www.resistenze.org - popoli resistenti - cuba - 05-02-16 - n. 575

Liberalizzare l'economia di Cuba: comincia il bombardamento mediatico

José Manzaneda * | cubainformacion.tv
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

02/02/2016

[Video]

Un messaggio viene ripetuto sui principali mezzi di comunicazione di massa: il Governo di Cuba deve "liberalizzare" la sua economia in risposta ai passi compiuti dagli Stati Uniti per "attenuare" parzialmente il blocco all'Isola.

Per spiegare le ultime misure della Casa Bianca volte a permettere l'esportazione a credito di alcuni prodotti verso Cuba (1), l'emittente pubblica tedesca Deutsche Welle trasmetteva un intervento del suo corrispondente presso la Borsa di New York (2): "Che effetto economico avrà questo intervento volto ad alleviare le sanzioni? " chiedeva la presentatrice, "Dipenderà in gran parte dalle azioni che metterà in campo il Governo Cubano volte a liberalizzare la sua economia" replicava il corrispondente.

E' un messaggio che viene ripetuto da tutto il sistema mediatico. Nella testata spagnola El Mundo si leggeva la scorsa settimana che il "disgelo" tra Cuba e Stati Uniti procede a passo di lumaca per la decisione dell'Avana di non "sciogliere" troppo il proprio controllo sull'economia. (3).

Il canale televisivo spagnolo La Sexta ha detto in un proprio servizio (4): "Obama e Castro pare inizino ad entrare in sintonia. Però, per molti, tanto dentro come fuori dall'Isola, ciò non è sufficiente". Perché non basta? La risposta l'ha data l'unico analista economico intervistato: il neoliberista Carlos Malamud (5), appartenente al think tank di destra Real Instituto Elcano (6): "Se Cuba non compie passi verso una maggior apertura tanto del sistema economico quanto di quello politico - quantunque questo si rivelerà molto difficile - è quasi impossibile che cose come l'embargo o la legge Helms-Burton possano essere abrogati dal Congresso degli Usa" Pertanto, solo se Cuba punta la sua fiche potrà aspirare alla ricompensa. "Con questo, Obama potrebbe ottenere meraviglie da un Congresso e da un Senato che, a partire da gennaio, avranno maggioranze repubblicane".

E' lo stesso ricatto vecchio di 50 anni: se Cuba vuol liberarsi del blocco, dovrà realizzare quei cambiamento che gli Usa esigono per mezzo delle loro centrali di pensiero e per mezzo dei loro principali mezzi di comunicazione di massa (7). Con una priorità in questo momento: una "apertura economica" o una "liberalizzazione" che porti all'accettazione di un sistema economico capitalista. Poco importa se questo va contro la volontà del popolo cubano, come è stato espresso nelle 163.000 assemblee referendarie che, nel 2011, hanno tracciato il solco degli attuali cambiamenti economici all'interno del socialismo (8).

Per anni dominava un messaggio sui media: che il blocco imposto dagli Stati Uniti era una mera scusa del Governo cubano per nascondere il suo fallimento economico e che il blocco influiva in modo minimo sull'economia dell'Isola (9). Oggi, pochi si azzardano a sostenere lo stesso, dopo che in poco più di un anno delle timide misure di affievolimento di Obama l'economia di Cuba è cresciuta del 4%, un'eccezione in tutta la regione, che - secondo la Cepal (Commissione economica per l'America Latina e il Caribe) - ha visto una contrazione del suo Pil intorno al -0,4% (10).

Nonostante l'embargo, vi sono specialisti dei media nel nascondere o minimizzare gli effetti del blocco. O nell'addossarli al Governo cubano. Il giornale spagnolo El Mundo descriveva le difficoltà e il costo dei servizi di comunicazione nell'Isola: "telefonare tra Cuba e Usa costa dieci volte di più" che tra Messico e Stati Uniti, oppure "un'ora di connessione Internet costa 2 pesos convertibili, che sono il 9% del salario medio" di Cuba (11). La ragione di ciò non sarebbe dovuta al blocco, ma - parole testuali - alle "restrizioni imposte da entrambi i paesi" Da entrambi i paesi? Non furono gli Stati Uniti che proibirono alle loro imprese, per diversi anni, di connettere Cuba alla rete di fibra ottica, rallentando e così rendendo più costosi i collegamenti ? (12)

El Mundo, ci dice inoltre che "l'ordinario servizio postale (tra Cuba e gli Usa) (…) non esisteva fino ad appena una settimana fa, quando i due governi hanno annunciato la loro intenzione di ripristinare il servizio postale! I due governi? Non è stato forse il governo Usa che sospese nel 1963 il servizio postale con Cuba? (13)

Dopo un anno di dialogo bilaterale, è noto il disappunto che serpeggia tra i principali media ed i circoli politici (14) per il fatto che Cuba non si è piegata in ginocchio né ha ceduto ai suoi principi. Il quotidiano El Mundo si lamentava che "l'approccio" "portato avanti da Obama (…) ha dato la carota ma non ha usato il bastone", e ciò "ha permesso a Castro di accampare richieste senza che gli fossero imposti compromessi" (15).

E' iniziato il secondo anno di questo dialogo verso la normalizzazione dei rapporti tra Cuba e Stati Uniti. E i media lo seguiranno ancora… ingoiando i loro rospi.

* José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación

Note

(1)  http://www.cubadebate.cu/noticias/2016/01/26/nuevas-medidas-de-eeuu-facilitan-creditos-a-cuba-para-productos-autorizados-del-dolar-no-se-habla/#.VqoKglKulQk

(2)  http://www.dw.com/es/estados-unidos-relaja-las-sanciones-contra-cuba/av-19006327

(3)  http://www.elmundo.es/internacional/2015/12/17/56713d3b268e3e157b8b458e.html

(4)  http://www.lasexta.com/videos-online/noticias/mundo/cual-sera-futuro-cuba-fin-bloqueo-estados-unidos_2014122000016.html

(5)  http://elpais.com/autor/carlos_malamud/a/

(6)  http://www.realinstitutoelcano.org/wps/portal/web/rielcano_es/biografia/?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/elcanov2_es/elcanov2/investigadores/carlos-malamud

(7)  http://www.cubainformacion.tv/index.php/lecciones-de-manipulacion/66494-embargo-por-derechos-humanos-la-perversion-mediatica-del-quid-pro-quo-en-el-dialogo-cuba-eeuu

(8)  http://www.elmundo.es/america/2011/04/17/cuba/1303059652.html

(9)  http://elpais.com/diario/2009/04/12/internacional/1239487202_850215.html

(10)  http://noticias.lainformacion.com/economia-negocios-y-finanzas/petroleo-y-gases-secundarios/cuba-espera-un-prospero-2016-si-el-clima-y-venezuela-quieren_jaMeFOuQE0zWyPYcVAZKW6/

(11)  http://www.elmundo.es/internacional/2015/12/18/56716ed022601d3b3f8b45b7.html

(12)  http://www.cubainformacion.tv/index.php/lecciones-de-manipulacion/57373-igoogle-promueve-internet-libre-en-cuba-donde-sus-propias-aplicaciones-estan-prohibidas-por-el-bloqueo

(13)  http://www.cubavsbloqueo.cu/es/lyndon-b-johnson

(14)  http://www.telecinco.es/informativos/nacional/Jose-Maria-Aznar-Podemos-democratico_0_2122575482.html

(15)  http://www.elmundo.es/internacional/2015/12/17/567184a646163f72578b45ec.html


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