www.resistenze.org - popoli resistenti - cuba - 13-09-19 - n. 720

L'odio ed il cinismo della Casa Bianca contro Cuba e contro i cubani

Randy Alonso Falcon | cubadebate.cu

10/09/2019

Le nuove misure annunciate contro Cuba e contro i cubani, venerdì scorso, dal Segretario del Tesoro statunitense, Steven Mnuchin, sono la prova dell'odio viscerale dei governi di quella nazione contro la nostra e dell'enorme cinismo che domina nella politica imperiale.

Se a qualcuno rimanevano dei dubbi sulla natura genocida, ipocrita ed aggressiva del bloqueo, le recenti decisioni dell'amministrazione Trump hanno dimostrato, inequivocabilmente, l'essenza malloriana (*) di tale politica. Per il governo USA, la migliore opzione politica contro Cuba è arrendere per disperazione, fame e necessità un popolo.

Sono offuscati dalla capacità di resistenza di una piccola nazione di fronte all'assedio ed all'aggressione permanente, dall'enorme sentimento di solidarietà che la motiva, dalla decisione che ha di non lasciarsi soggiogare e né di cedere la sovranità e l'indipendenza.

Sono motivati dall'interesse meschino elettorale della Florida, uno degli stati che apporta più voti nella corsa alla presidenza del novembre 2020.

Non soddisfatti di attaccare il principale settore dell'economia cubana, il turismo, vietando le crociere e le visite sotto la licenza "Popolo a Popolo" (in base alla quale viaggiavano nel nostro paese la maggior parte degli statunitensi che potevano farlo), di perseguire con accanimento le compagnie navali che cercano di trasportare petrolio ed i suoi derivati a Cuba e sanzionare la società cubana importatrice di combustibile CubaMetales; ora limitano le rimesse familiari e riducono, ancora di più, il flusso di valuta estera da e verso Cuba.

Si tratta, secondo il Segretario del Tesoro, di "isolare finanziariamente il regime cubano". Per il signor Munchin, "attraverso questi emendamenti regolatori, il Tesoro sta negando l'accesso, a Cuba, di valute convertibili e stiamo frenando l'abietto comportamento del governo cubano, mentre continuiamo a sostenere il popolo cubano che soffre molto".

Un pezzo antologico di cinismo. In che appoggia il popolo cubano quello che poi gli stringe la corda intorno al collo?

Un funzionario di Trump l'aveva già annunciato in aprile a "The Examiner", rivelando che l'amministrazione pianificava "strangolare finanziariamente il regime cubano". Il senatore Marco Rubio, padre putativo di questa intensificazione della politica di aggressione, ha poi aggiunto che le sanzioni recentemente attivate ai sensi del Titolo III della Legge Helms-Burton perseguiranno gli investimenti turistici e colpiranno "l'anima" finanziaria di Cuba. "Questo e le rimesse" -ha detto- è come generano tutte le loro entrate".

Spudoratamente, basano le loro sanzioni sull'aiuto solidario che Cuba offre a Venezuela. Rabbiosi perché hanno fallito contro la Rivoluzione Bolivariana, cercano di incolpare Cuba delle loro disfatte nella terra di Bolivar e Chavez.

Scommettono sulla loro strategia di dividere i cubani, di metterci gli uni contro gli altri, di rammollirci, di seppellire i nostri sogni e speranze. Ma questa storia l'abbiamo già vissuta molte volte ed abbiamo saputo vincere le sfide più difficili, con condizioni molto più scarse di adesso. Non c'è tempo per lamentarsi. È il momento dell'intelligenza, di cercare alternative e soluzioni ai molteplici problemi che ci pone il bloqueo, di rafforzare l'unità che ci fortifica, di pensare come paese. Davanti a più odio e più minacce dell'impero, ci sarà più esercizio fecondo di creazione e resistenza del nostro popolo eroico.

*In riferimento a Lester D. Mallory, diplomatico statunitense, sottosegretario assistente per l'America Latina che, nell'aprile 1960, ha scritto un memorandum strategico per Cuba, intitolato "Il declino e la caduta di Castro". Mallory sosteneva che le pressioni economiche erano necessarie perché "non vi era nessuna opposizione politica effettiva" al governo Castro, che allora aveva 16 mesi. La chiave era infliggere dolore al popolo cubano. Mallory ha scritto che gli USA dovevano "debilitare la vita economica di Cuba […] per ridurre i salari nominali e reali, provocare fame, disperazione ed il rovesciamento del governo".

* Traduzione di Ida Garberi


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