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Miguel Díaz-Canel: Assumo la responsabilità con la convinzione che tutti i rivoluzionari saranno fedeli a Fidel e a Raúl

Granma | granma.cu

20/04/2018

Il nuovo Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri di Cuba ha parlato della continuità del governo che guiderà, in particolare nella relazione con il popolo, le relazioni internazionali e la guida del Partito Comunista di Cuba, al fronte del quale si trova il Generale d'Esercito Raúl Castro Ruz.



Photo: Estudio Revolución

La mattina di ieri 19 aprile, giorno storico nel quale già non si celebra solo la prima sconfitta dell'imperialismo yanquee in America, ma anche la cerimonia ufficiale d'insediamento di un nuovo governo in Cuba che rende evidente nelle più alte sfere di direzione del paese la continuità delle nuove generazioni, con il legato della generazione storica che fondò la Rivoluzione cubana, il compagno Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, ha pronunciato il suo primo discorso.

Il suo primo intervento è cominciato con un riconoscimento alla guida del Generale d'Esercito Raúl Castro, che è stato il candidato che ha ricevuto più voti in queste elezioni politiche vissute dal paese, così come i Comandanti della Rivoluzione, che hanno ricevuto le maggiori quantità di voti.

«Averli in questa sala ci offre l'opportunità di abbracciare la storia», ha detto Diaz-Canel.

Poi si è riferito «agli oscuri tentativi per distruggerci», di coloro che non hanno potuto distruggere «il tempio della nostra fede».

Con questa legislatura — ha segnalato — termina il processo elettorale degli ultimi mesi a cui il popolo ha partecipato cosciente della sua importanza storica. Il popolo ha eletto i suoi rappresentanti secondo le loro capacità, per rappresentare le località senza necessità di una campagna, senza corruzione né demagogia.

I cittadini hanno distinto le persone umili, lavoratrici e modeste come loro genuini rappresentanti che parteciperanno all'approvazione e implementazione delle politiche approvate.

«Questo processo ha contribuito al consolidamento dell'unità in Cuba».

Per le aspettative che il popolo può avere su questo governo, ha segnalato che il nuovo Consiglio di Stato deve continuare «operando, creando e lavorando senza riposo in vincolo permanente con la sua gente nobile».

Poi ha aggiunto che se qualcuno volesse vedere Cuba in tutta la sua composizione, gli basterebbe guardare la nostra Assemblea Nazionale, con tutte le donne che occupano incarichi decisivi nello stato e nel governo.

Senza dubbio, ha avvisato, non importa tanto quanto somigliamo al paese che siamo, come l'impegno che prendiamo con il presente e il futuro di Cuba.

Il Consiglio di Stato e dei Ministri ha la sua ragione d'essere nel vincolo permanente con la popolazione.

LA BANDIERA DELLA RIVOLUZIONE PASSA ALLE MANI DEI PINI NUOVI

Díaz-Canel ha segnalato che durante la chiusura del Congresso del Partito, il Generale d' Esercito aveva lasciato ben chiaro che la sua generazione avrebbe consegnato ai pini nuovi le bandiere della Rivoluzione e del Socialismo e questo significa -tra le molte ragioni- che il mandato dato dal popolo a questa legislatura è cruciale e che dobbiamo perfezionare il nostro lavoro in tutti gli ambiti della vita della nazione.

«Assumo la responsabilità con la convinzione che tutti i rivoluzionari da qualsiasi trincea saremo fedeli a Fidel e a Raúl, leader attuale del processo rivoluzionario», ha segnalato il nuovo Presidente di Cuba.

Poi ha risaltato che gli uomini e le donne che hanno forgiata la rivoluzione «ci danno la chiave di una nuova fraternità che ci trasforma in compagne e compagni», ed ha segnalato come un'altra conquista ereditata, l'unità che è diventata invulnerabile nel seno dal nostro Partito, che non nasce dalla frammentazione di altri, ma da coloro che si proponevano d'ottenere un paese migliore.

Per questo, ha detto «Raúl si mantiene al fronte dell'avanguardia politica. Lui continua ad essre il nostro Primo Segretario e il riferimento che è per la causa rivoluzionaria insegnando, sempre pronto ad affrontare l'imperialismo, come primo con il suo fucile all'ora del combattimento.

Dell'opera rivoluzionaria e politica del Generale d'Esercito ha segnalato il suo legato di resistenza e la sua ricerca di perfezionamento della nazione.

«Al dolore umano, ha anteposto il senso del dovere», ha commentato riferendosi alla pedita fisica del Comandante in Capo Fidel Castro, il 25 novembre del 2016.

Diaz–Canel ha segnalato parlando di Raúl, la sua dimensione di statista, formando consenso nazionale e la maniera in cui ha guidato il processo d'implementazione delle Linee. Ugualmente ha segnalato come fece realtà il ritorno dei Cinque Eroi tanto annunciato da Fidel.

«Ha sviluppato con spirito proprio le relazioni internazionali: ha diretto le relazioni diplomatiche con gli USA , ha guidato la presidenza pro tempore della CELAC , il processo di Cuba come garante per la pace ei Colombia, ed ha partecipato a tutti i dialoghi regionali ed emisferici, risaltando le ragioni di Nuestra America. Questo è il Raúl che conosciamo», ha detto Díaz-Canel.

Ed ha ricordato il popolo quando il Generale d'Esercito, molto giovane, partecipò alla spedizione del Granma, alla lotta nella Sierra Maestra, fu nominato Comandante, e sviluppò esperienze di governo che avrebbe applicato nel paese dopo il trionfo della Rivoluzione.

SUL NUOVO MANDATO

Conosco le preoccupazioni e le aspettative di un momento come questo e so della forza e della sapienza del popolo, con la guida del Partito, le idee di Fidel, la presenza di Raúl e Machado, e conoscendo il sentire popolare, affermo a questa Assemblea che il compagno Raúl, guiderà le decisioni per il presente e il futuro della nazione», ha puntualizzato Díaz-Canel.

Ha ratificato che la politica estera cubana si manterrà inalterabile.

Cuba non accetterà condizionamenti. I cambi che siano necessari continuerà a farli il popolo cubano, ha aggiunto.

Poi ha reclamato l'appoggio di tutti coloro che occupano responsabilità di direzione a differenti livelli nella nazione, ma soprattutto del popolo.

«Dobbiamo esercitare una direzione sempre più collettiva. Rinforzando la partecipazione del popolo», ha riassunto.

«Non vengo a promettere niente, come ha fatto la Rivoluzione in tutti questi anni. Vengo a realizzare il programma che ci siamo imposti con le Linee del Socialismo e la Rivoluzione», ha sottolineato a proposito dei suoi principali obiettivi di lavoro.

E in quanto ai nemici del processo rivoluzionario, ha detto: «Qui non c'è spazio per una transizione che ignori e distrugga l'opera della Rivoluzione. Andremo avanti senza timore e senza retrocedere, senza rinunciare alla nostra sovranit, ai programmi di sviluppo e all'indipendenza».

«A coloro che per ignoranza o malafede dubitano del nostro impegno, dobbiamo dire che la Rivoluzione segue e continuerà» ed ha chiarito che «il mondo ha ricevuto il messaggio sbagliato che la Rivoluzione termina con i suoi guerriglieri». ( GM – Granma Int.)


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