Mobutu ha ordinato l’atroce assassinio di Mulele. Léonie Abo chiese allora asilo politico in Congo-Brazzaville. Solo nel 1997, dopo la cacciata di Mobutu, è potuta tornare a Kinshasa.
 
Léonie è ora tornata per la sua campagna elettorale, ed è stata una vera marcia trionfale; al suo arrivo l’attendevano centinaia di persone, c’era una folla ad accoglierla persino nel piccolo villaggio di Kimbinga, e nei giorni seguenti hanno continuato ad accorrere a migliaia.
 
A Kinshasa, ho avuto occasione di assistere alla campagna elettorale di Alfred Malabisa, candidato alle elezioni comunali, ma che conduce allo stesso tempo una campagna a favore di Hubert Mupepe - candidato al Parlamento - e per Marie-Thérèse Lisumbu - candidata al Consiglio provinciale- Entrambi sono legati alle organizzazioni di base.
 
Gli incontri elettorali di Alfred sono organizzati come una sorta di dialogo drammatizzato, con domande e risposte. Eccone un brano, tipico di questa originale campagna elettorale.

Alfred: Quali sono i problemi che dovete affrontare?

Un assistente: C’è il problema della vendita dei nostri prodotti. La produzione ci costa troppo per poterli vendere.
Un altro assistente: Un altro problema è la monocultura, tutti produciamo la stessa cosa e in grandi quantità, è questo che fa abbassare il prezzo. Se potessimo diversificare le nostre colture guadagneremmo certo di più.
Un altro dello staff: Sì ma nessuno vuole rischiare per lanciare un prodotto nuovo, perché non si sa se poi ci sarà domanda.

Alfred: E’ compito del ministero dell’agricoltura occuparsi di queste cose e di istruire gli agricoltori. Il problema è che il ministero, in pratica, non ha mezzi. La maggior parte del denaro statale viene destinato a rimborsare e a pagare i salari dei funzionari e degli insegnanti, tutti sottopagati. “Fortuna” che ora la Banca Mondiale e il Fondo Monetario internazionale pretendono di “aiutarci”; ci hanno fatto nuovi prestiti che ci consentiranno di pagare quelli vecchi. In questo modo noi non ne usciremo mai, e non riusciremo mai ad avere fondi per un piano agricolo.
Altri dello staff, tutti insieme: Ma quei prestiti non possiamo chiuderli adesso? Dobbiamo organizzarci meglio! Sono 21 anni che faccio il contadino e non ho mai visto un funzionario fare il suo lavoro bene: Voglio dire che non sono mai stato sicuro che quei soldi finissero davvero nelle casse dello stato e siano mai serviti a migliorare la nostra vita. Serve un piano, se lasciamo fare non faremo mai progressi in questo paese.
 
Alfred: Dobbiamo organizzare una forza popolare, Dobbiamo organizzarci in modo da poter discutere i nostri problemi e difendere i nostri interessi verso lo Stato. I dirigenti politici o i Presidenti, hanno mai fatto qualcosa per il popolo?
 
Tre persone cominciano a parlare di Mzee Kabila.
Il primo: Mzee ha fatto costruire la “marcia della libertà”, che ha permesso a molti contadini di poter vendere, finalmente, i loro prodotti in modo decente.
Il secondo: Ha portato alla popolazione del nostro comune l’acqua e l’elettricità, gratuite per sei mesi.
Il terzo: A Bateke (una regione agricola poco fuori Kinshasa) ha messo al lavoro il “servizio nazionale”(2).
 
Alfred: Vorrei dire qualcosa sulle elezioni. Queste elezioni ci possono aiutare, oppure possono farci del male per cinque anni di seguito. Sta a noi scegliere. Molti politici vi hanno offerto da bere o regalato delle magliette, ma sappiate che una volta gli avrete reso il favore con il voto, loro non andranno oltre. Loro avranno un mandato di cinque anni, e penseranno di avervi già ripagati con una maglietta o una bibita. Qual è il prezzo di una birra?

Uno dello staff: 400 franchi congolesi! (valgono circa un euro NdR).

Alfred? Che si fa per cinque anni con 400 FC?

Ancora uno dello staff: Dobbiamo dare il nostro voto a gente seria, qualcuno che per noi conti davvero qualcosa. Dev’essere un agricoltore o uno che viva come voi.
Un altro: Può essere chiunque, l’importante è che si sappia bene chi è, allora potranno anche venire a cercare di comprarci con sacchi di sementi, ma non ci convinceranno. Non sono stae organizzate elezioni dal 1960, dobbiamo servircene come arma. Nessuno lasci che ci freghino!

Alfred: E’ la ragione per cui lavoriamo da anni alla creazione di collettivi, qui nella comune. Vogliamo gente che agisca con coscienza, che sappia cosa vuole che si organizzino per difendre i nostri interessi. Si dovrà restare organizzati anche dopo le elezioni, e fare assemblee come questa. Dovremo sorvegliare chi avremo eletto, e dovranno rendercene conto. Dovranno essere persone che abitano nel nostro quartiere. Durante la prossima assemblea vi presenteremo qualcuno dei nostri candidati, così gli chiederemo di spiegarci quello che hanno fatto in passato, quelo che ci ha guadagnato il popolo e quello che ci hanno guadagnato loro. Sono queste le domande che si devono fare a tutti i candidati che si prsenteranno in queste settimane e nei mesi a venire.
 
Note
 
1) Ci sono almeno 72 candidati alla presidenza, e 8.650 che cercano un seggio al Parlamento.
2) Il “servizio nazionale” è stato introdotto podo dopo la presa del potere di Kabila, si tratta di giovani ingaggiati nei lavori agricoli e la cura delle strade. Ha permesso di migliorare rapidamente l’aprovvigionamento alimentare a Kinshasa.
 
Si possono seguire questi reportages al seguente indirizzo: http://etoiledusud.blogspot.com
 
 
Traduzione dal francese del Ccdp